4 Maggio
Chiesa e Javelin
L'Unione europea propone di sanzionare Kirill, il patriarca della Chiesa ortodossa. Perché sarebbe un grande favore a Putin. Biden esalta l'invio di armi e parla di nuovi nati in Ucraina battezzati 'Javelin' e 'Javelina'. Haass: "Gli Stati Uniti dovrebbero cercare una guerra limitata nei mezzi e nei fini per non dividere l'Occidente e aumentare le probabilità di un'escalation russa". Armi difensive e offensive, un dibattito sul nulla
A che punto è la guerra? Doveva varare oggi il sesto round di sanzioni, è stato rinviato tutto a domani perché l'embargo al petrolio russo è un problema che semina il disaccordo. A un certo punto tanti hanno alzato la mano per chiedere una proroga: Ungheria, Bulgaria, Slovacchia hanno detto di non poter rinunciare subito al barile di Mosca. Risultato, tutto è rinviato a domani. L'immagine perfetta della situazione si è materializzata in 24 ore: da una parte un capo religioso che cerca la pace, dall'altra un capo di Stato che esalta le armi. Papa Francesco e Joe Biden sono agli antipodi di questo tempo di ferro e fuoco. Siamo arrivati all'altare della chiesa e non è una notizia che arriva con il ramoscello d'olivo, la pace è lontana. Facciamo il punto nave, seguite il titolare di List.
01
Sanzionare il Patriarca di Mosca? Conseguenze (in)attese
Il patriarca ortodosso di Mosca, Kirill (Foto Epa).Nel dossier dell'Unione c'è anche un nome che dovrebbe consigliare prudenza, ma a quanto pare siamo ormai in fase no limits. Tra i nomi su cui dovrebbero cadere le sanzioni c'è quello del patriarca ortodosso Kirill, accusato niente meno che di essere "responsabile del sostegno o dell'attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina. Inoltre, sostiene il governo russo ed i decisori responsabili dell'annessione della Crimea e della destabilizzazione dell'Ucraina". Dunque Kirill sarebbe colpevole di collusione politica con Putin. Davvero interessante, perché di questo passo se il capo della chiesa russa finisce sotto accusa, tutto è possibile, anche che il Papa venga chiamato a rispondere in tribunale come atto di ritorsione di altri gruppi politici e religiosi. Che l'Europa fosse senza Dio, è cosa nota, che fosse anche priva di cultura,...
A che punto è la guerra? Doveva varare oggi il sesto round di sanzioni, è stato rinviato tutto a domani perché l'embargo al petrolio russo è un problema che semina il disaccordo. A un certo punto tanti hanno alzato la mano per chiedere una proroga: Ungheria, Bulgaria, Slovacchia hanno detto di non poter rinunciare subito al barile di Mosca. Risultato, tutto è rinviato a domani. L'immagine perfetta della situazione si è materializzata in 24 ore: da una parte un capo religioso che cerca la pace, dall'altra un capo di Stato che esalta le armi. Papa Francesco e Joe Biden sono agli antipodi di questo tempo di ferro e fuoco. Siamo arrivati all'altare della chiesa e non è una notizia che arriva con il ramoscello d'olivo, la pace è lontana. Facciamo il punto nave, seguite il titolare di List.
01
Sanzionare il Patriarca di Mosca? Conseguenze (in)attese
Il patriarca ortodosso di Mosca, Kirill (Foto Epa).Nel dossier dell'Unione c'è anche un nome che dovrebbe consigliare prudenza, ma a quanto pare siamo ormai in fase no limits. Tra i nomi su cui dovrebbero cadere le sanzioni c'è quello del patriarca ortodosso Kirill, accusato niente meno che di essere "responsabile del sostegno o dell'attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina. Inoltre, sostiene il governo russo ed i decisori responsabili dell'annessione della Crimea e della destabilizzazione dell'Ucraina". Dunque Kirill sarebbe colpevole di collusione politica con Putin. Davvero interessante, perché di questo passo se il capo della chiesa russa finisce sotto accusa, tutto è possibile, anche che il Papa venga chiamato a rispondere in tribunale come atto di ritorsione di altri gruppi politici e religiosi. Che l'Europa fosse senza Dio, è cosa nota, che fosse anche priva di cultura, senso storico e diplomatico lo stiamo vedendo ora. Puntare su Kirill significa compattare ancora di più i russi, saldare inesorabilmente la Chiesa e il Cremlino, servire a Putin l'assist perfetto per dire che è in corso uno scontro totale, servirgli sul piatto d'argento un altro argomento per l'escalation. Non lo indebolirà, ma rafforzerà sul piano interno.
