29 Aprile
La rubrica telefonica della guerra
Il Pentagono annuncia l'arrivo entro 24 ore di una nuova fornitura di armi per l'Ucraina. Quali sono le agende che contano in un mondo che corre verso un conflitto sempre più lungo e esteso. Da Jake Sullivan a Maria Zakharova, il potere degli emergenti e dei leader. Il taccuino senza il telefono rosso tra Casa Bianca e Cremlino
A che punto è la guerra? Corre, il Pentagono poco fa (ore 18:50) ha informato che "la prossima fornitura di equipaggiamenti e armi americane all'Ucraina arriverà nell'arco di 24 ore, a bordo di oltre una dozzina di voli, il carico in consegna comprende i 'droni fantasma' Phoenix, radar e mine". Il fronte è carico.
Nota a margine: il Copasir in Italia mette tutto il sigillo del segreto a qualsiasi informazione sul nostro contributo militare per Kiev, gli Stati Uniti raccontano tutto, perfino il numero dei proiettili per le truppe di Zelensky. In America il Congresso discute, in Italia il Parlamento è sonnambulo, eppure siamo in guerra, perché dire che non partecipiamo a questo allargamento del conflitto non aiuta, crea equivoci, sospetti e sfiducia.
Commander in Chief. Joe Biden guida l'escalation contro Mosca (Foto Epa).Joe Biden ha ribadito la richiesta al Congresso di approvare "il più rapidamente possibile" i 33 miliardi di dollari di stanziamento per gli aiuti all'Ucraina. "È fondamentale che la mia richiesta di finanziamento venga approvata il prima possibile". La guerra accelera.
Torna la domanda: a che punto è la guerra? Ho cercato di rispondere durante un mio intervento in un dibattito sulla geopolitica promosso dai giovani industriali di Confindustria a Borgo Egnazia, in Puglia, dove mi trovo in questo momento. Davanti al pubblico di 'VOCI – Visioni, Orizzonti, Culture, Idee', dovevo da srotolare un titolo così: 'La rubrica telefonica delle superpotenze: scenari e nuovi assetti globali tra Usa, Cina, Europa e Russia'. Mi sono sentito per qualche secondo come il congressman Charlie Wilson che incontra a cena un mediatore ebreo che deve aiutarlo in uno psichedelico passaggio di armi, scena meravigliosa tratta dalla sceneggiatura di Aaron Sorkin:
Zvi: Per riassumere il tutto in poche parole, tu vuoi che muova Israele verso una partnership con...
A che punto è la guerra? Corre, il Pentagono poco fa (ore 18:50) ha informato che "la prossima fornitura di equipaggiamenti e armi americane all'Ucraina arriverà nell'arco di 24 ore, a bordo di oltre una dozzina di voli, il carico in consegna comprende i 'droni fantasma' Phoenix, radar e mine". Il fronte è carico.
Nota a margine: il Copasir in Italia mette tutto il sigillo del segreto a qualsiasi informazione sul nostro contributo militare per Kiev, gli Stati Uniti raccontano tutto, perfino il numero dei proiettili per le truppe di Zelensky. In America il Congresso discute, in Italia il Parlamento è sonnambulo, eppure siamo in guerra, perché dire che non partecipiamo a questo allargamento del conflitto non aiuta, crea equivoci, sospetti e sfiducia.
Commander in Chief. Joe Biden guida l'escalation contro Mosca (Foto Epa).Joe Biden ha ribadito la richiesta al Congresso di approvare "il più rapidamente possibile" i 33 miliardi di dollari di stanziamento per gli aiuti all'Ucraina. "È fondamentale che la mia richiesta di finanziamento venga approvata il prima possibile". La guerra accelera.
