17 Dicembre
Sciogliere e scegliere. I dilemmi di Mattarella
Il Quirinale ha Gentiloni pronto per le larghe intese. Ma tra Grillo e Salvini tutto è possibile. Visco e Ghizzoni in Parlamento. La difesa della Boschi ha un problema politico: per fare pressione non occorre parlare. E sul caso Etruria il Pd crolla nei sondaggi.
Sergio & Paolo. Potrebbe essere il titolo di una sitcom da ufficio milanese, di quelle che ti ritrovi davanti alla macchinetta del caffè a dire e ridire sui colleghi, sulla famiglia, sulle battute di pesca, sulle bevute al bar e le uscite "in missione per conto di Dio" (Blues Brothers):
No, il blues nel sangue non ce l'hanno, ma Mattarella e Gentiloni sfogliarono insieme la Margherita e questo basta e avanza per farne una coppia da attenti a quei due. Così è stato quando Matteo Renzi è finito in testacoda nel referendum, lasciando l'Italia senza governo. A quel punto nel Pd si sono guardati intorno e soprattutto al Quirinale si sono posti la domanda che fu del vecchio compagno Lenin: che fare? Chiamate Gentiloni. E Gentiloni arrivò. Da quel momento Renzi ha trovato un muro davanti ai suo piani di far cadere subito Sor Paolo: il muro del Quirinale. La scelta di Mattarella di non cedere alle pressioni che di volta in volta il segretario del Pd ha esercitato per far cadere il governo, oggi appare di grande saggezza. E saranno proprio loro due, Mattarella e Gentiloni, a giocare la partita vera anche dopo le elezioni. Il capo dello Stato gode di un grande potere che gli deriva dalla scadenza asimmetrica del suo mandato rispetto a quello parlamentare e dalla friabilità degli altri leader politici. Gentiloni è nella stranissima posizione di godere di un'ottima reputazione fuori dal suo partito, ma è snobbato (finora) da Renzi, che invece dovrebbe condurlo per mano di nuovo a Palazzo Chigi in una prospettiva di probabile stallo elettorale e governo di larghe intese. Renzi è fuori gioco per Palazzo Chigi, il solo soggetto che potrebbe farlo rientrare a capo del governo è Silvio Berlusconi, ma sarebbe davvero un'operazione da stunt man e farebbe infuriare i suoi...
Sergio & Paolo. Potrebbe essere il titolo di una sitcom da ufficio milanese, di quelle che ti ritrovi davanti alla macchinetta del caffè a dire e ridire sui colleghi, sulla famiglia, sulle battute di pesca, sulle bevute al bar e le uscite "in missione per conto di Dio" (Blues Brothers):
No, il blues nel sangue non ce l'hanno, ma Mattarella e Gentiloni sfogliarono insieme la Margherita e questo basta e avanza per farne una coppia da attenti a quei due. Così è stato quando Matteo Renzi è finito in testacoda nel referendum, lasciando l'Italia senza governo. A quel punto nel Pd si sono guardati intorno e soprattutto al Quirinale si sono posti la domanda che fu del vecchio compagno Lenin: che fare? Chiamate Gentiloni. E Gentiloni arrivò. Da quel momento Renzi ha trovato un muro davanti ai suo piani di far cadere subito Sor Paolo: il muro del Quirinale. La scelta di Mattarella di non cedere alle pressioni che di volta in volta il segretario del Pd ha esercitato per far cadere il governo, oggi appare di grande saggezza. E saranno proprio loro due, Mattarella e Gentiloni, a giocare la partita vera anche dopo le elezioni. Il capo dello Stato gode di un grande potere che gli deriva dalla scadenza asimmetrica del suo mandato rispetto a quello parlamentare e dalla friabilità degli altri leader politici. Gentiloni è nella stranissima posizione di godere di un'ottima reputazione fuori dal suo partito, ma è snobbato (finora) da Renzi, che invece dovrebbe condurlo per mano di nuovo a Palazzo Chigi in una prospettiva di probabile stallo elettorale e governo di larghe intese. Renzi è fuori gioco per Palazzo Chigi, il solo soggetto che potrebbe farlo rientrare a capo del governo è Silvio Berlusconi, ma sarebbe davvero un'operazione da stunt man e farebbe infuriare i suoi elettori. Salvarlo è un conto, metterlo al comando con un sorriso, in nome di una pax parlamentare non politica ma aziendale è un altro film. Vedremo.