Ho chiamato Don Filippo Di Giacomo, sacerdote e autorevole canonista e la sua opinione sul caso Kirill è netta: "Putin sarà molto grato all'Unione europea che con l'idea di sanzionare il patriarca Kirill ha rafforzato le motivazioni che avevano in precedenza spinto proprio il capo della Chiesa ortodossa russa ad essere solidale con lui". Don Filippo è un uomo saggio, arriva subito al punto, alle conseguenze: "Il Papa aveva precedentemente esortato il patriarca russo a 'non essere il chierichetto di Putin', l'Ue invece così facendo lo spinge a continuare in questo senso. Sanzionare Kirill significa dare ragione a coloro, e sono tanti, che nei Paesi dell'est d'Europa rifiutano ogni intromissione dell'Unione nel loro modo di pensare e di credere". "È un pessimo segnale", avverte Di Giacomo, "in contraddizione totale con tutte le belle teorie che l'Unione europea esprime sulla libertà di coscienza che, come diceva Paolo VI, sono tutte fondate sulla libertà di religione. Ferire questa significa ferirle tutte". Le dichiarazioni di Kirill sulla guerra "sono tutte riferite a tre sermoni che il patriarca ha tenuto in occasione di altrettante cerimonie religiose. È lo spazio in cui lo Stato laico dovrebbe dichiararsi neutrale e quindi rifiutare ogni ingerenza sia positiva e sia negativa". Stop. Tutto chiaro.
Franco Cardini, un grande storico, commenta così la sortita brussellese: "Ormai non mi meraviglio più di nulla, ma è assolutamente fuori dalla grazia di dio. Siamo alle comiche finali. Questa proposta è la prova di come siamo caduti in basso e che manca il buon senso più elementare". Secondo Cardini, "se quello che vogliamo è dichiarare la guerra totale alla Russia, le sanzioni a Kirill dopo aver vietato la lettura di Guerra e Pace, continuiamo a farci del male se non a coprirsi di ridicolo". Il saggista ricorda che "la chiesa ortodossa di Mosca è un organo statale, anche quando il capo dello Stato era ateo, ne sa qualcosa Stalin grande benefattore, ma a quanto parte ce ne siamo dimenticati". Aprire il caso Kirill significa avere come minimo la memoria corta visto che "non ci siamo scandalizzati quando il primate di Westminster ha appoggiato le spedizioni in Iraq e in Afghanistan, quando ha benedetto bandiere e armi senza battere ciglio, nemmeno quando è venuto fuori che la storia delle armi di distruzione di massa di Saddam era un'invenzione". Una mossa senza precedenti che rischia di diventare un boomerang.
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La notte porterà consiglio? Il sonno della ragione genera mostri.
02
Il Papa e il Presidente
Papa Francesco ha chiesto un incontro a Vladimir Putin (Foto Ansa).Il Pontefice usa parole misurate, individua i torti e le ragioni di guerra che ha origini lontane ("la Nato che abbaia ai confini della Russia", parole del Santo Padre), condanna l'aggressione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin ma cerca la via del negoziato. Il presidente degli Stati Uniti che va in una fabbrica di armi e dichiara il suo "orgoglio", dà i numeri (in tutti i sensi) sull'arsenale inviato a Kiev, parla di un obiettivo militare e politico che prevede l'abbattimento della Russia e mette in grave pericolo tutto il mondo. Una forza del bene può fare la guerra per finirla, non per allargarla e trasformarla in un incubo radioattivo. Perché un conflitto con Mosca ha un solo esito finale: la guerra termonucleare, quella dove non ci sono vincitori. La Russia non è la Germania di Hitler, non è il Giappone di Hirohito, non è il Vietnam di Ho Chi Minh, non è l'Iraq di Saddam Hussein, non è la Libia di Muammar Gheddafi, non è l'Afghanistan di Bin Laden. La Russia è una potenza nucleare.
