31 Luglio
Di veto in peggio
Punto nave sulla campagna balneare. Il centrosinistra incartato sui veti che frenano la costruzione di un patto elettorale al centro. Calenda attacca il Pd sui contatti con Fico, i dem smentiscono, ma i paletti si moltiplicano. Il Pd alla fine correrà da solo? Può darsi e lo stesso vale per Calenda
Come va la corsa al voto? Spettacolare, dopo il regolamento di conti nel centrodestra vinto da Giorgia Meloni, è in pieno svolgimento l'incartamento del centrosinistra. Stamattina a Prima Pagina (Radio3, ore 7:15) sul mio taccuino sono rimasti impigliati due titoli di giornale: il primo, in cui Calenda diceva che non si sarebbe alleato con il Pd in caso di imbarcata di transfughi del Movimento Cinque Stelle; il secondo, che raccontava di una serie di contatti del Pd per portare Roberto Fico (sopra, nella foto che apre List) in casa dem. Stavo cadendo dalla sedia perché se c'è un modo per mandare a carte quarantotto tutto lo schema di un'alleanza con i centristi, l'arruolamento di Fico è proprio quello che serve. La cosa è esplosa secondo previsione, ecco le scintille del cortocircuito:
Ore 9:13. Carlo Calenda via Twitter commenta l'articolo della Stampa che parla di contatti tra il Pd e Fico, una sola parola: "Wow".
Ore 10:44. Agenzia Agi. Fonti del Nazareno, ore "Roberto Fico con il Pd? Si leggono oggi ricostruzioni del tutto inventate, senza alcun ancoraggio alla realta'. False, dunque. Nessun contatto, nessun corteggiamento, nessun coinvolgimento".
Ore 11:21. Carlo Calenda via Twitter: "Discutiamo di quello che volete, ma agli elettori di Azione non possiamo chiedere di votare Di Maio, Bonelli (anti Ilva, termovalorizzatori e rigassificatori) e Fratoianni (che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi) nei collegi uninominali". Stop.
Ore 14. 45. Giuseppe Conte via Facebook: "Quando le persone che hanno avuto tutto dal Movimento e sono arrivate dove sono grazie ai principi e alle regole del Movimento - diventando ministri, capigruppo, sottosegretari - decidono di rinnegare tutto questo, potrebbero agire quantomeno con discrezione (...) Ci risparmino i tentativi di nobilitare questi loro mutamenti di rotta. Ci risparmino le lacrime di coccodrillo le giustificazioni ipocrite, le prediche farisaiche. Possibile...
Come va la corsa al voto? Spettacolare, dopo il regolamento di conti nel centrodestra vinto da Giorgia Meloni, è in pieno svolgimento l'incartamento del centrosinistra. Stamattina a Prima Pagina (Radio3, ore 7:15) sul mio taccuino sono rimasti impigliati due titoli di giornale: il primo, in cui Calenda diceva che non si sarebbe alleato con il Pd in caso di imbarcata di transfughi del Movimento Cinque Stelle; il secondo, che raccontava di una serie di contatti del Pd per portare Roberto Fico (sopra, nella foto che apre List) in casa dem. Stavo cadendo dalla sedia perché se c'è un modo per mandare a carte quarantotto tutto lo schema di un'alleanza con i centristi, l'arruolamento di Fico è proprio quello che serve. La cosa è esplosa secondo previsione, ecco le scintille del cortocircuito:
Ore 9:13. Carlo Calenda via Twitter commenta l'articolo della Stampa che parla di contatti tra il Pd e Fico, una sola parola: "Wow".
Ore 10:44. Agenzia Agi. Fonti del Nazareno, ore "Roberto Fico con il Pd? Si leggono oggi ricostruzioni del tutto inventate, senza alcun ancoraggio alla realta'. False, dunque. Nessun contatto, nessun corteggiamento, nessun coinvolgimento".
Ore 11:21. Carlo Calenda via Twitter: "Discutiamo di quello che volete, ma agli elettori di Azione non possiamo chiedere di votare Di Maio, Bonelli (anti Ilva, termovalorizzatori e rigassificatori) e Fratoianni (che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi) nei collegi uninominali". Stop.
Ore 14. 45. Giuseppe Conte via Facebook: "Quando le persone che hanno avuto tutto dal Movimento e sono arrivate dove sono grazie ai principi e alle regole del Movimento - diventando ministri, capigruppo, sottosegretari - decidono di rinnegare tutto questo, potrebbero agire quantomeno con discrezione (...) Ci risparmino i tentativi di nobilitare questi loro mutamenti di rotta. Ci risparmino le lacrime di coccodrillo le giustificazioni ipocrite, le prediche farisaiche. Possibile che non si accorgano del sentimento di tristezza che suscitano quando - strana coincidenza - per giustificare il loro tradimento con gli elettori ci riversano addosso i medesimi veleni e le medesime accuse che i nostri avversari ci rivolgono da tempo, i luoghi comuni che il mainstream utilizza per depotenziare la nostra azione politica? Che vadano liberi, in pace, a cercarsi una nuova collocazione. Ma non ci rompano le scatole". Ops, l'avvocato del popolo ha un problema. Tutti tengono famiglia.
