31 Gennaio
I primi cento giorni (e quelli che verranno)
Il governo Meloni ha iniziato bene il suo viaggio, le previsioni del Fondo monetario internazionale rivedono la crescita al globale al rialzo, anche per l'Italia nel 2023, mentre la Germania è ferma. I nuovi titani sono Cina e India (e la Russia non è crollata). Spesa record della Polonia per gli armamenti. Guerre commerciali e un po' di tragedia (che non c'è)
Che succede? La storia si compone di episodi, gli storici ne prendono alcuni e li trasformano in capitoli di un romanzo. Non tutti sono davvero importanti, molti restano in uno sfondo indefinito, questa necessaria opera di selezione dei fatti ci offre un panorama frastagliato, parziale, spesso ingannevole. Il presente che viviamo si fa storia sotto i nostri occhi, il cronista la racconta in presa diretta, l'analista la sottopone al test della conoscenza (usando vari strumenti, in una dimensione poliedrica), lo storico la pone in sequenza e impatto, conseguenza e persistenza. È un lavoro imperfetto, ma è l'unico che può darci una visione e una ragione per interpretare la nostra esistenza.
In questi giorni sto rileggendo il libro di E.H. Carr, What is History? e ho la netta sensazione che gran parte delle cronache di oggi (soprattutto quelle che non lasciano spazio al dubbio, le monolitiche dichiarazioni del momento che vengono smentite poche ore dopo senza che il fatto contrario venga registrato) non resisteranno alla prova del tempo che scorre e rimette al loro posto tutti i pezzi del mosaico. Siamo nel pieno di un travolgente movimento di forze che sta cambiando gli equilibri mondiali. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Il Fondo monetario alza le stime di crescita
Il Fondo monetario internazionale ha aggiornato stanotte le stime del World Outlook sull'economia, sono numeri incoraggianti. Le prospettive sono discrete, nonostante il rallentamento del 2023 (rispetto al 2022, ma con una revisione di 0,2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di ottobre) l'economia globale l'anno prossimo segnerà una ripresa. Non siamo di fronte a uno scenario che fa stappare la bottiglia, la crescita resta debole, l'inflazione e la guerra in Russia sono un fattore di disordine nella ripresa. Ma rispetto alla previsioni fatte dal Fondo in ottobre...
Che succede? La storia si compone di episodi, gli storici ne prendono alcuni e li trasformano in capitoli di un romanzo. Non tutti sono davvero importanti, molti restano in uno sfondo indefinito, questa necessaria opera di selezione dei fatti ci offre un panorama frastagliato, parziale, spesso ingannevole. Il presente che viviamo si fa storia sotto i nostri occhi, il cronista la racconta in presa diretta, l'analista la sottopone al test della conoscenza (usando vari strumenti, in una dimensione poliedrica), lo storico la pone in sequenza e impatto, conseguenza e persistenza. È un lavoro imperfetto, ma è l'unico che può darci una visione e una ragione per interpretare la nostra esistenza.
In questi giorni sto rileggendo il libro di E.H. Carr, What is History? e ho la netta sensazione che gran parte delle cronache di oggi (soprattutto quelle che non lasciano spazio al dubbio, le monolitiche dichiarazioni del momento che vengono smentite poche ore dopo senza che il fatto contrario venga registrato) non resisteranno alla prova del tempo che scorre e rimette al loro posto tutti i pezzi del mosaico. Siamo nel pieno di un travolgente movimento di forze che sta cambiando gli equilibri mondiali. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Il Fondo monetario alza le stime di crescita
Il Fondo monetario internazionale ha aggiornato stanotte le stime del World Outlook sull'economia, sono numeri incoraggianti. Le prospettive sono discrete, nonostante il rallentamento del 2023 (rispetto al 2022, ma con una revisione di 0,2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di ottobre) l'economia globale l'anno prossimo segnerà una ripresa. Non siamo di fronte a uno scenario che fa stappare la bottiglia, la crescita resta debole, l'inflazione e la guerra in Russia sono un fattore di disordine nella ripresa. Ma rispetto alla previsioni fatte dal Fondo in ottobre siamo di fronte un futuro meno cupo, l'inflazione è in calo, il ribasso meno intenso. Il terzo trimestre dello scorso anno ha mostrato una forte resistenza all'impatto dei fattori negativi, anche se l'inflazione non è domata, quella di fondo (al netto della volatilità dei prezzi dell'energia e degli alimenti) in molti paesi deve ancora toccare il picco. La riapertura della Cina innesca la speranza di un ripresa della produzione globale, il calo del dollaro ha dato ossigeno ai paesi emergenti e in via di sviluppo. Numeri del Fondo monetario internazionale: la crescita globale rallenterà dal 3,4% nel 2022 al 2,9% nel 2023, per poi risalire al 3,1% nel 2024. Attenzione ai prezzi, l'inflazione sarà ancora superiore ai livelli pre-pandemici in oltre l'80% dei Paesi. Ecco il dettaglio delle principali economie:
Nelle economie avanzate il Pil calerà più nettamente dal 2,7% dello scorso anno all'1,2% e all'1,4% di quest'anno e del 2024. Nove economie avanzate su 10 rallenteranno. Gli Stati Uniti vedranno il Pil contrarsi all'1,4% nel 2023, peseranno i rialzi dei tassi della Federal Reserve, ma ci sarà un beneficio sul lato dell'inflazione. L'Eurozona ha problemi più grandi, la crescita quest'anno si fermerà allo 0,7%. Shock energetico e rialzo dei tassi della Banca centrale europea pesano.
