7 Dicembre
Xi Jinping abbassa il muro Zero Covid
La svolta di Pechino dopo la protesta contro i lockdown. I cinesi ora sanno che manifestare può portare a risultati tangibili, l'economia del Dragone tornerà a correre e terrà alta l'inflazione. Indagine Bce: per i consumatori i prezzi saliranno e la crescita calerà. Appunti per un'Europa distratta. Tutti nel pallone: la favola (il Marocco) e il c'era una volta (lo stile Juventus)
Che succede? La Cina sta smantellando la politica Zero Covid. Le regole di quarantena che finora prevedevano pesanti lockdown per le popolazioni verranno eliminate, così come la maggior parte dei test. Si tratta di una svolta importante che ha una serie di conseguenze. Quali? Seguite il titolare di List.
01
Stop alla politica Zero Covid in Cina
La prima è politica: Xi Jinping messo di fronte alla realtà di una protesta popolare per la prima volta fa marcia indietro su un pilastro della sua piattaforma politica, si tratta di una novità, è stato ridotto il potere dei funzionari locali di chiudere gli isolati delle metropoli (e spesso intere città) e il popolo cinese ora sa che manifestando si possono ottenere risultati tangibili, non solo promesse. Xi non è diventato improvvisamente democratico, si è mostrato solo realista, non poteva andare avanti sulla linea dura senza subire contraccolpi sulla stabilità del paese.
Sul piano economico, questo significa che la produzione del Dragone tornerà a correre e l'impatto di questo 'risveglio' cinese si farà sentire prima di tutto sul mercato dell'energia. Pechino farà man bassa di materie prime (gas, petrolio, carbone, impianti per le rinnovabili e nucleare) per sostenere la sua industria manifatturiera, con con un impatto sui prezzi. La recessione in arrivo probabilmente renderà questa impennata meno evidente, ma al momento della ripresa, con gli attuali livelli di produzione decisi dai paesi di Opec+, il rimbalzo sarà netto. E l'inflazione salirà.
***
Infatti, dalla Banca centrale europea giungono segnali che la pressione sui prezzi nell'Eurozona resterà alta.
02
Indagine Bce: per i consumatori l'inflazione salirà
L'indagine mensile della Bce sulle aspettative dei consumatori rispetto a settembre rivela che:
- le aspettative dei consumatori sull'inflazione a 12 mesi sono aumentate ulteriormente, mentre quelle sull'inflazione a tre anni sono rimaste invariate;
- le aspettative...
Che succede? La Cina sta smantellando la politica Zero Covid. Le regole di quarantena che finora prevedevano pesanti lockdown per le popolazioni verranno eliminate, così come la maggior parte dei test. Si tratta di una svolta importante che ha una serie di conseguenze. Quali? Seguite il titolare di List.
01
Stop alla politica Zero Covid in Cina
La prima è politica: Xi Jinping messo di fronte alla realtà di una protesta popolare per la prima volta fa marcia indietro su un pilastro della sua piattaforma politica, si tratta di una novità, è stato ridotto il potere dei funzionari locali di chiudere gli isolati delle metropoli (e spesso intere città) e il popolo cinese ora sa che manifestando si possono ottenere risultati tangibili, non solo promesse. Xi non è diventato improvvisamente democratico, si è mostrato solo realista, non poteva andare avanti sulla linea dura senza subire contraccolpi sulla stabilità del paese.
Sul piano economico, questo significa che la produzione del Dragone tornerà a correre e l'impatto di questo 'risveglio' cinese si farà sentire prima di tutto sul mercato dell'energia. Pechino farà man bassa di materie prime (gas, petrolio, carbone, impianti per le rinnovabili e nucleare) per sostenere la sua industria manifatturiera, con con un impatto sui prezzi. La recessione in arrivo probabilmente renderà questa impennata meno evidente, ma al momento della ripresa, con gli attuali livelli di produzione decisi dai paesi di Opec+, il rimbalzo sarà netto. E l'inflazione salirà.
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Infatti, dalla Banca centrale europea giungono segnali che la pressione sui prezzi nell'Eurozona resterà alta.
