8 Luglio
Ucciso Shinzo Abe, shock in Giappone
L'ex premier assassinato durante un comizio. Il killer ha sparato da distanza ravvicinata, arrestato un uomo di 41 anni. Fallimento totale delle misure di sicurezza. Abe è stato il premier con il più lungo periodo di governo nella storia del Giappone. Biden sprofonda nei sondaggi. BoJo ko, Macron Re Solo, Scholz con la stufa tedesca e i Cinque Stelle a un passo dall'uscita dal governo, i governi europei non stanno bene. Putin: "Non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio"
Che succede? Cerchiamo di surfare sull’onda della contemporaneità, in un’era di shock accelerati, fatti di cronaca che non ne interrompono la corsa ma la rafforzano. Stamattina due colpi di arma da fuoco dal Giappone hanno spezzato la giornata tra il prima e il dopo. Andiamo a leggere le brevi note sul taccuino, seguite il titolare di List.
01
Due colpi, Shinzo Abe è morto
L’ex primo ministro giapponese, Shinzo Abe, è stato ucciso a colpi da arma da fuoco a Nara, nel Giappone occidentale, durante una manifestazione elettorale, di fronte alla stazione di Yamato-Saidaiji. Erano le 11.30 del mattino in Giappone (le 4.30 in Italia) quando Abe è stato colpito alle spalle da almeno due proiettili e si è accasciato. Le immagini sono impressionanti, il killer era vicino al suo bersaglio, gli agenti di polizia l’hanno arrestato con l’arma in mano, un fallimento totale della sicurezza. L’attentatore si chiama Yamagami Tetsuya, ha 41 anni, e alla polizia della prefettura di Nara ha dichiarato: “Non è un rancore contro le idee politiche dell’ex primo ministro Abe”.
L’ex premier, 67 anni, nelle prime immagini della tv nipponica non dava segni di vita e secondo i primi report era in arresto cardiaco. Le parole del premier giapponese Fumio Kishida avevano dato il quadro di una situazione disperata: “I medici in questo momento stanno lavorando molto duramente per salvarlo". Non ce l'hanno fatta e per il Giappone questo è uno shock terribile, Abe è stato un grande leader, una figura storica della politica nipponica e ha giocato un ruolo chiave nel mantenere il Pacifico in una condizione di equilibrio davanti all'ascesa e...
Che succede? Cerchiamo di surfare sull’onda della contemporaneità, in un’era di shock accelerati, fatti di cronaca che non ne interrompono la corsa ma la rafforzano. Stamattina due colpi di arma da fuoco dal Giappone hanno spezzato la giornata tra il prima e il dopo. Andiamo a leggere le brevi note sul taccuino, seguite il titolare di List.
01
Due colpi, Shinzo Abe è morto
L’ex primo ministro giapponese, Shinzo Abe, è stato ucciso a colpi da arma da fuoco a Nara, nel Giappone occidentale, durante una manifestazione elettorale, di fronte alla stazione di Yamato-Saidaiji. Erano le 11.30 del mattino in Giappone (le 4.30 in Italia) quando Abe è stato colpito alle spalle da almeno due proiettili e si è accasciato. Le immagini sono impressionanti, il killer era vicino al suo bersaglio, gli agenti di polizia l’hanno arrestato con l’arma in mano, un fallimento totale della sicurezza. L’attentatore si chiama Yamagami Tetsuya, ha 41 anni, e alla polizia della prefettura di Nara ha dichiarato: “Non è un rancore contro le idee politiche dell’ex primo ministro Abe”.
L’ex premier, 67 anni, nelle prime immagini della tv nipponica non dava segni di vita e secondo i primi report era in arresto cardiaco. Le parole del premier giapponese Fumio Kishida avevano dato il quadro di una situazione disperata: “I medici in questo momento stanno lavorando molto duramente per salvarlo". Non ce l'hanno fatta e per il Giappone questo è uno shock terribile, Abe è stato un grande leader, una figura storica della politica nipponica e ha giocato un ruolo chiave nel mantenere il Pacifico in una condizione di equilibrio davanti all'ascesa e all'espansione della Cina.
