27 Agosto
Non c'è un tubo
Il prezzo del gas tocca i 341 euro, bollette alle stelle. L'Europa non sa che fare, panico tra i partitanti in Italia. Il problema è il non detto nell'Unione: come finire la guerra in Ucraina. Il discorso integrale di Powell sull'inflazione: famiglie e imprese soffriranno
Che succede? Sta arrivando la tempesta del gas e tutti scoprono che non c'è un tubo per la soluzione. Il gas a Ttf di Amsterdam ieri ha toccato quota 341 euro per Megawattora. I politici hanno avuto un sussulto, è chiaro che non sanno che questo numero può triplicare in poche settimane. Da queste parti non c’è alcuna sorpresa, i fatti erano stati squadernati su List molto tempo prima che le nuvole fossero nuvole e la pioggia fosse pioggia. Ora il problema è evitare l’inondazione in periodo di siccità, in un’era di cambiamento climatico è la metafora giusta.
L’Italia è in campagna elettorale, i partitanti hanno in mente solo i voti che servono per la sopravvivenza, dunque promettono che tutto sarà risolto. Nessuno dice che questo è un tempo di guerra e serve la fine della guerra. Il presidente francese Emmanuel Macron qualche giorno fa in Consiglio dei ministri a Parigi ha detto che “è finita l’era dell’abbondanza”. Sincero come pochi, senza dubbio. La guerra in Ucraina è solo l’innesco di un profondo processo di cambiamento. Vediamo di ricomporre il mosaico, ecco i punti che contano.
01
La Russia è solo la punta dell'iceberg
Vladimir Putin a Mosca il 15 agosto scorso (Foto Epa).Vladimir Putin sta usando l’arma del gas contro i paesi europei. L’uomo del Cremlino ha una strategia raffinata di stop and go, la Russia è la punta avanzata di quel ‘resto del mondo’ che sta cercando di demolire il sistema di relazioni internazionali costruito dopo la Seconda guerra mondiale, cioè le fondamenta della casa dell’Occidente. La schermata finale del videogame è l’intero mondo, la Russia è la punta dell’iceberg, ma la parte più grande è quella sommersa, sotto il mare ci sono la Cina, l’India, le petro-monarchie del Golfo, gran parte dell’Africa e tutti gli...
Che succede? Sta arrivando la tempesta del gas e tutti scoprono che non c'è un tubo per la soluzione. Il gas a Ttf di Amsterdam ieri ha toccato quota 341 euro per Megawattora. I politici hanno avuto un sussulto, è chiaro che non sanno che questo numero può triplicare in poche settimane. Da queste parti non c’è alcuna sorpresa, i fatti erano stati squadernati su List molto tempo prima che le nuvole fossero nuvole e la pioggia fosse pioggia. Ora il problema è evitare l’inondazione in periodo di siccità, in un’era di cambiamento climatico è la metafora giusta.
L’Italia è in campagna elettorale, i partitanti hanno in mente solo i voti che servono per la sopravvivenza, dunque promettono che tutto sarà risolto. Nessuno dice che questo è un tempo di guerra e serve la fine della guerra. Il presidente francese Emmanuel Macron qualche giorno fa in Consiglio dei ministri a Parigi ha detto che “è finita l’era dell’abbondanza”. Sincero come pochi, senza dubbio. La guerra in Ucraina è solo l’innesco di un profondo processo di cambiamento. Vediamo di ricomporre il mosaico, ecco i punti che contano.
01
La Russia è solo la punta dell'iceberg
Vladimir Putin a Mosca il 15 agosto scorso (Foto Epa).Vladimir Putin sta usando l’arma del gas contro i paesi europei. L’uomo del Cremlino ha una strategia raffinata di stop and go, la Russia è la punta avanzata di quel ‘resto del mondo’ che sta cercando di demolire il sistema di relazioni internazionali costruito dopo la Seconda guerra mondiale, cioè le fondamenta della casa dell’Occidente. La schermata finale del videogame è l’intero mondo, la Russia è la punta dell’iceberg, ma la parte più grande è quella sommersa, sotto il mare ci sono la Cina, l’India, le petro-monarchie del Golfo, gran parte dell’Africa e tutti gli altri ‘emergenti’ più che emersi, compresa la Turchia di Erdogan che fa il doppio e triplo gioco. Il teatro militare dell’Ucraina è solo un frammento di un campo di battaglia globale dove la corsa alle materie prime domina la scena.