02
Indagine Bce: per i consumatori l'inflazione salirà
L'indagine mensile della Bce sulle aspettative dei consumatori rispetto a settembre rivela che:
- le aspettative dei consumatori sull'inflazione a 12 mesi sono aumentate ulteriormente, mentre quelle sull'inflazione a tre anni sono rimaste invariate;
- le aspettative di inflazione sono rimaste ben al di sotto del tasso di inflazione percepito in passato, soprattutto nell'orizzonte di medio termine di tre anni;
- le aspettative di crescita della spesa nominale e del reddito nei prossimi 12 mesi sono aumentate e la crescita prevista della spesa ha continuato a superare quella del reddito;
- le aspettative di crescita economica nei prossimi 12 mesi sono diminuite, mentre sono aumentate quelle relative alla disoccupazione tra 12 mesi;
- i consumatori si aspettano che il prezzo della loro casa cresca meno nei prossimi 12 mesi, mentre le loro aspettative sui tassi di interesse ipotecari a 12 mesi di distanza continuano a salire.
L'inflazione percepita nei 12 mesi precedenti ha continuato a salire, con il tasso mediano che ora si attesta al 9,9% (grafico qui sopra). Le aspettative di inflazione sono rimaste ben al di sotto del tasso di inflazione percepito in passato, soprattutto nell'orizzonte di medio termine di tre anni. Le aspettative mediane per l'inflazione nei prossimi 12 mesi sono aumentate dal 5,1% al 5,4%, mentre quelle per l'inflazione a tre anni sono rimaste invariate al 3,0%. L'incertezza sull'inflazione a 12 mesi è aumentata, rimanendo ben al di sopra del livello che prevaleva prima dell'inizio della guerra in Ucraina. Le percezioni e le aspettative di inflazione dei consumatori sono state strettamente allineate tra i vari gruppi di reddito, ma gli intervistati più giovani (tra i 18 e i 34 anni) hanno continuato a riportare percezioni e aspettative di inflazione inferiori rispetto agli intervistati più anziani (tra i 55 e i 70 anni). L'ottimismo della giovinezza e il pessimismo dell'esperienza.
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L'altro fattore che influenzerà ancora i prezzi in Europa si chiama guerra. E a giudicare dalle vendite di armi, il conflitto in Ucraina non finirà presto.
03
La nuova corsa agli armamenti
Il parlamento americano ha votato un nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari per la difesa ucraina. Inoltre Washington punta a sostenere militarmente anche Taiwan nei prossimi anni. Per le armi il mercato è grande, l'Occidente e 'il resto del mondo' si armano per la guerra di oggi e quella di domani. Secondo i dati del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) pubblicati il 5 dicembre "le vendite di armi e servizi a carattere militare delle 100 maggiori industrie del settore hanno raggiunto 592 miliardi di dollari nel corso del 2021, un aumento dell'1.9 percento in termini reali rispetto al 2020. L’aumento ha segnato il settimo anno consecutivo di crescita globale della vendita di armi. Tuttavia, nonostante il tasso di crescita 2020-21 sia maggiore di quello 2019-2020 (1,1 percento), questo rimane inferiore alla media dei quattro anni precedenti alla pandemia da Covid-19 (3,7 percento)". Guardate questo grafico del Sipri, sono i paesi che hanno avuto il maggior incremento nella produzione di armi e tra questi, c'è l'Italia:
La guerra in Ucraina è un fattore di crescita i cui effetti si vedranno nel prossimo futuro: "Dall'inizio della guerra, i Paesi occidentali hanno fornito all'Ucraina attrezzature militari e aiuti finanziari", ma le scorte si stanno riducendo. Secondo il Sipri "il Gruppo di Contatto per la Difesa dell'Ucraina ha coordinato gli sforzi per incrementare la produzione di armi e ricostituire le scorte. Alla fine di ottobre 2022, il governo degli Stati Uniti aveva assegnato diversi contratti ad aziende produttrici di armi per ricostituire le scorte statunitensi. Tra questi, un ordine da 624 milioni di dollari a Raytheon Technologies per i missili Stinger; un ordine da 663 milioni di dollari a una joint venture tra Lockheed Martin e Raytheon Technologies per i missili anticarro Javelin; e un ordine da 95 milioni di dollari con Lockheed Martin per i lanciarazzi multipli leggeri Himars. Va ricordato che riportare le scorte al livello precedente richiede tempo, potrebbero passare diversi anni prima che le aziende produttrici di armi siano in grado di adeguarsi alla nuova domanda creata dalla guerra in Ucraina, come dimostra l'ordine degli Stati Uniti per i missili anticarro Javelin. Entro la fine di ottobre 2022, gli Stati Uniti avevano fornito 8500 missili Javelin all'Ucraina, il che equivale a quattro anni di produzione. La Javelin Joint Venture tra Lockheed Martin e Raytheon Technologies prevede di aumentare l'attuale produzione di 2100 missili all'anno fino a quasi 2100 missili all'anno a quasi 4000, ma per raddoppiare il ritmo di produzione potrebbero essere necessari due anni. Alla fine di ottobre 2022, gli Stati Uniti avevano fornito all'Ucraina oltre 900.000 proiettili d'artiglieria da 155 mm standard e 4000 a guida di precisione. Al ritmo attuale di produzione (14.400 proiettili al mese), ci vorrebbero cinque o sei anni per riportare le scorte statunitensi ai livelli precedenti. Pertanto, gli Stati Uniti hanno in programma piani con i produttori per aumentare il ritmo di produzione a 36.000 proiettili al mese, che saranno implementati nei prossimi tre anni.