03
Chiedere all'alleato americano di definire obiettivi e limiti
Gli obiettivi americani devono essere chiariti, limitati, delineati e l'Europa per prima dovrebbe chiederlo nell'interesse dei suoi cittadini che in gran parte ignorano il pericolo di un conflitto su larga scala, con la tecnologia letale oggi a disposizione degli eserciti. Leggere cosa dice Richard N. Haass, un diplomatico di grande esperienza, un delle persone più autorevoli nel campo delle relazioni internazionali, presidente del Council on Foreign Relations:
"La Casa Bianca dovrebbe tornare indietro" dalle posizioni espresse dal Segretario della Difesa Lloyd Autstin ("dobbiamo indebolire la Russia"). "Lo scopo è aiutare l'Ucraina a resistere all'aggressione russa. La Russia emergerà più debole dalla follia di Putin, ma gli Stati Uniti dovrebbero cercare una guerra limitata nei mezzi e nei fini allo stesso modo per non dividere l'Occidente e aumentare le probabilità di un'escalation russa".
Haass è la bussola da seguire: "Una guerra limitata nei mezzi e nei fini". Il premier Mario Draghi, che ha svolto un ottimo discorso ieri al Parlamento europeo, vista la sua influenza a Bruxelles (dimostrata anche ieri dall'accoglienza e dal consenso che ha ricevuto) dovrebbe chiedere alla Casa Bianca quella che si chiama "moderazione", perché una cosa è far parte di un'alleanza, un'altra invece è fare la parte dell'intendenza che segue il generale in una battaglia che si combatte in casa tua, con una potenza nucleare e con purtroppo alte probabilità di sconfitta. Biden non è Napoleone. E Napoleone in Russia perse rovinosamente la sua Grande Armée.
04
Biden, Javelin e Javelina
Scrivania e Javelin. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden (Foto Casa Bianca).Nella fabbrica delle armi s'odono cose che avrebbero innescato una sceneggiatura chapliniana in tempi senza il genio di Chaplin. "Le armi costruite qui - ora nelle mani degli eroi ucraini - stanno facendo la differenza. È qualcosa di cui possiamo tutti essere orgogliosi", ha detto Biden in visita allo stabilimento della Lockheed Martin in Alabama dove sono fabbricati i missili Javelin.
Il presidente ha chiesto al Congresso di approvare "rapidamente" un'estensione del bilancio federale da ben 33 miliardi di dollari per continuare a fornire all'Ucraina aiuti militari che le consentano di "mettere in ridicolo" l'esercito russo. "Servono più soldi per garantire che gli Stati Uniti possano continuare a inviare armi" e per fornire "aiuti umanitari" all'Ucraina, ha affermato Biden, "chiedo al Congresso di votare rapidamente questo finanziamento". "Permettete agli ucraini di difendersi e, per dirla senza mezzi termini, ridicolizzare l'esercito russo in molte occasioni", ha detto il presidente degli Stati Uniti. Il Javelin è un'arma anticarro da spalla, che è diventata il simbolo dell'assistenza militare occidentale a Kiev. Biden ha affermato di aver saputo di genitori ucraini che hanno chiamato i loro figli neonati 'Javelin' e 'Javelina'. Gli Stati Uniti hanno inviato 5 mila Javelin in Ucraina e altri 500 in altri paesi occidentali.
***
È in corso un surreale dibattito sulla distinzione tra armi difensive e offensive. Marco Patricelli ricorda la verità, come sempre con l'aiuto della nostra maestra, la storia.