Torna la domanda: a che punto è la guerra? Ho cercato di rispondere durante un mio intervento in un dibattito sulla geopolitica promosso dai giovani industriali di Confindustria a Borgo Egnazia, in Puglia, dove mi trovo in questo momento. Davanti al pubblico di 'VOCI – Visioni, Orizzonti, Culture, Idee', dovevo da srotolare un titolo così: 'La rubrica telefonica delle superpotenze: scenari e nuovi assetti globali tra Usa, Cina, Europa e Russia'. Mi sono sentito per qualche secondo come il congressman Charlie Wilson che incontra a cena un mediatore ebreo che deve aiutarlo in uno psichedelico passaggio di armi, scena meravigliosa tratta dalla sceneggiatura di Aaron Sorkin:
Zvi: Per riassumere il tutto in poche parole, tu vuoi che muova Israele verso una partnership con Egitto, Pakistan e Afghanistan?
Charlie: E con l'Arabia Saudita.
Zvi: Beh, vedo giusto un paio di problemi, così su due piedi...
Il tentativo della rubrica telefonica delle grandi potenze è un intreccio simile, mettere insieme l'impossibile e vedere cosa se ne cava sul fronte della guerra e soprattutto della pace. Il mio lavoro è iniziato come sempre da un taccuino, mentre ero in viaggio, ne ho usato uno adatto a dividere il racconto in scene:
Così riga dopo riga ho costruito qualcosa che sembra avere un barlume di logica in una situazione sempre più incartata. Chi dobbiamo telefonare per capire qualcosa?
Un tempo era attivo il 'telefono rosso', la linea tra Washington e Mosca. I due paesi anche durante la crisi dei missili di Cuba del 1962 non smisero di parlarsi. Krusciov e Kennedy, i ministri degli Esteri e i diplomatici, avevano i loro scambi (duri) perché entrambi volevano uscire da una situazione di stallo ad alto rischio. Oggi il telefono rosso non c'è, Stati Uniti e Russia non si parlano da tempo.
Chi bisogna chiamare per sapere, per capire cosa sta succedendo alla Casa Bianca? A giudicare da quel che dice e contraddice (e da come lo dice) non il presidente Joe Biden che ha un problema con i sondaggi (solo il 38% degli elettori approva il suo lavoro) e fa fatica a fermarsi alla pompa di benzina (prezzo alto e adesivi con il suo volto al distributore dove lo si accusa dell'aumento dei prezzi). Il vero numero di telefono utile per illuminare la faccenda strategica è quello di Jake Sullivan (nella foto che apre questo numero di List), gran fenomeno dell'establishment americano, giovane, svelto, intelligente, con tutti i contatti al posto giusto, determinato, un Consigliere per la sicurezza perfetto per la guerra, soprattutto per continuarla. È lui il fulcro dell'azione. Accanto al suo numero di telefono tenete sempre vicino quello della 'mamma politica' di Sullivan, Hillary Clinton (nota 'Lady Libia'). Sullivan fu uno dei suoi principali collaboratori nella campagna presidenziale persa contro l'imprevisto della Storia (Trump) e lei in questo conflitto tra Russia e Ucraina appare sempre sullo sfondo (il principale donatore della Clinton Foundation era l'Ucraina, dettagli).
Lloyd Austin e Tony Blinken a Kiev (Foto Epa).Chi altri vale la pena di chiamare al telefono a Washington? Ah, certo, uno squillo va dato a Foggy Bottom, da Anthony Blinken, al Dipartimento di Stato. È in palese competizione con Sullivan, ma non siamo in una sceneggiatura fra il falco e la colomba, perché anche il segretario di Stato interpreta la parte di quello che spiana i cannoni. Una battaglia tra duri, non sappiamo quanto Blinken sia a suo agio con il copione, ma si è adeguato. Sullivan appare naturale nella recitazione, Blinken no. Nessuno sembra voler seguire i consigli di Henry Kissinger, scuola realista, la parola d'ordine l'ha pronunciata Ll0yd Austin, segretario della Difesa, che ha detto "dobbiamo indebolire la Russia" e dunque fissato un altro obiettivo, stavolta diretto: il Cremlino. Una telefonata a Austin serve a fare l'elenco delle armi spedite da Washington a Kiev, ma a dire il vero basta ascoltare le conferenze stampa di John Kirby, il portavoce del Pentagono, per avere notizie dettagliate sull'arsenale.
