27 Gennaio
Missione Mare Nostrum
I viaggi di Meloni in Algeria e Libia (domani) sono la diplomazia economica nello spazio vitale per l'Italia e l'Europa, il Mediterraneo. Il progetto per diventare la piattaforma energetica dell'Europa. Gli italiani e la ricostruzione della fiducia. La Germania manda i carri in Ucraina, ma il suo esercito è in avaria. Argentina e Brasile vogliono battere moneta. Chat Gpt è una cattiva notizia per i giornalisti
Che succede? La tragedia quotidiana dei giovani che muoiono la notte mentre corrono sulla loro auto. Cinque morti e un sesto in gravi condizioni. È successo a Roma, alle 2.30, a Fonte Nuova, sulla Nomentana. La Fiat 500 prima è finita contro un palo della luce situato in prossimità del bivio tra la strada provinciale Nomentana e via IX novembre, a pochi metri dall'ufficio postale di Fonte Nuova, poi contro un albero, prima di ribaltarsi diverse volte lungo l'asfalto. È finita così la vita di quattro ragazzi e due ragazze, nati tra il 2001 e il 2006. A bordo erano in sei.
È una notizia dura, un macigno. Segna la giornata. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La diplomazia economica nel Mediterraneo
Lo scenario politico è dominato dalla guerra e da piccole baruffe che non hanno alcuna importanza (i casi Nordio et similia) e non modificano di un millimetro il corso delle cose. I fatti rilevanti sono quelli globali, si svolgono sul teatro della contrapposizione di forze della contemporaneità, nella competizione tra potenze. Per queste ragioni le missioni diplomatiche del premier Meloni in Algeria e Libia (domani) sono importanti. Il presidente del Consiglio ha in mente un disegno geopolitico (e anche questo fa una grande differenza con il passato): aumentare le forniture di idrocarburi per l'Italia e fare del nostro paese l'hub energetico dell'Europa. È un progetto realizzabile, siamo in competizione con altre nazioni (la Francia su tutte), ma abbiamo le risorse umane e materiali per giocare la partita. Non è un tema che si può eludere, il costo del non fare è enorme, significa restare indietro, mettere a rischio l'interesse nazionale.
Guardate questa analisi dei flussi del Wall Street Journal, commercio del petrolio attraverso il Canale di Suez prima e dopo...
Che succede? La tragedia quotidiana dei giovani che muoiono la notte mentre corrono sulla loro auto. Cinque morti e un sesto in gravi condizioni. È successo a Roma, alle 2.30, a Fonte Nuova, sulla Nomentana. La Fiat 500 prima è finita contro un palo della luce situato in prossimità del bivio tra la strada provinciale Nomentana e via IX novembre, a pochi metri dall'ufficio postale di Fonte Nuova, poi contro un albero, prima di ribaltarsi diverse volte lungo l'asfalto. È finita così la vita di quattro ragazzi e due ragazze, nati tra il 2001 e il 2006. A bordo erano in sei.
È una notizia dura, un macigno. Segna la giornata. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La diplomazia economica nel Mediterraneo
Lo scenario politico è dominato dalla guerra e da piccole baruffe che non hanno alcuna importanza (i casi Nordio et similia) e non modificano di un millimetro il corso delle cose. I fatti rilevanti sono quelli globali, si svolgono sul teatro della contrapposizione di forze della contemporaneità, nella competizione tra potenze. Per queste ragioni le missioni diplomatiche del premier Meloni in Algeria e Libia (domani) sono importanti. Il presidente del Consiglio ha in mente un disegno geopolitico (e anche questo fa una grande differenza con il passato): aumentare le forniture di idrocarburi per l'Italia e fare del nostro paese l'hub energetico dell'Europa. È un progetto realizzabile, siamo in competizione con altre nazioni (la Francia su tutte), ma abbiamo le risorse umane e materiali per giocare la partita. Non è un tema che si può eludere, il costo del non fare è enorme, significa restare indietro, mettere a rischio l'interesse nazionale.
Guardate questa analisi dei flussi del Wall Street Journal, commercio del petrolio attraverso il Canale di Suez prima e dopo la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia:
Le rotte dell'energia (e dunque della nostra esistenza) stanno cambiando rapidamente. L'area del Mediterraneo è lo spazio vitale della nostra nazione. Per vincere questa sfida della contemporaneità, occorre fiducia, bisogna lavorare con pazienza alla ricostruzione del sentimento del 'fare' in maniera positiva, chiamare a raccolta i costruttori di futuro. Ci sono.
***
La guerra va avanti, Stati Uniti e Europa invieranno carri armati. Preparare una guerra (anche quella altrui) significa avere i mezzi per farla. Non è il caso della Germania.
