7 Luglio

La zuppa inglese (e la vodka del Cremlino)

La saga di Londra. Boris Johnson perde i pezzi, la caduta del governo sembra inevitabile dopo l'esodo di ministri e sottosegretari. I Tory gli chiedono di lasciare, lui prepara la battaglia. Un romanzo di potere, tradimento e sogni di un impero che non c'è. La fine di BoJo sarà per Putin la conferma della debolezza dell'Occidente in una guerra lunga dove il Regno Unito ha un ruolo chiave

Boris Johnson è in bilico, il partito Tory è spaccato, il governo perde i pezzi. Che cosa sta succedendo? È la zuppa inglese della politica. Sullo sfondo (e dunque in prima pagina), ci sono gli scandali sessuali dove il Parlamento inglese ha un record storico. Il caso di Chris Pincher - sbronzo in un ‘gentlemen club’, il Carlton di Londra, accusato di aver ‘palpeggiato’ due uomini - è l’ultimo di una lunga serie. Qualcuno dirà che sono affari suoi, che i vizi privati non sono questioni pubbliche, ma la politica ha altre regole. E lo scandalo tocca Johnson perché il premier sarebbe stato informato con largo anticipo sulle imprese del parlamentare suo alleato e Pincher è stato nominato vice-capogruppo Whip, responsabile della disciplina dei parlamentari. Così il destino si occupa del sottosopra - il personaggio in commedia che deve garantire l’ordine è il casinista del gruppo - e Pincher combina il grosso guaio che non passa inosservato ai cronisti del Sun. Boom. Scodellata la storia in cronaca (e le dimissioni di Pincher dalla carica), a Johnson non restano che le scuse: “Col senno di poi, è stata la cosa sbagliata da fare. Mi scuso con tutti coloro che ne sono stati colpiti. Voglio solo chiarire che in questo governo non c'è posto per nessuno che sia predatore o che abusi della propria posizione di potere". Tutto bene? No, BoJo ha una legione di nemici nel partito, ha appena superato un difficile voto di fiducia, il caso Pincher è la miccia che serve per aprire la porta di Downing Street e far uscire Johnson con i capelli bruciacchiati, nella polvere. Oltre 40 membri del governo si sono dimessi. Johnson ha fatto sapere: “Io resto”. Sarà una lunga notte e domani un lungo giorno, per Johnson è l’ora più buia. Un...


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