22 Febbraio
La linea occidentale
Il viaggio a Kiev di Meloni, l'atlantismo e l'europeismo del premier. Putin sospende il Trattato Start sulle armi strategiche e annuncia "nuove frontiere" con la Cina di Xi Jinping. Il discorso di Biden a Varsavia sulla libertà e la resistenza contro la Russia, la centralità della Polonia, luogo del destino dell'Europa
Che succede? Febbraio è quasi al traguardo, l'anno sta correndo verso la primavera, la guerra in Ucraina sta per entrare in una fase più intensa. I segnali sono chiari, Joe Biden e Vladimir Putin ieri hanno parlato, uno scambio tra Varsavia e Mosca che sa di Novecento e di Guerra Fredda, di gelo pungente e missili puntati, di terra umida e carri armati. Tutto sembra condurre a una guerra più larga e profonda, all'aumento del rischio di un conflitto fuori dal campo di battaglia dell'Ucraina. Non c'è un rischio calcolato, ma è una via stretta dalla quale non si può tornare indietro. Chi vuole la pace - tutti noi la vogliamo - non deve mai dimenticare che non si ottiene con la resa, non si può sventolare bandiera bianca di fronte a un esercito che non distingue più tra militari e civili. La Russia è il paese aggressore, bisogna ricordare le parole di Winston Churchill quando diceva che i sovietici "nulla ammirano quanto la forza”, mentre “quel che rispettano meno è la debolezza, e specialmente la debolezza militare.”
Vladimir Putin continua a perseguire il suo disegno della guerra di logoramento, spera che l'Occidente perda l'unità, che la coesione svanisca, che si aprano delle crepe tra gli alleati. Il rischio c'è sempre stato, ma finora gli Alleati hanno retto. Un mix di risposta militare e sanzioni economiche ha evitato la caduta di Kiev, i tentativi fatti da alcuni leader occidentali (Macron e Scholz) di convincere Putin alla fine del conflitto finora sono stati vani. Putin gioca sul fattore tempo, lo shock energetico non gli è riuscito pienamente a causa di un mite inverno europeo e della pronta risposta con lo stoccaggio di gas. L'Europa ha avuto un pizzico di fortuna, ma dovrà attrezzarsi in fretta per il prossimo inverno. Un anno...
Che succede? Febbraio è quasi al traguardo, l'anno sta correndo verso la primavera, la guerra in Ucraina sta per entrare in una fase più intensa. I segnali sono chiari, Joe Biden e Vladimir Putin ieri hanno parlato, uno scambio tra Varsavia e Mosca che sa di Novecento e di Guerra Fredda, di gelo pungente e missili puntati, di terra umida e carri armati. Tutto sembra condurre a una guerra più larga e profonda, all'aumento del rischio di un conflitto fuori dal campo di battaglia dell'Ucraina. Non c'è un rischio calcolato, ma è una via stretta dalla quale non si può tornare indietro. Chi vuole la pace - tutti noi la vogliamo - non deve mai dimenticare che non si ottiene con la resa, non si può sventolare bandiera bianca di fronte a un esercito che non distingue più tra militari e civili. La Russia è il paese aggressore, bisogna ricordare le parole di Winston Churchill quando diceva che i sovietici "nulla ammirano quanto la forza”, mentre “quel che rispettano meno è la debolezza, e specialmente la debolezza militare.”
