11 Dicembre
Il boom delle armi
Il report del Sipri di Stoccolma sul mercato degli armamenti: vendite record di sistemi di difesa, gli Stati Uniti dominano la classifica dell'industria. In Italia bene Fincantieri e male Finmeccanica. Lo scenario dell'instabilità e le guerre fanno balzare il settore. Analisi e grafici.
La settimana è cominciata con il premier israeliano in tour in Europa, l'occasione giusta per cogliere la distanza tra Marte (Israele) e Venere (l'Europa). Il problema dell'irrilevanza dell'Unione europea nel quadro geopolitico è prima di tutto culturale. La sindrome di Monaco dei politici europei di fronte alla realtà della Palestina è il più grande ostacolo per la pace nell'area. L'incontro di oggi sarà la conferma di una distanza siderale tra le aspirazioni retoriche e i fatti sul campo. La crisi europea è testimoniata dalla crescente insoddisfazione della Germania, dalla sua crisi di non-governo e dalla strana situazione di una Francia senza partiti, con un presidente monarca che annuncia molto e in realtà fa poco e un quadro dei conti che comincia a somigliare a quello di un paese del Club Med. La Germania resta l'epicentro di tutto, ma il suo scenario interno è cambiato e per ora a Berlino il governo non c'è.
Il prossimo appuntamento sul calendario 2018 del Vecchio Continente è quello dell'Italia, le nostre elezioni sono l'osservato speciale di un'Europa che attende Merkel ma sa che è finita un'era e non ci sono capi carismatici all'orizzonte. In questo quadro d'incertezza l'anno si chiude nel segno dell'instabilità e delle tensioni che stanno alimentando una nuova corsa agli armamenti, i dati del Sipri di Stoccolma confermano il boom nella produzione e vendita di sistemi di difesa, con l'America che continua a dominare il settore. Come sempre nella storia, mentre si sente lontano sferragliare la cavalleria corazzata, le borse volano e sui mercati abbondano le stranezze, quella più grande si chiama Bitcoin.
Se non avete voglia di guardare la realtà terrena, potete sempre alzare gli occhi al cielo, c'è la pioggia delle Geminidi in arrivo, ma attenzione all'asteroide, entrare in fase Buondì Motta con quelle orbite è questione di un attimo.
Non...
La settimana è cominciata con il premier israeliano in tour in Europa, l'occasione giusta per cogliere la distanza tra Marte (Israele) e Venere (l'Europa). Il problema dell'irrilevanza dell'Unione europea nel quadro geopolitico è prima di tutto culturale. La sindrome di Monaco dei politici europei di fronte alla realtà della Palestina è il più grande ostacolo per la pace nell'area. L'incontro di oggi sarà la conferma di una distanza siderale tra le aspirazioni retoriche e i fatti sul campo. La crisi europea è testimoniata dalla crescente insoddisfazione della Germania, dalla sua crisi di non-governo e dalla strana situazione di una Francia senza partiti, con un presidente monarca che annuncia molto e in realtà fa poco e un quadro dei conti che comincia a somigliare a quello di un paese del Club Med. La Germania resta l'epicentro di tutto, ma il suo scenario interno è cambiato e per ora a Berlino il governo non c'è.
Il prossimo appuntamento sul calendario 2018 del Vecchio Continente è quello dell'Italia, le nostre elezioni sono l'osservato speciale di un'Europa che attende Merkel ma sa che è finita un'era e non ci sono capi carismatici all'orizzonte. In questo quadro d'incertezza l'anno si chiude nel segno dell'instabilità e delle tensioni che stanno alimentando una nuova corsa agli armamenti, i dati del Sipri di Stoccolma confermano il boom nella produzione e vendita di sistemi di difesa, con l'America che continua a dominare il settore. Come sempre nella storia, mentre si sente lontano sferragliare la cavalleria corazzata, le borse volano e sui mercati abbondano le stranezze, quella più grande si chiama Bitcoin.
Se non avete voglia di guardare la realtà terrena, potete sempre alzare gli occhi al cielo, c'è la pioggia delle Geminidi in arrivo, ma attenzione all'asteroide, entrare in fase Buondì Motta con quelle orbite è questione di un attimo.
