20 Agosto
I giochi del Colosseo
È sempre a Roma il grande cratere della politica italiana. Il caso Ruberti, il Pd romano, la lotta per il potere Capitale. Cosa resterà dopo il 25 settembre? L'agenda elettorale e quella reale. Il paese frana (e non è solo il clima). Gazprom chiude il rubinetto, il prezzo del gas vola
Che succede? La politica italiana costringe il vostro cronista a occuparsi di un altro mondo, una realtà parallela. È un problema grave ma non serio perché è fatto vecchio ma rinnovato, risolto e sempre ingarbugliato. Sono momenti di vita commoventi, potete immaginarlo, in cui dal taccuino cominciano a uscire 'le voci', succedono fatti soprannaturali, dalle pagine si levano spiritacci che mi suggeriscono di lasciar perdere le vane imprese dei nostri. Si resiste per dovere, per una certa inerzia che ti lega al fatto in cronaca, al bang della pistola, al sangue, al corpo riverso a terra, all'enigma da risolvere, la politica in fondo non sfugge alle regole dell'arte del delitto. E del suo racconto.
Il dejà vu non si è ancora trasformato in noia, non esaurisce la curiosità, c'è sempre qualche traccia, un barlume di "eppur si muove" che dopo più di tre decenni sul marciapiede continua a dirmi che in fondo la cronaca è un buon modo per raccontare il mondo e Roma resta un caso unico da veleni e merletti. Certo, cominciai con una conferenza stampa di Giulio Andreotti e oggi siamo a quello che siamo, ma che volete farci? Ho imparato con il tempo che il Palazzo è Paese, che il Parlamento è il Bar. Ogni angolo è un cosmo. Lo stesso dove all'alba, quando aveva vent'anni e facevo lo studente-lavoratore, c'era Gine' che dopo averlo già servito sul banco mi chiedeva: "Caffè ar vetro?". Sbucato dalla fortezza dei palazzoni di Largo Beltramelli, mi accoglieva a catene spianate la giungla d'asfalto e calcestruzzo, la 'Tiburtina che s'allunga' di Pier Paolo Pasolini. Quella sì che era un'avventura. Antonio tornò una sera a casa - quattro studenti, gruppo a dominazione campana, isola sarda - con il volto dipinto di colui che sembrava passato al creatore, gli occhi sbarrati: "M'hanno...
Che succede? La politica italiana costringe il vostro cronista a occuparsi di un altro mondo, una realtà parallela. È un problema grave ma non serio perché è fatto vecchio ma rinnovato, risolto e sempre ingarbugliato. Sono momenti di vita commoventi, potete immaginarlo, in cui dal taccuino cominciano a uscire 'le voci', succedono fatti soprannaturali, dalle pagine si levano spiritacci che mi suggeriscono di lasciar perdere le vane imprese dei nostri. Si resiste per dovere, per una certa inerzia che ti lega al fatto in cronaca, al bang della pistola, al sangue, al corpo riverso a terra, all'enigma da risolvere, la politica in fondo non sfugge alle regole dell'arte del delitto. E del suo racconto.
Il dejà vu non si è ancora trasformato in noia, non esaurisce la curiosità, c'è sempre qualche traccia, un barlume di "eppur si muove" che dopo più di tre decenni sul marciapiede continua a dirmi che in fondo la cronaca è un buon modo per raccontare il mondo e Roma resta un caso unico da veleni e merletti. Certo, cominciai con una conferenza stampa di Giulio Andreotti e oggi siamo a quello che siamo, ma che volete farci? Ho imparato con il tempo che il Palazzo è Paese, che il Parlamento è il Bar. Ogni angolo è un cosmo. Lo stesso dove all'alba, quando aveva vent'anni e facevo lo studente-lavoratore, c'era Gine' che dopo averlo già servito sul banco mi chiedeva: "Caffè ar vetro?". Sbucato dalla fortezza dei palazzoni di Largo Beltramelli, mi accoglieva a catene spianate la giungla d'asfalto e calcestruzzo, la 'Tiburtina che s'allunga' di Pier Paolo Pasolini. Quella sì che era un'avventura. Antonio tornò una sera a casa - quattro studenti, gruppo a dominazione campana, isola sarda - con il volto dipinto di colui che sembrava passato al creatore, gli occhi sbarrati: "M'hanno rapinato sopra il ponte, uno teneva un pistolone". Peppe commentò: "Vabbuò, hai portato 'o café?". L'unica certezza che avevamo in dispensa. Il poco che serviva, saper vivere.