Vladimir Putin continua a perseguire il suo disegno della guerra di logoramento, spera che l'Occidente perda l'unità, che la coesione svanisca, che si aprano delle crepe tra gli alleati. Il rischio c'è sempre stato, ma finora gli Alleati hanno retto. Un mix di risposta militare e sanzioni economiche ha evitato la caduta di Kiev, i tentativi fatti da alcuni leader occidentali (Macron e Scholz) di convincere Putin alla fine del conflitto finora sono stati vani. Putin gioca sul fattore tempo, lo shock energetico non gli è riuscito pienamente a causa di un mite inverno europeo e della pronta risposta con lo stoccaggio di gas. L'Europa ha avuto un pizzico di fortuna, ma dovrà attrezzarsi in fretta per il prossimo inverno. Un anno di guerra, la storia. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Un viaggio a Kiev, una buona notizia
Volodymyr Zelensky riceve Giorgia Meloni a Kiev (Foto Ansa).Il premier Giorgia Meloni ha visitato Kiev, visto i luoghi della battaglia e dell'orrore, con Zelensky ha condiviso la visione di un'Europa in pace, unita e di un'Italia che non si tira indietro. Il premier ha posizionato il nostro Paese sulla linea giusta, quella dove stiamo dal dopoguerra, con l'Europa e con gli Stati Uniti, per la libertà e la democrazia. È un collocamento internazionale naturale, sono i pilastri della nostra Repubblica. Quello che Meloni ha dato, il valore aggiunto, sta nella forza e determinazione con cui l'ha fatto, con una idea di spazio vitale, il Mediterraneo, di relazione guidata dalla bussola dell'interesse nazionale con i partner europei e dialogo stretto con gli Stati Uniti, la relazione transatlantica a cui nessuno può rinunciare, che va ricercata con un'America in profondo cambiamento. Il premier ha portato avanti la posizione dell'Italia non solo confermando quanto aveva fatto Mario Draghi, ma imprimendo accelerazione e profondità alla strategia con gli Alleati. Sul posizionamento del nostro governo, sulla sua leadership non ci sono ambiguità, siamo pienamente e con forza nel quadro dell'Occidente di cui siamo espressione, storia, futuro. È la linea occidentale di Meloni e per l'Italia è una buona notizia.
02
La guerra e la speranza. La pace da costruire
Matteo Zuppi, presidente della Cei, durante la lectio magistralis all'Università Roma 3 (Foto Ansa).C'è speranza? C'è sempre, anche nell'ora più buia. Ieri, il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, ha inaugurato l'anno accademico dell'Università Roma 3 e ha offerto una lectio magistralis per ricordare che "l’alternativa alla guerra è la politica, non la soppressione dei contrasti schiacciando l’altro. È la loro composizione attraverso il dialogo. Non c’è pace senza politica. Solo la politica crea un quadro comune, allontana ciò che divide e trova ciò che unisce, rende più umani. E la politica sa e può usare la diplomazia e anche i tanti modi per preparare il terreno, creare l’ambiente favorevole, maturare le convergenze che permettono la pace".
Sono parole sagge, ma va anche ricordato che la pace è la costruzione di ogni giorno e si vis pacem, para bellum. Carl von Clausewitz diceva che "la guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi", lo scontro tra Ucraina e Russia è un pezzo del mosaico (dietro ci sono le grandi potenze in un ordine mondiale che ha perso i punti d'ancoraggio e fluttua libero nell'oceano in tempesta), si fermerà quando la politica avrà trovato la chiave per il negoziato e sul campo di battaglia saranno esaurite tutte le opzioni della vittoria e della sconfitta. Finché ci sarà indeterminatezza sugli obiettivi (militari e politici) delle parti, la guerra andrà avanti. L'Occidente non può finirla, perché non l'ha iniziata. E non può finirla perché aprirebbe la porta ai dittatori che "cavalcano avanti e indietro su tigri dalle quali non osano scendere. E le tigri diventano sempre più affamate" (Winston Churchill, sempre lui, il faro nel buio).
03
La mossa di Putin, la sospensione del Trattato Start
La mossa strategica del Cremlino è sulla scacchiera globale, una risposta agli Stati Uniti, l'annuncio della sospensione del trattato Start sulle armi strategiche. Traduzione: accelera il ritorno della proliferazione delle armi nucleari. Senza quel deterrente, la Russia sarebbe già stata respinta fuori dai confini dell'Ucraina. La bomba atomica ha assicurato a Putin uno scudo strategico, ma il conflitto non corre più secondo i paradigmi classici della Guerra Fredda, perché la tecnologia ha impresso una curvatura diversa al conflitto sul terreno. Droni e satelliti ne hanno 'sollevato' la dimensione al di là dell'uso dei cacciabombardieri di cui in ogni caso Zelensky ha bisogno per coprire la sua fanteria al meglio dagli attacchi aerei.