Non pensiamoci, meglio ascoltare musica e notizie (RadioList) e prepararsi per il Natale e le feste di fine anno con a portata di mano i documenti validi per l'espatrio, nel caso la tombola con i parenti vada a carte quarantotto. Buona lettura di List.
01
Il viaggio di Netanyahu in Europa
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu incontra i vertici dell'Unione europea e i ministri degli esteri. Sarà un incontro che darà in maniera netta la distanza tra Israele e l'Unione europea. Le incomprensioni sono sempre state innumerevoli, l'Europa ha sempre privilegiato la politica dell'appeasement con i gruppi armati palestinesi e ha sempre criticato la politica di Israele sugli insediamenti. Ci sono le premesse per un altro crac diplomatico. Ieri Netanyahu ha incontrato a Parigi il presidente francese Emmanuel Macron e il faccia a faccia non è andato bene. Si sono stretti la mano, abbracciati, parlati e alla fine hanno mostrato il sorriso ma con il sottotesto di un'incomprensione di fondo sul tema più importante: Gerusalemme capitale. Emmanuel Macron e Benjamin Netanyahu escono dal vertice bilaterale di Parigi divisi. Ruvidamente. Sono solo quasi amici. E nell'incontro è emersa l'ombra di un nemico di Israele: il presidente turco Erdogan. Macron e Netanyhau hanno posato per i fotografi. Poi sono usciti dal loro pranzo di lavoro e sono emerse tutte le differenze sulla politica in Medio Oriente, ecco le loro dichiarazioni integrali dopo l'incontro:
Macron e Netanyhau sono separati da Gerusalemme e in generale dalla tradizionale politica di appeasement dell'Europa nei confronti dei gruppi armati palestinesi.
Secondo il presidente francese la mossa diplomatica di Trump è "spiacevole" e ha invitato alla calma affinché non si "aggiunga instabilità alla regione". Macron ha chiesto "un gesto coraggioso" di Israele verso i palestinesi e spiegato che attende le proposte degli Stati Uniti per il riavvio del "processo di pace". Niente di nuovo.
Netanyhau ha risposto alle critiche con durezza già l'altro ieri:
Non sono pronto ad accettare doppi standard. Sento voci che criticano la dichiarazione storica di Trump ma non ho sentito nessuna condanna per il lancio di razzi contro Israele.
Il premier israeliano ha ribadito a Macron che "Gerusalemme è la capitale da tremila anni". Ma il bersaglio polemico reale è il presidente turco Erdogan che si è scagliato contro Trump e Israele e ha cominciato una sua azione diplomatica parallela:
Non ricevo lezioni morali da chi bombarda i villaggi dei curdi, aiuta l'Iran a aggirare le sanzioni e i terroristi, inclusa anche Gaza.
Oggi l'incontro con i vertici Ue. È partita una giostra diplomatica dagli esiti finali incerti e da Parigi Netanyhau ha messo a fuoco il prossimo problema: la Turchia di Erdogan e il suo doppio e triplo gioco in Medio Oriente. Serve un mediatore con Ankara, chi sarà? Il titolare di List ha un nome appuntato sul taccuino: Vladimir Putin. Wait and see. A proposito di Francia, svoltiamo à droite, ci sono notizie dai Repubblicani, un tempo si definivano gollisti oggi non si sa bene cosa siano. Mistero.