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Sono numeri impressionanti, la guerra in Ucraina è molto dispendiosa.
04
Benzina e reddito. La Francia e la rotta dell'Occidente
In Francia 1 miliardo di euro per il bonus carburante. Il primo ministro Elisabeth Borne ha annunciato che dall'inizio del 2023 sarà disponibile un'indennità carburante di 100 euro per tutto il 2023 per i 10 milioni di "lavoratori" meno abbienti. "Stiamo per istituire un'indennità per il carburante per i francesi meno abbienti che hanno bisogno dell'auto per andare al lavoro, quindi 100 euro per circa la metà delle famiglie, che rappresenta uno sconto di circa 10 centesimi al litro". La notizia vera qui è nascosta tra le righe: secondo Borne circa "la metà delle famiglie francesi" rientra tra i "meno abbienti". Sarebbe questa la rotta dell'Occidente?
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Qualche bella notizia? Viene dal mondiale di calcio del Qatar.
05
Marocco, il leoni
La gioia della squadra del Marocco dopo aver battuto la Spagna ai calci di rigore (Foto Epa).Ha battuto la Spagna di rigore, ha giocato un bel calcio, ha portato l'Africa dove merita di stare, un sogno, il Marocco. Va ai quarti e fa impazzire di gioia un paese bellissimo. I mondiali del Qatar hanno conquistato il tocco della fiaba, consumato il dramma dei maestri del fútbol scaraventati tra i vinti, squadernato l'eroismo della grande impresa. Leoni. Si torna in campo per i quarti di finale venerdì.
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Il campionato giocato in Italia è fermo. In campo c'è la magistratura. Leggiamo cosa scrive Marco Patricelli sulla Juventus.
06
C'era una volta lo stile Juventus
Campionato 1959-60, Giampiero Boniperti in azione.di Marco Patricelli
Invidiato, inseguito, imitato, lo “Stile Juventus” era molto di più di un comportamento di buon senso all’insegna della correttezza sportiva e relazionale. Era un codice vero e proprio, che andava rispettato lungo tutta la catena societaria. Le altre squadre se lo sognavano, i tifosi pure, anche quelli più lontani da un calcio come sport di gentlemen e non piuttosto arena curvarola e da bar dello sport. Lo “Stile Juventus” non ammetteva deroghe e, quando c’erano, andavano riservate ai fuoriclasse. In casa Juve la tenuta di gioco era come un abito di alta sartoria che si abbina agli eventi sociali, e poco importava che fosse sottoposta a fango, pioggia e sudore nel rito pagano della domenica. Poi arrivò Omar Sivori che pretendeva di giocare senza parastinchi e a calzettoni calati, tanto per far capire che non temeva le ruvidezze dei difensori. La Vecchia Signora si piegò, e dopo la deroga a Sivori fu un fiorire di epigoni e di imitatori, anche chi non poteva permetterselo perché mentre l’argentino con mosse di tango scansava con eleganze le entrate a gamba tesa, altri non avevano la stessa classe e la stessa leggerezza e rimediavano lividi e pestoni dolorosi.