Shinzo Abe era cresciuto in una famiglia con una storia politica di primissimo piano, suo padre, Shintaro Abe, fu ministro degli Affari esteri, dell'Agricoltura. Suo nonno è l'ex primo ministro Nobusuke Kishi. Shinzo fu il primo ministro più giovane del dopoguerra, prese la guida del governo a 52 anni, nel 2006. Si dimise un anno dopo, ma nel 2012 tornò al potere e vi rimase fino al 2020, quando lasciò l'incarico per problemi di salute. Il suo secondo mandato (2822 giorni) fu il più lungo nella storia del Giappone. Senza Abe, mancherà una figura di equilibrio e di esperienza nell'area dove si giocano i destini del mondo.
02
L’era dello shock e la rivoluzione psichedelica che non c’è
Stamattina discutevo con un amico sullo scenario economico e il prezzo del petrolio e a un certo punto l’ho messa giù così: “Siamo in uno shock energetico come negli anni Settanta. Con il clima impazzito, senza la rivoluzione psichedelica, e una montagna di bombe atomiche e armi di precisione. Andrà tutto bene”. Il riferimento ‘psichedelico’ è la questione culturale, che mi pare il fondamento di tutto. La crisi economica degli anni Settanta bruciava mentre Allen Ginsberg aveva già innaffiato di nuova linfa la poesia americana e Bob Dylan l’aveva trasformata in canto. Non abbiamo un’ondata, ma dei ruscelli che di tanto in tanto brillano e poi si prosciugano. Le cose più interessanti nell’arte, nella letteratura, nel cinema, arrivano dall’Asia, da paesi emergenti che hanno energia culturale (anche nell’oppressione, pensate alla fantascienza cinese, uno scrigno di visioni) e schiudono mondi che parlano di futuro.
La nostra decadenza è prima di tutto artistica. Conserva lampi dove recupera saperi antichi, segni di civiltà rurali, riprende trame della cultura popolare, ma il tono generale è quello delle dimissioni dal domani, il desiderio di evasione che si tocca in queste settimane di corsa verso ‘la vacanza’ è prima di tutto ‘la vacanza’ di pensiero, la necessità di non riflettere, di ’uscire’, fuggire, scappare. La massa in esodo ha un chiodo fisso, un non-detto persistente, immanente, un’ombra: pensa all’inverno, a nuovi lockdown, alla guerra. Dietro l’illusione dello svago, la gara all’evasione, c’è l’oppressione della mente occidentale, il desiderio di sospendere la realtà e poi, quanto tornerà, di rinchiudersi, dalla pazza gioia alla malattia dell’isolamento, in un oceano di non-senso, senza un racconto, un destino.
In questa dimensione da nevrosi, si agitano le ombre di leadership deboli, l’Occidente è guidato quasi tutti uomini anziani prima troppo giovani per essere forgiati dall’esperienza della guerra, poi troppo vecchi per cogliere lo spirito della contemporaneità, sono figure a metà, sempre asincrone. E sono loro ad aver causato buona parte dei problemi che dicono di voler risolvere. I governi sono la fotografia della crisi contemporanea dell’Occidente.
03
Biden cola a picco verso il voto di mid-term
Ultimo sondaggio di Reuters/Ipsos sul lavoro di Joe Biden, una valanga:
Il 59% degli americani non approva l'operato del Presidente, solo il 36% risponde positivamente. La Casa Bianca di Joe Biden è in piena bancarotta culturale, con problemi giganteschi di tenuta sociale, una presidenza che accumula fallimenti (che vanno dal prezzo della benzina alla scomparsa del latte in polvere), con al comando “un uomo vecchio che non è adatto al momento” (Cnn) che abbiamo visto farsi indicare la via da Easter Bunny e guida un conflitto contro la Russia che l’Occidente sta perdendo sul terreno mentre dichiara vittoria sui social;
04
BoJo se ne va, Johnson resta per un po’
Il Regno Unito è arrivato a ripetere la scena di sempre, via il primo ministro, lotta tra i clan dei Tories, grande casino, così uno tra i pochi che ha capito come sta girando la storia, Boris Johnson, si è dimesso per una questione di mutande altrui, ma resterà a Downing Street finché non ci sarà un nuovo leader (la lista dei potenziali successori è tragica). Sempre pronti a far secco il premier, impreparati nella sua sostituzione, è l’allegra famiglia Addams dei conservatori inglesi (figuratevi quella dei Laburisti). I commenti dei lettori del Times di Londra sui successori di BoJo sono feroci, la zuppa inglese non è ancora finita.
