16 Aprile
Il mistero Surkov
La parabola di Vladislav Surkov, il più importante “intellettuale di regime” della Russia di Vladimir Putin. La storia di un uomo dalle mille maschere, intellettuale delle guerre lampo, sceneggiatore della politica, fu a lungo il primo violino del putinismo. Disse che "un'overdose di libertà è letale per uno Stato". Ora anche per lui, il governo lo ha messo sotto chiave
di Lorenzo Castellani
In una cella fredda, siberiana. Solo, al buio, senza libri, con una tuta gialla scolorita. Oppure nella sua casa di Mosca finemente arredata in stile minimale, sprofondato nel divano di pelle, circondato dai suoi libri, uomini in divisa nera fuori dalla porta. Due scenari molto diversi in cui potrebbe trovarsi lo stesso uomo. Si chiama Vladislav Surkov - il più importante “intellettuale di regime” della Russia di Vladimir Putin - e gira voce che sia stato 'arrestato' in Russia. Le ipotesi sono due: tradimento o... precauzione. Il regime lo ha messo duramente sotto chiave in modalità sovietica per collisione politica, come accaduto al magnate Mikail Khordorkovsky già principale di Surkov negli anni duemila, oppure il governo russo lo ha fermato per precauzione, lo ha messo in un esilio dorato, per evitare che Surkov parli del potere russo magari con l’intelligence o con i media occidentali. Non lo sappiamo e forse non lo sapremo a breve, ma per afferrare l’importanza di Surkov, il genio politico mezzosangue del putinismo, è bene tornare laddove tutto è iniziato.
Russia, Cremlino, anni 2000. "Quest’uomo sa indossare molte maschere" scrive un anonimo un dispaccio diplomatico statunitense su Vladislav Surkov. E quest’uomo, nel corso dei suoi diciannove anni al centro del potere russo, ha rivestito anche molti incarichi formali ed informali. Vladislav Surkov è stato a lungo noto come “l’eminenza grigia" del Cremlino. Quest’uomo dal viso appuntito e lo sguardo beffardo non ha tra le sue virtù quella della modestia. Egli stesso si considera l’architetto del sistema politico che ha al suo vertice Vladimir Putin. È l'ideatore del concetto di democrazia "sovrana" - o meglio "gestita"- ed è stato a lungo il primo violino del putinismo. Ma è bene partire dai concetti di base: che cos’è la democrazia gestita? Un sistema apparentemente aperto con...
di Lorenzo Castellani
In una cella fredda, siberiana. Solo, al buio, senza libri, con una tuta gialla scolorita. Oppure nella sua casa di Mosca finemente arredata in stile minimale, sprofondato nel divano di pelle, circondato dai suoi libri, uomini in divisa nera fuori dalla porta. Due scenari molto diversi in cui potrebbe trovarsi lo stesso uomo. Si chiama Vladislav Surkov - il più importante “intellettuale di regime” della Russia di Vladimir Putin - e gira voce che sia stato 'arrestato' in Russia. Le ipotesi sono due: tradimento o... precauzione. Il regime lo ha messo duramente sotto chiave in modalità sovietica per collisione politica, come accaduto al magnate Mikail Khordorkovsky già principale di Surkov negli anni duemila, oppure il governo russo lo ha fermato per precauzione, lo ha messo in un esilio dorato, per evitare che Surkov parli del potere russo magari con l’intelligence o con i media occidentali. Non lo sappiamo e forse non lo sapremo a breve, ma per afferrare l’importanza di Surkov, il genio politico mezzosangue del putinismo, è bene tornare laddove tutto è iniziato.
