24 Settembre
Il Rosatellum sa già di tappo
Il voto in Germania fa paura. Chi morirà di Grande Coalizione in Italia? Il difficile governo nero-giallo-verde della Merkel, le distanze abissali (per ora) tra liberali e verdi e il surreale dibattito post-teutonico del Belpaese
Si fa presto a dire Jamaica, si fa tardi a fare il governo e si fa prestissimo a vedere che l'affondamento della Grosse Koalition è una mina a scoppio ritardato sul Rosatellum d'Italia. La politica procede per ondate emotive e quello che sta accadendo in Germania ha le conseguenze sui disegni dei partitanti del Belpaese. Tutto molto divertente, materiale ottimo per il cronista, il taccuino del titolare di List stamattina è pieno di appunti.
Angela Merkel non sa che governo farà perché la coalizione Jamaica è un cubo di Rubik dove incastrare tutti colori (nero, giallo, verde) è difficile. Ce la farà, ma che fatica. I liberali di FDP e i Verdi sono agli antipodi su quasi tutti i dossier che contano, dentro l'Unione centrista (CDU-CSU) che ha condotto Merkel al quarto mandato ci sono malumori pesanti (vogliono cambiare leader), le trattative partono in salita e uno spettro s'aggira a Berlino: nuove elezioni. Forse troppo. Sembra l'Italia, invece è la Germania che ieri s'è svegliata diversa o forse semplicemente uguale e contraria a quella dipinta sui media.
Il volto rassicurante di Angela Merkel non cancella la notte tedesca in cui è cambiato tutto, i seggi di AFD al Bundestag sono un racconto diverso del paese e in ogni caso sono una realtà ora ineludibile, la destra c'è, conta e non è quella dipinta fino a ieri, marginale, isolata, senza consenso nel paese. AFD ha preso 1.5 milioni di voti e non sono certi tutti militanti con le croci uncinate e le svastiche, ma cittadini normali che votavano il partito della Merkel o quello di Schulz. È un pezzo importante di popolo tedesco che ha scelto di andare da un'altra parte. E che parte. C'è da riflettere. Fare i conti con questo scenario significa avere coraggio e fantasia. E in...
Si fa presto a dire Jamaica, si fa tardi a fare il governo e si fa prestissimo a vedere che l'affondamento della Grosse Koalition è una mina a scoppio ritardato sul Rosatellum d'Italia. La politica procede per ondate emotive e quello che sta accadendo in Germania ha le conseguenze sui disegni dei partitanti del Belpaese. Tutto molto divertente, materiale ottimo per il cronista, il taccuino del titolare di List stamattina è pieno di appunti.
Angela Merkel non sa che governo farà perché la coalizione Jamaica è un cubo di Rubik dove incastrare tutti colori (nero, giallo, verde) è difficile. Ce la farà, ma che fatica. I liberali di FDP e i Verdi sono agli antipodi su quasi tutti i dossier che contano, dentro l'Unione centrista (CDU-CSU) che ha condotto Merkel al quarto mandato ci sono malumori pesanti (vogliono cambiare leader), le trattative partono in salita e uno spettro s'aggira a Berlino: nuove elezioni. Forse troppo. Sembra l'Italia, invece è la Germania che ieri s'è svegliata diversa o forse semplicemente uguale e contraria a quella dipinta sui media.
Il volto rassicurante di Angela Merkel non cancella la notte tedesca in cui è cambiato tutto, i seggi di AFD al Bundestag sono un racconto diverso del paese e in ogni caso sono una realtà ora ineludibile, la destra c'è, conta e non è quella dipinta fino a ieri, marginale, isolata, senza consenso nel paese. AFD ha preso 1.5 milioni di voti e non sono certi tutti militanti con le croci uncinate e le svastiche, ma cittadini normali che votavano il partito della Merkel o quello di Schulz. È un pezzo importante di popolo tedesco che ha scelto di andare da un'altra parte. E che parte. C'è da riflettere. Fare i conti con questo scenario significa avere coraggio e fantasia. E in questo caso il secondo elemento è più importante del primo perché il nuovo governo si farà solo se il programma - in Germania è una cosa seria o almeno lo era - ha un passo diverso rispetto a quello che abbiamo visto in passato. Un passo diverso per la Germania e anche per l'Europa, visto che i liberali di FDP potrebbero chiedere di guidare il ministero degli Esteri, non proprio un dicastero ininfluente sulle decisioni che pesano, mentre alle finanze dovrebbe restare Wolfgang Schauble, ma in una versione ancor più "cingolata" di quanto si immagini. La cancelliera Merkel ha davanti un rally, non un gran premio sull'asfalto.
