24 Ottobre
Quanto plutonio, figliolo?
Crisi dei missili. Kim jong-un minaccia di bombardare la base americana di Guam. Trump s'infuria. Stati Uniti verso l'azione militare. Come liberarsi dello svitato dell'Asia? Un'indagine sulla guerra preventiva
Quanto plutonio, figliolo? La domanda da fare a Kim jong-un è questa e dalla sua risposta (che non arriverà) dipende tutto il resto. Quanto plutonio ha accumulato lo svitato dell'Asia? Avere un missile balistico intercontinentale non basta, serve il plutonio. E la tecnologia della Bomba Atomica. Prima di rispondere alla domanda con le stime fatte dagli analisti, facciamo un breve riepilogo della paradisiaca situazione nella penisola coreana:
- L'Onu ha dato il via libera a nuove sanzioni contro la Corea del Nord, la Cina e la Russia si sono (un po') allineate agli Stati Uniti. Un capolavoro di Nikki Haley, di cui il titolare di List aveva tracciato un profilo tempo fa;
- Le sanzioni hanno creato problemi di digestione a Kim che ha reagito dicendo che i suoi missili balistici tengono sotto tiro tutti gli Stati Uniti;
- L'amministrazione americana non ha perso un minuto e Donald Trump ha risposto con un messaggio molto chiaro: prepariamo una reazione di "fuoco e furia" se la Corea del Nord prova a fare una sola mossa;
- Lo svitato dell'Asia a inviato una colomba con il seguente messaggio: abbiamo nel mirino la base militare americana di Guam.
Preparatevi allo spettacolo pirotecnico. Prima di tutto, dov'è Guam e cosa è? L'isola è territorio degli Stati Uniti, è a 3.300 miglia a ovest delle isole Hawaii e a 1.500 miglia a Est delle Filippine e a sud del Giappone. E' in quella che si definisce "posizione strategica. In mezzo, c'è Okinawa il cui immenso valore sulla scacchiera è facilmente intuibile dalla mappa.
Guam fu conquistata dai "Lion Six" della Marina americana il 21 luglio del 1944 e da allora è sede di una base navale che per gli Stati Uniti è l'occhio e l'orecchio per sorvegliare il traffico nel Pacifico. Fu subito soprannominata "Il Supermarket del Pacifico" e dal dopoguerra a...
Quanto plutonio, figliolo? La domanda da fare a Kim jong-un è questa e dalla sua risposta (che non arriverà) dipende tutto il resto. Quanto plutonio ha accumulato lo svitato dell'Asia? Avere un missile balistico intercontinentale non basta, serve il plutonio. E la tecnologia della Bomba Atomica. Prima di rispondere alla domanda con le stime fatte dagli analisti, facciamo un breve riepilogo della paradisiaca situazione nella penisola coreana:
- L'Onu ha dato il via libera a nuove sanzioni contro la Corea del Nord, la Cina e la Russia si sono (un po') allineate agli Stati Uniti. Un capolavoro di Nikki Haley, di cui il titolare di List aveva tracciato un profilo tempo fa;
- Le sanzioni hanno creato problemi di digestione a Kim che ha reagito dicendo che i suoi missili balistici tengono sotto tiro tutti gli Stati Uniti;
- L'amministrazione americana non ha perso un minuto e Donald Trump ha risposto con un messaggio molto chiaro: prepariamo una reazione di "fuoco e furia" se la Corea del Nord prova a fare una sola mossa;
- Lo svitato dell'Asia a inviato una colomba con il seguente messaggio: abbiamo nel mirino la base militare americana di Guam.
Preparatevi allo spettacolo pirotecnico. Prima di tutto, dov'è Guam e cosa è? L'isola è territorio degli Stati Uniti, è a 3.300 miglia a ovest delle isole Hawaii e a 1.500 miglia a Est delle Filippine e a sud del Giappone. E' in quella che si definisce "posizione strategica. In mezzo, c'è Okinawa il cui immenso valore sulla scacchiera è facilmente intuibile dalla mappa.