Nei mercati emergenti e in via di sviluppo la crescita sarà minima, dal 4% al 4,2% per quest'anno e il prossimo.
02
I nuovi titani. La Cina riapre e l'India vola
L'Occidente non guida più la corsa della crescita da tempo, ma è il contributo delle economie emergenti a dare la misura esatta della rivoluzione storica. Guardate questo grafico del Fmi:
Cina e India sono la locomotiva della crescita. Pechino con la fine della politica Zero Covid riapre i battenti (ma compreremo meno dalla Cina per effetto della politica 'autarchica' decisa dal governo già prima della pandemia), l'attività produttiva ha già dato segni di miglioramento sostanziale, secondo il Fmi la crescita quest'anno sarà del 5,2% e nel 2024 sarà pari al 4.5%. L'India è un fenomeno che appare inarrestabile, supererà la Cina per numero di abitanti quest'anno, è in piena rivoluzione industriale (il Pil del 2023 è al 6,1% e al 6,8% il prossimo anno), insieme alla Cina rappresenta la metà della crescita globale, si tratta di un segnale geopolitico netto, gli attori che dominano la produzione globale sono i paesi guida di quel 'resto del mondo' (di cui la Russia è la punta dell'iceberg) che è emerso chiaramente nei voti delle risoluzioni delle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina. Il Fmi ricorda che gli Stati Uniti e l'area dell'euro messi insieme valgono solo un decimo della crescita globale. È finita un'era, bisogna attrezzarsi per una dura competizione con i titani della produzione e del consumo.
03
Sanzioni? Sorpresa, la Russia non è crollata
Elvira Nebbiullina, presidente della Banca centrale Russa (Foto Epa).Domanda sul taccuino: come va la Russia? Il Fmi ha rivisto al rialzo le stime di crescita per il 2023 e il 2024, il Pil quest'anno salirà dello 0,3% (+2,6 punti percentuali rispetto alle precedenti stime) e il prossimo anno balzerà al 2,1% (+0,6 punti). Guerra e sanzioni per ora non hanno piegato la Russia. Tutte le previsioni su un crollo di Mosca per ora sono andate a vuoto. E nella guerra in Ucraina il Cremlino si prepara all'offensiva di primavera. La lunga guerra di Mosca è una delle minacce alla crescita e alla stabilità dell'intero quadro geopolitico.
04
Achtung, la locomotiva della Germania è ferma
Tour sudamericano. 30 gennaio 2023, il cancelliere Olaf Scholz con il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva (Foto Epa).Guardiamo il nostro punto di riferimento, la Germania. Non se la passa benissimo, il Pil del quarto trimestre del 2022 è stato peggiore del previsto, una flessione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Un'altra contrazione, come quella prevista per il primo trimestre del 2023, sarebbe l’ingresso nella recessione. La crescita della Germania sarà quasi ferma quest'anno (+0,1%, 0,4 punti rispetto a ottobre) per poi accelerare nel 2024 all'1,4% (-0,1). Le previsioni sulla Francia sono invece in linea con quelle autunnali: Pil 2023 allo 0,7% e all'1,6% nel 2024. È un altro colpo al cancelliere Olaf Scholz, in grande difficoltà.
05
I cento giorni del governo Meloni
Dettaglio delle previsioni del Fondo monetario internazionale sull'Italia: la nostra economia ha mostrato di essere forte e elastica nel 2022 e quest'anno il Pil crescerà dello 0,6%, mentre per il 2024 è previsto un + 0,9%. Il Fmi ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l'anno in corso (+0,8% rispetto al -0,2% di ottobre) e al ribasso per il prossimo (-0,4% rispetto al +1,3% stimato a ottobre). Per il 2022 la stima del Fondo è pari a un +3,9%. Il governo Meloni compie 100 giorni, eredita l'effetto del boom della riapertura post-pandemica e l'azione del governo Draghi, ma la sua continuità nella politica economica e le scelte fatte nella legge di Bilancio (oltre al posizionamento chiaro nella politica estera) si confermano scelta saggia che manda a carte quarantotto tutte le previsioni da Armageddon elettorale e post che sono state mandate in tipografia con imprudenza.
