25 Maggio
Grano e disordine mondiale
La Russia annuncia che le navi straniere potranno lasciare il porto di Mariupol. Svolta? Il Cremlino usa l'arma della materie prime e avanza nel Donbass. Biden gioca la carta sbagliata di Taiwan in Oriente, Mosca e Pechino fanno decollare i caccia. Kim jong-un prepara un test nucleare. America a mano armata: strage in una scuola elementare, 22 morti, 19 sono bambini
A che punto è la guerra? Ottimo e abbondante, l'amministrazione Biden sta lavorando con efficacia per aprire più fronti, facciamo un recap sullo scenario, l'impegno militare americano nel mondo, il ruolo degli Stati Uniti (che c'è e ci sarà), questa presidenza e la questione del 'resto del mondo' che non si vuol vedere e invece è la questione. Guerra, grano, ordine e disordine. La pandemia ci sembrava un grande problema, ora ne abbiamo uno più grande, la fame.
Ieri circolava la notizia di una missione navale per scortare i mercantili che trasportano il grano ucraino. Se ne è discusso anche in sede europea, ma si tratta di un'operazione ad altissimo rischio. Senza accordo con i russi, è tiro al bersaglio, tutti contro tutti. Tanto che il Regno Unito ha dovuto smentire i rumors: gli inglesi non hanno in programma l'invio di navi da guerra della Royal Navy nel Mar Nero per aprire un corridoio protetto da Odessa attraverso il Bosforo, come rivelato dal Times che parlava di una "coalizione di volenterosi". Non lo faranno, ma fonti interpellate da List a Bruxelles confermano che la discussione c'è stata. Meglio archiviarla, provare a far muovere le pedine della diplomazia. Da oggi il porto di Mariupol sarà aperto alle navi straniere. Quella Mariupol che secondo lo storytelling di Kiev - preso per oro colato dai media - non sarebbe mai caduta. Fine delle illusioni, un capitolo dopo l'altro. La guerra si giudica alla fine.
C'è la guerra del grano, della fame, della carestia, delle materie prime e c'è la guerra senza più la vittoria di Kiev. Sarà della Russia? Qui non si fanno previsioni sui desideri, si guardano i fatti, il campo di battaglia, la dura realtà del conflitto che si giudica non all'inizio, ma alla fine.
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America a
...A che punto è la guerra? Ottimo e abbondante, l'amministrazione Biden sta lavorando con efficacia per aprire più fronti, facciamo un recap sullo scenario, l'impegno militare americano nel mondo, il ruolo degli Stati Uniti (che c'è e ci sarà), questa presidenza e la questione del 'resto del mondo' che non si vuol vedere e invece è la questione. Guerra, grano, ordine e disordine. La pandemia ci sembrava un grande problema, ora ne abbiamo uno più grande, la fame.
Ieri circolava la notizia di una missione navale per scortare i mercantili che trasportano il grano ucraino. Se ne è discusso anche in sede europea, ma si tratta di un'operazione ad altissimo rischio. Senza accordo con i russi, è tiro al bersaglio, tutti contro tutti. Tanto che il Regno Unito ha dovuto smentire i rumors: gli inglesi non hanno in programma l'invio di navi da guerra della Royal Navy nel Mar Nero per aprire un corridoio protetto da Odessa attraverso il Bosforo, come rivelato dal Times che parlava di una "coalizione di volenterosi". Non lo faranno, ma fonti interpellate da List a Bruxelles confermano che la discussione c'è stata. Meglio archiviarla, provare a far muovere le pedine della diplomazia. Da oggi il porto di Mariupol sarà aperto alle navi straniere. Quella Mariupol che secondo lo storytelling di Kiev - preso per oro colato dai media - non sarebbe mai caduta. Fine delle illusioni, un capitolo dopo l'altro. La guerra si giudica alla fine.
C'è la guerra del grano, della fame, della carestia, delle materie prime e c'è la guerra senza più la vittoria di Kiev. Sarà della Russia? Qui non si fanno previsioni sui desideri, si guardano i fatti, il campo di battaglia, la dura realtà del conflitto che si giudica non all'inizio, ma alla fine.