Guam fu conquistata dai "Lion Six" della Marina americana il 21 luglio del 1944 e da allora è sede di una base navale che per gli Stati Uniti è l'occhio e l'orecchio per sorvegliare il traffico nel Pacifico. Fu subito soprannominata "Il Supermarket del Pacifico" e dal dopoguerra a oggi ha subito numerose trasformazioni. Kim ha minacciato di colpirla perché ne conosce il valore simbolico e strategico e perché è a tiro di missile. Ecco un'altra mappa che mostra come i missili balistici della Corea del Nord possano colpire obiettivi strategici multipli della Corea del Sud, del Giappone e degli Stati Uniti. Kim muove il suo joystick e oplà, salta in aria qualcosa nel Pacifico.
Si può convivere a lungo con un tipo simile? No. Siamo di fronte a uno stato canaglia guidato da un pazzo che minaccia gli Stati Uniti apertamente. L'escalation verbale tradisce un'incertezza di fondo, il timore che qualcuno stia tramando alle sue spalle (e questo è un dato certo), ma l'idea sempre valida di farlo secco con una congiura di palazzo finora non è mai andata a buon fine. Ci hanno provato, ma la corte di Kim è impenetrabile e lui domina con lo scettro del terrore. Al minimo sospetto, finisci per fare da bersaglio immobile di una palla di cannone. In queste condizioni di totale paranoia, premere il pulsante e lanciare un missile per vedere l'effetto che fa è questione di un attimo. L'attimo che gli Stati Uniti non si possono permettere. Torniamo alla domanda iniziale: quanto plutonio, figliolo?
Secondo le analisi del Sipri di Stoccolma il regime nordcoreano avrebbe plutonio arricchito sufficiente per almeno otto testate nucleari. Altre stime sono addirittura superiori. Ogni testata trasporta circa cinque chili di plutonio, dunque siamo a 40 chili di materiale radioattivo da far esplodere. E' un arsenale piccolissimo rispetto a quello che c'è nei silos delle grandi potenze. Che arsenale è quello globale? Questo:
Sono numeri sufficienti per produrre un inverno nucleare da qui all'eternità. Torniamo al punto, Kim. Spara? E' questo il dilemma degli americani. Il direttore della Cia, Mike Pompeo, in un incontro pubblico al Centro per gli Studi Strategici e Internazionali di Washington (di cui List ha già dato conto in passato) aveva lanciato l'allarme: siamo in presenza di quello che si chiama clear and present danger. Il titolare di List ripropone quell'analisi perché mostra come l'intelligence americana abbia lo scenario da incubo in mente. I corsivi sono del titolare:
- La minaccia. Quanto è reale? Molte amministrazioni hanno cercato di fronteggiare la minaccia di un missile balistico intercontinentale in grado di piazzare una testata nucleare negli Stati Uniti, oggi siamo sempre più vicini a questo, come non mai nella storia della Corea del Nord.
- Il tempo e le opzioni. Da anni Kim lancia missili e fa scoppiare bombe. Cosa è cambiato? Cosa c’è di diverso, di unico, di nuovo, è che hanno fatto un altro passo avanti su quella strada – ogni test, ogni sforzo – la loro base di conoscenza e la loro capacità di farlo è cresciuta, lo avvicina, e tutto questo riduce le opzioni per prevenirlo e rende più probabile una decisione cattiva in una giornata sbagliata del leader della Corea del Nord.
- Le informazioni dell’intelligence. Sono affidabili? C’è qualche buco nei report della Cia? Spendo molto tempo preoccupandomi della loro esattezza. Stiamo dando buone e reali informazioni al Presidente. Ma mi preoccupo ogni giorno su qualcosa che potrebbe esserci sfuggito, qualcosa a cui non abbiamo accesso, qualcosa che noi non possiamo afferrare.
- Il punto di non ritorno. La discussione con Pompeo giunge a un parallelo tra la situazione iraniana e quella coreana, lo stallo, l’impossibilità di intervenire perché il programma nucleare è troppo avanti e troppo rischioso per i soggetti vicini coinvolti. Esiste la possibilità che non si possa più fare niente. Sappiamo che non è solo un rischio nucleare. Non è a una dimensione. Abbiamo una nazione che ha sviluppato un missile intercontinentale capace di trasportare una testata nucleare. Stiamo parlando di una potenza militare, con forze convenzionali, capace di creare una significativa minaccia verso una grande metropoli della terra non distante dalle basi dove sono i sistemi d’arma. E’ un problema davvero complesso. Questa è la ragione per cui è arduo intervenire e il motivo per cui le precedenti amministrazioni, francamente, non lo hanno fatto. Ma il momento sta precipitando, e il Presidente Trump ha detto molto chiaramente che dobbiamo evitare che tutto questo si verifichi.