Tra i grandi paesi, l’unico che per ora ha un capo del governo in ‘luna di miele’ con i suoi elettori è l’Italia, lo conferma anche l’Economist.
Nei primi 100 giorni il governo Meloni ha dimostrato che le previsioni degli 'autorevoli analisti' politici stampate nella tipografia del pregiudizio si sono fallite. Scrive l'Economist:
La cosa più eloquente è ciò che non è accaduto da quando la destra ha preso il potere: i mercati non si sono minimamente preoccupati dell'avvento di un governo guidato da un partito che trae le sue origini dal neofascismo e che un tempo era apertamente euroscettico. Lo spread tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi, un indicatore chiave della preoccupazione per la capacità dell'Italia di servire il proprio debito, si è ridotto. Dal giuramento del nuovo governo, si è ridotto da 2,33 punti percentuali a circa 1,8 punti.
E ancora sulla legge di Bilancio e la prudenza:
Il cambiamento riflette un apprezzamento per il bilancio della Meloni, che prevede un calo del deficit dal 5,6% del Pil al 4,5% quest'anno e al 3,7% il prossimo. Ma riflette anche la percezione che la signora Meloni abbia due forti ragioni per attenersi alla strada della prudenza. Il primo è il gigantesco debito pubblico italiano. Alla fine dello scorso anno, il debito lordo era pari a circa il 145% del Pil. Una seconda ragione deriva dal fondo di recupero post-pandemia. L'Italia è destinata a ricevere la quota maggiore, quasi 200 miliardi di euro. È quindi nell'interesse del governo evitare contrasti con Bruxelles o con i partner dell'UE fino all'erogazione dell'ultimo euro. Inizialmente il governo ha cercato di bloccare le navi che portano i migranti salvati nei porti italiani. Ma quando la Francia ha fatto notare che la mossa contravveniva agli impegni assunti dall'Italia con i trattati, il governo ha fatto marcia indietro.
Le difficoltà arriveranno, un governo di coalizione è un'opera di quotidiana pazienza, Forza Italia e Lega hanno problemi a adattarsi alla dimensione di junior partner e lo saranno sempre di più dopo il voto in Lombardia e nel Lazio dove si prevede la vittoria del centrodestra con un exploit di Fratelli d'Italia. Ci saranno momenti difficili, non possiamo escludere il cataclisma politico (che in Italia è regolare), ma con questa opposizione frantumata e senza programmi per essere alternativa, la prospettiva di un governo di legislatura resta concreta. In mezzo, c'è l'imprevisto della Storia, il momento più difficile dell'Europa dal dopoguerra. Dove c'è un'altra guerra.
06
La Polonia si arma, spesa record
Un carro armato Abrams durante un'esercitazione in Kuwait (Foto Pentagono).La spesa per la Difesa della Polonia nel 2023 sarà pari al 4% del Pil, nel 2022 era al 2,4%. Sarà la più alta della Nato. Varsavia ha firmato un accordo da 1,4 miliardi di dollari con gli Stati Uniti per una seconda fornitura di carri armati Abrams. I polacchi si preparano a difendere il loro confine orientale.
***
Le guerre con i cannoni, le guerre commerciali. Il mondo si muove su questi due binari, tutto il resto è letteratura (che serve più di tutto, come vedremo).
07
Caso Renault-Nissan, ha vinto Tokyo
Tokyo piega Parigi. Renault ridurrà la sua partecipazione in Nissan dal 43% al 15%, le partecipazioni delle due case automobilistiche saranno equivalenti. Finisce con i francesi che arretrano alla fine (forse) di una durissima battaglia tra i due colossi dell’auto e i governi di Francia e Giappone. Nissan in cambio del passo indietro, investirà sulla produzione di auto elettriche di Renault, nella divisione Ampere.L’alleanza era nata il 27 marzo del 1999, fu originata da un intervento di Renault per dare ossigeno a Nissan allora in difficoltà finanziarie, Parigi assunse il controllo e Carlos Ghosn ne fu ispiratore e guida. I giapponesi non digerirono mai la presenza francese, vissuta come un colpo di mano, e nel corso del tempo i rapporti si deteriorano. L’arresto di Ghosn a Tokyo, la sua epica fuga in Libano (una storia da action movie: operazione di un team guidato da un ex berretto verde, Michael Taylor, che fa evadere Ghosn dentro una cassa per la custodia di materiale acustico, il viaggio dall’aeroporto Kansai fino a Istanbul e poi dalla Turchia a Beirut), furono il picco sismografico di una storia che ha l’ombra dell’intrigo. Ghosn resta latitante nel suo paese, il Libano, Parigi ha accettato di ridimensionare il suo ruolo, Nissan ha ottenuto quello che voleva. Nella grande guerra dell’auto, il Giappone ha vinto.