02
I Leopard e l'esercito tedesco in avaria
Un carro armato tedesco Leopard 2 durante un'esercitazione in Germania (Foto Pentagono).La Germania invierà i suoi carri armati Leopard 2 all'Ucraina, ma l'esercito tedesco è in condizioni disastrose. Cito l'Economist: "Le forze armate tedesche sono più depauperate che mai, a causa delle forniture che stanno inviando in Ucraina. Le loro scorte di munizioni durerebbero solo pochi giorni, invece dei 30 raccomandati dalla Nato. Le apparecchiature radio utilizzate dalle truppe hanno 40 anni e sono analogiche, quindi facili da intercettare. Dei 350 veicoli da combattimento di fanteria Puma, solo 150 sono operativi. La Bundeswehr non ha nemmeno abbastanza cerotti, secondo un rapporto di dicembre di Eberhard Zorn, ispettore generale delle forze armate". Fare la guerra in queste condizioni non è ridicolo, è pericoloso.
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Serve fiducia per andare avanti. Quanta ne abbiamo?
03
Un ritratto della fiducia (e non) degli italiani
Come sarà il futuro? Non lo sappiamo, ma possiamo leggere il sentimento che aleggia sul domani tra i consumatori e le imprese. L’indice Istat sulla fiducia serve a farsi un’idea del clima economico (e non solo), aiuta a interpretare il presente, va sempre osservato e combinato ad altri fattori.
Cosa dice l’Istat? "A gennaio 2023 si stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 102,5 a 100,9) e un aumento dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 107,9 a 109,1). Tutte le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori sono in peggioramento eccetto le aspettative sulla situazione economica generale e quelle sulle disoccupazione. I quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti riflettono le variazioni registrate dalle singole variabili: il clima economico e il clima futuro aumentano (rispettivamente da 106,3 a 107,6 e da 108,2 a 108,6); il clima personale e quello corrente calano, nell’ordine, da 101,2 a 98,6 e da 98,6 a 95,7".
Guardate il grafico qui sotto:
L'abisso del 2020 è superato, le imprese vivono ancora nel momento del rimbalzo dell'economia dopo le riaperture, nonostante lo scenario in Europa sia molto difficile a causa della guerra e delle tensioni geopolitiche. Il dato sui consumatori è molto interessante perché si basa nove domande che l'Istat ritiene le migliori per valutare l’ottimismo/pessimismo dei consumatori. Quali sono le domande? Giudizi e attese sulla situazione economica dell’Italia; attese sulla disoccupazione; giudizi e attese sulla situazione economica della famiglia; opportunità attuale e possibilità future del risparmio; opportunità all’acquisto di beni durevoli; giudizi sul bilancio familiare). Isolando sei domande su nove, si ottiene un focus sul clima economico personale e qui vediamo un trend molto significativo, perché sulla sfera più intima, la vita di ogni giorno, il proprio dialogo interiore e le relazioni con gli altri, c'è un'ombra persistente. È diffusa l'idea che non si possa migliorare la propria situazione e lo scivolamento verso il basso sia un rischio alto (e infatti lo è). Questa dimensione di incertezza di stallo, è tipica della società italiana il cui motore sociale è imballato da decenni. Guardate qui:
La curva rossa del clima personale è priva di energia, di grandi balzi e aspettative. È una dimensione dell'anima senza entusiasmo. L'Italia è un paese 'doppio', laborioso e nello stesso tempo 'stanco'. Non siamo soli (a gennaio la fiducia dei consumatori in Francia è scesa a 80 punti dagli 81 di dicembre e sotto le attese del mercato a 83), questo sentimento è diffuso in tutto l'Occidente, nel libro La società della stanchezza del filoso Byung-Chul Han ci sono parecchi spunti su quello che definisce (riprendendo Franz Kafka) "il Prometeo stanco".
Viviamo in un tempo che chiede 'prestazioni', 'record', perfino nel 'piacere' che diventa un 'obbligo' (gli ossessionati del 'uicchend', gli psicotici del check-in, i 'brunchisti'). Nel libro c'è la separazione tra il tempo profano della iperproduttività e quello 'sacro' della festa e del gioco. Il solenne è la conciliazione con l'anima, il resto è consumo di tempo e energia.
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Facciamo un salto negli Stati Uniti, là dove succede (quasi) tutto. Come va l'economia americana? Bene, forse troppo.
04
Il rebus dell'economia americana
Il prodotto interno lordo (Pil) americano è aumentato a un tasso annuo del 2,9% nel quarto trimestre del 2022, dopo un aumento del 3,2% nel terzo trimestre. L'aumento nel quarto trimestre è dovuto principalmente gli aumenti degli investimenti nelle scorte e della spesa per consumi. Attenzione all'ultima colonna del grafico qui sotto, gli investimenti nell'edilizia residenziale sono ancora in calo. E quando il mercato immobiliare è in rosso bisogna sempre accendere il radar.
Vediamo il dato del Pil americano negli ultimi 4 anni:
Altro numero da guardare con attenzione, la disponibilità di reddito degli americani:
Cosa evidenzia il grafico qui sopra? Il reddito degli americani al netto delle imposte. L'importo che i residenti negli Stati Uniti hanno a disposizione per spendere o risparmiare dopo aver pagato le tasse è importante non solo per i singoli individui, ma per l'intera economia. La formula è semplice: reddito personale meno le imposte correnti personali.