05
Armi difensive o offensive. Il dibattito sul nulla rivestito di vuoto
Un sistema anti-carro Javelin in azione (Foto: Pentagono).di Marco Patricelli
Nel Paese di Machiavelli la soluzione è sempre a portata di mano o a giro di parole: quando l’ostacolo non può essere superato, lo si aggira. Il Copasir ha blindato ogni informativa sulle armi inviate o da inviare in Ucraina, nascondendo la chiave del lucchetto del segreto di Pulcinella e soffocando ogni bizantina discussione sul sesso degli angeli. Distinguere tra armi offensive e difensive, infatti, richiede un bello sforzo di ipocrita fantasia non solo nelle aule di dibattito politico ma anche sulle bolle di accompagnamento. Per tacitare scrupoli, coscienze e opportunismi, niente di meglio che un “omissis” e tutti possono far finta di essere contenti, o comunque di non essere turbati sulla destinazione morale.
Non è la prima volta che l’uomo prova a tracciare il confine del lecito e dell’illecito sul fronte bellico, e i risultati delle convenzioni internazionali sono un inno alla doppiezza e al paradosso. Essere sbudellati con una baionettata è permesso, sparare in pancia una pallottola dum-dum no; essere dilaniati da una pioggia di schegge d’artiglieria va bene, morire tra i fumi del gas invece è ripugnante; giustiziare i civili è un crimine di guerra, bombardare una città un po’ meno. La storia non ha risparmiato nulla di questo repertorio dell’orrore, dalle scriteriate cariche di fanteria fuori dalle trincee sulla Somme alla iprite nella Prima guerra mondiale e in Etiopia, dai bombardamenti tedeschi a Varsavia e Rotterdam a quelli alleati su Amburgo e Dresda fino al fungo atomico di Hiroshima e Nagasaki, dagli stupri nell’Est europeo alle marocchinate in Ciociaria e a Berlino da parte dell'Armata Rossa (ma non di vergogna). Poi bastava spostare la prospettiva e si oscillava con o senza ragione dagli eroi ai criminali di guerra, dalle corti internazionali per punire i colpevoli dei massacri nazisti ai silenzi imbarazzati per quelli di Katyn perché i sovietici stavano dalla parte dei vincitori e al tavolo degli accusatori.
L’elenco sarebbe lungo e il banco degli imputati, nella storia, ha visto più assenze eccellenti che presenze esecrabili. Lo stesso diritto internazionale è una zoppicante creatura a doppia morale, che si applica o si interpreta a seconda delle sensibilità e delle opportunità storico-politiche. Il dibattito sulle armi offensive e quelle difensive è il nulla rivestito di vuoto. La pistola offende e difende se nelle mani di un criminale o di un poliziotto, ma non vengono prodotte e vendute col libretto di istruzioni etiche. Il pezzo d’artiglieria è difensivo contro un carro armato ma offensivo contro la fanteria. Il semovente controcarro, che svolge le stesse funzioni del cannone, però, è considerato d’attacco mentre tutte le evoluzioni del vecchio bazooka sono difensive. Peccato che gli equipaggi dei panzer che vengono arsi vivi non colgono la differenza. Il lanciafiamme è orripilante (e infatti nel primo e secondo conflitto mondiale i soldati che lo portavano non venivano mai risparmiati) ma consentito, la mazza ferrata con cui si sfondavano i crani d’ambo le parti sul Carso ripugna. Tirare un missile a un aereo è un atto di difesa, far levare in volo un jet per impedire un bombardamento fa insorgere i benpensanti di casa nostra (e non solo). Per la Russia è una provocazione che giungano aiuti militari dai Paesi confinanti con l’Ucraina, ma è perfettamente lecito attaccarla dalla Bielorussia via terra e via aria, non potendo fare lo stesso gli ucraini con quel galantuomo di Lukashenko.