Tra 48 ore Mattarella parlerà alle alte cariche dello Stato, un liturgico incontro di fine anno che diventerà l'occasione per il Presidente della Repubblica di tracciare un percorso che giunga alle elezioni senza aver minato il Paese. Operazione non semplice nell'eterna lotta italiana tra guelfi e ghibellini. Il dilemma sullo scioglimento delle Camere non c'è, il capo dello Stato e Gentiloni concordano sul chiudere al più presto la legislatura e andare al voto. Ma Renzi potrebbe esser tentato di infilare in Parlamento ancora qualcosa che giochi a suo favore in campagna elettorale. Vedremo.
L'altro rebus - quello che poi diventerà il fattore più importante - è la prima valutazione che si sta facendo al Quirinale sullo schema di gioco da applicare un minuto dopo la proclamazione del risultato elettorale del 4 marzo 2018. Lo schema classico, formale, prevede il mandato esplorativo al primo partito. I sondaggi oggi dicono che quel partito è il Movimento 5Stelle, cioè quello che per ora dichiara di non volere allearsi con nessuno. Questa dichiarazione di programma pentastellato forse fa raccogliere voti, ma toglie al partito di Grillo la forza per attrarre e soprattutto essere attratto. Per governare c'è bisogno di un partner e questo si trova a casa di Matteo Salvini o di Pierluigi Bersani. Il dilemma di Mattarella è tutto qui: dare l'incarico esplorativo a Di Maio quando sarà giunto il momento? O dirottare invece fin da subito il tentativo di formare un governo verso chi ha dichiarato di volerlo costruire in accordo con un partner? In questo caso lo scettro passarebbe paradossalmente al partito in crisi, il Pd. Oppure a un Silvio Berlusconi che tutti danno per vincente, ma nessuno è pronto a scommettere sulla governabilità e sull'armonia di un patto con Lega e Fratelli d'Italia. Se il Pd piange, il centrodestra non può ridere. E se proprio dovesse esserci qualcuno che ride, è Berlusconi, inteso come singolo personaggio della commedia. Ha più opzioni e vie di fuga. Anche da se stesso.
C'è solo un problema: la realtà. Escludere un'alleanza tra Lega e Movimento 5Stelle sulla base di "quello che pensa l'establishment" è stare fuori dalla realtà. Grillo e Salvini sono due outsider capaci di cambiare spartito e gli elettorati sono simili. Inoltre, se sentono di esser "bidonati", tirano a loro volta il bidone agli altri. Ergo, il "governo Frankenstein" (conio del titolare) è un pezzo concreto di questa storia ed è proprio per questa ragione che Mattarella non può andare dritto verso l'incarico a chi ha una maggioranza "politicamente corretta", c'è la realtà e dice che oggi i grillini sono il primo partito d'Italia e domani potrebbero avere voglia di governare. Che dilemma per il Colle.
La legislatura sta arrivando all'epilogo con il Pd in preda a una crisi innescata a sua volta dalla crisi di identità del segretario. Il Pd nel sondaggio del Corriere della Sera pubblicato oggi è al 23.4 per cento, il numero conferma le analisi che List va facendo da mesi: il partito è in una profonda crisi di identità. Quello rilevato da Ipsos è il consenso minimo degli ultimi cinque anni, un segnale pessimo per la campagna elettorale. La strategia del suo leader di attaccare sul credito e la vigilanza si è rivelata fallimentare e controproducente. Le audizioni di Vegas e Consoli che hanno tirato in ballo il ruolo tutt'altro che passivo di Maria Elena Boschi nel caso di Banca Etruria, sono macigni. E non è finita la settimana che si apre sarà piena di botole vietnamite sul cammino di Renzi. Prima del calendario illustrato dal titolare, il socio spagnolo di List ha qualcosa da dire a proposito di conflitto di interesse e pressioni. Leggiamo insieme cosa scrive il socio spagnolo di List, Maite Carpio, sul tema del body language e della politica.
01
Non c'è bisogno di parlare per fare pressione

di Maite Carpio
“Mai e poi mai ho fatto pressioni” , si è difesa così la sottosegretaria Maria Elena Boschi nello studio di Lilli Gruber sotto lo sguardo intransigente di Marco Travaglio. Si parlava del suo incontro (ce sono stati altri, anche mancati) con Giuseppe Vegas, il presidente della Consob, chiesto dalla nostra ex ministra perché voleva far presente la sua “preoccupazione” per l’ipotesi di una fusione, auspicata da Banca Italia, tra Banca Etruria e Pop Vicenza. La scena potrebbe far credere che la protagonista, membro del governo, fosse legittimamente preoccupata per la sorte dei piccoli risparmiatori delle due banche ma, come ha raccontato List, la cara Maria Elena era interessata a ben altro... all’oro, l’industria principale di Arezzo. Siamo al Western!