Vladimir Putin al Cremlino (Foto Epa).Torniamo alla rubrica telefonica. Chi chiamiamo per sapere come butta al Cremlino? Cribbio, qui non ci sono dubbi: Vladimir Putin. Al telefono risponde sempre lui da vent'anni, una certezza. E poi solo Putin sa cosa pensa Putin. Al secondo posto nella rubrica del cremlinologo c'è Serghei Lavrov, il ministro degli Esteri, ieri colomba, oggi falco, domani sempre leone. Grande esperienza, volto sornione, diplomatico che sa di classico che non tramonta mai, un maratoneta del negoziato che va a sigarette, whisky e "niet". Scuola dell'alta diplomazia di Mosca, manuale sovietico.
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri della Russia (Foto Epa).Al suo fianco, la regina della Ghotam City di Mosca (il complesso dei grattacieli di Mosca, di cui uno è la sede del ministero degli Affari Esteri), Maria Zhakarova, la sua portavoce. Figura influente - non a caso tra i nomi sanzionati dall'Occidente - faccia d'angelo, fa strike ogni volta che parla, una corazzata di sarcasmo e balalaika, il suo bersaglio prediletto è Liz Truss, la ministra degli esteri britannica che sposta i confini russi con disinvoltura, ha qualche problema con la geografia e la storia. Lei, Zakharova, non perdona, è una delle voci della guerra e quello che dice non è mai casuale. Una professionista, modello Lavrov, ha assunto un ruolo ancora più forte di quello di un altro pezzo grosso della macchina del Cremlino, Dmitry Peskov, il portavoce di Putin al quale si attribuisce una dissidenza nei confronti della linea del capo. Peskov è ancora al suo posto, dunque la divergenza non c'è e se c'è è irrilevante.
In questa galleria di personaggi, nella matrioska del potere russo, serve un numero del telefono satellitare di Serghei Shoigu, il ministro della Difesa. Dato in disgrazia, poi gravemente malato, poi epurato, è ricomparso sulla scena per commentare con Putin la presa di Mariupol e il da farsi sull'acciaieria Azovstal. Per ora non ha avuto nessun 'raffreddore sovietico' e i nuovi/vecchi cremlinologi cercheranno di decrittarne ogni ruga quando comparirà sulla Piazza Rossa per la sfilata del Giorno della Vittoria, appuntamento il 9 maggio a Mosca. Lo passeranno ai raggi x.
Abbiamo dimenticato qualcuno a Mosca? Certamente, manca quello che non ti aspetti: Roman Abramovich. L'oligarca amico di Putin, sanzionato, in bolletta (dicono) che improvvisamente si è messo a fare il mediatore. Era alle stelle, è caduto, si è inabissato con i suoi panfili, è riemerso a Kiev previo avvelenamento (così si racconta), è l'uomo in mezzo alla mischia tra Kiev e Mosca. Non se ne parla di nuovo da un po', ma c'è chi scommette: sarà di nuovo tra noi.
E Zelensky? Il suo numero di telefono è a disposizione, concede interviste a raffica, è il primo caso mondiale di condottiero social, sempre online. Fa il suo lavoro di propaganda e capo dell'ufficio acquisti (di armi) in maniera egregia, il suo modo per avere segreti è non avere segreti, tutto è visibile, sullo schermo, il nemico non ha neppure bisogno di intercettarlo, è lui che intercetta tutto.
Parlare con Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, è inutile. Stoltenberg è il ventriloquo di quello che dicono a Washington, dovrebbe assicurare una linea corale all'Alleanza Atlantica, ma il suo discorso si sovrappone a quello della Casa Bianca e di Downing Street.