Ore 15 e qualcosa. Antonio Tajani a Mezz'ora in più, la trasmissione di Lucia Annunziata su Rai3: "Votare in due giorni sarebbe più utile e ragionevole perché per la prima volta si vota a settembre, gli italiani tornano dalle vacanze e quindi sarebbe ragionevole dare la possibilità di recarsi ai seggi anche lunedì mattina". Si sono accorti che fare una campagna elettorale in estate è un'operazione suicida. Troppo tardi.
Ore 15 e rotti. Matteo Renzi contro Di Maio a Mezz'ora in più: "Luigi Di Maio è il simbolo di tutte le battaglie che abbiamo combattuto in questi anni. Non credo si vinca con le ammucchiate ma con le idee". Di veto in peggio.
Ore 15:56. È ancora Lucia Annunziata a tirare fuori dall'afa la giornata politica, Di Maio annuncia: "Il nuovo progetto politico con Bruno Tabacci si chiamerà Impegno civico". E ora?
Ore 16:48. Le cose andavano già benissimo, dunque Calenda via Twitter ha dato un'ulteriore sistemata all'alleanza con il Pd: "Le cose che ha fatto Di Maio 1: cancellato il progetto di gasdotto con Israele; cancellato impresa 4,0; cancellato un contratto da 4,2 mld su Ilva; provato a far saltare il Tap; cancellato la Strategia Energetica Nazionale; insultato come ladri (anche di bambini) e corrotti tutti. Preso in giro gli operai di Whrilpool; portato discredito all'Italia andando dai gilet gialli; fatto finta di abolire la povertà; preteso due ministeri senza aver mai gestito nulla in vita sua; minacciato di impeachment il Presidente Mattarella. Cosa ha fatto Di Maio 2: litigato con Conte; letto in italiano le veline del Ministero degli Esteri; fatto un partito con Tabacci". "Cerchiamo di recuperare la memoria, il senso delle proporzioni e la dignità. Grazie".
***
Ora è chiaro che le cose in questa maniera nel centrosinistra non possono funzionare. Calenda non vuole nessuno, fatica a non litigare con se stesso. Il Pd vorrebbe tutti, ma ora non può ospitare quelli del 'Draghicidio' e allora forse se sono stati segati da Grillo sì, ma anche no perché Carletto s'incazza. Situazione da onda anomala. Quindi, o Calenda vuole andare da solo o è il Pd che sta pensando di fare la corsa da solo. Invertendo l'ordine dei fattori il risultato non cambia, a queste condizioni, meglio separati. Quanto a Di Maio, ha mostrato coraggio, ha fatto l'operazione che serviva in quel momento per scudare Draghi, ma è stato sfortunato perché poi è finito nella buca che lo stesso Draghi ha deciso di aprire quando i Cinque Stelle hanno fatto harakiri e lui ha chiesto di votare la risoluzione Casini (traduzione: approvate quello che ho detto, punto). Domani (forse), avremo un quadro meno incasinato, ma la questione delle alleanze nel centrosinistra sta diventando penosa per l'infantilismo politico che stanno mostrando un po' tutti.
Ecco un punto nave rapido sullo scenario politico, le cose sono più chiare di quanto sembri a leggere le dichiarazioni da rabdomanti dei partitanti.
In pole position per Palazzo Chigi. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia (Foto Ansa).La campagna elettorale sta decollando, rapidamente tutte le pedine sulla scacchiera stanno andando a dama: la destra ha raggiunto l’intesa sui collegi e chi prende più voti indicherà il premier, Giorgia Meloni è in pole position per la corsa di Palazzo Chigi; a sinistra si stanno definendo i confini di un’alleanza che ha subito un trauma, il campo largo si è dissolto, è diventato aperto, il Partito democratico dopo il ‘draghicidio’ ha archiviato l’alleanza (im)possibile con i Cinque Stelle e messo in cantiere un patto al centro (ancora da definire) con soggetti più vicini a una linea riformista, in quest’area si muove Carlo Calenda che con l’arrivo di Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, due ministri del governo Draghi, punta a drenare voti dal bacino elettorale di Forza Italia. In questo spazio c’è grande fermento (Di Maio ha siglato ieri un patto con Tabacci) perché ogni voto in questa sfida diventa ‘utile’. Beppe Grillo ha chiarito ancora una volta che l’ultima parola sul Movimento è sua, nessuno farà un terzo mandato parlamentare tra i Cinque Stelle, si tratta di un Big Bang politico (peraltro era una regola sempre decantata, dunque condizione essenziale per rispettare il patto con gli elettori - quelli rimasti) e la decisione del fondatore lascia a terra nomi pesanti, a cominciare al presidente della Camera, Roberto Fico. Conte ha accettato di buon grado, un no avrebbe provocato un’insostenibile rottura con Grillo e, in fondo, all’ex avvocato del popolo sta bene così, potrà guidare un partito che sarà più piccolo rispetto al voto del 2018, ma in qualche maniera potrà dire di averlo ‘rifondato’ (via diktat di Beppe).