L'isola di Jamaica. L'alleanza nero-giallo-verde per essere realtà deve superare la diffidenza tra i liberali e i verdi, serve un atto di fiducia reciproca, che è un po' come dire alla volpe e alla gallina di andare a spasso insieme. Sono divisi dall'ecologia che si legge ideologia: i Verdi vogliono la chiusura rapida delle centrali a carbone, una conversione totale entro il 2050 del sistema energetico tedesco sulle fonti rinnovabili, la fine della circolazione di auto con il motore a scoppio entro il 2030. Hard, niente da dire. I liberali sono fermi all'accordo di Parigi sul clima, che non è proprio la stessa cosa e sull'automobile dicono quello che deve dire un partito liberale: è il mercato che decide, bellezza. Perfino sul diesel i vertici di FDP hanno una visione lontanissima e mettono in guardia dalla "caccia alle streghe" che danneggia l'industria tedesca, cosa per altro vera.
Sulla politica economica e l'Europa i liberali fanno decisamente i liberali: niente soldi alla Grecia, nessun bilancio europeo in comune come chiede il presidente francese Emmanuel Macron, gli Stati del Club Med (e tutti gli altri) devono tenere sotto controllo i conti, il meccanismo europeo di stabilità può andare in pensione (mentre i Verdi lo vogliono trasformare), sono agli antipodi sulle regole per gli affitti, la tassazione dei redditi alti (troppo alta per i liberali, bisogna aiutare le famiglie dicono i Verdi), alt di FDP agli aiuti alle imprese che ledono la concorrenza. Come scrive lo Spiegel, una coalizione Jamaica è un "un duro lavoro ogni giorno". Più che un governo, un'avventura.
Per queste ragioni Angela Merkel ha tentato subito di tenere dentro il governo i socialdemocratici sconfitti, ma siamo a zero tituli e se mettiamo insieme le difficoltà sopra descritte con lo psicodramma della Spd, le possibilità di nuove elezioni non sono così remote. No, forse è troppo, ma se ne parla, prendiamo nota. La Germania colpita dalla sindrome spagnola? Il titolare di List ha annotato sul taccuino una frase di Clemens Fuest, l'economista che guida l'IFO: "Nuove elezioni? Sarebbero un danno. Sta per arrivare la Brexit, se le regole del commercio non vengono subito chiarite, potrebbe esserci uno shock per le imprese tedesche". Il solo fatto che in Germania si pongano la domanda, la dice lunga sulle difficoltà in arrivo. I tedeschi hanno metodo. O bisogna scrivere "avevano"?
Lo spettatore più interessato alla scena tedesca è il presidente della Francia, Emmanuel Macron. Stamattina il Financial Times ha dato la notiziache il governo francese appoggerà l'accordo tra Alstom e Siemens nel settore ferroviario, i tedeschi compreranno il 50 per cento dell'azienda, è la creazione del campione europeo nel settore dell'Alta Velocità, il segnale che tra Parigi e Berlino sono partiti i giochi per ridisegnare la mappa del potere in Europa. Il premier italiano Paolo Gentiloni stamattina in un'intervista al Figaro ha con realismo ammesso che tutto dipende dalla collaborazione tra Macron e Merkel. Sul taccuino resta la domanda: che Germania sarà?