04
L'Orso e il Dragone, l'apertura di "nuove frontiere"
Vladimir Putin riceve al Cremlino il ministro degli Esteri cinese Wang Yi (Foto Epa).La Cina ha confermato la sua scelta di essere forza alternativa all'Occidente, Wang Yi, il ministro degli Esteri ha incontrato a Mosca il capo della diplomazia russa Serghei Lavrov e il presidente Putin che ha lasciato intendere una prossima visita al Cremlino di Xi Jinping per l'apertura di "nuove frontiere". Quella del Dragone è un'opera in fieri, è la fabbrica dell'Occidente, ha riaperto, ma lo sarà sempre meno a causa della de-globalizzazione che è in corso. In riorientamento dell'export energetico della Russia è un fatto ineludibile per Putin e una necessità strategica per Pechino. Entrambi hanno problemi seri con il fattore demografico, l'invecchiamento, il ciclo produttivo e la diversificazione dell'economia. Non sono paesi liberi, dipendono dalle leadership dell'autocrazia, la loro apparente stabilità è un orologio che non segna mai l'ora giusta, ma quella che vogliono i dittatori.
05
Il discorso di Joe Biden a Varsavia
Joe Biden a Varsavia ha fatto un discorso che dipinge il quadro esistente, manca ancora una via d'uscita. La Polonia è il paese chiave, Varsavia è la città dove le nostre sorti di europei s'incrociano. Leggiamo il discorso del presidente degli Stati Uniti.
Joe Biden durante il suo discorso a Varsavia (Foto Epa).di Joe Biden
Quasi un anno fa ho parlato al Castello Reale qui a Varsavia, poche settimane dopo che Vladimir Putin aveva scatenato il suo attacco omicida contro l'Ucraina. Era iniziata la più grande guerra di terra in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale. E i principi che erano stati la pietra angolare della pace, della prosperità e della stabilità su questo pianeta per più di 75 anni rischiavano di andare in frantumi.
Un anno fa, il mondo si preparava alla caduta di Kiev. Ebbene, sono appena tornato da una visita a Kiev e posso riferire: Kiev è forte! Kyiv è orgogliosa. È grande. E soprattutto, è libera.
Quando la Russia ha invaso, non è stata messa alla prova solo l'Ucraina. Il mondo intero ha affrontato una prova epocale. L'Europa è stata messa alla prova. L'America era messa alla prova. La Nato era messa alla prova. Tutte le democrazie erano messe alla prova. E le domande che avevamo di fronte erano tanto semplici quanto profonde.
Risponderemo o ci gireremo dall'altra parte? Saremo forti o deboli? Saremo - noi - tutti i nostri alleati - uniti o divisi?
Un anno dopo, conosciamo la risposta.
Abbiamo risposto. Siamo stati forti. Siamo uniti. E il mondo non si è voltato dall'altra parte.
Abbiamo anche affrontato domande fondamentali sull'impegno nei confronti dei principi più elementari. Saremo pronti a difendere la sovranità delle nazioni? Saremo stati in grado di difendere il diritto dei popoli a vivere liberi dall'aggressione? Saremo a favore della democrazia?
Un anno dopo, conosciamo le risposte.
Sì, saremo a favore della sovranità. E lo abbiamo fatto.
Sì, saremo a favore del diritto delle persone a vivere libere da aggressioni. E lo abbiamo fatto.
E saremo a favore della democrazia. E lo abbiamo fatto.
E ieri ho avuto l'onore di stare al fianco del Presidente Zelenskyy a Kiev per dichiarare che continueremo a batterci per queste stesse cose, qualunque cosa accada.
Quando il Presidente Putin ha ordinato ai suoi carri armati di entrare in Ucraina, pensava che ci saremmo arresi. Si sbagliava.
Il popolo ucraino è molto coraggioso.
L'America, l'Europa, una coalizione di nazioni dall'Atlantico al Pacifico - eravamo troppo uniti.
La democrazia era più forte.
Invece di una facile vittoria, come aveva immaginato e previsto, Putin si è ritirato con i carri armati bruciati e le forze russe in difficoltà e in disordine.
Pensava di ottenere la finlandizzazione della Nato. Invece, ha ottenuto la Natizzazione della Finlandia - e della Svezia.
Pensava che la Nato sarebbe stata frammentata e divisa. Invece, la Nato è più unita e più solidale che mai, come mai prima d'ora.
Pensava di poter usare l'energia come arma per incrinare la vostra determinazione, la determinazione dell'Europa.
