10 Dicembre

Bitcoin, il nulla a cui credono in molti

Dietro la cripto-valuta non c’è né attività reale che ne giustifichi il valore né un’autorità che la protegga. Modesto consiglio di un economista che conosce bene la storia della moneta: "Tenetevi alla larga". di Paolo Savona

di Paolo Savona

La gente si domanda che cosa sia questa nuova follia finanziaria dei Bitcoin. Per taluni, la curiosità di sapere maschera il desiderio di acquistarli. Se così fosse, l’unico suggerimento da dare a costoro è “tenetevi alla larga”. I Bitcoin sono il nulla che ha radici nell’abilità dei pochi e nella credulità dei molti. Nati come moneta sostitutiva di quella legale, cioè con dietro uno Stato e le sue leggi, è diventata uno strumento per speculare, dove vince chi è più abile a entrare a prezzi bassi e uscire quando si innalzano. Essi vivono perché una fascia per ora ristretta del Pianeta li considera mezzo di scambio (ossia moneta da usare nei pagamenti), serbatoio di valori (dove tenere i risparmi) e strumento liberatorio dei debiti (ossia strumento riconosciuto a tal fine). I Bitcoin assolvono la prima funzione in modo per ora limitato e la seconda con molti e crescenti rischi, ma non la terza, perché la legge non li riconosce come tali; la miopia delle autorità va però legittimandone l’esistenza introducendo l’obbligo di trasparenza a fini fiscali e accettando l’avvio di contratti (i derivati future) sugli stessi, caricandosi di responsabilità sulla loro esistenza senza domandarsi che cosa faranno se la speculazione inverte il suo andamento e la magistratura si trovasse di fronte a un caso di contestazione sulla legittimità di un debito saldato con Bitcoin. 

I Bitcoin sono il nulla che ha radici nell’abilità dei pochi e nella credibilità dei molti.

L’esistenza dei Bitcoin è il risultato di un programma (protocollo), il Blockchain (letteralmente “catena bloccata”), che opera in modo decentralizzato su grandi computer e ha la proprietà di essere trasparente e sicuro, ossia registra e mette a disposizione ogni operazione compiuta da un singolo individuo senza che altri possono conoscerla. Esso è stato messo a punto da un ingegno come quello di Ulisse (conosciuto come Nakamoto) che disse a Polifemo di essere “Nessuno”. Per questa caratteristica di impenetrabilità vengono attratti nel meccanismo fondi leciti e illeciti in cerca di anonimato.

Poiché la nascita dei Bitcoin richiede procedure complesse (chiamate “miniere” e gli autori “minatori”) e Nakamoto-Ulisse ha stabilito un limite alla loro circolazione in 21 milioni di unità, alla crescita della domanda non...


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