Russia, Cremlino, anni 2000. "Quest’uomo sa indossare molte maschere" scrive un anonimo un dispaccio diplomatico statunitense su Vladislav Surkov. E quest’uomo, nel corso dei suoi diciannove anni al centro del potere russo, ha rivestito anche molti incarichi formali ed informali. Vladislav Surkov è stato a lungo noto come “l’eminenza grigia" del Cremlino. Quest’uomo dal viso appuntito e lo sguardo beffardo non ha tra le sue virtù quella della modestia. Egli stesso si considera l’architetto del sistema politico che ha al suo vertice Vladimir Putin. È l'ideatore del concetto di democrazia "sovrana" - o meglio "gestita"- ed è stato a lungo il primo violino del putinismo. Ma è bene partire dai concetti di base: che cos’è la democrazia gestita? Un sistema apparentemente aperto con un esito chiuso: si indicono le elezioni, si fa campagna elettorale, si vota, si aprono le urne e lo stesso uomo vince, ogni volta.
L’idea di fondo di questo bizzarro formato democratico è che la stabilità dello Stato supera la libertà dell'individuo, e comporta falsi partiti di opposizione, controllo rigido dei media e barriere impossibili all'ingresso di personaggi politici non approvati dal regime, compensati dalla presenza illusoria dei tradizionali orpelli di una vera democrazia. “Un'overdose di libertà è letale per uno Stato", ha detto Surkov di recente al Financial Times. “Tutto ciò che è medicina può essere anche veleno. Il dosaggio è tutto."
Surkov è stato capace di originare una vertiginosa guerra lampo interna al regime russo nei primi anni 2000 che ha mescolato repressione politica e propaganda mediatica. Fino a poco tempo fa era considerato il secondo uomo più influente in Russia. Poco distante dal primo in verità, il presidente Vladimir Putin. Le sue origini sono oscure e piene di contraddizioni, il suo passato è volutamente misterioso. Il comando ben si accompagna al segreto.
Il suo nome non è il suo vero nome, per cominciare. Vladislav Surkov all’anagrafe è Aslambek Dudayev, nato in un povero villaggio della Cecenia che Vladimir Putin avrebbe poi raso al suolo. Quando suo padre ceceno ha abbandonato la madre russa, Zoya Surkova, Aslambek Dudayev si è ribattezzato Vladislav Surkov: un ragazzo arguto dai capelli e dagli occhi scuri, che è cresciuto nel sud della Russia - Solntsevo è la città dove dice di essere nato, - e che ha tenuto all’oscuro l’opinione pubblica sulle origini della sua famiglia fino a quando Newsweek Russia non ha pubblicato le foto di suo padre nel 2005 (la rivista è stata successivamente chiusa). Di lui sappiamo che ha studiato da regista di teatro, ama il rap americano e che tra i suoi autori preferiti ci sono Machiavelli, Dostoevskij, Nabokov e Nietzsche.
Il percorso di Surkov verso il Cremlino è stato lungo e tortuoso, pieno di reinvenzioni che hanno caratterizzato la prima parte della sua carriera: ha servito nell'esercito sovietico, ha lavorato come operaio in una fabbrica e ha trascorso anni "fumando e parlando con hippy e altri strani personaggi" prima di entrare nel caotico mondo del nascente capitalismo russo prima come guardia del corpo, poi come addetto alle pubbliche relazioni per il settore finanziario e infine lavorando per il magnate del petrolio Mikhail Khodorkovsky. Khodorkovsky fu successivamente privato dei suoi beni, imprigionato ed esiliato da Putin. Nello stesso periodo Surkov già sedeva nelle stanze sfarzose del Cremlino.
Vladislav Surkov con Dmitry Rogozin, ex primo ministro e oggi capo di Roscosmos, l'agenzia spaziale russa.Dopo un periodo come autore per il canale televisivo di Stato russo, nel 1999 viene nominato assistente di Alexander Voloshin, capo di stato maggiore del presidente Boris Eltsin. Quando Putin eredita il Cremlino all'inizio del millennio, Surkov diventa vice capo dello staff presidenziale. Vladimir Putin, l'ex ufficiale del KGB praticamente sconosciuto che sarebbe poi diventato presidente, aveva bisogno di un tecnologo politico. Che cosa è un 'tecnologo politico'?