Invece, stiamo lavorando insieme per porre fine alla dipendenza dell'Europa dai combustibili fossili russi.
Pensava che gli autocrati come lui fossero dei duri e i leader delle democrazie dei deboli.
Poi ha incontrato la volontà di ferro dell'America e delle nazioni di tutto il mondo che si rifiutavano di accettare un mondo governato dalla paura e dalla forza.
Si è trovato in guerra con una nazione guidata da un uomo il cui coraggio sarebbe stato forgiato nel fuoco e nell'acciaio: Il Presidente Zelenskyy.
Il Presidente Putin - Il Presidente Putin si trova oggi di fronte a qualcosa che non pensava fosse possibile un anno fa. Le democrazie del mondo sono diventate più forti, non più deboli. Ma gli autocrati del mondo sono diventati più deboli, non più forti.
Perché nei momenti di grande sconvolgimento e incertezza, sapere per cosa si lotta è la cosa più importante, e sapere chi sta con te fa la differenza.
Il popolo polacco lo sa. Voi lo sapete. Anzi, lo sapete meglio di chiunque altro qui in Polonia. Perché è questo il significato della solidarietà.
Attraverso la divisione e l'oppressione, quando la meravigliosa città è stata distrutta dopo l'insurrezione di Varsavia, durante i decenni sotto il pugno di ferro del governo comunista, la Polonia ha resistito perché voi siete rimasti uniti.
È così che i coraggiosi leader dell'opposizione e il popolo bielorusso continuano a lottare per la loro democrazia.
È così che la determinazione del popolo moldavo la determinazione del popolo moldavo a vivere in libertà gli ha fatto guadagnare l'indipendenza e lo ha messo sulla strada dell'adesione all'Ue.
Il Presidente Sandu è qui oggi. Non so dove sia. Ma sono orgoglioso di essere al fianco suo e del popolo moldavo che ama la libertà. Fatele un applauso.
Un anno dopo - un anno di questa guerra, Putin non dubita più della forza della nostra coalizione. Ma dubita ancora della nostra convinzione. Dubita della nostra forza di resistenza. Dubita del nostro continuo sostegno all'Ucraina. Dubita che la Nato possa rimanere unita.
Ma non devono esserci dubbi: il nostro sostegno all'Ucraina non vacillerà, la Nato non sarà divisa e noi non ci stancheremo.
La vile brama di terra e di potere del Presidente Putin fallirà. E l'amore del popolo ucraino per il proprio Paese prevarrà.
Le democrazie di tutto il mondo saranno a guardia della libertà oggi, domani e per sempre. Perché è questa la posta in gioco: la libertà.
Questo è il messaggio che ho portato ieri a Kiev, direttamente al popolo ucraino.
Quando il Presidente Zelenskyy è venuto negli Stati Uniti a dicembre - cito - ha detto che questa lotta definirà il mondo e il modo in cui vivranno i nostri figli e nipoti, e poi i loro figli e nipoti.
Non stava parlando solo dei figli e dei nipoti dell'Ucraina. Stava parlando di tutti i nostri figli e nipoti. I vostri e i miei.
Oggi stiamo vedendo di nuovo quello che il popolo polacco e i cittadini di tutta Europa hanno visto per decenni: Gli appetiti dell'autocrate non possono essere placati. Devono essere contrastati.
Gli autocrati capiscono solo una parola: "No". "No". "No".
"No, non prenderete il mio Paese". "No, non prenderete la mia libertà". "No, non vi prenderete il mio futuro".
E ripeterò stasera quello che ho detto l'anno scorso in questo stesso luogo: un dittatore che vuole ricostruire un impero non sarà mai in grado di cancellare l'amore del popolo per la libertà. La brutalità non potrà mai distruggere la volontà dei liberi. E l'Ucraina - l'Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia. Mai.
Perché le persone libere si rifiutano di vivere in un mondo di disperazione e di oscurità.
Questo è stato un anno straordinario in tutti i sensi.
Straordinaria brutalità da parte delle forze russe e dei mercenari. Hanno commesso depravazioni, crimini contro l'umanità, senza vergogna o remore. Hanno preso di mira i civili con morte e distruzione. Hanno usato lo stupro come arma di guerra. Hanno rapito bambini ucraini nel tentativo di rapire il futuro dell'Ucraina. Hanno bombardato stazioni ferroviarie, ospedali, scuole e orfanotrofi.
