19 Giugno

La guerra finirà, la storia no

Dopo oltre 100 giorni di conflitto in Ucraina, i fatti sono diversi da quelli immaginati e raccontati. L'Occidente e 'il resto del mondo', la versione di Putin e la nostra. L'evasione di massa dalla realtà dopo pandemia e lockdown. Perché la storia non è finita. E fa paura

La guerra finirà. Nessuno sembra considerare questo fatto ineludibile perché l'assenza più grande nella politica contemporanea è la storia. Le élite occidentali vivono un eterno 'presentismo', hanno smarrito il senso del tempo che scorre, crea gli eventi, dà loro un significato, è la pietra che sul letto del fiume si consuma, leviga, che dalla sorgente in montagna arriva al delta, fino al mare, pronta a essere di nuovo trasformata dall'onda. 

Carnevale, di Boris Kustodiev, 1916.

Chi all'inizio del conflitto in Ucraina dichiarava l'imminente vittoria di Kiev e la disfatta dell'esercito russo oggi ha davanti una realtà differente: 

- Mosca ha conquistato una superficie immensa (pari a quella dell'Inghilterra), la sua avanzata in Ucraina è lenta come il Novecento, ma si consolida. Non esiste una guerra vinta mentre perdi territorio.

- La nostra economia funziona con gli idrocarburi e così sarà ancora per decenni, sono gas, petrolio (e perfino il carbone) a definire insieme alla tecnologia (di cui abbiamo ancora un incerto primato) il gioco geopolitico, far funzionare le turbine della contemporaneità. La partita è oggi e per quanto riguarda il domani vale la frase di John Maynard Keynes: "Nel lungo periodo siamo tutti morti".

- L'Occidente che doveva catturare e trasformare in ripresa stabile e duratura il rimbalzo post-pandemico corre verso la recessione, le banche centrali hanno cominciato a alzare i tassi (la Federal Reserve ha deciso un aumento di tre quarti di punto che non si vedeva dal 1994), ma hanno letto in ritardo lo scenario geopolitico (Janet Yellen, ex governatrice della Fed, oggi segretaria del Tesoro, ha ammesso di "non aver capito" cosa stava accadendo) e l'inflazione è fuori controllo. La recessione rischia di indebolire la coesione dell'Occidente e la corsa al debito è un fardello sulle future generazioni.

- Gli Stati Uniti sono avviluppati in una strisciante...


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