01
Il Pd e la giungla romana
Ieri e oggi. Qualcosa da Suburra c'è in cronaca, il caso del capo di gabinetto del sindaco di Roma, Albino Ruberti, che ha fatto casino in piazza (sintesi tecnica), l'ha sparata grossa en plein air a Frosinone contro uno dei cacicchi della Ciociaria, Francesco De Angelis che ha dovuto ritirare la candidatura (in posizione da perdente, dunque nessun grande sacrificio, solo scena). Mentre urlava in strada (i fatti sono di due mesi fa) Ruberti ha dimenticato che nell'era dei social si registra tutto. Il Foglio ha pubblicato il video l'altro ieri, polverone, dimissioni. Il Pd romano è finito a carte quarantotto, il sindaco Gualtieri è in imbarazzo (quando mai non lo è stato?), la Regione Lazio ha un problema in più di gestione post-Zingaretti, ammesso che ci arrivi e che i dem sopravvivano così come sono allo tsunami del voto. Ruberti non è noto al grande pubblico, ma è uno che sa il fatto suo e lo esprime in maniera corpulenta (nome di battaglia, 'Rocky'), conosce la giungla della politica romana (ne fa parte, il suo ruggito non passa inosservato), ha sempre avuto il potere della sinistra qui sempre al potere (anche quando è all'opposizione, governa i veri centri che dispensano posti, soldi e consenso, municipalizzate, enti, consorzi, il carrozzone romano, un mostro invincibile) e un caratteraccio con picchi iperbolici d'arroganza.
Nelle ultime 48 ore è venuto fuori un po' di tutto sulla lite, perfino l'ipotesi che Ruberti abbia reagito a un tentativo di corruzione, una storia di polizze assicurative da far sottoscrivere al Campidoglio, lui nega e poi di fatti concreti per sostenere questa tesi per ora non ce ne sono, il video, lui che sbraita, fine. Reati? Zero. Resta la versione ufficiale, quella del duello calcistico e sembra di vederli proprio litigare per "il gol di Turone".Non ci crede nessuno, ma siamo nel tempo in cui vale tutto e l'unico punto d'attacco in questa storia è che in effetti era una cosa da torcida, curva impazzita. Tutti al Circo Massimo.
C'è la violazione del codice del buon gusto, ma a Roma è stato abrogato da tempo, nella lotta fratricida per il potere il turpiloquio è la regola. È la cifra del luogo e del costume, l'ordinaria amministrazione. 'Capitale corrotta = nazione infetta', titolava l'Espresso nel 1955, nulla è cambiato. Passerà anche questa storia, il retrobottega trita tutto e emette un rutto di soddisfazione. È l'unica monnezza che Roma smaltisce con regolarità. È il copione neorealista che diventa surrealista, perché questa città resta quella che Ennio Flaiano descrisse in maniera impareggiabile nel Diario Notturno: "Roma è una città eterna non per le sue glorie, ma per la capacità di subire le barbarie dei suoi invasori, di cancellarle col tempo, di farne rovine".
Lui, Ruberti, stamattina ribadisce che "il calcio è stato il motivo scatenante che ha aperto sul momento una ulteriore reazione mia, certamente esagerata nelle parole sono frasi che non mi rispecchiano, sono assolutamente fuori luogo, anche se estrapolate da un contesto privato". Privato. In piazza. Una cosa è certa, il regolamento di conti nel Pd romano è aperto, balla la Regione e il Comune non è mai stato tanto bene, Raggi era il vuoto intorno, Gualtieri ha il superpotere dell'uomo invisibile. E prima ancora ci furono Marino e Alemanno. Tutti macinati. Roma divora tutto, sfiamma i bus in circolazione e in sosta, figuriamoci i sindaci. Qui l'unica cosa che conta è l'impatto politico della vicenda: i dem sono nella lavatrice, pensavano di aver toccato il fondo con le candidature (c'è un caso al giorno, l'ultimo è di un giovanotto, tal Raffaele La Regina, un anti-sionista da tastiera che si è pentito l'altro ieri), stanno cominciando a scavare. Roma è il cratere della politica italiana, avanti con le bighe, i gladiatori e i leoni, lo spettacolo del Colosseo non ha mai chiuso.
***
C'è altro sul tema? Un volo libero di Marco Patricelli.
02
Una nazione, un voto. Cosa resterà
di Marco Patricelli
Il menu è fisso e sulla carta è pure scontato. Basta scegliere le pietanze giuste, fare affidamento sui sondaggi, et voilà il posto a tavola è assicurato. Occorre solo possedere il colore giusto del carrarmatino del grande Risiko elettorale, avere la strategia di capire quali territori sono persi o indifendibili, e cementare lo zoccolo duro per la conquista del continente che, se non consente di vincere a questo giro, almeno assicura di perdere bene e preparare la rivincita.