L’erede dell’Urss va orgogliosa delle falci e martelli dell’epoca stalinista, ma usa metodi nazisti che imputa invece a Kiev. Più di due mesi fa lo zar del Cremlino forgiato negli altiforni del Kgb – ma che per la sinistra nostrana è casomai fascista – pronunciò urbi et orbi che l’operazione speciale in Ucraina doveva estirpare nazisti, drogati e gay (tutto fa brodo), con l’avallo sacrale del senescente patriarca Kirill. C’è chi ci crede e chi fa finta di crederci. Guerra è una parola che fa paura in Occidente, ma che non si deve pronunciare nell’Oriente della Terza Roma a pena di 15 anni di carcere. Gli opinionisti da un tanto a gettone (di presenza in tv) hanno riesumato spizzichi e bocconi dei ricorsi storici, attingendo a piene mani dalla Seconda guerra mondiale e dalla Grande guerra patriottica della Santa madre Russia sovietica, con molte disinvolte amnesie nei passaggi storici, che diventano interessate voragini della memoria con Nato e Patto di Varsavia. La prima alleanza sorse con finalità difensiva dalla tracimazione del comunismo stalinista nell’Europa libera, la seconda venne imposta da Mosca con finalità di egemonia continentale, tant’è che il suo potenziale numerico e sostanziale è sempre stato ampiamente preponderante rispetto alle forze militari del nemico ideologico.
D’altronde quando a Berlino venne realizzato il fatidico Muro, ci si inventò che esso era necessario a proteggersi dall’invasione degli occidentali che sognavano il Paradiso socialista, e poco importava che la direzione degli ostacoli rivelasse invece in maniera palese l’obiettivo di impedire la via di fuga verso l’Ovest, sanguinosamente repressa: difesa di un sistema liberticida e offesa alla logica. Smantellato il Muro di Berlino gli ex Paesi del Patto di Varsavia che hanno scelto la democrazia alla dittatura hanno poi scelto di tutelarsi dai russi, che ben conoscevano per devastante esperienza storica, entrando liberamente nella Nato, e tutti tra loro benedicono il momento di quella firma. L’Ucraina ha perso il treno della storia e l’attimo fuggente, e si ritrova in guerra, vittima di un’aggressione feroce e lucidamente preordinata, che qualcuno ritiene ancora di poter limitare con i pannicelli caldi e la foglia di fico dell’invio di armi. Purché solamente difensive.
06
La battaglia del Donbass. E le esercitazioni in Bielorussia
Situazione sul campo di battaglia, mappa dell'Institute for the Study of War:
Ultimo report dell'intelligence britannica: la Russia ha dispiegato 22 battaglioni tattici presso Izium nel tentativo di avanzare lungo l'asse nord del Donbass. Le truppe russe puntano a conquistare Kramatorsk e Severodonetsk, la cui presa consoliderebbe il controllo militare del nord-est del Donbass e offrirebbe un caposaldo per respingere le forze ucraine. Kiev è stata colpita stasera dai missili, anche Dnipro. Nel frattempo, le forze armate bielorusse stanno svolgendo manovre nel Paese. Il ministero della Difesa bielorusso ha informato che non si tratta di esercitazioni tese a minacciare i Paesi vicini. Un altro segnale di tensione.
07
Kim continua a usare la fionda
Il lancio è il quattordicesimo test di armi del regime di Kim Jong-un dall'inizio dell'anno e alimenta la tensione sulla penisola coreana
La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico verso il Mar del Giappone, che ha viaggiato per 470 chilometri, raggiungendo un'altitudine di 780 chilometri. Lo riferisce il Comando congiunto sud-coreano, citato dall'agenzia Yonhap, secondo cui il lancio è avvenuto dalla base di Sunan, nella capitale Pyongyang, alle 12.03 di oggi, le 5.03 in Italia. Il lancio è il quattordicesimo test di armi del regime di Kim Jong-un dall'inizio dell'anno e alimenta la tensione sulla penisola coreana: il mese scorso Kim ha fatto sfoggio delle armi a disposizione del regime in una grande parata militare, e il lancio di oggi avviene a meno di una settimana dall'insediamento al vertice della Corea del Sud del nuovo presidente, Yoon Suk-yeol, di orientamento conservatore, che ha promesso di mantenere una linea dura verso le provocazioni nord-coreane.