Il telefono dell'Onu? Non funziona. António Guterres è andato a Mosca e ha scoperto che Putin vuole la Crimea e il Donbass. È volato a Kiev e ha rimediato un paio di missili mentre faceva la sua parte di messaggero di una pace che non può negoziare.
Due numeri utili? Il primo è quello di Papa Francesco. Il secondo è quello di Kirill, il patriarca di Mosca. I due si parlano. Il primo rilancia il ruolo della chiesa cattolica nel campo della pace, il secondo è il grande alleato interno di Putin. Non bisogna sottovalutare mai la chiesa. Stalin chiese: "Quante armate ha il Papa?". Faceva dell'ironia. La chiesa di Pietro è in piedi, la Russia di Stalin è scomparsa.
Qual è il numero di telefono dell'Europa? Se lo chiedeva Henry Kissinger e la domanda è ancora senza risposta. Un tempo si poteva fare affidamento sul centralino tedesco, l'agenda di Angela Merkel, con tutte le derivazioni via cavo (e tubo) di Berlino, specialmente a Est. Oggi c'è Olaf Scholz, la linea è interrotta. C'è da sperare nel ripristino immediata delle centraline telefoniche dell'Eliseo, Emmanuel Macron è il tipo giusto per provare a rimettere insieme il tavolo del negoziato, in teoria, perché la Francia ha i suoi problemi in casa. Squilla qualcosa a Palazzo Chigi, nella stanza del premier Mario Draghi? Ci mancherebbe, affettuose telefonate di tutti i leader, in particolare dalla Casa Bianca dove il nostro capo di governo è diretto tra dieci giorni. Agenda: il 2 maggio vertice dei ministri dell'Energia a Bruxelles, Draghi poi vola a Washington. Nel mezzo, il rebus di come pagare (o no) il gas ai russi. L'Italia potrebbe diventare l'agente esterno di Biden per far saltare il bunker tedesco sul gas: se il Belpaese taglia il gasdotto russo, Berlino ne esce diplomaticamente a pezzi. A Roma c'è chi è favorevole all'autocombustione da celebrare nella visita americana, attendiamo l'esito con crescente curiosità, c'è il rischio di finire eroicamente con l'economia in recessione e l'intero sistema industriale inchiodato. Cose turche.
Erdogan e Biden durante il vertice della Nato a Bruxelles (Foto Epa).Alt, che numero ha Erdogan? Bisogna cercarlo a Ankara - tra una condanna all'ergastolo e l'altra dei suoi oppositori - ma dopo aver composto il numero e preso la chiamata si sentono almeno tre voci sovrapposte, una da Mosca, una da Washington e una da Istanbul, non si capisce mai niente. L'unica cosa certa è che il traffico commerciale sul Bosforo è crollato, il Mar Nero è minato, lui bombarda i curdi, in Turchia non sono di buon umore con gli Stati Uniti che vogliono continuare la guerra, così dice senza diplomazia il ministro degli Esteri, Cavusoglu. Telefonare, dimenticare.
E il 'resto del mondo' che fa? Che domande, vince. Due sono i numeri di telefono che servono.
Il primo è quello di Narendra Modi, il premier indiano che compra petrolio russo, consuma carbone, produce grano e sta trasformando l'economia del suo paese in un quadro strategico prismatico. Tutti lo chiamano, lui risponde, riceve, dà assicurazioni, fa gli interessi della sua gigantesca nazione.
Narendra Modi e Xi Jinping (Foto Epa).Il secondo è quello del compagno Xi Jinping. La Cina sta con la Russia e tutto il resto è filosofia. È attaccata al tubo del gas di Mosca, lo sarà sempre di più in futuro, lavora per un nuovo ordine mondiale e alla fine di questa storia, quello è il numero di telefono vincente, sarà Xi a raccogliere la vittoria di una guerra che è appena all'inizio. La posta in gioco è il dominio del mondo. Pronto? Chi parla? Clic.
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collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.