Poi abbiamo saputo che ha preso parte, nel salotto dei suoi, a Laterina, ad un incontro tra babbo Boschi e Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato di Veneto Banca (oggi sotto accusa per ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio) entrambi “preoccupati” (anche loro) perché Banca Italia aveva avuto la pessima idea di “consigliare” a entrambi di fondersi con la Popolare di Vincenza (principale competitor nel settore oro di Banca Etruria, cioè i cattivi). Consoli arriva ad Arezzo con un desiderio legittimo (“può darsi che si possa incontrare il ministro” ) ed ecco il colpo di scena, a conversazione avviata, arriva lei! Educatamente saluta tutti e prega di andare avanti come se niente fosse, senza dare troppa importanza al piccolo particolare della sua presenza . Rimane davanti a loro, ad ascoltare, zitta, forse facendo anche finta di essere un po’ distratta, comunque sempre lì, presente, chissà se in piedi o seduta... per più di un quarto d’ora! Non un semplice saluto. Un tempo infinito in qualunque serie tv premium.
È qui che la parola “pressione” apre un mondo. Non c'è bisogno di fare un comizio e nemmeno di proferire parola per condizionare un incontro, basta uno sguardo, un gesto, un tono di voce o una presenza inopportuna per mandare un messaggio che qualunque interlocutore apprende al volo. Lo sanno bene gli sceneggiatori di Hollywood quando scrivono i dialoghi. Le scene funzionano solo se si capiscono senza l’audio. È il body language, my darling. Quello che fa la differenza, il sottotesto!
Se la Boschi era consapevole che poteva far “pressione”, viene da domandarsi: non era meglio rimanere a casa? Non so se ci sia conflitto di interessi, corsia preferenziale o malinconia di casa, ma se si alzava durante le riunioni del Consiglio dei ministri quando votavano sulla questione banche, perché ha deciso di sedersi nel salotto di babbo quando l’argomento era il medesimo? “Non ho mai chiesto nulla”, insiste. E ci mancherebbe altro, non c'era bisogno! A buon intenditor... “La mia famiglia non ne ha mai beneficiato”, sicuramente, ma non per mancanza di occasioni, forse per incapacità o perché l’impresa era impossibile e come da copione il tentativo doveva per forza fallire.
Manca ancora il prossimo episodio della serie “commissione banche”: le dichiarazioni di Ghizzoni, ex amministratore delegato di UniCredit, già anticipate da Ferrucio de Bortoli nel suo libro, per le quali l’ ex ministro ha deciso di fare una causa (civile, non penale, così dura di più). Un altro pezzo del thriller che andrà a rafforzare il nocciolo di questa storia: se non altro, il comportamento di Maria Elena Boschi è stato decisamente inopportuno. E l’inopportunità in politica è un peccato che si paga caro. Mi domando solo perché nessuno nel suo partito abbia il coraggio di dirlo.
***
La sceneggiatura spacchettata da Maite ha una sua logica stringente, è la legge del racconto, l'origine e la fine di tutto. Sempre. E la prossima settimana si aggiungeranno almeno altre due scene ad alta tensione. Quali? Seguite il titolare di List.
02
Visco & Ghizzoni
Sembra il marchio di una fabbrica di mobili, ma il governatore di Bankitalia e l'ex amministratore delegato di Unicredit sono il pensiero numero uno di chi ha capito che per il Pd i prossimi giorni saranno carichi di problemi. "A gennaio è tutto finito" dicono nel partito, frase curiosa, visto che la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche è stata voluta da Renzi con lo scopo di usarla per randellare l'opposizione sui temi della Vigilanza e far così uscire il Pd dall'ombra del caso Etruria. Il risultato è stato esattamente il contrario: il Pd è finito allo spiedo sul dossier della banca toscana e Maria Elena Boschi è diventata la spina nel fianco del suo partito.
L'audizione del Governatore Visco è quella del bersaglio numero uno della strategia d'assalto bancario di Renzi. Le sue parole saranno passate al microscopio, ma Visco è uomo documentato e sarà interessante vedere cosa emerge su Banca Etruria e l'attività ispettiva. Renzi imputa a banca Italia una cattiva vigilanza. Vedremo martedì cosa dirà Visco. E attenzione alle mosse del commissario Orfini. La testimonianza di Ghizzoni è il cuore di un caso politico che ha già zavorrato il Pd all'inverosimile. Quando Maria Elena Boschi, sette mesi dopo i fatti, annuncia la causa civile contro Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, non sa di aver aperto un viaggio in una terra incognita. Voleva passare al contrattacco sfidando i grillini, ha finito per mettersi nei guai innescando la convocazione di Ghizzoni in Commissione parlamentare.