02
I nervi tesi di Berlino
Il cancelliere Olaf Scholz durante un incontro pubblico in Magdeburgo il 25 agosto scorso (Foto Epa).La Russia punta prima di tutto a spezzare i nervi (la dimensione psicologica, fondamentale) alla Germania che è il paese più esposto allo shock energetico e alla recessione economica. I tedeschi hanno già varato provvedimenti di austerità energetica, i dubbi del Bundestag e del governo sul sostegno a Kiev emergono sulla stampa, per i socialdemocratici (e non solo) tedeschi passare dalla ‘Ostpolitik’, dalla storica politica dell’apertura a Est all’idea della guerra (per procura, per ora) contro Mosca è uno shock.
L'industria tedesca vede nero, il governo cerca soluzioni. E tutte sono temporanee. L'esecutivo sta valutando, nel medio termine, di disaccoppiare il prezzo del gas e dell'elettricità per evitare che si contagino a vicenda in caso di rimbalzo dei prezzi e nel quadro di una riforma del mercato energetico. Secondo il quotidiano economico "Handelsblatt", si tratta di un piano a medio termine che modificherebbe il principio, difeso finora dalla Germania, di legare il prezzo del gas a quello dell'elettricità.
La leadership del cancelliere Olaf Scholz è debole, puntare alla crisi di Berlino per la Russia significa innescare il sottosopra delle democrazie del Vecchio Continente.
03
Biden, una guerra e troppi fronti aperti
Separare gli Stati Uniti di Joe Biden dall’Europa è la seconda mossa del Cremlino. Per ora non è andata a segno, ma il periodo decisivo sarà quello del Grande Freddo. Il contesto è fragile: l’Europa vede con crescente timore la guerra di logoramento in Ucraina, i rischi di un incidente nucleare sono una realtà, l’attività di pubbliche relazioni di Zelensky (il cui apice è stato toccato con la copertina su Vogue) ora solleva molti dubbi.
Campagna elettorale. Joe Biden in Maryland il 25 agosto scorso durante un rally in supporto del candidato governatore Wes Moore (Foto Epa).Gli Stati Uniti a loro volta non possono permettersi un impegno infinito con Kiev, la Casa Bianca ha una scadenza immediata (8 novembre, elezioni di midterm) e una tra due anni (America 2024) e ci arriva in condizioni difficili, quasi disperate per Biden, con una guerra civile strisciante in casa e un fronte esterno sempre più caldo con la Cina. Oggi gli Stati Uniti non vogliono la pace in Ucraina (basta leggere cosa dice Jake Sullivan, il Consigliere per la sicurezza nazionale), inviano armi e trascinano anche i paesi più riluttanti della Nato nell’impresa. Ma presto o tardi (non troppo, le pietre stanno rotolando a valle) tutti dovranno mettere un punto fissando un obiettivo credibile per la fine della guerra. Il Cremlino punta a un patto post Yalta sullo spazio di sicurezza ai confini della Russia in Europa, è interesse dell’Europa avere un trattato sui missili e le forze nucleari strategiche. L’imperativo di qualsiasi amministrazione americana per oggi e domani è contenere il nemico principale, la Cina, nessuno può tenere due fronti aperti senza andare incontro alla sconfitta.
04
Il prezzo del gas (e le soluzioni temporanee)
Il prezzo del gas è decollato a razzo, la bolletta dell’Occidente è pre-fallimentare. Le scorte di gas dell’Unione europea non eviteranno i razionamenti durante la stagione invernale. L’Unione europea non ha una politica comune per mitigare l’impatto dello shock energetico sulle famiglie e le imprese. Deve trovarne una, bisogna finanziarla e questo significa cambiare i paradigmi culturali dell’élite brussellese. Il solo conto dell'Italia per tamponare con provvedimenti straordinari la bolletta dei mesi invernali è di circa 30 miliardi di euro. Ripeto, si tratta di soluzioni di breve periodo, non sostenibili per lungo tempo, che hanno bisogno di un negoziato europeo.
Il prezzo in questo scenario non lo fanno i consumatori ma i produttori. Chi ha il gas e il petrolio, le terre rare e le materie prime alimentari, domina. Traduzione: l’Europa non può fare il prezzo senza rischiare in ogni caso di restare a secco (vedere il caso del Giappone). Il distacco dal tubo della Russia è un problema che non finisce con il gas. La Russia è la più grande miniera del mondo, significa che questo giacimento sarà chiuso all’Occidente e aperto a quel ‘resto del mondo’ che punta al dominio globale. L’accesso alle materie prime sarà più difficile e sempre più costoso per l’Europa. Traduzione: i prezzi resteranno alti per lungo tempo, basta dare un'occhiata ai contratti future dei prossimi mesi, sono numeri che dicono tutto del nostro domani energetico. La strada è lunga, costosa, siamo in terra incognita. Deve finire la guerra. E anche dopo la fine del conflitto, niente sarà più come prima.