Nessuno - nessuno può distogliere lo sguardo dalle atrocità che la Russia sta commettendo contro il popolo ucraino. È ripugnante. È ripugnante.
Ma straordinaria è stata anche la risposta del popolo ucraino e del mondo.
Un anno dopo che le bombe hanno iniziato a piovere e i carri armati russi sono entrati in Ucraina, l'Ucraina è ancora indipendente e libera.
Da Kherson a Kharkiv, i combattenti ucraini hanno riconquistato la loro terra.
In più del 50% del territorio che la Russia aveva conquistato l'anno scorso, la bandiera blu e gialla dell'Ucraina sventola di nuovo con orgoglio.
Il Presidente Zelenskyy guida ancora un governo democraticamente eletto che rappresenta la volontà del popolo ucraino.
Il mondo ha già votato più volte, anche all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per condannare l'aggressione russa e sostenere una pace giusta.
Ogni volta il voto delle Nazioni Unite è stato schiacciante.
In ottobre, 143 Paesi delle Nazioni Unite hanno condannato l'annessione illegale della Russia. Solo quattro - quattro in tutta l'Onu - hanno votato con la Russia. Quattro.
Stasera, quindi, mi rivolgo ancora una volta al popolo russo.
Gli Stati Uniti e le nazioni europee non cercano di controllare o distruggere la Russia. L'Occidente non sta tramando per attaccare la Russia, come ha detto oggi Putin. E milioni di cittadini russi che vogliono solo vivere in pace con i loro vicini non sono il nemico.
Questa guerra non è mai stata una necessità; è una tragedia.
Il Presidente Putin ha scelto questa guerra. Ogni giorno che la guerra continua è una sua scelta. Potrebbe porre fine alla guerra con una parola.
È semplice. Se la Russia smettesse di invadere l'Ucraina, sarebbe la fine della guerra. Se l'Ucraina smettesse di difendersi dalla Russia, sarebbe la fine dell'Ucraina.
Ecco perché, insieme, stiamo facendo in modo che l'Ucraina possa difendersi da sola.
Gli Stati Uniti hanno riunito una coalizione mondiale di oltre 50 nazioni per fornire armi e rifornimenti essenziali ai coraggiosi combattenti ucraini in prima linea. Sistemi di difesa aerea, artiglieria, munizioni, carri armati e veicoli blindati.
L'Unione Europea e i suoi Stati membri hanno assunto un impegno senza precedenti nei confronti dell'Ucraina, non solo per quanto riguarda l'assistenza alla sicurezza, ma anche per l'assistenza economica, umanitaria, ai rifugiati e molto altro ancora.
A tutti voi presenti stasera: prendetevi un momento. E sono serio quando lo dico: Voltatevi e guardatevi - voltatevi e guardatevi l'un l'altro. Guardate quello che avete fatto finora.
La Polonia sta ospitando più di 1,5 milioni di rifugiati da questa guerra. Dio vi benedica.
La generosità della Polonia, la vostra disponibilità ad aprire i vostri cuori e le vostre case, è straordinaria.
E anche il popolo americano è unito nella nostra determinazione.
In tutto il mio Paese, nelle grandi città e nei piccoli centri, le bandiere ucraine sventolano dalle case americane.
Nell'ultimo anno, democratici e repubblicani del Congresso degli Stati Uniti si sono uniti per difendere la libertà.
Questo è ciò che sono gli americani, e questo è ciò che fanno gli americani.
Il mondo si sta unendo anche per affrontare le conseguenze globali della guerra del Presidente Putin.
Putin ha cercato di affamare il mondo, bloccando i porti del Mar Nero per impedire all'Ucraina di esportare il suo grano, aggravando la crisi alimentare globale che ha colpito duramente soprattutto le nazioni in via di sviluppo in Africa.
Invece, gli Stati Uniti, il G7 e i partner di tutto il mondo hanno risposto all'appello con impegni storici per affrontare la crisi e sostenere le forniture alimentari globali.
E questa settimana mia moglie, Jill Biden, si recherà in Africa per contribuire a richiamare l'attenzione su questo problema critico.
Il nostro impegno è rivolto al popolo ucraino e al futuro dell'Ucraina: un'Ucraina libera, sovrana e democratica.