Il rallentamento nel quarto trimestre è il risultato di una flessione delle esportazioni e una decelerazione degli investimenti delle imprese, della spesa delle amministrazioni statali e locali e della spesa dei consumatori. Questi movimenti sono stati in parte compensati da una ripresa degli investimenti in scorte, da un'accelerazione della spesa del governo federale e da una diminuzione più contenuta degli investimenti in abitazioni. Le importazioni sono diminuite meno nel quarto trimestre rispetto al terzo. Sintesi: l'economia americana va bene, questo significa che per domare l'inflazione la Federal Reserve continuerà ad alzare i tassi. Guardiamo l'andamento dei prezzi:
L'inflazione in America a dicembre è a quota 6.5%, un dato lontanissimo dai target della Fed. Guardiamo i prezzi spacchettati, si scoprono cose notevoli:
Il prezzo degli alimenti è ancora sopra il 10%, quello della benzina alla pompa è diminuito, ma il gasolio da autotrazione (il motore del commercio mondiale) continua a viaggiare a prezzi stellari (oltre il 41% negli ultimi 12 mesi). Il prezzo delle auto usate è calato (si è alleviata la crisi dei semiconduttori), ma quello delle auto nuove è alto e il costo dei trasporti vola. È una fotografia della contemporaneità: la globalizzazione in frenata costante, le strozzature della logistica, la politica autarchica della Cina (e gli effetti dello stop and go della sua produzione), il ciclo storico di America First, lo stimolo (e le aspettative no limits) dei sussidi all'economia, lo shock energetico e la guerra. Siamo immersi nel periodo più difficile per l'umanità dal dopoguerra.
***
E in questo scenario, ci sono illusionisti della moneta che giocano con il fuoco. E a bruciare non saranno loro, ma il popolo che pensano di guidare.
05
Argentina e Brasile vogliono battere moneta
Cosa diceva Winston Churchill dei socialisti? Questo: "I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri". I presidenti dell'Argentina e del Brasile sono sulla buona strada per indossare perfettamente la definizione di Churchill. E nessuno dei due ha il coraggio e il talento del navigatore Cristoforo Colombo.
Brasile e Argentina hanno avviato colloqui e lavori preparatori per varare una moneta comune. Due debolezze (un paese che è fallito varie volte e un altro nel pieno di una crisi politico-istituzionale devastante, entrambi colmi di disparità e follia economica) non fanno mai una forza, sono solo la complicazione di un problema. Ma la sinistra non impara mai dai propri errori, si fa guidare dalla splendida utopia che conduce regolarmente alla rovina. Luiz Inácio Lula da Silva e Alberto Fernández fanno parte di questa allegra famiglia, pensano di poter varare una moneta unica per spezzare la potenza del dollaro, sono pronti alla rivoluzione monetaria sudamericana. Olivier Blanchard, economista del Mit di Boston, ha sintetizzato così l'idea:
Una follia. D'altronde, le parole di Lula sul progetto sono più che ultra-terrene: "Se Dio vuole", ha detto il presidente brasiliano. In attesa della Divina Provvidenza, il suo omologo argentino candidamente ha ammesso di non sapere "come funzionerebbe una moneta comune con il Brasile e la regione". Non lo sa, ottima base di partenza. Un progetto che nasce nella confusione ideologica va affidato a un competente ufficio complicazioni, si sa, dunque la nuova moneta non sostituirebbe ma circolerebbe in parallelo con il Real del Brasile e il Peso dell'Argentina. Meraviglioso, in mezzo, milioni di persone che corrono alla borsa nera del dollaro.
Il sogno della sovranità economica non è nuovo, ma l'area del Mercosur è un dedalo di ineguaglianza, è il problema di una comunità che non sa usare la democrazia.
***
Quello del giornalismo è un grande mestiere che ha molti problemi, la crisi del modello di business (soprattutto nel mercato di fascia medio-bassa) è un fatto, arginare questo declino significa prima di tutto accettare il cambiamento, mettersi in gioco. Non molti sono disponibili a farlo, mentre la realtà avanza a passo di carica.
06
Chat Gpt è una pessima notizia per i giornalisti
Cattive notizie per il giornalismo. BuzzFeed ha deciso di usare l'Intelligenza Artificiale per produrre contenuti. La macchina al posto del reporter. È il prossimo passo, soprattutto per i giornalisti che non studiano e non hanno qualità di ricerca e scrittura. Dureranno poco, la strada è spianata.
L'amministratore delegato di BuzzFeed, Jonah Peretti, ha dichiarato che quest'anno l'Intelligenza Artificiale avrà un ruolo maggiore nelle operazioni editoriali e commerciali dell'azienda. Secondo Peretti, nei prossimi 15 anni l'Intelligenza Artificiale sarà decisiva per "creare, personalizzare e animare i contenuti stessi".
Guardate cosa ha provocato l'annuncio sul titolo di BuzzFeed a Wall Street:
Il titolo è decollato a razzo, ha guadagnato quasi il 120%. Più Intelligenza Artificiale significa meno giornalisti, costi inferiori, licenziamenti in vista. Non c'è nient'altro da aggiungere, il vostro robot-titolare vi augura buona giornata. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.