05
Inflazione. Powell e il problema delle aspettative
Il presidente della Federal Reserve ieri durante il simposio di Jackson Hole ha confermato nettamente la politica di rialzo dei tassi, Wall Street è affondata: l'indice S&P 500 è sceso del 3,4%, mentre il Nasdaq Composite, dominato dai titoli tecnologici più sensibili alle aspettative sui tassi di interesse, è sceso del 3,9%. Per entrambi gli indici si è trattato del maggior calo giornaliero dalla metà di giugno. Il capo della banca centrale americana ha ribadito che l'inflazione non può galoppare liberamente (+8,5% in luglio) e messo sul tavolo della politica il problema di un periodo travagliato per l'economia americana. La Banca centrale europea cosa farà? Le politiche monetarie di Stati Uniti e Europa sono disallineate, il rapporto tra euro e dollaro è per la prima volta da vent'anni sfavorevole alla moneta europea, questo secondo la Bce produrrà ulteriore inflazione. Se ragioniamo inoltre in termini di blocchi geopolitici, quello dell'Occidente in questo momento vede Stati Uniti e Europa divisi. Difficile per l'Europa reggere in queste condizioni. Leggiamo il discorso di Jerome H. Powell a Jackson Hole, è un intervento molto istruttivo. Non se ne leggono molti così, soprattutto nell'Europa sonnambula.
Il grande dilemma: come alzare i tassi senza far andare in recessione l'economia americana. Il governatore della Federal Reserve, Jerome H. Powell (Foto Epa).di Jerome H. Powell
Grazie per avermi dato l'opportunità di parlare qui oggi.
In occasione delle passate conferenze di Jackson Hole, ho affrontato temi di ampio respiro, come la struttura in continua evoluzione dell'economia e le sfide legate alla conduzione della politica monetaria in condizioni di elevata incertezza. Oggi le mie osservazioni saranno più brevi, il mio obiettivo più ristretto e il mio messaggio più diretto.
L'obiettivo principale del Federal Open Market Committee (FOMC) è quello di riportare l'inflazione al 2%. La stabilità dei prezzi è una responsabilità della Federal Reserve e costituisce il fondamento della nostra economia. Senza stabilità dei prezzi, l'economia non funziona per nessuno. In particolare, senza la stabilità dei prezzi, non riusciremo a raggiungere un periodo prolungato di forti condizioni del mercato del lavoro a beneficio di tutti. Gli oneri di un'inflazione elevata ricadono più pesantemente su coloro che sono meno in grado di sopportarli.
Il ripristino della stabilità dei prezzi richiederà un certo periodo di tempo e richiede un uso energico dei nostri strumenti per portare la domanda e l'offerta a un migliore equilibrio. La riduzione dell'inflazione richiederà probabilmente un periodo prolungato di crescita inferiore al trend. Inoltre, è molto probabile che le condizioni del mercato del lavoro si indeboliscano. Se da un lato l'aumento dei tassi di interesse, il rallentamento della crescita e l'indebolimento delle condizioni del mercato del lavoro faranno scendere l'inflazione, dall'altro comporteranno una certa sofferenza per le famiglie e le imprese. Questi sono gli sfortunati costi della riduzione dell'inflazione. Ma il mancato ripristino della stabilità dei prezzi comporterebbe una sofferenza ben maggiore.
L'economia statunitense sta chiaramente rallentando rispetto ai tassi di crescita storicamente elevati del 2021, che riflettevano la riapertura dell'economia dopo la recessione pandemica. Sebbene gli ultimi dati economici siano stati contrastanti, a mio avviso la nostra economia continua a mostrare un forte slancio di fondo. Il mercato del lavoro è particolarmente forte, ma è chiaramente sbilanciato, con una domanda di lavoratori sostanzialmente superiore all'offerta di lavoratori disponibili. L'inflazione è ben al di sopra del 2% e ha continuato a diffondersi nell'economia. Sebbene il calo dell'inflazione registrato a luglio sia positivo, il miglioramento di un solo mese è ben lontano da quello che il Comitato dovrà vedere prima di essere sicuro che l'inflazione si stia riducendo.
Stiamo spostando di proposito il nostro orientamento politico verso un livello sufficientemente restrittivo per riportare l'inflazione al 2%. Nell'ultima riunione di luglio, il FOMC ha innalzato l'intervallo di riferimento per il tasso dei fondi federali al 2,25%-2,5%, che si colloca nell'intervallo di stime del Summary of Economic Projection (SEP), in cui si prevede che il tasso dei fondi federali si assesterà nel lungo periodo. Nelle circostanze attuali, con un'inflazione di gran lunga superiore al 2% e un mercato del lavoro estremamente rigido, le stime di neutralità a lungo termine non sono un luogo in cui fermarsi o fare una pausa.