Questo era il sogno di coloro che hanno dichiarato l'indipendenza dell'Ucraina più di 30 anni fa - che hanno guidato la Rivoluzione arancione e la Rivoluzione della dignità; che hanno sfidato il ghiaccio e il fuoco sul Maidan e i Cento Celesti che sono morti lì; e coloro che continuano a sradicare gli sforzi del Cremlino per corrompere, costringere e controllare.
È un sogno per i patrioti ucraini che hanno combattuto per anni contro le aggressioni della Russia nel Donbas e per gli eroi che hanno dato tutto, hanno dato la vita, al servizio della loro amata Ucraina.
Ho avuto l'onore di visitare il loro memoriale a Kiev ieri per rendere omaggio al sacrificio di coloro che hanno perso la vita, accanto al Presidente Zelenskyy.
Gli Stati Uniti e i nostri partner sono al fianco degli insegnanti ucraini, del personale ospedaliero, di chi risponde alle emergenze, dei lavoratori delle città di tutta l'Ucraina che lottano per mantenere la corrente elettrica di fronte ai crudeli bombardamenti della Russia.
Siamo vicini ai milioni di rifugiati di questa guerra che hanno trovato accoglienza in Europa e negli Stati Uniti, in particolare qui in Polonia.
La gente comune in tutta Europa ha fatto tutto il possibile per aiutare e continua a farlo. Le imprese polacche, la società civile, i leader culturali - tra cui la First Lady polacca, presente stasera - hanno guidato con cuore e determinazione, mostrando tutto ciò che di buono c'è nello spirito umano.
Signora First Lady, le vogliamo bene. Grazie a tutti voi.
Non dimenticherò mai, l'anno scorso, di aver visitato i rifugiati ucraini appena arrivati a Varsavia, di aver visto i loro volti esausti e impauriti, mentre tenevano i loro figli così vicini, preoccupati di non poter più rivedere i loro padri, i loro mariti, i loro fratelli o sorelle.
In quel momento più buio della loro vita, voi, popolo polacco, avete offerto loro sicurezza e luce. Li avete abbracciati. Li avete letteralmente abbracciati. Li ho osservati. Ho osservato gli sguardi sui loro volti.
Nel frattempo, insieme abbiamo fatto in modo che la Russia pagasse il prezzo dei suoi abusi.
Continuiamo a mantenere il più grande regime di sanzioni mai imposto a un Paese nella storia. E questa settimana annunceremo altre sanzioni insieme ai nostri partner.
Riteneremo responsabili i responsabili di questa guerra. E cercheremo di ottenere giustizia per i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità che continuano a essere commessi dai russi.
Sa, c'è molto di cui essere orgogliosi per tutto ciò che abbiamo realizzato insieme nell'ultimo anno. Ma dobbiamo essere onesti e lucidi quando guardiamo all'anno che ci aspetta.
La difesa della libertà non è il lavoro di un giorno o di un anno. È sempre difficile. È sempre importante.
Mentre l'Ucraina continua a difendersi dall'assalto russo e a lanciare le proprie controffensive, continueranno ad esserci giorni difficili e molto amari, vittorie e tragedie. Ma l'Ucraina è pronta a combattere. E gli Stati Uniti, insieme ai nostri alleati e partner, continueranno a sostenere l'Ucraina nella sua difesa.
L'anno prossimo, ospiterò tutti i membri della Nato per il nostro vertice del 2024 negli Stati Uniti. Insieme, celebreremo il 75° anniversario della più forte alleanza difensiva nella storia del mondo - la Nato.
E non c'è dubbio che l'impegno degli Stati Uniti nei confronti dell'Alleanza Nato e dell'Articolo 5 è solido come una roccia. E ogni membro della Nato lo sa. E lo sa anche la Russia.
Un attacco contro uno è un attacco contro tutti. È un giuramento sacro. Un sacro giuramento di difendere ogni centimetro del territorio della Nato.
Nell'ultimo anno, gli Stati Uniti si sono uniti ai nostri alleati e partner in una straordinaria coalizione per contrastare l'aggressione russa.
Ma il lavoro che abbiamo di fronte non riguarda solo ciò contro cui siamo, ma anche ciò per cui siamo. Che tipo di mondo vogliamo costruire?