"I 'tecnologi politici' che divennero i gran visir del sistema post-sovietico", scrive Peter Pomerantsev, forse l'esperto massimo del Surkov-pensiero, "contribuirono a creare un nuovo tipo di autoritarismo che mescolava i tradizionali sotterfugi del Cremlino con le ultime tecniche in materia di pubbliche relazioni e manipolazione mediatica." Il passato di Surkov nella pubblicità, nelle pubbliche relazioni e nel teatro si prestava bene all'arte della tecnologia politica: plasmare e rimodellare l'opinione pubblica, intrecciare narrazioni come ragnatele, spargere una patina dorata di liberalismo su pratiche illiberali.
Surkov e il suo team hanno organizzato una campagna mediatica che è stata chiamata 'Operazione Successore', a favore del successore di Boris Eltsin, Vladimir Putin, culminata nella caccia mediatica e fisica ai terroristi ceceni, che ha dato al futuro presidente l'opportunità di scatenare la seconda guerra cecena in nome della vendetta del popolo russo. "Quando abbiamo capito che tutti pensavano come volevamo", ha ricordato uno degli uomini di Surkov, Gleb Pavlovsky, "abbiamo iniziato a stappare lo champagne". E quando Putin - forte del 53% dei voti degli elettori, il controllo di una parte significativa della Cecenia e un indice di gradimento pubblico alle stelle - ha celebrato la sua prima vittoria presidenziale negli uffici del suo staff elettorale nel marzo 2000, Surkov è stato il primo a chiamare il brindisi.
Ottobre 2016, riunione del formato Normandia per la risoluzione del conflitto in Ucraina. Al centro, tra Vladimir Putin e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, c'è Vladislav Surkov.È stata la prima e l'ultima elezione regolare di Putin: una volta saldamente al potere, il nuovo presidente della Russia non ha perso tempo: l’autorità è stata centralizzata, i media finiti sotto il controllo del governo e la democrazia è stata “gestita”, cioè messa sotto tutela. E in quei primi anni di democrazia controllata, un esperto di media con un talento naturale per rimodellare la realtà a suo piacimento era il manager ideale del nuovo regime. Tutto era pronto per la scalata al potere di Vladislav Surkov.
"C'è un burattinaio in questo paese che ha privatizzato il sistema politico, fa pressione sui media e cerca di manipolare le opinioni dei cittadini", ha dichiarato il miliardario russo Mikhail Prokhorov nel 2011. "Questo burattinaio si chiama Vladislav Surkov. Finché persone come lui controllano il processo, fare politica è impossibile".
Burattinaio. Il titolo è forse troppo semplicistico per descrivere il lavoro di Surkov durante i primi due mandati di Putin (o tre, se si conta la reggenza di Medvedev). In qualità di stratega politico interno del Cremlino e ideologo di riferimento, Surkov ha operato come il sommo sacerdote del culto della personalità di Putin, dirigendo servizi fotografici e documentari per plasmare una nuova immagine pubblica del presidente, eretto a simbolo della mascolinità e della potenza russa, mettendo in scena elaborati rituali televisivi per promuoverlo come il salvatore della Russia mandato da Dio. Più di un burattinaio, dunque, l'eminenza grigia nel cuore del potere.
Ogni settimana, gli editori e i direttori delle principali testate giornalistiche russe si incontravano con Surkov al Cremlino per tracciare una "guida" su come riportare le notizie di quella settimana, fino a quando i giornalisti non iniziarono direttamente a capire - pena gravi conseguenze personali - cosa potevano e non potevano dire. A quel punto la "guida" di Surkov non fu più necessaria. Nel frattempo Surkov agiva anche come leader de facto del partito Russia Unita, che aveva (e ha) il controllo del parlamento russo, istituzione che serve oramai per ratificare le politiche di Putin. I pochi che a volte hanno votato contro la linea del partito venivano convocati al Cremlino e rimproverati da Surkov: “Farete ciò che dico. Voterete come è scritto. Il vostro compito è soltanto premere il pulsante giusto" avrebbe detto loro il nuovo Rasputin.