L'aumento dell'intervallo di riferimento di luglio è stato il secondo aumento di 75 punti base in altrettante riunioni, e ho detto allora che un altro aumento insolitamente grande potrebbe essere appropriato alla nostra prossima riunione. Ora siamo a circa metà del periodo di inter-meeting. La nostra decisione nella riunione di settembre dipenderà dall'insieme dei dati in arrivo e dall'evoluzione delle prospettive. A un certo punto, con l'ulteriore inasprimento della politica monetaria, sarà probabilmente opportuno rallentare il ritmo degli aumenti.
Per ripristinare la stabilità dei prezzi sarà probabilmente necessario mantenere un orientamento restrittivo per qualche tempo. I dati storici mettono in guardia da un allentamento prematuro della politica monetaria. Le ultime proiezioni individuali dei partecipanti alla SEP di giugno indicano un tasso mediano sui federal funds leggermente inferiore al 4% fino alla fine del 2023. I partecipanti aggiorneranno le loro proiezioni nella riunione di settembre.
Le nostre deliberazioni e decisioni di politica monetaria si basano su quanto abbiamo appreso sulle dinamiche dell'inflazione sia dall'inflazione elevata e volatile degli anni Settanta e Ottanta, sia dall'inflazione bassa e stabile dell'ultimo quarto di secolo. In particolare, ci basiamo su tre lezioni importanti.
La prima lezione è che le banche centrali possono e devono assumersi la responsabilità di garantire un'inflazione bassa e stabile. Può sembrare strano oggi che un tempo i banchieri centrali e altri avessero bisogno di essere convinti su questi due fronti, ma come ha dimostrato l'ex presidente Ben Bernanke, entrambe le proposizioni erano ampiamente messe in discussione durante il periodo della Grande Inflazione. Oggi consideriamo queste questioni come risolte. La nostra responsabilità di garantire la stabilità dei prezzi è incondizionata. È vero che l'attuale alta inflazione è un fenomeno globale e che molte economie del mondo devono far fronte a un'inflazione pari o superiore a quella registrata negli Stati Uniti. È anche vero, a mio avviso, che l'attuale alta inflazione negli Stati Uniti è il prodotto di una forte domanda e di un'offerta limitata, e che gli strumenti della Fed agiscono principalmente sulla domanda aggregata. Tutto ciò non sminuisce la responsabilità della Federal Reserve di svolgere il compito che le è stato assegnato di raggiungere la stabilità dei prezzi. È chiaro che c'è un lavoro da fare per moderare la domanda e allinearla meglio all'offerta. Noi ci impegniamo a farlo.
La seconda lezione è che le aspettative del pubblico sull'inflazione futura possono svolgere un ruolo importante nel definire il percorso dell'inflazione nel tempo. Oggi, secondo molte misure, le aspettative di inflazione a lungo termine sembrano rimanere ben ancorate. Ciò è ampiamente vero nelle indagini condotte presso le famiglie, le imprese e gli analisti, nonché nelle valutazioni basate sul mercato. Ma questo non è un motivo di compiacimento, dal momento che l'inflazione è stata per qualche tempo ben al di sopra del nostro obiettivo.
Se l'opinione pubblica si aspetta che l'inflazione rimanga bassa e stabile nel tempo, è probabile che lo faccia, in assenza di gravi shock. Purtroppo, lo stesso vale per le aspettative di un'inflazione elevata e volatile. Negli anni '70, con l'aumento dell'inflazione, l'aspettativa di un'inflazione elevata si è radicata nel processo decisionale economico di famiglie e imprese. Più l'inflazione saliva, più le persone si aspettavano che rimanesse alta e hanno incorporato questa convinzione nelle decisioni sui salari e sui prezzi. Come disse l'ex presidente Paul Volcker al culmine della Grande Inflazione nel 1979, "l'inflazione si alimenta in parte da sola, quindi parte del lavoro per tornare a un'economia più stabile e più produttiva deve essere quello di rompere la morsa delle aspettative inflazionistiche ".