02
Putin vola da Erdogan (e in Siria)
Detto, fatto. La Russia sfrutta abilmente gli spazi che si aprono con le crisi. Se un fronte non è compatto, Mosca s'infila e comincia a giocare al ruolo di mediatore che poi diventa presenza permanente. E così Vladimir Putin ha colto al volo la palla alzata da Erdogan su Gerusalemme e oggi sarà ad Ankara per parlare con il presidente turco del dossier Israele-Medio Oriente. Naturalmente siamo in presenza di due leader che hanno studiato Machiavelli e fanno il doppio e triplo gioco. Ieri nemici pronti a spararsi, oggi amici e domani forse di nuovo avversari. Sta di fatto che il Cremlino mostra di muoversi agevolmente dove ci sono guai. Nel pomeriggio a Ankara i due parleranno e vedrete che Vladimir uscirà dall'incontro con una carta sotto la manica. Putin avrebbe dato a Erdogan rassicurazioni sulla sua vigilanza nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu (a cui tra l'altro gli Stati Uniti non hanno intenzione di chiedere nulla in proposito, dunque siamo all'agitare bandiere finte). La cosa interessante invece è che domani comincia a Istanbul un vertice straordinario dell'Organizzazione per la Cooperazione dei Paesi Islamici (OIC) e là Erdogan farà il suo show contro Trump (di cui contemporaneamente è alleato nella Nato) e Israele di cui non può essere amico dopo le dichiarazioni di ieri di Bibi Netanyahu. Almeno per ora. Erdy cambia spesso idea. L'altro soggetto in campo in Medio Oriente, la Francia, ha i suoi guai politici, ma il business non lo perde di vista. Vedremo come. Allons! Ah, no, ora si dice En Marche!
Post Putin: Ormai è ubiquo. Il presidente russo in questo momento è in Siria, nella base russa di Hmeimim. È stato accolto dal presidente siriano Bashar al-Assad e dal ministro della Difesa russo Serghei Shoigu. Gioca a scacchi come nessuno. Ora possiamo andare nella sonnolenta e senile Europa.
03
Les Républicains hanno un nuovo leader
Si chiama Laurent Wauquiez, ha vinto la sfida del voto dei militanti del partito (centomila votanti), dice che ricostruirà la fiducia intorno ai repubblicani. Il 27 gennaio in quello che il Figaro stamattina definisce "un paesaggio politico in rovina" (i problemi non sono soltanto in Italia, come vedete), dovrà dimostrare di essere l'unico valido oppositore al regno di Emmanuel Macron. Sfida difficile. La destra e la sinistra in Francia sono state distrutte dall'avanzata di En Marche, lo scenario è quello di un presidente-monarca nell'Assemblea nazionale, ma con grandi problemi di consenso presso l'opinione pubblica. "L'uomo deve ancora provare di avere la statura di un leader" scrive il Figaro nell'editoriale. Anche Macron. E in fondo questo è il problema dell'Europa: non ha leader e l'unico che era in campo, Angela Merkel, è uscito dalle elezioni politiche ridimensionato. Viviamo tempi interessanti, forse troppo. E dalla Germania arrivano i bagliori dell'incertezza, il nuovo mondo di cui Brexit e Trump sono stati solo i primi lampi. Seguite il titolare di List.
04
Il partner ideale per i tedeschi
La Brexit è tutta una questione di rapporti tra Londra e Berlino, il bilateralismo fatto oggi con l'interposizione dell'Unione europea. In assenza di un governo, la Germania continua ad essere preda della crisi di non-governo e le cose sul piano politico non vanno benissimo, è come se i partiti tradizionali tedeschi non volessero prendere atto della realtà, solo che poi quando si va a discutere, toh, spunta la la realtà: i Socialdemocratici per giustificare un loro re-ingresso nella Grosse Koalition vaneggiavano un piano per gli Stati Uniti d'Europa, cioè quanto di più irrealizzabile in questo momento storico dove sono riemersi gli interessi nazionali dei grandi dei piccoli. Il no è arrivato dagli stessi esponenti della CDU che, di fronte all'emorragia di voti, non hanno alcuna intenzione di mettersi a sognare con Schulz. Un sondaggio di Infratest per ARD racconta molto sulla Germania contemporanea, lo stop and go della sua classe politica e le visioni che ha il popolo tedesco. Il caso politico in realtà non è quello della Merkel, che pur depotenziata continua ad essere percepita come la sola leader possibile, ma quello di Martin Schulz, il capo della Spd ha seri problemi, per i tedeschi è unfit, mentre il dato più interessante riguarda il paese che i tedeschi considerano come partner ideale: è sempre la Francia, ma guardate cosa è successo alla Russia (e agli Stati Uniti):
Una quota sempre più rilevante di cittadini tedeschi pensa che la Russia sia un partner da tenere in considerazione e perfino gli Stati Uniti di Trump - che in Germania non è certo popolare - riguadagnano consenso. Quello che è rilevante qui è l'effetto Putin. No, non sono le fake news del Cremlino, è semplicemente la realtà di un mondo che anche un'isola come la Germania sta testando, le leadership progressiste sono in crisi e Macron non è certo un uomo di sinistra. L'altro aspetto, che dà ulteriore cemento all'idea dell'asse tra Berlino e Londra, è la percezione che il Regno Unito sia il secondo paese con il quale stringere un'alleanza strategica. Questo pensano i tedeschi in tempi di Brexit! Altra considerazione: sono numeri che raccontano l'assoluta ininfluenza del sistema dei mainstream media. Il Regno Unito della Brexit, la Russia di Putin e gli Stati Uniti di Trump sui giornali e le televisioni in sintonia con l'establishment sono dipinti nel migliore dei casi come un refuso storico da eliminare. Il moral bias, il pregiudizio, finisce però per sortire l'effetto contrario. È la guerra tra due mondi.