Il Pd e alleati estemporanei hanno avviato le grandi manovre senza sorprese e con qualche pretesa di troppo, e aspettano le mosse della Grande Armée di centrodestra che i generali degli istituti di statistica disegnano come un rullo compressore inarrestabile e trionfante. Per ora i mugugni sono arrivati da una sola parte, per gli ufficiali di Stato maggiore esclusi dalle truppe partigiane rosse che però mica volevano combattere: volevano vincere facile la loro personale battaglia tattica con l’obiettivo minimo (ma irrinunciabile) di un posticino alla Camera o al Senato falcidiati dalla riforma di riduzione dei seggi. Poiché soldato che fugge è buono per la volta dopo, e la sindrome dei 300 spartani di Leonida che si sacrificano per sbarrare il passo alla marea persiana non alberga nei veterani, nei mestieranti e nelle reclute della politica, meglio pensare all’oggi che al domani. Mi si nota di più se partecipo e perdo oppure se faccio lo sdegnoso e do ragione a Bersani con l’«abbiamo non vinto» (tavolta scontato)? Ovviamente per colpe altrui, non per le proprie, e non certamente per le poche idee ma confuse che danno ragione a Flaiano, perché la vittoria ha sempre mille padri e la sconfitta è orfana e soprattutto perché l’italico costume di correre in aiuto al vincitore è uno sport nazionale che inanella record olimpici.
Lo stop & go della Cirinnà farà storia, per il gran rifiuto celestiniano di schifare l’assegnazione di un seggio non blindato, neanche fosse la cuccia di un cane di campagna da proteggere ringhiando, e poi per il dietrofront dell’accettazione aristocratica del martirio per passare da eroina di bandiera che si immola per la causa multicolore, tanto comunque si passerà all’incasso per uno strapuntino. Nel gran valzer elettorale chi sta fuori un giro è perché la dama della politica ha il carnet pieno, non perché non si voglia ballare. La battaglia navale del centrosinistra è fatta di sparacchiamenti in mare, temporeggiamenti (che potranno essere lunghi cinque anni, altro che Quinto Fabio Massimo alle prese con Annibale), infiltrazioni nelle retrovie dei paracadutisti. Cioè dei paracadutati, che piovono dall’altezza e sono mal digeriti dalla base, un'equazione a rischio di "prodotto diviso due", i quali comunque qualche bandierina la piazzano per tenere un fronte più tenero di un celebre tonno che si tagliava con un grissino. Il supergenerale Letta sa che con la battaglia campale frontale costruita con opportunismo, alchimie, Manuale Cencelli e “come la va va” si va a schiantare, e sa pure che i colonnelli che lo contornano volteggiano come i condor nei fumetti di Tex e non aspettano che la consacrazione della débâcle per defenestrarlo mentre gli dicono di stare sereno al pari del signorotto di Rignano che ne detiene il copyright. Il principe di Condé dormiva beato alla vigilia della battaglia di Rocroi (che poi vinse), lui non può permetterselo, anche perché si ritrova nei panni scomodi del duca d’Enghien (che perse) alla vigilia del 25 settembre, dove si profilano una minuta condottiera in gonnella, una corpulenta guardia del corpo barbuta e uno scudiero venuto dal passato.
Per rimanere con i piedi sulla terra e ricalibrarsi all’opposizione, il gran capo dei manipoli del centrosinistra si è circondato di pretoriani che nel gioco parlamentare dovrebbero fare quadrato attorno a lui una volta eletti, ma non dovrebbe dimenticare che la politica è sì l’arte del possibile ma che in Italia la propensione all’intrigo ha una consolidata tradizione elevata a perfezione già nel Rinascimento. Tra paracadutati, assaltatori in pantofola con le baionette spuntate, vivandiere che vivacchiano, riproposizioni a spezzoni di un film già visto e titoli di coda, è svaporata persino la telenovela dell’union sacrée per sbarrare il passo al fascismo che non c’è, guarda caso nel centesimo della Marcia su Roma, una balla sbugiardata pubblicamente (in tv e sui giornali) persino da autorevoli esponenti democratici i quali avranno pensato che, se dovranno proprio cadere, almeno non lo faranno nel ridicolo. Nelle convulsioni di una crisi di governo schizofrenica e di una campagna elettorale psicodrammatica da libro dei sogni e da costituzione dell’Arcadia, tutti sembrano aver dimenticato che una democrazia matura si nutre di alternanza e non di esorcismi, di proposte per guidare una nazione e non un’armata Brancaleone, di soluzioni a problemi gravi e non di problemi da rinviare in attesa che brilli lo Stellone italiano come a un mondiale di calcio qualunque.