01
America a mano armata
La strage nella scuola elementare di Uvalde, in Texas, è il memento: la nazione americana è profondamente malata. E a mano armata. Ventidue morti, diciannove sono bambini, uccisa anche la maestra. Il killer è un diciottenne, è stato eliminato dalla polizia. Un paese che si auto-distrugge con i fucili mitragliatori acquistati come un BigMac. C'è un punto che diventa non-ritorno, l'America lo ha superato da tempo.
02
Il grano, la Bomba, la Borsa
Fissiamo sul taccuino un paio di punti che fanno (e disfano) la giornata:
- Cina e Russia hanno lanciato un "avvertimento" agli Stati Uniti. L'alleanza è solida, hanno fatto decollare insieme i cacciabombardieri in Oriente mentre Biden era a Tokyo. Pechino non vuole "interferenze americane" su Taiwan;
- La presidenza della Corea del Sud ha lanciato l'allarme: la Corea del Nord prepara un test nucleare. Il Pacifico è il fronte che segnala la debolezza americana, il doppio fronte per gli Stati Uniti è troppo grande, o chiude la guerra in Ucraina, o il Pentagono si ritroverà in una dimensione impossibile anche per il più grande esercito del mondo perché 'il resto del mondo' ha deciso che è ora di plasmare un nuovo ordine;
- I mercati sono estremamente volatili, le piazze orientali sono positive, ma Tokyo è debole, mentre a Wall Street l'indice tecnologico Nasdaq ieri ha chiuso in rosso fisso, Snap crolla e c'è chi va nel panico per questa robaccia social della Silicon Valley che va in testacoda (e come scriveva Cuore: chissenefrega, che sprofondi). Si attendono oggi i verbali della Federal Reserve, gli investitori fanno i rabdomanti in uno scenario che sta scivolando verso la recessione;
- Il blocco delle esportazioni di grano nel Mar Nero è un problema che sta montando (la Nato chiede alla Russia di far passare le navi, i russi si dicono pronti a far partire le navi straniere dal porto di Mariupol, vedremo) e la crisi alimentare è un'altra leva che Mosca sta usando in questa partita a scacchi micidiale;
Nel Donbass i russi continuano a avanzare (sentito ieri sera in un telegiornale che fino a ieri dichiarava la vittoria schiacciante di Kiev: "La situazione per l'Ucraina è non compromessa", come cambiano le cose) e puntano a conquistare tutta la regione;
- Il piano di pace italiano per l'Ucraina è affondato (non ha mai galleggiato) e Dmitry Medvedev lo ha definito così: "Un flusso di coscienza slegato dalla realtà" (l'uomo è dotato di humour nero come pochi);
- L'Ungheria ha dichiarato lo stato d'emergenza per la guerra (e Viktor Orban è un tipo che vede lungo, dunque sta per succedere qualcosa di nuovo, probabilmente l'accelerazione della guerra in favore della Russia, ma è tutta da vedere nei prossimi giorni);
- Le sanzioni sul petrolio russo sono a mezz'aria, l'ingresso di Svezia e Finlandia è fermo alla porta dal sultano. Chi? Erdogan. Secondo il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, i due paesi ospitano militanti curdi considerati terroristi da Ankara, dunque niente Nato.
Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia (Foto Epa).Così delegazioni dei governi di Helsinki e Stoccolma ieri sono partite per la Turchia per convincere il governo di Ankara a dare il via libera all'adesione alla Nato. La Turchia naturalmente presenterà la contropartita per accendere il semaforo verde. Nel suk di Erdogan c'è sempre traffico.
- Che fa l'Italia? Tema numero uno sul tavolo della maggioranza (e dice tutto di noi), il destino degli stabilimenti balneari che, in tutta franchezza, hanno fatto festa fino a ieri con canoni irrisori e guadagni altissimi. Che si faccia ordine, con equilibrio per i più deboli che pure esistono, dunque periodo transitorio e indennizzo congruo, ma si vada avanti, il governo non cadrà, ci sarà un accordo. La politica italiana è appesa a Draghi.
Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
03
Il problema della guerra made in America
Giornalismo con il burqa. Khatira Ahmadi, giornalista afghana di Tolo TV in studio a Kabul il 23 maggio 2022 (Foto Epa).Gli Stati Uniti e il loro ruolo nel mondo, gran dilemma. L'impegno militare americano e il nuovo ordine, il problema. Facciamo un punto nave senza la pretesa di avere la verità in tasca, siamo di fronte a temi complessi e ricchi di varianti. Dopo vent'anni d'occupazione l'America ha lasciato disastrosamente l'Afghanistan (trionfo dei Talebani, burqa no limits, oppio per tutti e tagliagole al potere); da quasi vent'anni è presente in Iraq, mantiene una forza armata e la sede diplomatica più grande del mondo, mentre a Baghdad dominano gli sciiti filo-iraniani e la violenza; lasciato il Medio Oriente al caos dopo aver contribuito a crearne ulteriore (Libia, Siria, Yemen), gli Stati Uniti hanno pianificato il ritiro di buona parte delle loro forze terrestri in Europa (questo dice tutto sulle capacità di analisi dell'America contemporanea - molti anni fa, al Dipartimento di Stato, quando provai a dire a un diplomatico di altissimo rango che la Spagna si sarebbe ritirata dall'Iraq e così avrebbe fatto anche l'Italia, mi guardarono come un marziano, andò così) e poi si sono ritrovati con l'invasione della Russia in Ucraina; stanno conducendo una guerra per procura (54 miliardi di aiuti in due mesi, in gran parte armi), Kiev combatte Mosca con le armi fornite dal Pentagono, l'esito è incerto come non mai dall'inizio del conflitto; nel Pacifico gli Stati Uniti hanno aumentato la loro presenza per sorvegliare l'Oceano, mentre la Corea del Nord di Kim jong-un lancia-missili e la Cina ribadisce che Taiwan fa parte del territorio del Dragone. Senza l'America non c'è l'Occidente, con questa America c'è il problema dell'Occidente.
04
Andare in Oriente e sbagliare mossa con la Cina
Tokyo, 23 maggio 2022. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida, il presidente americano Joe Biden e il primo ministro indiano Narendra Modi durante l'Indo-Pacific Economic Framework (Foto Epa).In questo scenario di tranquillità, Biden è volato in Oriente per dare un segnale di distensione al mondo intero e dare una pacca sulla spalla agli alleati del Quad. In Corea del Sud ha detto l'ovvio, cioè che bisogna aumentare la deterrenza contro Pyongyang. A Biden interessano i semiconduttori di Seoul (vedere alla voce Samsung e suoi fratelli hi-tech), il resto è solo un fastidio, ma l'atomica nordcoreana non può ignorarla. Sbarcato a Tokyo, il Commander in Chief ha preso il controllo delle operazioni e detto al mondo che certamente, in caso di invasione di Taiwan, l'America è pronta a ricorrere all'uso della forza contro la Cina. Negli uffici della Casa Bianca s'è sentita un'esclamazione, What? Niente di grave, Joe ha di nuovo svalvolato. Per la seconda volta nel giro di un paio di settimane il presidente degli Stati Uniti fa dichiarazioni sopra e sotto le righe.
Breve ripasso: Biden taglia ogni ponte diplomatico con la Russia dicendo che Putin è un killer, un macellaio, un assassino, un criminale di guerra. Putin che invade l'Ucraina è dalla parte del torto, ma è lo stesso Putin con il quale prima o poi l'America dovrà negoziare. Poi sempre lo stesso Biden va a Varsavia e dichiara all'intero mondo che Putin non può restare al Cremlino, altra capriola e rivelazione (in)volontaria del piano della Casa Bianca, rovesciare il regime a Mosca, fatto mai riuscito dai tempi di Napoleone a oggi. La Grande Armée di Bonaparte fu distrutta, Hitler perse la guerra e si suicidò nel bunker, Stalin trionfò prendendosi mezza Europa. Chiunque abbia provato a prendere il Cremlino è finito male. Ricordo sempre il consiglio del generale Montgomery: "Mai andare a Mosca".
Biden è un vecchio politico e un politico vecchio. Anziano, senescente, con una visione del mondo fuori sincrono (parla come se fossimo negli anni Novanta), non dovrebbe guidare la nazione con il più grande esercito del mondo, ma ha vinto le elezioni più pazze della storia americana, è al comando e lo sarà ancora per due anni. Questo passa il convento americano e se Donald Trump sembrava eccentrico (lo era, ma sul piano della politica estera non lo era affatto), Joe è una macchina che sforna gaffe e rebus strategici che non può risolvere.