Autogol. In queste condizioni il centrodestra non deve fare nulla per vincere le elezioni, il Pd è in fase di auto-affondamento. Scenario tutto da raccontare e mixare. Il titolare di List stamattina è entrato in fase podcasting e ha prodotto un un numero di RadioList che vi piacerà.
03
RadioList. Gentiloni, Mattarella e il caso Etruria
La strategia d'attacco dei democratici sul credito e la Vigilanza è fallimentare, il Pd nel sondaggio del Corriere della Sera crolla al consenso minimo degli ultimi 5 anni, sotto il 24 per cento. Gentiloni unico pilastro del Pd in crisi, Mattarella la prossima settimana traccerà il percorso che condurrà al voto il 4 marzo. Siete sicuri che ci saranno i voti per fare un governo di larghe intese tra Berlusconi e Renzi? No. Fatti dell'altro mondo: il New York Times pubblica il video di un Ufo e svela il programma americano per studiare gli extraterrestri.
In questa situazione da allagamento del sommergibile mentre è in fase di immersione, Renzi ha trovato il tempo di litigare con Luigi Di Maio sui tagli alle pensioni. Un paese avanti pop finisce per discutere di cose bizzarre, è la strategia dell'arma di distrazione di massa. Lorenzo Castellani ne ha tratto un dipinto della politica contemporanea italiana.
04
Di Maio e Renzi intrappolati nella pensione
di Lorenzo Castellani
Matteo Renzi e Luigi Di Maio si scontrano sulle politiche economiche. Il leader dei 5 stelle ha infatti rinfrescato il programma economico del proprio partito proponendo un taglio alle pensioni d’oro per 12 miliardi di euro e una spending review da 50 miliardi. Così Di Maio ha sferzato il campo chiarificando ulteriormente la proposta pentastellata e lanciando un segnale ben preciso: il Movimento è ancora il partito dell’antipolitica, ma soprattutto è il partito dei giovani e degli outsider, coloro che sono privi di tutele pubbliche. Il leader 5 stelle ha probabilmente guardato la curva dei redditi e si è reso conto di chi ha davvero pagato la crisi, cioè quelli che hanno meno di 35 anni.
L’algoritmo pentastellato ha poi aperto il bilancio dello Stato e ha preso atto che i 32 miliardi di euro di spesa pubblica previsti dal piano Cottarelli sono stati relegati in un cassetto della scrivania dal governo Renzi. La spesa pubblica, in questi anni, non è diminuita e ora Renzi vuole ancora più deficit. Lo stesso Berlusconi sta cavalcando una campagna elettorale tutta incentrata, oltre che sui consueti tagli di tasse, sull’aumento delle pensioni e volta a conquistare la fascia di elettorato più anziana e benestante. Gli spazi vuoti in politica vengono riempiti e il Movimento 5 Stelle, con le mani libere da qualsiasi ideologia, ha scelto di occupare il campo di disoccupati, giovani precari e lavoratori privi di tutele come le partite IVA oltre a quello dell’antipolitica. Interessante è la marcia indietro del leader del Partito Democratico che ha trasformato la sua offerta politica da quella del rinnovamento a quella della tutela dell’establishment e degli insider.

La risposta del segretario democratico a Luigi Di Maio è stata una di quelle che delimitano il campo. Con i tagli proposti dal Movimento 5 Stelle, è la risposta, si tagliano le pensioni fino a 2500 euro, cioè della classe media. Un segmento che, però, complice la crisi è sempre più sottile. Non solo, ma in molti casi grazie al vecchio sistema retributivo chi percepisce quella pensione ha versato molto meno rispetto a quanto riceve. Mentre i nonni sopravvivono, i nipoti affogano tra disoccupazione e contratti a tempo determinato. Come ha più volte mostrato sulle colonne di List da Francesco Seghezzi, la riforma del jobs act, l’ultimo vessillo renziano rimasto, non ha aumentato nella sua seconda fase di attuazione i contratti a tempo indeterminato come invece prevedeva il governo. L’occupazione è aumentata, grazie ad export e condizioni internazionali, ma i giovani lavorano a singhiozzo e sono consci che la pensione resterà un miraggio economico e temporale.
