7 Maggio
Il 9 maggio da Stalin a Putin
La celebrazione della vittoria contro la Germania e l'invasione della Russia in Ucraina. Come si incrociano gli eventi e la storia in una data che per il Cremlino è un appuntamento allo specchio. Dal maresciallo Žukov a cavallo nella Piazza Rossa nel 1945, al problema di Putin che conduce una guerra in maniera lacunosa e incerta
Cosa dirà Putin il 9 maggio? Chi sarà al suo fianco nel Giorno della Vittoria? Sfileranno nuove armi sulla Piazza Rossa. A Mosca lunedì ci sarà un annuncio di guerra totale o l'uomo del Cremlino si limiterà a un discorso patriottico? I cremlinologi sono tornati al lavoro, ogni dettaglio sarà analizzato nel tentativo di scoprire le prossime mosse della Russia. Il 24 febbraio, giorno dell'annuncio dell'invasione dell'Ucraina, è già storia. Vedremo se il 9 maggio avrà davvero un impatto sul corso degli eventi. Marco Patricelli ci conduce sulla sua macchina del tempo a scoprirne i segreti. Perché questa data del calendario ha una storia e non è solo gloria. Buona lettura.
Mosca, 1945, il Maresciallo Georgij Žukov sfila sulla Piazza Rossa in sella al suo cavallo, Idol.di Marco Patricelli
Non poteva essere solo la vittoria degli Alleati contro la Germania nazista, ma doveva essere soprattutto il trionfo dell’URSS nella Grande guerra patriottica proclamata da Stalin contro Hitler di cui era stato sodale dal 23 agosto 1939 al 22 giugno 1941 (ma era meglio non ricordarlo e al limite mistificare la portata e i contenuti del Patto Ribbentrop-Molotov). Per questo motivo la celebrazione doveva essere esclusiva, imponente, scenografica, per impressionare il mondo e lanciare il messaggio di forza del sistema comunista.
7 maggio 2022. Le prove dell'aviazione russa per il Giorno della Vittoria, la 'Z' sui cieli di Mosca (Foto Epa).Ma un conto era il giorno della vittoria, Den’ Pobiedi, il 9 maggio, un conto la grande parata della vittoria, il 24 giugno 1945: la prima celebrazione era determinata dalla cronistoria e il dipanarsi degli eventi determinanti, poiché i tedeschi capitolarono a Reims il 7 maggio; la seconda doveva essere strumentale al regime. Il problema sulla data derivava dal fatto che il Feldmaresciallo Alfred Jodl, seguendo le istruzioni...
Cosa dirà Putin il 9 maggio? Chi sarà al suo fianco nel Giorno della Vittoria? Sfileranno nuove armi sulla Piazza Rossa. A Mosca lunedì ci sarà un annuncio di guerra totale o l'uomo del Cremlino si limiterà a un discorso patriottico? I cremlinologi sono tornati al lavoro, ogni dettaglio sarà analizzato nel tentativo di scoprire le prossime mosse della Russia. Il 24 febbraio, giorno dell'annuncio dell'invasione dell'Ucraina, è già storia. Vedremo se il 9 maggio avrà davvero un impatto sul corso degli eventi. Marco Patricelli ci conduce sulla sua macchina del tempo a scoprirne i segreti. Perché questa data del calendario ha una storia e non è solo gloria. Buona lettura.
Mosca, 1945, il Maresciallo Georgij Žukov sfila sulla Piazza Rossa in sella al suo cavallo, Idol.di Marco Patricelli
Non poteva essere solo la vittoria degli Alleati contro la Germania nazista, ma doveva essere soprattutto il trionfo dell’URSS nella Grande guerra patriottica proclamata da Stalin contro Hitler di cui era stato sodale dal 23 agosto 1939 al 22 giugno 1941 (ma era meglio non ricordarlo e al limite mistificare la portata e i contenuti del Patto Ribbentrop-Molotov). Per questo motivo la celebrazione doveva essere esclusiva, imponente, scenografica, per impressionare il mondo e lanciare il messaggio di forza del sistema comunista.