Il lancio è "una minaccia alla pace" ed è "assolutamente inaccettabile", ha dichiarato il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, oggi a Roma per incontrare il presidente del Consiglio, Mario Draghi.
08
Aborto, Corte Suprema e battaglia elettorale
Subito dopo la pubblicazione della bozza sulla prossima decisione della Corte, sono scattate le proteste, cavalcate dai politici progressisti. La prova è nella reazione di Biden che ha subito chiamato alla mobilitazione per le elezioni di novembre
3 maggio 2022, Washington. Manifestazione di fronte alla Corte Suprema (Foto Epa).La Corte Suprema si pronuncerà sulla legge sull'aborto e sarebbe favorevole a negarne la costituzionalità sancita nel 1973 dalla sentenza Roe vs Wade. Una bozza della decisione è stata pubblicata dalla stampa americana, una fuga di notizie mai avvenuta nella storia della Corte. Lo scopo della fuga di notizie è evidente: fornire carburante alla campagna elettorale di medio-termine dei Democratici. Subito dopo la pubblicazione della bozza, sono scattate le proteste, cavalcate dai politici progressisti. La prova è nella reazione di Biden che ha subito chiamato alla mobilitazione per le elezioni di novembre. Chi ha fatto uscire la bozza? Secondo le ricostruzioni sulla stampa americana, la manina sarebbe quella di uno tra i segretari dei giudici della Corte di orientamento progressista: nelle scorse ore è circolato il nome di un assistente della giudice di nomina democratica Sonia Sotomayor, Amit Jain, noto per la sua posizione progressista in merito all'aborto e per i suoi contatti personali con il quotidiano "Politico", che per primo ha divulgato parte del pronunciamento. La bozza del pronunciamento attribuito alla Corte Suprema afferma che la sentenza Roe v. Wade "è stata patentemente sbagliata sin dal principio". Il documento, classificato come "prima bozza" del "Parere della Corte", è firmato dal giudice di orientamento conservatore Samuel Alito.
Il presidente Biden e i deputati democratici hanno detto che cercheranno di far approvare dal Congresso una legge sull'aborto. Ha zero possibilità di passare, il Senato la boccerebbe. Mitch McConnell, leader dei repubblicani in Senato, ha definito la fuga di notizie "un attacco all'indipendenza" della Corte e una "campagna di pressione inappropriata per influenzarne le decisioni". Il governatore dell'Oklahoma, il repubblicano Kevin Stitt, ha firmato la legge che vieta l'aborto dopo la sesta settimana.
09
I candidati di Trump vincono le primarie in Ohio
The Donald potrebbe anche non candidarsi nel 2024, ma il partito è più trumpiano che mai. La prova è arrivata poche ore fa dalle primarie
Donald Trump durante una manifestazione elettorale in Ohio (Foto Epa).Fu lo stato d'eccezione della pandemia a soffiare a Donald Trump la Casa Bianca nel voto presidenziale del 2020, ma in novembre per i repubblicani si profila una larga vittoria nel voto di medio-termine. E chi dice che i repubblicani sono oltre Trump, non conosce la base degli elettori del Gop. Trump potrebbe anche non candidarsi nel 2024, ma il partito è più trumpiano che mai. La prova è arrivata poche ore fa: J.D. Vance, il candidato repubblicano appoggiato da Trump, ha vinto le primarie di partito in Ohio per la candidatura a un posto da senatore. Vance, 37 anni, autore e finanziere, sfiderà il senatore democratico Tim Ryan che ha vinto nettamente, con oltre il 70 per cento dei consensi, le primarie dei dem. Altra vittoria per un candidato trumpiano, nelle primarie repubblicane del 7° distretto dell'Ohio, Max Miller ha vinto senza una stilla di sudore la nomination del Gop con circa il 70% dei voti. Chi c'è dietro l'angolo? Trump. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.