Entrare alla Juventus era come essere ammessi a un club esclusivo in cui, invece di pagare la tessera, ti pagavano spesso più degli altri, ma dopo l’esame dei quarti di nobiltà. Il che non significava che di tanto in tanto qualche parvenu non fosse accolto nel salotto buono del calcio, ma le regole erano chiare e andavano rispettate. L’aristocrazia del pallone era schizzinosa con i travet ma di bocca buona con i giocatori dai piedi nobili. Se lo poteva permettere, con un duo come l’avvocato Gianni Agnelli (laureato in legge e legale solo honoris causa) e Giampiero Boniperti, la cui parola valeva come un contratto firmato col sangue.
Dopo i Mondiali del 1982 e con Paolo Rossi trionfatore in Spagna (archiviati a furor di popolo lo scandalo del calcioscommesse e la squalifica), in bianconero era approdato pure Michel Platini, che introdusse un nuovo strappo nello “Stile Juventus”, portando sistematicamente la maglia zebrata fuori dai pantaloncini. Al fuoriclasse transalpino dal neppur troppo lontano sangue italiano non si disse di no, mentre si racconta che qualcuno ebbe a ridire sui boccoli di Antonio Cabrini e qualcun altro ancora suggerì al “Bell’Antonio” di mettere la testa a posto e di sposarsi con la fidanzata Consuelo invece di essere tentato di correre la cavallina e fluidificare di meno sulla corsia di sinistra del rettangolo verde. Altri tempi. Il 20 marzo 1983 la Juventus affrontò il Pisa con la fascia nera al braccio per la morte, due giorni prima, di Umberto II di Savoia. La Figc non voleva, l’Italia fece finta di niente in pieno imbarazzo e la regina delle squadre di calcio sfidò i benpensanti rendendo omaggio all’ex Re d'Italia, l’ultimo monarca capo di Stato: l’unica manifestazione pubblica di lutto. Altro stile. Oggi Anpi e brigate di indignati speciali farebbero fuoco e fiamme, con campagne mediatiche e nei salotti tv, scioperi e pubbliche assemblee sulle colpe dei Savoia.
Quel mondo è ormai relegato sugli album delle figurine Panini. Lo “Stile Juventus” ebbe come controcanto lo “Stile Milan” che Silvio Berlusconi della Milano da bere volle e impose americanizzando il calcio nostrano con iniezioni di miliardi, rendendolo simile al Superbowl con le maglie col nome dei calciatori e i numeri improbabili che spezzavano ogni romantica tradizione. Erano preistoria i timidi tentativi di pubblicità con le multe rifilate all’Ennerre per il marchio troppo grande (due centimetri quadrati) e il Perugia che spacciò sui calzoncini il nome di una pasta per un nuovo logo di abbigliamento sportivo. Gli sponsor, con la massiccia irruzione sul pianeta di Eupalla, avrebbero fatto strame di storia e tradizioni, con magliette da Star Wars dai colori improbabili, e con un merchandising impazzito e fuori controllo. Come i conti partoriti da operazioni contabili alchemiche, i dubbi e i sospetti che pure fecero materializzare l'onta della retrocessione disciplinare. Le maglie della Juventus edizione 2022-2023, con le strisce nere scolorite e un motivo grafico da gabinetto oculistico, avrebbero dovuto far capire che le cose, definitivamente, non erano più come una volta. Dallo “Stile Juventus” allo “stile da negozio” il salto è stato breve: da quello verso la modernità a quello che sancisce la fine di un’epoca.
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Momenti di evasione pura? Rispescare vecchi film (e libri).
07
La Nona Porta
Ripescaggio dal passato. Un libro demoniaco, un cacciatore di tomi antichi senza scrupoli, uomini e donne al servizio di Satana (e del denaro), regia di Roman Polansky, in scena Johnny Depp e Emmanuelle Seigner prima che la cronaca li invecchiasse, la storia raccontata nel bestseller di Arturo Pérez-Reverte, Il Club Dumas.
Pellicola del 1999 (la trovate sulle nuove uscite di Netflix), alta tensione, mistero, che paura. L'autore del libro maledetto scritto e stampato nel 1666, tal Aristide Torchia, non esiste, ma vi sembrerà reale, tanto da diventare un personaggio nelle teorie esoteriche che popolano la Rete, dal grande schermo alle pagine della storia immaginaria, da Internet a Infernet è questione di un attimo.
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proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.