Scrive il Wall Street Journal:
Il Presidente è un maestro del pasticcio verbale, ma forse lo sta facendo intenzionalmente. Sapere che gli Stati Uniti probabilmente interverranno - e se lo faranno, che probabilmente si uniranno Regno Unito, Australia e Giappone - potrebbe far riflettere il presidente cinese Xi Jinping sui costi di un'invasione. Il problema è che nessuno può essere sicuro di quale sia ora la politica degli Stati Uniti. I continui passi indietro della Casa Bianca sulle dichiarazioni del Presidente minano la sua credibilità personale con alleati e avversari. Saremmo favorevoli a una maggiore chiarezza in difesa di Taiwan, ma dovrebbe essere annunciata in modo più ponderato, con un sostegno allineato in patria e all'estero. Sarebbe inoltre necessario un piano più ampio e rapido per armare Taiwan e costruire le difese statunitensi. Una lezione della guerra in Ucraina è che non bisogna aspettare l'inizio dell'invasione per inviare un numero sufficiente di armi. Inviatele subito per rendere più credibile la deterrenza.
Il problema è quel "forse" incastonato con prudenza (e perfidia) dal WSJ, perché in realtà è il bisogno di una disperata speranza che la macchina della Casa Bianca, almeno quella, 'tenga' la strada. Qualche settimana fa, fu sempre il WSJ a scrivere che Biden andava soccorso, circondato da persone di buonsenso che lo aiutassero a non far deragliare la presidenza e con essa l'intera nazione. Sta crescendo nei circoli più informati, nell'establishment, nell'intelligence e nel Deep State - quel corpus di istituzioni visibili e non, che in qualche maniera assicura la continuità della potenza americana - la consapevolezza che tutto potrebbe andare storto in maniera irreparabile.
La realtà è che non c'è una strategia, si va a tentoni, nel buio (qui sopra, per non dimenticare: la copertina dell'Economist dopo il ritiro dall'Afghanistan, Biden's Debacle), perché quello che pensa il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan (che sa fin troppo bene di cosa parla) viene smontato da Biden con farfugliamenti, vuoti di memoria e parole in evasione dallo Studio Ovale
05
Da Easter Bunny al crollo nei sondaggi
Il presidente che prende ordini da Easter Bunny passerà alla storia, foto qui sotto:
18 aprile 2022, Washington DC, Casa Bianca. Joe Biden con Easter Bunny durante l'Easter Egg Roll (Foto Epa).Quello che dice Biden viene smorzato dai collaboratori di Sullivan che passano veline di funzionari anonimi al circo dei media per smentire il presidente (la Casa Bianca che precisa quello che sfugge di bocca al capo della Casa Bianca, notevole); il Commander in Chief, a sua volta, viene anticipato o spalleggiato - in peggio - dal capo del Pentagono Lloyd Austin e quello che dice il Dipartimento della Difesa poi viene aggirato dal Dipartimento di Stato retto da un Anthony Blinken che deve arrangiarsi con quello che esce dall'agenda. Il gioco di fumo e specchi si vede, come spesso capita, dal giro dei portavoce: via Jean Psaki dal podio della Casa Bianca, via John Kirby da quello del Pentagono (andrà a fare il consigliere strategico del presidente nella villetta di Pennsylvania Avenue).
Servono altri attori, sempre politicamente corretti e pronti a tutto - anche perdere la faccia - per salvare la nave che sta affondando. Ultimo sondaggio croccante di Reuters/Ipsos, il 59% degli americani non approva il lavoro del presidente:
Solo il 36% della popolazione pensa che la direzione di Biden sia quella giusta. Sono numeri terrificanti. E in novembre si vota per il mid-term. Che cosa è questo? Trovate voi il nome più appropriato. Essendo Biden un democratico, tutto viene perdonato, è una questione d'eleganza innata. Poi ci sono i fatti. Che rotolano. E volano.