A proposito di guerra, ci sono notizie importanti da Stoccolma. Senza sindrome, please.
05
Vendite di armi al top dal 2010
Finché c'è guerra c'è speranza. E per le industrie degli armamenti è più che una speranza, è la realtà. Sulla casella di posta elettronica del titolare di List stamattina è arrivato il report del Sipri di Stoccolma sul mercato mondiale delle armi e il numero finale è questo: 374.8 miliardi di dollari di ricavi delle prime 100 aziende produttrici di armi nel 2016, il primo anno di crescita dopo che gli ultimi cinque avevano chiuso in negativo. Rispetto al 20o2 le vendite di armi di queste aziende sono salite del 38 per cento. Sono le aziende americane e europee a dominare il settore. Nella top 100 gli Stati Uniti hanno 38 aziende per un fatturato complessivo di 217.2 miliardi di dollari 2016, il 57.9 per cento delle vendite totali. La Lockheed Martin, il gigante della difesa americana, nel 2016 ha visto crescere i suoi ricavi del 10.7 per cento, portando i ricavi a 40.8 miliardi di dollari, aumentando il distacco dal secondo produttore, la Boeing. Gli altri due grandi produttori mondiali di armi sono il Regno Unito e la Francia, con rispettivamente il 9.6 per cento e il 5 per cento del fatturato globale.
E l'Italia? Nel report del Sipri abbiamo un'azienda che funziona e una che ha seri problemi. Quella che funziona è Fincantieri, quella che non va è Finmeccanica/Leonardo. Sintesi: Fincantieri ha aumentato le consegne di navi militari nel 2016 e totalizzato 1.6 miliardi di dollari di ricavi, in aumento del 7.1 per cento; Finmeccanica è un'azienda che ha venduto sue parti essenziali, cambiato nome e management ma il risultato finale nel 2016 segna un - 8.2 per cento rispetto al 2015 per un totale di 8.5 miliardi di vendite nel 2016.
Trend: gli americani dominano, la Russia sta aumentando sempre più la quota di mercato (oggi è al 7.1 per cento), i produttori emergenti sono in Corea del Sud, l'Europa gioca un ruolo fondamentale con il Regno Unito e la Francia.
Previsione: il mercato delle armi è destinato a crescere, numerose nazioni stanno sviluppando nuovi programmi di difesa (e occhio alla Corea del Sud e al Giappone), le tensioni in varie regioni (vedere alla voce Pacifico e Medio Oriente) spingeranno ancora la domanda. Viviamo tempi pericolosi. Ma gli inglesi festeggiano. Cosa?