Nel ruolo di esecutore della volontà di Putin, Surkov ha accuratamente costruito e sovrinteso un articolato sistema d’imitazione della democrazia. Surkov capì presto che era meglio cooptare l’opposizione invece di contrastarla, così da controllare meglio l’intera opinione pubblica. Ha finanziato dalle stanze del Cremlino movimenti e partiti di ogni tipo, sempre dipendenti dalle volontà del potere centrale e del suo apparato. Ha costruito una scena, la recita della democrazia. I messaggeri cambiavano, ma il messaggio era lo stesso: il Cremlino doveva avere sempre il controllo su tutto. Nella simulazione politica inscenata da Surkov, il dissenso non è stato schiacciato: è stato gestito, presente ma relegato in un angolo. Come ha scritto un analista russo: “La filosofia di Surkov è che non esiste una vera libertà nel mondo e che tutte le democrazie sono democrazie gestite, quindi la chiave del successo è influenzare le persone, dare loro l'illusione di essere libere, mentre in realtà sono controllate.” Il principale propagandista del regime si considerava un artista e la democrazia gestita era il suo capolavoro. In questi anni Surkov ha coltivato un'immagine pubblica da intellettuale raffinato - amante della musica, dell’arte, del teatro e della filosofia occidentale.
Egli ha trovato sbocchi creativi fuori dalle mura del Cremlino: socializzare apertamente con l’intellighenzia, pubblicare recensioni di gallerie d'arte e scrivere testi per la rock band russa Agatha Christie erano le sue attività preferite tra una trama politica e l’altra. La sua grande ambizione da intellettuale ha lasciato spazio anche alla frustrazione, derivante dal dover aver a che fare quotidianamente con i bassifondi della politica e dell’amministrazione. "La vita intellettuale nel partito [Russia Unita] è vicina allo zero", si è lamentato pubblicamente varie volte.
Ma nel 2012, nel cambio di presidenza tra Putin e Medviedev, il sistema della democrazia gestita di Surkov inizia ad incrinarsi. Centinaia di migliaia di burattini dell'opposizione si erano ribellati, avevano tagliato i fili con il meccanismo messo in piedi da Surkov e i suoi, e si erano trasformati in veri e autentici manifestanti. Improvvisamente, la tecnologia politica della democrazia gestita non era più sufficiente: una parte considerevole della società russa richiedeva un cambiamento politico.
Si diceva che Surkov simpatizzasse con il movimento di protesta - o quantomeno ne capiva le ragioni, il dissenso era una conseguenza naturale di inganni e illusioni coltivati dalla cerchia putiniana; l'inevitabile frantumazione della facciata democratica della Russia. "La parte migliore della nostra società richiede di essere trattata con rispetto", diceva all’epoca con una franchezza insolita, ponendo poi una serie di domande retoriche: "Possiamo discutere di come costruiamo il potere? Come lo diamo alle persone "migliori"? E per cosa lo usiamo?” In molti lessero queste parole come un guanto di sfida a Vladimir Putin, il tentativo di accreditarsi come grande mediatore della società russa, più comprensivo e meno autoritario del Presidente.
Se è stato un tentativo di sfidare il vero padrone del Cremlino, è fallito. Per una volta Surkov ha sbagliato i calcoli: Putin ha prevalso sui manifestanti con la forza e Surkov è stato licenziato. Il sistema politico russo è stato così separato dal suo ideatore, transitando verso l’autocrazia integrale, il regime di Putin e basta.
L'esilio politico, tuttavia, non durò a lungo: ad un anno dalle dimissioni forzate di Surkov, Putin trovò un nuovo impiego per i talenti della sua eminenza grigia. Nel 2014 Surkov viene resuscitato come consigliere personale di Putin sui territori occupati dalla Russia della Georgia, della Crimea e delle province ucraine del Donbass. Dopo aver preso una pausa dalla politica interna, Surkov avrebbe presto diretto spettacoli di vita o di morte sul palcoscenico internazionale.