La faccenda del governo della Germania in realtà non interessa più di tanto il Parlamento italiano, se non fosse che il risultato elettorale ha messo in luce il problema del domani: chi morirà di grande coalizione in Italia?La fine dei socialdemocratici tedeschi spaventa tutti: il Pd renziano parla sempre meno di larghe intese con Berlusconi, la frase è tabù (ma la coltiva in segreto, non si sa mai) e guarda con gli occhi languidi a un fritto misto di centro-sinistra da sbarco di fortuna a Palazzo Chigi; a destra Berlusconi e Salvini sono di nuovo ai materassi e oggi su La Stampa compare questo titolo: "Berlusconi contro Salvini: venderò cara la pelle". Il grande collasso della grande coalizione tedesca allontana la grande intesa italiana? Dipende da come si gira la frittata, il ferro incandescente viene usato da tutti strumentalmente. Salvini sul Corriere della Sera dice che "I tifosi degli inciuci ci saranno rimasti male. Ora serve chiarezza no a listoni improvvisati". La chiarezza dovrebbe arrivare da loro, Berlusconi e Salvini. C'è grande confusione sotto il cielo, da quelle parti, e non c'è il Comandante Mao per chiosare che la situazione è eccellente. Se vai ad approvare una legge elettorale che de facto lascia mani libere prima e dopo e litighi sulla premiership ancor prima di vedere il risultato nell'urna, di solito vai a sbattere contro un muro di titanio. Aggiungete che non c'è una sola simulazione che dica che il Rosatellum dà un vincitore certo delle elezioni e tirate una riga con le conclusioni logiche. Il passaggio futuro è da striscia delle Sturmtruppen che in trincea si chiedono di chi sono i proiettili che stanno fischiando vicino alle loro orecchie: in principio fu il modello tedesco e un radioso futuro con la Grande coalizione a Palazzo Chigi, lo affondarono in aula con Fiano che urlava contro i grillini e in realtà era (anche) il suo gruppo che non teneva, poi arrivò il voto cingolato in Germania, la Grosse Koalition sparì con il Signor Schulz in preda al pianto mentre in Italia si metteva in ghiaccio il Rosatellum. Cose da MasterChef, non è ancora arrivato a tavola e sa già di tappo.
Che facciamo? Restiamo in Germania, stanno succedendo cose interessantissime a destra e a sinistra. Che terremoto politico.
01
Frauke Petry si dimette da AFD
Frauke Petry dopo il dissenso dal gruppo parlamentare, annuncia la mossa: si dimetterà da AFD. È un colpo grosso per la formazione politica? Petry (qui sopra, nella foto Ansa) è volto notissimo, è la presidente di AFD, donna tenace, imprenditrice, aveva provato a dare al partito l'impronta della formazione politica della borghesia conservatrice tedesca, una linea giusta, dura ma presentabile e politicamente interessante. I falchi di fronte al calo di consensi nella primavera scorsa la misero in minoranza. Subito dopo il successo elettorale la Petry si era dissociata dalle dichiarazioni gravissime (cose tremende sulle "eroiche" imprese dei soldati tedeschi in guerra) fatte da alcuni esponenti del suo partito e affermato che AFD "ha bisogno di una politica conservatrice nazionale". Giusto. Ma inutile, da quelle parti in questo momento suonano musica heavy-metal e anche letal per la politica. Petry rompe, con coraggio e coerenza, la storia di AFD è appena cominciata, la battaglia tra fazioni nel partito anche. Tutto da seguire, il taccuino resta aperto. Wait and see.
02
AFD e il giornalista collettivo
Il partito è di quelli da guardare con il binocolo, ha preso voti e riempie strani vuoti che si sono (ri)aperti nello scenario politico tedesco. La sua candidata alla cancelleria, Alice Weidel (qui sopra, nella foto Ansa) è una che scartavetra le parole e ha vinto la sua partita a colpi di cannone. Ha il volto duro e angelico della nuova destra tedesca. Bisogna però farsi una domanda: sono tutti nazisti quelli di AFD? Titolo della Stampa di oggi: "Una legione di xenofobi e negazionisti, così l'AFD sconvolge il Bundestag". Messa così, siamo alla marcia delle camicie brune a Berlino. Tra gli eletti e i militanti ci sono anche questi, senza dubbio alcuno, sulle "legioni" la faccenda però si fa leggermente più complicata. La rotativa del giornalista collettivo non ha i punti interrogativi, le domande, non sa neppure cosa siano le cosiddette sfumature, figurarsi l'idea di prendere in considerazione il lieve fatto che quel partito ha ricevuto i voti di 1.5 milioni di elettori tedeschi e forse in quella "legione" ci sono cittadini che in passato hanno votato Cdu e Spd e non sono né nazisti né razzisti. Houston, abbiamo un problema, come scrivere e leggere tutto questo. Dove i giornali sono ancora una cosa seria, in Germania, i punti interrogativi le rotative invece li hanno conservati e così il titolare di List ha dato una lettura alla Frankfurter Allgemeine, non proprio un giornaletto, quattrocentomila copie al giorno (Repubblica e Corriere della Sera messi insieme, per intenderci), un punto di riferimento della borghesia tedesca. Cosa scrive la FAZ? Questo:
Non è il passaggio incauto scappato di mano a un corrispondente di provincia che simpatizza per "le legioni" di nazisti e scrive sotto l'effetto di un paio di birre al doppio malto, è un articolo firmato Holger Steltzner, uno dei quattro editor della FAZ.