7 maggio 2022. Le prove dell'aviazione russa per il Giorno della Vittoria, la 'Z' sui cieli di Mosca (Foto Epa).Ma un conto era il giorno della vittoria, Den’ Pobiedi, il 9 maggio, un conto la grande parata della vittoria, il 24 giugno 1945: la prima celebrazione era determinata dalla cronistoria e il dipanarsi degli eventi determinanti, poiché i tedeschi capitolarono a Reims il 7 maggio; la seconda doveva essere strumentale al regime. Il problema sulla data derivava dal fatto che il Feldmaresciallo Alfred Jodl, seguendo le istruzioni del nuovo capo del governo ammiraglio Karl Dönitz, successore di Hitler, aveva offerto al generale Dwight Eisenhower la resa di tutte le truppe tedesche che combattevano contro gli Alleati ma solo in Occidente, e questo era inaccettabile. L’impasse veniva superato alle 2.41 con la firma sulla capitolazione completa ed effettiva per le 23.01 dell’8 maggio. Ma la cerimonia venne ripetuta a Berlino, sotto pieno controllo dell'Armata Rossa, per preciso ordine di Stalin, nella cerimonia programmata la sera dell’8 maggio, quando secondo l’ora di Mosca era già il 9. Il Feldmaresciallo Wilhelm Keitel e alti ufficiali dell’Oberkommando der Wehrmacht dovettero firmare un documento simile nelle mani del vincitore della battaglia di Berlino, il Maresciallo Georgij Žukov. In realtà le ostilità cesseranno del tutto solo il 15 maggio, ma poco importava poiché il richiamo simbolico era stato fissato al giorno 9 come conclusione vittoriosa della Grande guerra patriottica proclamata da Stalin nel discorso a "fratelli e sorelle" del popolo sovietico del 3 luglio 1941 contro l’invasore tedesco, efficacemente sintetizzata da un manifesto di Iraklij Toidze destinato a diventare celebre con l’appello 'La madrepatria chiama'.
'La Madrepatria chiama', il manifesto di Iraklij Toidze.Non a caso la figura di Stalin, dopo un periodo di imbarazzante ambiguità, è stata riportata in auge da Vladimir Putin, forte anche di un diffuso consenso popolare che si è risaldato con l’Operazione militare speciale contro l’Ucraina che ha attinto a piene mani dalla retorica stalinista. La Giornata della vittoria venne celebrata dopo il 1945 in tutti i Paesi del sistema sovietico, ma è stata istituita come festa nazionale solo nel 1965, nel ventennale. Di essa e di quell’epopea si erano comunque impadroniti, con l’incoraggiamento esplicito del regime, il cinema, la letteratura e la storiografia, con tutte le omissioni e gli ingigantimenti ideologici. Il rilancio nella Russia post-sovietica è avvenuto nel 2005, sessantesimo anniversario della sconfitta sul nazismo, e poi imposto nel 2015 con il cappello ideologico di Putin anche come eclatante atto di omaggio ai 27 milioni di vittime militari e civili. Il consenso popolare, neanche a dirlo, è ampio e diffuso, grazie alla capillare opera della propaganda del nuovo Zar che ha insistito a più riprese e in ogni occasione sul concetto della Grande guerra patriottica.
7 maggio 2022, Piazza Rossa, Mosca. Le prove della parata del 9 maggio (Foto Epa).La parata della vittoria che Putin avrebbe voluto celebrare nelle vie di Mariupol conquistata proprio il 9 maggio, senza rendersi conto che Hitler fece lo stesso nel 1939 a Danzica, si riallaccia a quella proclamata da Stalin il 22 giugno (nel quarto anniversario dell’inizio dell’Operazione Barbarossa) ed effettuata il 24 nella fantasmagorica cornice della Piazza Rossa e con le mirabolanti coreografie di migliaia di soldati secondo l’attenta e maniacale liturgia comunista. L’atto culminante, entrato nell’immaginario collettivo come simbolo assoluto, fu la deposizione sprezzante di centinaia di vessilli nazisti da parte di soldati del NKVD ai piedi del Mausoleo di Lenin. Žukov ne fu celebrato protagonista in sella allo stallone arabo Idol, in un trionfo che se da un lato richiamava quello dei grandi condottieri di Roma, dall’altro innescò l’acre invidia di Stalin il quale non si fece scrupolo di esautorare l’Eroe dell’Unione Sovietica che gli faceva ombra con la sua popolarità.
La grande parata della vittoria dell’Armata Rossa verrà riproposta nel 1965, nel 1985 e nel 1990. Con la caduta dell’URSS l’eredità è passata alla Federazione Russa proprio nel cinquantesimo della sconfitta del nazismo. Putin, dopo il sincretismo tra la sua politica e la religione ortodossa, con il quasi incredibile outing del patriarca Kirill che ha “benedetto” la guerra contro l’Ucraina, prova ad addentellare Giorno e Parata della vittoria nella celebrazione simbolica di un successo militare che è lacunoso, balbettante e incerto nelle sue modalità per quanto ineccepibile nella sostanza, secondo un percorso già scritto e scontato, tranne che nella tempistica: comunque e quando finirà l’Operazione militare speciale, il vincitore è lui.
7 maggio 2022, Piazza Rossa, Mosca. Le prove della parata militare del 9 maggio, sfilano le donne dell'esercito russo (Foto Epa).Il prezzo da pagare, però, è un altro aspetto. Contrariamente a Stalin, Putin al pari di Žukov sa andare a cavallo: la tentazione di diventare un’icona potrebbe persino fargli rievocare quella pagina di storia e del culto della personalità, che in chiave autoreferenziale non gli difetta affatto. Il proliferare di bandiere rosse con falce e martello del passato anche sui mezzi di combattimento si armonizza non a caso con la “Z” contemporanea scelta per contrassegnare l’esperienza bellica con gli ucraini: una lettera che neppure appartiene all’alfabeto cirillico, ma poco importa.
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10. Limitazione di responsabilità
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di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
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Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.