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Guerre commerciali? Andiamo dove ci sono i maestri del genere, a casa degli americani.
08
Biden contro la Cina: stop alle forniture a Huawei
Joe Biden, presidente degli Stati Uniti (Foto Casa Bianca).Donald Trump? No, Joe Biden. Secondo i media americani gli Stati Uniti si preparano al bando totale del colosso tecnologico cinese Huawei dall'elenco dei clienti delle aziende americane. In particolare, la decisione taglierebbe le forniture hi-tech di Intel e Qualcomm. Nel 2019 l'amministrazione Trump ha aggiunto Huawei alla "Entity List" del Dipartimento del Commercio, un elenco di aziende straniere considerate una minaccia per la sicurezza nazionale. Questa regola veniva di volta in volta derogata attraverso una serie di licenze che venivano concesse alle aziende americane, con la garanzia che la fornitura non mettesse a rischio la sicurezza nazionale. L'amministrazione Biden sta valutando il blocco totale. È un altro capitolo di una guerra commerciale che non è repubblicana o democratica, è un ciclo storico, era iniziato con Obama, si era intensificato con Trump e va avanti a pieno ritmo con Biden, si chiama America First. E Sudamerica Next.
09
Bolsonaro vuole “schiarirsi le idee” in America
Brasilia, 8 gennaio 2023. Un momento degli scontri tra la polizia e i manifestanti (Foto Dpa).Nel gioco del golpe e contro-golpe (lo abbiamo visto in Turchia, si replica in Brasile), Jair Bolsonaro, ex presidente del Brasile, è intrappolato nel suo passato. Era negli Stati Uniti quando i manifestanti hanno assaltato il Parlamento e i palazzi delle istituzioni di Brasilia, a quanto pare non ha intenzione di tornare a casa. Bolsonaro ha chiesto un visto di sei mesi in America per “schiarirsi le idee”, dice il suo legale. Ne avrà parecchio bisogno, la giustizia brasiliana sta indagando sul suo ruolo nelle proteste dell’8 gennaio scorso.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con la tragedia (che non c'è).
10
Un mondo senza tragedia
Ogni libro di George Steiner è un viaggio nell'anima del mondo, letteratura, filosofia e storia dominano le sue opere. Steiner è morto due anni fa, i suoi libri vivono di raro splendore. The Death of Tragedy ci espone a una verità che non vediamo, la fine di un genere letterario che corrisponde a un'illusione dei tempi moderni, la morte della tragedia.
Fatevi un giro su Netflix, date un'occhiata a cosa resta della visione. Tutti i nostri atti finali sono intrisi di salvezza, di redenzione, l'happy end hollywoodiano ci ha trascinato in una dimensione dove il romanzo della vita, anche quello immaginario, non prevede la grandezza, la miseria, il tragico splendore di una chiusura infelice. Dov'è il nostro Shakespeare? Il nostro santo patrono della tragedia non c'è, non può esserci, se ne imitano i canoni, le forme, ma tutto quello che non è consolatorio è espulso dalla nostra visione del mondo. Il romanticismo prese lo scettro della narrazione, lo fece vibrare in sospiri d'amore e da allora, in varie forme, ne è ancora il padrone assoluto. Siamo trasportati sulla gondola in una città galleggiante, nella magia del tutto torna perché deve tornare, l'irregolarità dell'esistenza è depennata dall'inchiostro dello scrittore-scritturato. Dice Steiner:
In larga misura, noi siamo ancora romantici. L'evasione della tragedia è una pratica costante nel nostro teatro e nei nostri film contemporanei. A dispetto dei fatti e della logica, i finali devono essere felici. I cattivi si riformano e il crimine non paga. Quella grande alba in cui gli amanti e gli eroi di Hollywood camminano, mano nella mano, alla fine della storia, è apparsa per la prima volta all'orizzonte del romanticismo.
L'esperimento finale della nostra letteratura è la morte del teatro, con la sopravvivenza del comico, ma neanche in questo palcoscenico è autorizzata la comparsa della tragedia, ogni dolore è toccato dall'unguento illusorio di una possibilità, ancora una e ancora fino allo spegnimento di ogni dolore, avvolti in una nube di zucchero filato. Chiusa la grande tragedia del circo, con le tigri e i pagliacci, i trapezisti e i mangiatori di spade, evapora in bianco e nero anche la sublime tristezza di Charlie Chaplin. Perfino la guerra, la sua immane presenza, è un problema del Festival di Sanremo. Allegria, esclamava Mike, questo è il bello della nostra vita, senza tragedia.
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5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.