06
Typhoon in Qatar
L'emirato del Qatar ieri ha firmato un un accordo con il Regno Unito per l'acquisto di 24 caccia militari Eurofighter Typhoon. A riferirlo è stato lo stesso ministero della Difesa del Qatar, secondo cui il ministro Khalid bin Mohammed Al Attiyah e il suo omologo britannico Gavin Williamson si sono incontrati ieri nella capitale Doha. Il ministero della Difesa del Qatar dice che i due paesi hanno firmato un accordo per discutere l'istituzione di una "flotta aerea per operazioni congiunte". Quanto vale l'operazione? Secondo l'agenzia turca Anadolu la cifra è pari a 8 miliardi di dollari. Sempre il Qatar giovedì scorso ha firmato un accordo con la Francia del valore di 6.6 miliardi di dollari per l'acquisto di 12 caccia Rafale. Il Qatar si sta armando per bene. Sarà un caso, ma ha un problema con l'Arabia Saudita, il principale alleato degli americani. Tutti vendono tutto a tutti. L'importante è essere armati fino ai denti. Ci attende un futuro meraviglioso.
Cosa consigli di comprare a tua mamma? Oro e fucili.
Bisogna sempre incrociare quello che succede dentro la Santa Barbara con i numeri del mercato. In un'intervista immaginaria con Gordon Gekko il titolare di List ricorda un passaggio (ri-sceneggiato) ispirato da Boomerang, il libro di Michael Lewis, ecco il dialogo immaginario tra il titolare di List e Gekko:
Quale sarà il suo prossimo investimento?
Ha mai letto Boomerang di Michael Lewis?
Sì, gran bel libro.
Ecco, a un certo punto, lo ricorderai, Lewis va a chiedere lumi sulla grande crisi del 2008 a un collega, Kyle Bass, il fondatore di un hedge fund in Texas. Bass è uno che mi piace: ha visto prima di tutti la crisi dei mutui subprime, scommesso contro la Grecia, comprato lingotti d’oro e nichel per ripararsi dal bagno di sangue di Wall Street, alla domanda della Fed sul perché avesse comprato venti milioni di dollari di nichel rispose, serafico: “Mi piace il nichel”. Bass racconta una storiella che mi sembra perfetta per questo tempo storico:
Lewis: cosa consigli di comprare a tua mamma?
Bass: oro e fucili.
Per i fucili abbiamo visto che le cose vanno bene. Quando all'oro, quello nuovo (e ipervolatile) si chiama Bitcoin. Ieri sul mercato è successo ancora qualcosa. Prendete il paracadute.
07
Bitcoin. Chiamate l'ambulanza
C'è anche il derivato e dunque la posizione è quella perfetta per un crash di vaste proporzioni. Ieri il Bitcoin ha guadagnato il 9.3 per cento (siamo sopra i 16 mila dollari) dopo che Cboe Global Markets ha lanciato i derivati sulla cripto-moneta. Attenti alla combinazione semantica che dice tutto sul materiale fissile che sta facendo impazzire il mercato: cripto-derivati. Due cose incomprensibili fuse insieme di solito producono una bomba. Ci sarà da divertirsi. Il Wall Street Journal non ha potuto fare a meno di notare il decollo verticale del derivato e il risultato del primo giorno di contrattazione è questo:
Sono numeri che consigliano di chiamare l'ambulanza con largo anticipo. Prima o poi qualcuno si farà malissimo. Quotazioni spaziali. Perfetto, andiamo alla Nasa, domani c'è un appuntamento da non perdere.
08
Cosmic show
Arrivano le Geminidi, una pioggia di stelle cadenti. La Nasa ha un punto d'osservazione unico, l'appuntamento tra due giorni con la diretta del fenomeno figlio del passaggio di un asteroide o quasi asteroide o cometa estinta (avete capito che gli esperti non sono d'accordo), insomma è un grande sasso spaziale (circa 5 chilometri di diametro ma con una scia di detriti intorno che lo rende un unico oggetto ancora più grande) che si chiama 3200 Phaethon. Un tipetto pericoloso che viaggia nello spazio. Per lo spettacolo, il biglietto è gratis, gentile offerta della Nasa.
09
RadioList
Il nostro podcast è in vetta alle classifica di iTunes, un radio show che non dovete perdere. Qui l'ultima puntata, con un dialogo tra il titolare e Germano Dottori, docente di Studi Strategici alla Luiss, sul nuovo risiko del Medio Oriente:
RadioList. Due parti di news, una parte di musica e un twist di humour.
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4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.