- La Cina. Si arriva al punto chiave, l’azione di Pechino. C’è la possibilità che i cinesi rallentino o sospendano il programma nucleare della Corea del Nord? Conto su questo.
L'ultimo punto, quello della Cina, rispetto a tre mesi fa ha subito un cambiamento importante, forse decisivo: Pechino ha approvato le sanzioni contro la Corea del Nord, segno che qualcosa si sta rompendo nello schema bilaterale tra Pyongyang e Pechino. Basta? No. Perché Kim non è un soggetto politico normale, è un dittatore che ha ereditato il potere, non lo ha conquistato con una campagna militare, non è Mao, è un fanatico infantile, esercita il suo dispotismo con una ferocia senza pari e non ha alcuna esperienza di guerra. Quest'ultimo punto, va tenuto ben presente, perché siamo davanti a un soggetto che muove i suoi pezzi come se fosse in un War Game. E' tutto virtuale. Tranne il sangue dei suoi nemici.
L'ultimo missile di Kim è quello che ha svegliato tutti. Il test del 3 luglio scorso ha messo gli analisti militari e politici di fronte al fatto compiuto: un missile Hwasong-14 in volo per 40 minuti, ha viaggiato a un'altitudine di 2.800 chilometri, coperto 930 chilometri di distanza e poi ha fatto splash nel Mar del Giappone, nella zona di interesse economico esclusivo di Tokyo. Sintesi balistica: è il primo vero test di un missile intercontinentale della Corea del Nord, l'ultimo razzetto di Kim può arrivare alle Hawaii e sulla costa degli Stati Uniti, nel mirino ci sono Los Angeles, Denver, Chicago. Ecco una tabella che dà il quadro esatto delle potenzialità di fuoco di Kim dopo quest'ultimo esperimento:
L'Asian Nikkei Review stamattina dà notizia che la Difesa del Giappone è "seriamente preoccupata" per l'evoluzione del sistema missilistico della Corea del Nord. Detto dai giapponesi significa che sono al massimo livello di allerta. I bombardieri giapponesi ieri si sono alzati in volo per le classiche "esercitazioni", uno show of force per dire a Kim che sta scherzando col fuoco. Questa è la traduzione grafica con un globo in mano dei numeri potenziali dell'ultimo lancio nordcoreano:
Come si presenta il gingillo volante di Kim? Così:
Sistemi per fermare il missile di Kim? Ce ne sono parecchi. Il mondo è pieno di gente cattiva che vuol lanciare in cielo oggetti esplosivi, il sistema attivo di difesa-attacco degli Stati Uniti è quello più vasto, è un reticolo impressionante, un sistema di catapulte tecnologiche, sistemi di monitoraggio, controllo e lancio di cui gran parte dei cittadini ignorano l'esistenza. E' il sistema che dopo la Seconda guerra mondiale ha mantenuto la pace in Occidente, lo ha preservato da grandi minacce e dal rischio di entrare di nuovo in una fase storica di guerra. Eccolo, il sistema nervoso dei missili americani:
Si chiama Ground-based Midcourse Defense (GMD), è l'unico sistema integrato dedicato alla difesa anti-missile. Come vedete, ha vari link in tutto il mondo, associati ai comandi delle forze armate americane. Copre quindici fusi orari, ha sei basi di intercettori (missili che vengono lanciati verso altri missili in volo), sette tipi di sensori posizionati a terra, in mare e nello spazio. Tutto è collegato a una centrale di comando a terra che si attiva quando un missile viene intercettato in volo. War Game? No, è la realtà in cui ha deciso di immergersi la Corea del Nord. Kim gioca. Anche gli altri.
Kim ha il plutonio. Ha anche il missile in grado di volare alto e lontano e colpire il suolo degli Stati Uniti. Ma ha la tecnologia per fare esplodere la Bomba? Questo è un dilemma che non ha una risposta precisa (e speriamo di non doverla mai vedere, la risposta), ma gli analisti dell'intelligence degli Stati Uniti e di altri paesi pensano che il livello di know-how raggiunto da Pyongyang nella miniaturizzazione della bomba atomica sia elevato e in ogni caso sufficiente a produrre un ordigno rudimentale.