Giochi e giochetti attorno a un sistema elettorale che a parole nessuno vuole ma che ai partiti fa comodo eccome, perché consente di dare le carte e di sbancare il tavolo, con una minestrina precotta appena corretta con un insaporitore da discount e brodaglia di risulta. E poi parlano di coinvolgimento, di partecipazione democratica gaberiana, di attrattività dei programmi per smuovere le masse acritiche e (in)consapevoli del voto: quelli che al menù fisso, alle offerte speciali e alla (in)digestione scontata, preferiscono l’asporto.
***
Mentre i partiti in campagna balneare discutono del fascismo, del presidenzialismo (che è come il fascismo), del putinismo, delle interferenze russe (sono cascati regolarmente nella botola aperta da Medvedev), la Russia fa cose concrete che sono il problema numero uno dell'agenda europea.
03
Putin a Macron: sì a ispezioni Aiea a centrale nucleare
Emmanuel Macron ha chiamato Vladimir Putin, telefonata molto importante, perché il presidente russo ha accettato che la missione dell'Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia passi "attraverso l'Ucraina". Lo ha reso noto l'Eliseo, dopo il colloquio tra i due presidenti. Putin ha avvisato Macron: sono gli ucraini che lanciano proiettili contro la centrale atomica.
04
Gazprom (ri)chiude il rubinetto e il prezzo del gas (ri)vola
Comunicato di Gazprom: stop per manutenzione del gasdotto Nord Stream a partire dal 31 agosto fino al 2 settembre. Secondo l'azienda russa "occorre effettuare manutenzioni ogni 1.000 ore di funzionamento".
Conseguenza immediata: il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam è decollato a razzo, ultimo prezzo a 257 euro per Megawattora. Ecco la curva della quotazione giornaliera:
Osservate il balzo dal momento dell'annuncio di Gazprom. Questo è un assaggio di quello che accadrà quando arriverà l'inverno. Con una differenza: i russi prevedono un prezzo di mille euro per Megawattora. E finora tutto quello che hanno previsto, purtroppo, si è realizzato.
05
La Fiera dell'Est elettorale. Gli investitori prendono le misure
I partiti si gingillano in proposte economiche singolari, dalle patrimoniali del Pd per finanziare bonus di conio giovanilista (altre mance e soldi con pieno e vuoto a perdere), a singolari progetti della Lega con influssi venezuelani per imporre tetti ai profitti delle imprese energetiche (che sono aziende quotate, stanno sul mercato internazionale e non 'fanno il prezzo' che è dato dalla domanda, dalla disponibilità, dalle condizioni dei fornitori che hanno la materia prima, dallo scenario geopolitico). La ragione viene sempre dopo, quando è già tardi, dunque la Fiera dell'Est elettorale va avanti, i mercati per ora si muovono sulle pressioni inflazionistiche e l'attesa di nuovi rialzi dei tassi, ma stanno cominciando a prendere le misure dello scenario politico italiano nel post Draghi, gli analisti ascoltano, prendono nota, inviano i report agli investitori che a loro volta, con calma, controllano l'esposizione sull'Italia e calcolano i rischi.
Nel frattempo, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi ha chiuso a 226 punti dopo una nuova giornata di rialzi, con il differenziale sui titoli di Stato a 10 anni che nel corso della giornata ieri ha toccato quota 227. Il rendimento in chiusura è del 3,49%, dopo aver toccato quota 3,50%. Prosegue anche la crescita del rendimento dei titoli tedeschi, che ha chiuso a 1,23%. Il rendimento del Btp è il barometro del voto. Questioni climatiche? Leggete qui sotto.
06
Clima, c'è un paese che frana
Dati di Legambiente: da gennaio a luglio 2022 si sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi, numero più alto della media annua dell’ultimo decennio. Preoccupante anche il dato complessivo degli ultimi anni: dal 2010 a luglio 2022 nella Penisola si sono verificati 1318 eventi estremi. Gli impatti più rilevanti in 710 comuni italiani. Nello specifico in questi anni si sono registrati 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 157 danni alle infrastrutture da piogge, 123 esondazioni fluviali (con danni), 63 danni da grandinate, 55 danni da siccità prolungata, 55 frane da piogge intense, 22 danni al patrimonio storico, 17 temperature estreme in città/ondate di calore. Il paese frana.
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acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.