C'è altro in giro? Il rubinetto di Erdogan, ne abbiamo parlato ieri e, naturalmente, ci sono delle conseguenze. Chiamate l'idraulico che si occupa di geopolitica.
03
Il rubinetto di Erdogan e il prezzo del petrolio
Ieri abbiamo annotato sul taccuino il non banale fatto che Erdogan di fronte all'idea di un referendum dei curdi per l'indipendenza ha minacciato di chiudere l'oleodotto che trasporta il petrolio iracheno da nord del paese verso il resto del mondo. È la politica del rubinetto del presidente turco. Profughi siriani, petrolio, forniture di armi. Il rubinetto di Erdogan si apre e chiude a comando. Litiga più o meno con tutti - ora ha fatto pace con Vladimir Putin, ma domani non si sa - e il risultato delle mosse di Erdy lo abbiamo sotto gli occhi, ecco la quotazione del prezzo del petrolio dopo le sue rassicuranti dichiarazioni:
Il prezzo del barile ha fatto un altro balzo e da un mese è in costante ascesa. C'è domanda. E c'è Erdogan. E c'è il rischio geopolitico sempre dietro l'angolo a cambiare le carte in tavola. Secondo alcuni analisti l'era del petrolio a basso prezzo sta per finire. Andrà così? Non lo sappiamo, quello dei mercati delle materie prime è uno dei giochi più complicati in Borsa. Cose da Gordon Gekko. Come diceva il nostro? "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". Bene, di cosa parliamo noi che i soldi li vediamo da lontano? Il titolare fa un tuffo nell'infanzia: Bruce Lee. E i robot.
04
Bruce Lee e i Robot
Chi di voi si ricorda dei film di Bruce Lee quando faceva questo?
Bene, rinfrescata la memoria da vecchi patiti del kung-fu, quello che quando uscivi dal cinema del paese finivi per tirare urla e lanciare calci mentre mangiavi noccioline con i tuoi fratelli, ora guardate questo robot alle prese con l'arte di Bruce Lee:
Uhm, siamo ancora lontani da Bruce Lee. Per nostra fortuna, l'umano c'è. Rassicurati sulla superiorità nelle arti marziali, che facciamo? Musica! Aggiornamento su PlayList, la musica dei lettori di List.
05
PlayList
PlayList, la compilation su Spotify dei lettori di List, continua a crescere: 279 canzoni, 21 ore di musica e 279 followers.
Molto bene, ma non siamo ancora ai livelli che ci siamo prefissi (quali sono? che domande, non lo sappiamo, non ci siamo messi limiti da queste parti). Cosa c'è di nuovo? È entrato Nick Cave, niente male, c'è una leggenda come Dean Martin (e non provate a dire che siamo passatisti), c'è Jovanotti (il brano è Mario, il titolare non c'entra niente), c'è Neil Young che è decisamente più interessante di Lorenzo, ci sono i Cure che fanno molto dark. Il titolare sta ascoltando in cuffia questo pezzo, appena entrato in PlayList: Abacab, Genesis, in una versione live fantastica.
Phil Collins! Aveva ancora i capelli, come il titolare di List circa trenta chili fa. Dio, come siamo ancora giovani e magri. Cosa state aspettando? Tanto lo sappiamo che siete dei rockettari incalliti, segnalate qui la vostra musica e ascoltate PlayList sparata in cuffia. Cosa resta da fare? Dare un'occhiata al taccuino e agli appuntamenti che contano.
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6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.