Piazzati quasi tutti i pezzi sulla scacchiera, si sta delineando anche lo schema di gioco. Secondo la Supermedia di Agi/Youtrend (il punto di riferimento della scena politica) i primi due partiti sono Fratelli d’Italia (23,3%) e Partito democratico (22,8%), la corsa per la premiership è quella tra Meloni e Letta. Ma sul piano delle coalizioni la destra parte con molti pedoni di vantaggio (se le alleanze fossero quelle del 2018 ci sarebbero 16 punti di distacco), il segretario dem deve costruire un patto robusto e passare all’attacco, il suo obiettivo è stare sulla scia della leader di FdI e sperare in un ottimo risultato dei partiti di centro.
Le elezioni sono sempre imprevedibili, va ricordato ogni giorno perché ogni giorno è una storia diversa e la campagna è partita in modo brusco, nella sceneggiatura sono già comparsi i puntuali scandali (il Russiagate di Salvini) e le accuse di ‘fascismo’ che in Italia è morto con Mussolini ma resuscita ogni volta che si vota e così oggi tocca a Meloni subire critiche che sono destinate a diventare un boomerang. Nelle elezioni politiche del 2018 e nel voto europeo del 2019 chi spandeva ettolitri d’inchiostro prevedendo l’arrivo di un’onda nera fu travolto dallo tsunami di un’onda gialla - quella dei Cinque Stelle che divennero primo partito in Parlamento - e poi da quella verde della Lega che conquistò anche buona parte delle Regioni. Il tempo ha poi ridimensionato tutti, oggi grillismo e salvinismo non sono movimento di massa (questo dicono i sondaggi, poi vedremo i voti, come sempre), il fenomeno del momento si chiama Meloni, una esponente della destra che ha fondato un partito nuovo che ha la concreta possibilità di andare alla guida del governo. Sarebbe la prima donna nella storia d’Italia, un dato che dovrebbe far riflettere le sinistre che appaiono in ritardo su un tema chiave della contemporaneità, la leadership delle donne nella vita politica del paese. Non è un solo un problema di analisi sociologica, è un elemento che nella campagna elettorale avrà un suo significato.
I giochi sono fatti? No, chi pensa che la destra abbia la vittoria in tasca, sbaglia. Perché la campagna è corta e lunga, soprattutto inedita. Preparazione delle liste in agosto, rush finale in settembre, non era mai successo nella storia d’Italia, altro punto che apre molte incognite, legate soprattutto al coinvolgimento, all’attenzione degli elettori, alla loro mobilitazione. Lo spazio inoltre è curvato da fenomeni di enorme impatto sociale, primo tra tutti l’inflazione, i prezzi galoppano, i dati Istat pubblicati l’altro ieri sono un gong per tutti i partiti: l’onda lunga dello shock energetico è potente, l’inflazione del “carrello della spesa”, è a +9,1%, un aumento che non si vedeva dal settembre del 1984. Siamo tornati a 38 anni fa, ma in un mondo più complesso, instabile, con il modello liberale e il futuro dell’Occidente che devono reggere la sfida aperta del ‘resto del mondo’.
Chi governerà l’Italia dovrà farlo in uno spazio accelerato e compresso, con i mercati che guardano alla tenuta dei conti, comprano e vendono sviluppo e affidabilità, le classi meno protette hanno bisogno di istruzione alta e lavoro, i giovani hanno prospettive che appaiono peggiori di quelle dei loro padri. Non siamo soli nell’universo e con lo splendido isolamento non ce la faremo, ecco perché la politica estera è diventata un argomento chiave, la nostra appartenenza all’Occidente è un fatto ineludibile, mentre il declino non può esserlo, servono idee chiare e coraggio. Gli italiani voteranno per la prima volta da decenni ben sapendo che non c’è in gioco un governo, ma il loro futuro. Sarà una campagna veloce, profonda, uno spartiacque. E vivremo ancora tempi interessanti. Forse troppo.
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danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.