Viviamo davvero tempi interessanti. Forse troppo. Andiamo avanti in questo viaggio nell'incubo nordcoreano. C'è una donna su cui il titolare di List aveva scommesso: Nikki Haley, l'ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu. Una tosta. Ha convinto Cina e Russia al via libera alle sanzioni contro la Corea del Nord. Il titolare di List aveva visto bene. E scritto un suo ritratto il 6 luglio scorso.
01
La stella di Haley all'Onu
Al centro della scacchiera, c'è una regina: Nikki Haley, l'ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu. E' lei il problema di Kim Jong-un e di Vladimir Putin. La Haley al Consiglio di sicurezza dell'Onu ha messo per l'ennesima volta la Russia di fronte alla nuova realtà: alla Casa Bianca non c'è più Obama, ma Trump. E la politica americana è diventata improvvisamente su alcuni temi non solo più assertiva, ma anche non disposta a lasciare spazio alle manovre della Russia. La riunione del Consiglio di sicurezza sulla crisi dei missili con la Corea del Nord è la prova ulteriore: gli Stati Uniti hanno annunciato una nuova bozza di sanzioni contro la Corea del Nord, la Russia e la Cina hanno fatto fronte comune preannunciando il loro no. Di fronte al veto minacciato da Mosca e Pechino, la Haley ha fatto la contromossa che sul piano diplomatico è inusuale: facciamo lo stesso una bozza contro il regime di Kim e la mettiamo comunque ai voti. "Se siete contenti delle azioni della Corea del Nord, mettete il veto. Se siete amici della Corea del Nord, mettete il veto", sono state le parole di ghiaccio della Haley. Da quando lei è all'Onu, la Russia si è trovata di fronte un carro armato Abrams in mezzo al cammino. Indisturbati durante l'era Obama, i russi al Consiglio di Sicurezza hanno questa dama di ferro che ne ostacola i piani di espansione e ritorno alle sfere di influenza. La Haley è tostissima, le riunioni al Palazzo di Vetro non erano così interessanti da anni. E' la sua biografia a raccontare la sua ascesa. La Haley è di origine indiana, il suo cognome da nubile è Randhawa, la famiglia viene dalla regione del Punjab. Nata nella Carolina del Sud, Haley è una repubblicana al titanio, sostenuta in passato da Mitt Romney, ha scalato le posizioni nel partito. Eletta per la prima volta alla Camera nel 2004, diventa nel 2011 governatore della Carolina del Sud. E' un razzo a decollo verticale in un Partito repubblicano a corto di leadership. Lei occupa lo spazio che gli altri non sono in grado di riempire e lo fa con determinazione. Haley è una che non ha mezze parole, ama il discorso diretto, mostra da subito di non avere alcun timore reverenziale nei confronti dei leader, fa una politica fiscale che taglia le tasse, aumenta gli stipendi agli insegnanti ma li lega alla qualità delle prestazioni, la sua visione è quella di facilitare il business, ridurre al minimo i contrasti sindacali. Sta in campo per vincere. E vince facile in South Carolina per la seconda volta nel 2014. Nel 2016 le viene affidata la replica del Partito repubblicano al discorso sullo stato dell'Unione di Barack Obama. Entra sulla scena uno che in fondo le somiglia, Donal Trump. E scocca la scintilla che le cambierà ancora una volta la carriera e la vita: Trump la nomina ambasciatrice permanente all'Onu. La sua forte posizione pro Israele è un elemento decisivo nella scelta, è il primo elemento di discontinuità nella politica estera obamiana, soprattutto dopo la rottura totale tra Israele e l'amministrazione Obama. La Haley stravolge la liturgia consolidata delle riunioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu: critica i partner riluttanti, li espone alle loro contraddizioni, tratta duramente, arriva come poche ore fa a minacciare di far votare una risoluzione anche se sa che non passerà mai. E' uno stile che manda a carte quarantotto la consumata tradizione dei russi, la loro felpata strategia di non muovere i pezzi sulla scacchiera e vincere sempre la partita. Hanno davanti una regina, prima di fare matto, devono abbattere lei. E' la dama che dice "action is required". Che partita.