06
Non è Pacifico. Cina e Russia in volo. Kim prepara test nucleare
Joe Biden è a Tokyo? Salutiamolo. Questo hanno fatto ieri Pechino e Mosca. Aerei militari russi e cinesi hanno volato nella Zona di Identificazione della Difesa Aerea della Corea (Korea ADIZ) nel Mar del Giappone, secondo quanto riferito dallo Stato Maggiore della Corea del Sud. Esercitazioni congiunte, dicono i cinesi. Quando sui radar gli aerei hanno cominciato ad avvicinarsi, a Seoul hanno chiamato al telefono delle forze armate, Pechino ha risposto, la Russia no. Nel frattempo, grande movimento in cielo: il Giappone ha fatto decollare i suoi caccia e così anche la Corea del Sud dove il presidente, Yoon Suk-yeol, è entrato in carica il 10 maggio. "Enjoy", tutti in volo, una sorta di prequel della futura guerra nel Pacifico. Il ministro della Difesa Nobuo Kishi, con un grande sforzo di fantasia ha definito la mossa "una provocazione". E cos'altro poteva essere? Per la cronaca, si tratta della prima esercitazione congiunta tra Cina e Russia dal 24 febbraio, giorno dell'inizio della guerra in Ucraina. Stamattina dalla Cina hanno dato un paio di colpi di chiodo al quadretto: "Era un avvertimento agli Stati Uniti, non si occupi di Taiwan". Gong.
Per chi suona la campana? Grande scoperta, la Cina è allineata alla Russia, altro che distanze. Se Pechino fa decollare con Mosca gli aerei da caccia nel giorno della visita di Biden in Giappone, il segnale non ha bisogno dell'interpretazione di sinologi e cremlinologi, hanno dato un colpo, state all'erta. Xi Jinping e Vladimir Putin stanno avvisando la Casa Bianca. "Scherza col fuoco" avevano commentato da Pechino dopo le parole del presidente americano su Taiwan. E visto che "verba volant", hanno fatto volare anche gli aerei. Sono grandi potenze con territori immensi che hanno bisogno di difesa perenne, dunque se la Russia combatte a Ovest, può essere 'coperta' dalla Cina a Est e se la Cina apre un'invasione a Est, può a sua volta essere 'scudata' a Ovest. Il nuovo ordine che albeggia a Oriente è questo.
Post scriptum: l'altro lanciatore dell'area, Kim jong-un, ha sparato il suo fuoco d'artificio non appena Biden ha lasciato l'Oriente. Tre razzi e una nota inquietante di stamattina dalla presidenza della Corea del Sud: Pyongyang sta preparando un test nucleare.
07
Lavrov: l'Eurasia deve abbandonare il dollaro e Swift
Sergey Lavrov, ministro degli Esteri della Russia (Foto Epa).Tre decenni di errori (l'Unione Sovietica è crollata nel 1991) hanno condotto a questo abbraccio: la Russia è finita nell'orbita della Cina e a sua volta Pechino ha scelto Mosca. Ieri, un colpo d'ariete di Sergey Lavrov: "L'Eurasia deve abbandonare il dollaro e il sistema di pagamento Swift". Per i lettori di List non è una novità, da qualche anno seguiamo con attenzione i programmi da sottosopra dei Brics e la costruzione di un nuovo ordine finanziario è il pilastro della loro politica. Che Lavrov lo ribadisca con forza, ora, è la conferma che il progetto è in corso d'opera. Questo è il vero Risiko, non la guerra in Ucraina, ma un nuovo ordine mondiale. Si tratta di un piano studiato da tempo, la Russia è solo la punta dell'iceberg, 'il resto del mondo' è la parte sommersa, quella più grande, nascosta. Insidiosa.
08
L'Indo-Pacifico e i destinati alla guerra
Quando Biden dice che con gli alleati vuole un "Indo-Pacifico libero e aperto", si sta riferendo alla Cina, alle sue operazioni marittime, al pattugliamento delle coste, alla costruzione di basi navali su isole artificiali e non. Dichiarare di essere pronto all'opzione militare in caso di invasione di Taiwan è il tassello che manca per dare un'involontaria accelerata ai piani di Xi Jinping. Se non agisco oggi, potrei non riuscire a conquistare l'isola di Formosa domani. In fondo, non c'è niente di nuovo, così fu per Sparta e Atene nella Guerra del Peloponneso, così ha fatto Putin quando ha deciso di invadere l'Ucraina (e così probabilmente farà Xi se Biden continuerà a dire che è pronto a far levare i caccia in volo e mandare le navi sullo Stretto di Taiwan).