Alcuni giorni prima dell'annessione della Crimea da parte di Putin nel marzo 2014, mentre soldati russi stavano entrando in Ucraina, Natan Dubovitsky, alias Vladislav Surkov, pubblicava un romanzo intitolato“Senza cielo”, ambientato nel futuro, narrato da un bambino i cui genitori sono stati uccisi nella “prima guerra non lineare”. Nel romanzo Surkov elabora il concetto di guerra "non lineare" - attacchi sia dentro che fuori dal campo di battaglia, che coinvolgono attori sia statali che non statali, da terroristi e ribelli a hacker, oligarchi e propagandisti - in cui l'obiettivo non è vincere, ma usare il "processo” della guerra stessa per destabilizzare l’opinione pubblica avversaria. "Una guerra in cui comanda Surkov", ha scritto lo storico Timothy Snyder, "viene combattuta nell'irrealtà". Dal referendum organizzato come pretesto per prendere la Crimea, ai politici fantoccio utilizzati dal Cremlino, alle campagne di disinformazione che sono seguite, l'invasione furtiva dell'Ucraina da parte di Putin è stata organizzata e aiutata dalla mano di Surkov che teneva i rapporti con i gruppi dei separatisti russi.
Interessante, se letto con gli occhi di oggi, ciò che Surkov diceva dell’Ucraina in una intervista del 2020: “Non esiste l’Ucraina. Cioè, penso che l'Ucraina non esista ancora. Ma col tempo, lo farà. Tuttavia, che tipo di Ucraina sarà, quali saranno i suoi confini e anche, forse, quante ucraine ci saranno, queste sono domande aperte. E in un modo o nell'altro, la Russia dovrà partecipare alla risoluzione di questi problemi".
Qual è il rapporto tra Putin e Surkov? Il presidente russo è stato davvero stregato dal fascino del suo pensatore? In verità, sebbene fosse spesso al fianco del leader, Surkov è sempre stato tenuto a debita distanza sul piano personale. Il suo passato da uomo di affari e i legami con gli oligarchi dell'era Eltsin (per non parlare delle sue origini cecene) lo distinguono dalla cerchia ristretta di amici d'infanzia di Putin di San Pietroburgo e dai colleghi ex ufficiali dell'intelligence. Putin - uomo per natura sospettoso - presumibilmente non si faceva illusioni sulla capacità del suo stratega più talentuoso di fare il doppio gioco, e non aveva dimenticato il modo in cui la sua lealtà era rapidamente sfumata nei mesi delle proteste di massa anti-Putin nel 2012. In ogni caso, un Surkov vicino e sotto controllo era meglio di un Surkov a briglie sciolte.
Il quarto mandato ufficiale di Putin come presidente della Russia scadrà nel 2024. Quello che accadrà è meno certo. Se Putin sarà ancora vivo e al potere, cambierà la costituzione russa, per consentirsi un altro mandato? Proverà una seconda volta il trucco dell'arrocco come accaduto con Medvedev? Troverà un erede fidato? Si creerà un nuovo ruolo per governare in modo occulto?
L'idea attuale di Surkov del rapporto della Russia con se stessa e con il mondo esterno è delineata nel suo ultimo saggio, intitolato "La solitudine di un mezzosangue". Divisa com'è tra Oriente e Occidente, "l'identità culturale e geopolitica della Russia ricorda l'identità errante di un uomo nato in un matrimonio misto", scrive Surkov. “Emarginato tra la sua stessa gente, comprende tutti e non è compreso da nessuno. Mezzosangue, mezzosangue”. Dall'outsider per metà ceceno e per metà russo che si è trasformato in grande insider politico emerge un ritratto rivelatore del pensiero della cerchia di Putin rispetto alla condizione della Russia nel mondo.
Nel febbraio 2020 Surkov viene ancora una volta esautorato dal suo ruolo di consigliere da Vladimir Putin. Le motivazioni del siluramento restano ignote, riconducibili forse alla flebile fiducia tra il leader e l’eminenza grigia, forse ad una divergenza sulla gestione dei rapporti con il governo di Kiev. Ancora oggi c’è chi non esclude un ennesimo ritorno, oppure una riemersione di Surkov al crepuscolo della stagione politica di Vladimir Putin. D’altronde, chi meglio del più prolifico regista di teatro politico russo potrà mettere in scena l'atto finale del sistema putinista?
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2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.