Un'intuizione utile per capire come l'inflazione reale possa influenzare le aspettative sul suo andamento futuro si basa sul concetto di "disattenzione razionale". Quando l'inflazione è persistentemente alta, le famiglie e le imprese devono prestare molta attenzione e incorporare l'inflazione nelle loro decisioni economiche. Quando l'inflazione è bassa e stabile, sono più liberi di concentrare la loro attenzione altrove. L'ex presidente Alan Greenspan l'ha definita in questo modo: "Per tutti gli scopi pratici, la stabilità dei prezzi significa che le variazioni previste nel livello medio dei prezzi sono abbastanza piccole e graduali da non influenzare materialmente le decisioni finanziarie delle imprese e delle famiglie ".
Naturalmente, l'inflazione è al centro dell'attenzione di tutti in questo momento, il che evidenzia un rischio particolare: quanto più a lungo si protrae l'attuale fase di alta inflazione, tanto maggiore è la possibilità che le aspettative di un aumento dell'inflazione si radichino.
Questo mi porta alla terza lezione: dobbiamo continuare a lavorare finché il lavoro non sarà finito. La storia dimostra che i costi occupazionali della riduzione dell'inflazione sono destinati ad aumentare con il passare del tempo, poiché l'inflazione elevata si consolida nella determinazione dei salari e dei prezzi. Il successo della disinflazione di Volcker all'inizio degli anni '80 ha fatto seguito a molteplici tentativi falliti di ridurre l'inflazione nei 15 anni precedenti. Alla fine è stato necessario un lungo periodo di politica monetaria molto restrittiva per arginare l'alta inflazione e avviare il processo di riduzione dell'inflazione ai livelli bassi e stabili che sono stati la norma fino alla primavera dello scorso anno. Il nostro obiettivo è quello di evitare questo risultato agendo ora con determinazione.
Queste lezioni ci guidano nell'utilizzo dei nostri strumenti per ridurre l'inflazione. Stiamo adottando misure energiche e rapide per moderare la domanda, in modo da allinearla meglio all'offerta, e per mantenere ancorate le aspettative di inflazione. Continueremo a farlo fino a quando non saremo certi che il lavoro sarà terminato.
***
Cosa facciamo ora? Un volo d'api e un'evasione in biblioteca.
06
L'alveare del tempo
La scomparsa delle lucciole e dei cavallucci marini (due elementi della mia infanzia), mi fanno sempre pensare. Per questo quando ho letto che la produzione di miele in Italia è tra i livelli più bassi del decennio, mi è salita l'inquietudine. Le api sono vita. Il raccolto è praticamente dimezzato (-40%), circa 13 milioni di chili, secondo i dati di Coldiretti. Le alte temperature e la siccità hanno cambiato i tempi della fioritura, la mancanza d'acqua ha costretto gli apicoltori a cercare razioni di soccorso per gli alveari.
Con le api che mi ronzano in testa, rispondo alla domanda di alcuni compatrioti di List che mi chiedono cosa sta leggendo il titolare. Bella domanda, dalla bolgia della mia biblioteca, escono tre libri che mi accompagnano in questi giorni di fine agosto.
L'immenso Shakespeare, Macbeth nell'edizione Pelican, opera che non smette mai di irradiare, mandare segnali, premonizioni.
Delitto senza onore, amore senza gloria, potere senza futuro, magia e sangue della spada, premonizione e fato deliberato, che immensità nella tragedia più breve dall'effetto più lungo. Macbeth non smette di attirarmi nella sua trappola.
Con il passare degli anni, rifletto sempre di più sul tempo, i giorni che vanno via, le ombre che restano. Anche questa è una 'ripresa', un libro di Martin Heidegger, Il concetto di tempo, un testo che continua a mettermi di fronte al dilemma della durata.
Qui Heidegger mostra di aver letto i primi studi di Einstein sulla relatività, siamo nel 1924, sta già lavorando a Essere e tempo (1927), nel testo di questa conferenza tenuta a un gruppo di teologi a Marburgo, siamo nella terra che va dalla concezione fisica del tempo di Aristotele a quella psicologica di Agostino, il tempo come "dilatazione" della mente, non solo fatto in successione di eventi, puntiforme manifestazione dell'esistenza.
E qui, riflettendo sul tempo, arriva un libro nuovo, Discreto e continuo, di Paolo Zellini, un formidabile saggio sul Discreto e continuo.
Zellini è un matematico-erudito che ha il dono della scrittura, il suo libro gira intorno al numero in divenire, che è tutto, la domanda filosofica sull'inizio, il discreto, il continuo, quello che muove l'esistenza. Tra un punto e l'altro, ci siamo noi, qualcuno che amiamo, il Big Bang.
***
Se questo è il quadro, abbiamo tre certezze: la morte, le tasse, Josep Borrell che dice che la Russia ha già perso la guerra. Il problema è che noi non l’abbiamo vinta. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.