Si chiama 'Trappola di Tucidide', consiglio la lettura di Destinati alla guerra, di Graham Allison:
Passaggio chiave:
Esaminando gli ultimi 500 anni nell'ambito del Tucidide Trap's Project che dirigo a Harvard ho trovato sedici casi in cui l'ascesa di una grande nazione ha sconvolto la posizione di uno Stato dominante. Nell'esempio più infausto, la Germania industriale ha scosso la posizione consolidata della Gran Bretagna al vertice dell'ordine mondiale un secolo fa. L'esito catastrofico della loro competizione ha reso necessaria una nuova categoria di conflitto: la guerra mondiale.
Bisogna ricordare che Pechino e Mosca hanno dichiarato prima dell'invasione dell'Ucraina una "partnership senza limiti". Che la Cina dipende dal gas russo e, ovvio, la Russia oggi dipende di più dalla Cina. Conseguenze? Comunicato del ministero della Difesa russo: l'operazione aerea congiunta di Mosca e Pechino sul Mar del Giappone e quello della Cina è durata 13 ore, un giro di giostra di caccia strategici russi Tu-95 e jet cinesi Xian H-6.
Biden era a Tokyo con il primo ministro indiano Narendra Modi e il neo premier australiano Anthony Albanese. Nessuno era stato avvisato che ci sarebbe stata 'l'esercitazione'. Sorpresa.
Che dicono a Mosca? Sono concentrati sulla trincea dell'Ucraina. "Esiste una reale minaccia che l'Ucraina sviluppi armi nucleari e gli strumenti per lanciarle". Lo ha affermato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, in una riunione del Consiglio dei ministri della Difesa dell'Organizzazione del Trattato per la sicurezza collettiva, come riporta la Tass. "Sul suo territorio è stata costituita una rete di oltre trenta laboratori biologici coinvolti nel programma biologico militare statunitense. È documentato che la ricerca è stata condotta in segreto, in violazione degli obblighi internazionali", ha aggiunto Shoigu, il quale ha ribadito che "la Russia è stata costretta a lanciare un'operazione militare speciale per proteggere le persone dal genocidio e garantire uno status neutrale e libero dal nucleare per l'Ucraina". Vero? Falso? È la guerra dell'informazione. Un tassello dopo l'altro, si compone il mosaico.
***
C'è qualcuno che usa ancora il cervello? Sì, Henry Kissinger che ha messo l'Homo Davos di fronte all'intelligenza (non artificiale).
09
Kissinger: negoziati di pace entro due mesi
Il grande maestro del Grande Gioco, Henry Kissinger (Foto Epa).Kissinger ha parlato a Davos e ha detto una cosa che essendo nei libri di storia non viene compresa dagli ignoranti colti del nostro tempo, tutti tecnici, vedono perfettamente il tarlo nella cornice, non beccano mai il quadro. Cosa ha detto Kissinger? Che il governo di Kiev dovrebbe rinunciare a una parte del suo territorio per la pace e l'Occidente dovrebbe guardarsi bene dal voler infliggere una sconfitta schiacciante alla Russia perché questo avrebbe conseguenze disastrose per la stabilità a lungo termine dell'Europa. "I negoziati devono iniziare nei prossimi due mesi, prima che si creino sconvolgimenti e tensioni che non saranno facilmente superati", ha spiegato Kissinger. "Idealmente, la linea di demarcazione dovrebbe essere un ritorno allo status quo ante. Proseguire la guerra oltre quel punto non riguarderà la libertà dell'Ucraina, ma una nuova guerra contro la stessa Russia". Kissinger ha ricordato al pubblico del World Economic Forum che bisogna trovare in fretta la via della de-escalation: "Spero che gli ucraini sappiano abbinare la saggezza all'eroismo che hanno mostrato. L'Ucraina avrebbe dovuto essere un ponte tra l'Europa e la Russia, ma ora, man mano che le relazioni si stanno riformulando, potremmo entrare in una situazione in cui la linea di demarcazione è ridisegnata e la Russia è completamente isolata. Siamo in una situazione in cui la Russia potrebbe allontanarsi completamente dall'Europa e cercare una alleanza permanente altrove. Ciò potrebbe portare a distanze diplomatiche come nella Guerra Fredda, riportandoci indietro di decenni". Quell'altrove è la Cina.
***
Indietro e avanti. Siamo a bordo della macchina del tempo. Indietro, con una nuova Guerra Fredda. Avanti, con un nuovo ordine mondiale. Torna il compagno Lenin: "Ci sono dei decenni in cui non accade nulla. E poi delle settimane in cui accadono decenni". Che storia, la Storia.
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2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.