(Questo pezzo è uscito sul numero di List del 6 luglio scorso).
Bene, rieccoci nel presente, meglio che stare su una macchina del tempo. E ora che si fa? Diamo un'occhiata al portafoglio. E' una vecchia lunga storia: oro, fucili e guerra.
02
Venti guerra, borsa giù
Ai mercati la guerra non piace, può andare bene per le quotazioni delle aziende del settore della Difesa, ma l'idea di un corto-circuito nell'area del Pacifico è uno spettro. Prima Wall Street, poi le Borse asiatiche e quelle europee stamattina hanno invertito una marcia che pareva inarrestabile. Ecco i dati sul cruscotto del titolare di List:
Tutti in rosso fisso. Bisogna sperare nella pace. Come dicevano i romani? Si vis pacem, para bellum. L'autore è ignoto, ma i latinisti dicono che nella Settima Filippica di Cicerone c'è una frase simile: Si pace frui volumus, bellum gerendum est", se vogliamo godere della pace, dobbiamo fare la guerra. Nota del titolare di List, in fase liturgica: andate in pace.
03
La guerra preventiva. Quattro libri
Sono quattro libri top class, diversi come approccio al tema della guerra (preventiva e non), scritti da penne ultra-collaudate. Procediamo in senso orario. Il primo libro è di John Lewis Gaddis, autore di una fenomenale storia della Guerra Fredda (c'è anche quella, in biblioteca) che in un breve ma intenso volumetto intitolato "Surprise, Security, and the American Experience" traccia un quadro unico della guerra preventiva. Il volume nella collana della Harvard University Press è originato dallo shock dell'11 Settembre 2001, è del 2004, dunque pubblicato poco dopo le aperture delle campagne in Afghanistan e in Iraq, esplora il sentiero stretto e pericoloso del First Strike. In questo caso, con la Corea del Nord, siamo nella terra mai mappata del confronto nucleare. Anzi, abbiamo la crisi dei missili di Cuba del 1962, ma i sovietici di allora non erano come lo svitato di Pyongyang di oggi, sebbene avessero in Castro un complice temibile e in quel momento terribile. Il secondo libro è di Alan M. Dershowitz, il titolo è "Preemption",l'autore è un finissimo conoscitore della Costituzione americana - tra i più grandi - un giurista che mette sul tavolo la dottrina legale per la guerra preventiva. Il terzo volume è di Robert Kagan - sì, quello di Marte e Venere - una cavalcata nello spirito filosofico-politico della guerra americana, fin dalle suo origini, il titolo è un programma: "Dangerous Nation". Pericolosa lo è, necessaria altrettanto. Il terzo è uno straordinario racconto della guerra tra Sparta e Atene, l'autore è di prima grandezza, Victor Davis Hanson, e scoprirete con la lettura di "A War Like No Other" quanto il passato pre-tecnologico abbia molto da insegnare al presente hi-tech anche nell'arte della guerra. Soprattutto quella preventiva. La guerra del Peloponneso e quella della penisola coreana. Che viaggio.
Dove si va? In Francia. C'è un altro tipo di guerra, asimmetrica, condotta con armi non convenzionali, quasi impossibile da prevedere, ma da conoscere, studiare, combattere. Seguite il titolare di List.
04
Auto contro sei soldati in Francia
Il problema è noto, la sorveglianza e prevenzione quasi impossibile, ma necessaria. Un gruppo di militari dell'operazione antiterrorismo Sentinelle è stato investito da un'automobile, una Bmw, a Levallois-Perret, nel dipartimento di Hauts-de-Seine alle porte di Parigi. Ha travolto sei militari del reggimento di fanteria Belfort, l'uomo al volante è in fuga, la caccia è aperta. Aggiornamenti sul Figaro. C'è altro? Sì, una strage in stile sudamericano. In Italia.
05
Agguato a Foggia: quattro morti
Benvenuti in una storia che sembra uscita da un serial tv sul Clan Zeta. Solo che non siamo in Messico, ma a Foggia dove quattro persone sono state uccise in un agguato vicino alla stazione ferroviaria di San Marco in Lamis. Erano in auto. Un'altra vettura con a bordo un commando l'ha affiancata. Fine. Un posto tranquillo, il Belpaese.
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di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.