05
Macron continua a fare il Re Solo
La Francia ha un governo a maggioranza (a)variabile, con un primo ministro senza numeri (Elisabeth Borne) e un presidente che si è messo in testa di fare una cosa all’italiana in Francia, un esecutivo che di volta in volta cerca l’appoggio sui singoli provvedimenti. Primo fra tutti, la nazionalizzazione di EDF, il gigante dell’energia. Questo dimostra che Macron non ha imparato granché dall’elezione presidenziale e dal crac delle legislative, continua a fare il Re Solo all’Eliseo, mentre i partiti, il Parlamento, sono trattati come un accessorio del suo potere. È un grave errore, Macron continua a stare sopra e non guardare cosa c’è sotto, ne vedrà presto le conseguenze;
06
I Cinque Stelle verso l’uscita rapida dal governo
L’Italia ha un governo d’emergenza, stabilità e potere sono nelle mani di Sergio Mattarella e Mario Draghi. La maggioranza parlamentare è un ectoplasma politico, i Cinque Stelle dopo il colpo della scissione di Di Maio nel giro di pochi giorni potrebbero lasciare il governo (i parlamentari del gruppo del Senato chiedono di uscire dall’esecutivo), Giuseppe Conte non ha filo da tessere, o sta a Palazzo Chigi (e muore) o va all’opposizione (e muore lo stesso), la Lega cerca spazi senza successo per contrastare Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni, il resto del partito non esiste), il Pd galleggia come può in assenza di una coalizione, deve costruire un’alleanza che non c’è. Il resto è una pioggia di coriandoli che spera di attaccarsi al carro di un governo per piazzare qualche pedina nel gioco del potere.
Stamattina Antonio Tajani ha detto una cosa vera (che non accadrà, lo scioglimento delle Camere in questo scenario d’emergenza non è il piano A del Quirinale): "A me pare difficile che possa nascere un altro Governo" in questa legislatura, ma “è anche difficile che possa andare avanti un Governo con un M5s che passa all'opposizione". Per Tajani “è inevitabile" che si vada a nuove elezioni se il M5s dovesse lasciare l'attuale maggioranza. "I numeri formalmente ci sono ma certamente si sta facendo un danno al Paese. Manca veramente la responsabilità. Il M5s in questo momento si sta dimostrando irresponsabile".
Chiaro che Draghi domina, ma la politica come visione del futuro nel nostro paese è all’anno zero.
07
La doccia fredda della Germania
La Germania guidata da Olaf Scholz fa piani di emergenza per l’inverno, la crisi del gas incombe, i tedeschi stanno lavorando per avere il massimo di centrali a carbone in funzione, non hanno riserve di gas sufficienti (finiranno per chiederlo all’Italia), sui giornali si pubblicano articoli sulle virtù delle stufe a legna, il razionamento energetico, le docce e il tuffo in piscina d’inverno al freddo. Allegria teutonica. La guerra a guida anglo-americana inquieta l’opinione pubblica, il governo ufficialmente sostiene tutto, ma dietro le quinte fioccano le critiche e i dubbi su Kiev, Zelensky e la strategia della Casa Bianca. L’inverno tedesco sarà un test per l’Europa più grande di quanto si immagini.
***
In mezzo, missili, cannoni, testate nucleari, un riarmo sotto la bandiera della Nato. E Putin che sta vincendo la guerra in Ucraina e ieri dopo il crollo del governo inglese ha dichiarato: “Non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio”. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.