Dobbiamo prendere la forza e la capacità di questa coalizione e applicarla per risollevare - risollevare la vita delle persone ovunque, migliorare la salute, far crescere la prosperità, preservare il pianeta, costruire la pace e la sicurezza, trattare tutti con dignità e rispetto.
Questa è la nostra responsabilità. Le democrazie del mondo devono garantirla ai nostri cittadini.
Un attacco contro uno è un attacco contro tutti. È un giuramento sacro. Un sacro giuramento di difendere ogni centimetro del territorio della Nato.
Nell'ultimo anno, gli Stati Uniti si sono uniti ai nostri alleati e partner in una straordinaria coalizione per contrastare l'aggressione russa.
Ma il lavoro che abbiamo di fronte non riguarda solo ciò contro cui siamo, ma anche ciò per cui siamo. Che tipo di mondo vogliamo costruire?
Dobbiamo prendere la forza e la capacità di questa coalizione e applicarla per risollevare - risollevare la vita delle persone ovunque, migliorare la salute, far crescere la prosperità, preservare il pianeta, costruire la pace e la sicurezza, trattare tutti con dignità e rispetto.
Questa è la nostra responsabilità. Le democrazie del mondo devono garantirla ai nostri cittadini.
Nel momento in cui ci riuniamo stasera, il mondo, a mio avviso, si trova in un punto di svolta. Le decisioni che prenderemo nei prossimi cinque anni determineranno e daranno forma alle nostre vite per i decenni a venire.
Questo vale per gli americani. È vero per i popoli del mondo.
E se le decisioni da prendere ora sono nostre, i principi e la posta in gioco sono eterni. Una scelta tra caos e stabilità. Tra costruire e distruggere. Tra speranza e paura. Tra la democrazia che eleva lo spirito umano e la mano brutale del dittatore che lo schiaccia. Tra la limitazione e le possibilità, il tipo di possibilità che si presentano quando le persone non vivono in cattività ma in libertà. Libertà.
Libertà. Non c'è parola più dolce della libertà. Non c'è obiettivo più nobile della libertà. Non c'è aspirazione più alta della libertà.
Gli americani lo sanno e voi lo sapete. E tutto ciò che facciamo ora deve essere fatto affinché anche i nostri figli e nipoti lo sappiano.
La libertà.
Il nemico del tiranno, la speranza dei coraggiosi e la verità dei secoli.
La libertà.
State con noi. Noi staremo con voi.
Andiamo avanti con fede e convinzione e con l'impegno costante di essere alleati non delle tenebre, ma della luce. Non dell'oppressione, ma della liberazione. Non di prigionia, ma, sì, di libertà.
Che Dio vi benedica tutti. Che Dio protegga le nostre truppe. E che Dio benedica gli eroi dell'Ucraina e tutti coloro che difendono la libertà nel mondo.
Grazie, Polonia. Grazie, grazie, grazie per quello che state facendo. Dio vi benedica tutti.
06
La Polonia, il luogo del destino
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, con il presidente della Polonia, Andrzej Duda (Foto Epa).di Marco Patricelli
Il presidente Joe Biden ha ribadito chiaro e forte da Varsavia qual sono oggi il ruolo della Polonia nello scacchiere occidentale, la sua centralità strategica e il doppio filo che la lega a Washington. La guerra portata da Vladimir Putin in Ucraina un anno fa ha solo abbreviato i tempi della politica e della diplomazia, sfrondandola delle foglie di fico. Il piano di ammodernamento e di riarmo della Polonia passa dai jet a stelle e strisce e dai carri Abrams, oltre che dai sistemi missilistici di ultima generazione. Il messaggio alla Germania e ai suoi Leopard 2 è altrettanto forte e chiaro. L’avamposto della Nato e il confine orientale dell’Europa, che coincidono, non si difendono con i fiori del pacifismo a senso unico e neppure con le belle intenzioni dell’accondiscendenza al più forte che abita al Cremlino. I balbettii parolai di Bruxelles, oltre le scontate dichiarazioni di prammatica e il ricorso alle sanzioni con distinguo di ogni genere, non hanno rassicurato Varsavia sul suo ruolo e sulla contiguità con lo scomodo colosso russo, che in passato ha banchettato più volte da quelle parti, dallo zar ai bolscevichi agli stalinisti, impiccando, fucilando, deportando e cercando di sradicare il sentimento nazionale a partire dalla lingua e dalla cultura. I polacchi ne hanno passate di tutti i colori con i due scomodi vicini che la geografia e la storia hanno destinato loro come confinanti, e sono come quelli che, una volta scottati con ‘acqua calda, guardano con giustificato sospetto anche l’acqua fredda: anche quando sembrava cheta, ovvero prima del 2022, quando Putin veniva blandito e Varsavia ne rimarcava l'inaffidabilità. Depotenziata la Germania, la Russia putiniana si è pericolosamente avvicinata non accontentandosi di pungolare tramite il semiprotettorato bielorusso di Aljaksandr Lukashenko, vera spina nel fianco della Polonia che da quelle parti ha una minoranza nominalmente rappresentata in parlamento a Minsk, ma quando gli eletti non gli piacciono il presidente-padrone semplicemente li rimuove e li sostituisce con quelli che ritiene più “teneri”.