Questo Renzi e Di Maio lo sanno e hanno disegnato le proprie scelte di campo. I 5 Stelle hanno compreso dove colpire: unire la proposta sul reddito di cittadinanza a quella del taglio delle pensioni è una leva sulla rabbia di giovani e disoccupati potenzialmente molto forte. Il Partito Democratico, invece, dovrà giocare una campagna elettorale tutta sulla difensiva e per questo non può cedere sul suo elettorato di riferimento: pensioni e dipendenti pubblici. Un tesoretto elettorale da difendere con i denti e le unghie perché qualora un pezzo di questo scivolasse verso l’astensione o altrove anche la soglia del 20 per cento alle prossime elezioni potrebbe essere a rischio. Viene da chiedersi, in questo scenario, quale sia la differenza residua tra Renzi e Gentiloni o tra Renzi e Bersani poiché l’ex Presidente del Consiglio era andato a prendersi il Pd e poi Palazzo Chigi con un mandato ben preciso: ampliare l’elettorato dei democratici. Dopo quattro anni quella missione è fallita. Così come è fallita la stretta sulla spesa pubblica che Renzi propagandava ai tempi delle prime Leopolde. È credibile il taglio di 50 miliardi di euro proposto dal leader 5 stelle? Probabilmente no, visto anche il comportamento dei grillini al Campidoglio, ma è funzionale alla battaglia antipolitica e antiestablishment. Un giovane precario, un commerciante o un professionista potrebbero essere attratti dall’idea di togliere qualcosa allo Stato, cioè ai dipendenti pubblici tutelati dal PD, e ai pensionati più ricchi. A livello di policy, i campi sono dunque delimitati, nei prossimi mesi si tratterà di capire quanto sarà efficace l’offensiva grillina.
***
E con questo pezzo di Castellani si chiude il cerchio: la strategia kamikaze vista finora nel caso Boschi (e non solo) è quella di un partito che si è incartato da solo (gli avversari non sarebbero mai stati capaci di tanto) o, meglio, è stato confinato da Renzi in una dimensione che lo ha condotto a restringersi sempre più e, paradossalmente, alla fine negare le cose buone che aveva proposto con grande efficacia il primo Renzi. Che busta vuole? Renzi 1, Renzi 2 o Renzi 3?
Ma ci sarà un Renzi 3? Sembra fantascienza. Facciamo così, prendiamoci un momento di pura evasione, occupiamoci di cose extraterrestri. Sul serio. Allacciate le cinture, si decolla.
05
Il disco volante sui cieli d'America
Il titolare di List è al lavoro nella sua officina quando la maggior parte di voi sta sognando beatamente, in serie: una vincita al Superenalotto, una lunghissima vacanza ai Tropici, Di Maio che azzecca un congiuntivo, Renzi che dice una cosa a cui crede, Berlusconi che si ritira dalla politica, Grillo che si ricorda che è un comico, un asteroide su Montecitorio, l'invasione dei marziani a Palazzo Chigi. Per questi ultimi, forse, non ci sarà molto da attendere. Il New York Times ha in prima pagina oggi una notizia che sembra uscita da una di quelle riviste di Science Fiction degli anni Cinquanta: aerei da caccia americani avvistarono un Ufo sui cieli di San Diego nel 2004. C'è un video, eccolo, giudicate voi:
Sembra di stare dentro la serie di Ufo. Quelli della classe del titolare forse la ricordano, in ogni caso, roba forte per bambini che ancora non si erano bevuti il cervello cliccando sullo smartphone. La differenza tra ieri e oggi è che quella era fiction, il video del NYT viene dalla Difesa americana ed è ammobiliato con un articolo che parla di un programma del Pentagono chiamato Advanced Aerospace Threat Identification Program, serve a identificare e studiare gli Ufo. E se quello che abbiamo visto nel video non è una navicella spaziale aliena, che cosa faceva quelle piroette in cielo davanti ai piloti dei caccia americani decollati dalla portaerei Nimitz. E se arrivano i marziani? Il titolare di List ha risolto il dilemma così: serviamo Gin Martini.
06
Soyuz in viaggio verso la SSI
In fervida attesa dei marziani, l'unica navicella spaziale terrestre in grado di trasportare umani nello spazio è in servizio dal 1967, si chiama Soyuz ed è russa. Il pensionamento dello Space Shuttle ha lasciato il campo libero al gioiello di affidabilità di Mosca. Tre astronauti stamattina sono decollati verso la Stazione spaziale internazionale. La navicella è russa, nessuna fake news nello spazio.
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3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.