È stato detto e scritto più volte che la Nato sarebbe andata a provocare la Russia abbaiando nel suo giardino, allargandosi ai Paesi che prima o facevano parte dell’Urss oppure ne erano controllati anche militarmente attraverso il Patto di Varsavia. Insomma, come si sarebbero permessi i cattivi occidentali a tirarsi dietro Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e naturalmente Polonia? Il problema è malposto. Occorrerebbe magari chiedersi perché queste nazioni abbiano chiesto (e ottenuto) di entrare nella Nato. Le risposte sono molteplici, ma almeno due sono basilari: la prima è che conoscono sulla loro pelle quali sono le linee politico-militari solitamente adottate dal Cremlino e il modo di pensare di chi è al potere, dagli zar a oggi; il secondo è che nessuno Stato venuto fuori dal crollo del Muro di Berlino e dalla dissoluzione del sistema sovietico sarebbe in grado di ritenersi immune da revanscismi e atti di forza russi, magari mascherati con giustificazioni tali da sfrondare i contrappesi del diritto internazionale. La Russia è intervenuta in Ucraina con un’Operazione militare speciale a tutela dei russofoni e dei filorussi. Grazie alla politica spregiudicata di Stalin con deportazioni e spostamenti forzosi di popolazione, nei Paesi baltici ci sono comunità russe consistenti, insediate dopo il 1940 quando l’Armata Rossa se li inghiottì tutti e tre in poche ore, dilagando fino al mare con appena qualche pistolettata delle guardie di frontiera. Aggiungiamo, per i più distratti, l’exclave di Kaliningrad, l’ex Prussia Orientale inglobata nel 1945 dai sovietici, raggiungibile in un amen attraverso la Lituania e la Polonia.
Il cane che abbaiava era casomai nel giardino moscovita, che oltre ad abbaiare morde pure, come ben sanno gli ucraini. La questione non è solo avvitarsi nella stantia contrapposizione tra aggredito e aggressore, che pure ha un peso, ma anche discernere quale scenario geopolitico è ipotizzabile per sbloccare l’impasse della Russia che non può perdere e dell’Ucraina che non può vincere, coltivando la pia illusione che per avere la pace basti sedersi attorno a un tavolo e cedere a Putin tutto quello che ha conquistato con la forza e col sangue altrui. Varsavia, nell’allegra banda multicolore europea, sembra avere le idee più chiare di tutti, e si è messa in pole position nel gradimento statunitense per avere un ombrello più ampio e più robusto di quello offerto, persino a malincuore, da Bruxelles. È lo stesso Paese accusato di respingere i migranti e di voler sigillare il confine con la Bielorussia per impedire il ricatto di Lukashenko, ma che ha ospitato (e continua a farlo) milioni di profughi di guerra ucraini accantonando frizioni storiche dolorosissime. E che si vede insinuata da mezzi di (dis)informazione, anche in Italia, di volersi annettere un pezzo di Ucraina, ovvero quello del vecchio voivodato di Leopoli. Dal fantacalcio alla fantapolitica, dalla chiacchiere da bar a quelle da salotto, senza parlare e senza conoscere la storia.
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I dati personali non sono soggetti a diffusione.
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Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
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Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.