25 Dicembre
Il bello è brutto e il brutto è bello. Buon Natale
WeekList avanti e indietro. Ritrovarsi alla vigilia con Bruce Chatwin: che ci faccio qui? Non ritrovare il Gin Martini e aggrapparsi a Shakespeare. Pensieri natalizi scorretti e letture di titoli di giornali mai usciti. Un sogno senza il Banale Natale con il titolare, Michele Magno e Riccardo Ruggeri.
È Natale e il generatore automatico di soggetti del pensiero unico vi avrà già circondato con le frasi e le immagini "studiate" niente meno che per la cattura del "consumatore". Ci lavorano delle sagome che sembrano tutte uscite dalla pubblicità dei profumi (sì, gli spot dove si sente una voce tenebrosa fuori campo che dice sempre un'idiozia, con accento francese o inglese), gente che pensa di avere in tasca il segreto, una specie di raggio verde delle guerre commerciali, il marketing. Il titolare di List ogni volta che ne sente parlare uno, spera in un puntuale, preciso, inesorabile asteroide. Eh sì, la faccenda del Natale si porta dietro un sacco di conseguenze. Prenderlo sul serio significa pensare che esista l'opposto, qualcosa di sinistro, perfido, insomma il Bene e il Male, giusto un interrogativo filosofico che esce dalla fase vado alla Rinascente a comprare i regali. Ricevuto lo scontrino, distribuiti i pacchi, sbaciucchiati tutti, resta come una sverniciatura sulla carrozzeria di una Aston Martin, l'appunto di Bruce Chatwin sul taccuino: che ci faccio qui? Niente, ma stai ballando la rumba delle Feste, cribbio, lontano, già si sente l'eco del trenino di fine anno, Gesù, vengono i brividi di terrore, "Brigitte Bardot-Bardot...".
La faccenda del Natale si porta dietro un sacco di conseguenze. Primo impatto: i parenti. Puoi girarci intorno quanto vuoi, alla fine il problema arriva. Di solito succede in un momento in cui hai abbassato la guardia, tutti chiacchierano amabilmente, tu stai lentamente colando a picco sul divano e... si leva la voce di quello che speravi non ci fosse: facciamo la tombola! Sant'Ignazio, ti prego, anche quest'anno...
Dopo 24 ore di cibo usato come arma di distrazione di massa e soprattutto personale, ritorna puntuale la domanda di Bruce Chatwin: che ci faccio qui? Niente, ma ormai sei inchiodato al 47 morto che parla. La mamma ti trova "ingrassato" ma non esita a dirti "devi assaggiare questi...
È Natale e il generatore automatico di soggetti del pensiero unico vi avrà già circondato con le frasi e le immagini "studiate" niente meno che per la cattura del "consumatore". Ci lavorano delle sagome che sembrano tutte uscite dalla pubblicità dei profumi (sì, gli spot dove si sente una voce tenebrosa fuori campo che dice sempre un'idiozia, con accento francese o inglese), gente che pensa di avere in tasca il segreto, una specie di raggio verde delle guerre commerciali, il marketing. Il titolare di List ogni volta che ne sente parlare uno, spera in un puntuale, preciso, inesorabile asteroide. Eh sì, la faccenda del Natale si porta dietro un sacco di conseguenze. Prenderlo sul serio significa pensare che esista l'opposto, qualcosa di sinistro, perfido, insomma il Bene e il Male, giusto un interrogativo filosofico che esce dalla fase vado alla Rinascente a comprare i regali. Ricevuto lo scontrino, distribuiti i pacchi, sbaciucchiati tutti, resta come una sverniciatura sulla carrozzeria di una Aston Martin, l'appunto di Bruce Chatwin sul taccuino: che ci faccio qui? Niente, ma stai ballando la rumba delle Feste, cribbio, lontano, già si sente l'eco del trenino di fine anno, Gesù, vengono i brividi di terrore, "Brigitte Bardot-Bardot...".
La faccenda del Natale si porta dietro un sacco di conseguenze. Primo impatto: i parenti. Puoi girarci intorno quanto vuoi, alla fine il problema arriva. Di solito succede in un momento in cui hai abbassato la guardia, tutti chiacchierano amabilmente, tu stai lentamente colando a picco sul divano e... si leva la voce di quello che speravi non ci fosse: facciamo la tombola! Sant'Ignazio, ti prego, anche quest'anno...
Dopo 24 ore di cibo usato come arma di distrazione di massa e soprattutto personale, ritorna puntuale la domanda di Bruce Chatwin: che ci faccio qui? Niente, ma ormai sei inchiodato al 47 morto che parla. La mamma ti trova "ingrassato" ma non esita a dirti "devi assaggiare questi dolcetti fatti in casa". Il papà ti guarda e non dice niente, ha lo stesso sopracciglio alzato di quando avevi 8 anni, giocavi nei pulcini e avevi sbagliato un rigore. Quelli che vogliono apparire intelligenti e molto informati del mazzo di carte natalizio ti svelano che "sai, ieri c'era il sole, era stupendo". E tu guardi fuori e vedi un grigiore ministeriale, un rassicurante e fantozziano nuvolone, i tuoni, la pioggia, il vento. Che meraviglia, tutto quest'umido da Merry Christmas.
Alle 14 sei già un veliero in secca, ma è alle 18 che comincia un altro giro di aperitivi e ti devi arrendere, alzare la bandiera bianca, far espatriare la mente nella Legione straniera. Non hai deciso niente del menù della cena prima e neanche del pranzo e figuriamoci se puoi accendere il radar su quel che accade dopo, santi numi, anche quest'anno le lasagne, ma forse non ci sono le melanzane... no! eccole anche quelle puntuali come un treno teutonico.

Agli aperitivi tutti bevono spritz, prosecchi o cocktail da coiffeur, c'è chi si avventura in un Campari, il massimo della creatività etilica, e tu sei là, come un sonnambulo, ti aggiri in cucina, apri il frigo tra un vespaio di donne che si chiedono come sia questa nuova fidanzata arrivata alla corte della Regina e tu, di soppiatto, infili una domanda, calmo, ma con un tremendo sospetto che ti sta per aggredire alle spalle come una bambola impazzita armata di coltello: ma il gin dove l'avete messo? E il vermouth? La zia Ofelia ti guarda sorridente: ooooooh, quel liquore che bevi s0lo tu, l'abbiamo usato per la macedonia di frutta e quell'altro lo ha preso la signora Rosetta per fare una torta. Gong. Craaaaaaash.
Senza il Gin Martini la storia diventa come provare a fare la Parigi-Dakar con le ruote sgonfie e una sola tanica di carburante. Resta il sigaro, sfiammare zolfanelli e bruciare tabacco Kentucky. Alt! "Qui non puoi fumarlo". Sì, ma fuori diluvia. Cominci a pensare che la fuga dal Natale non sia da escludere. Tasti come un rabdomante la giacca, il passaporto non c'è, solo destinazioni in Europa, allora. Accanto a te, improvvisa come un giavellotto lanciato dalle file degli spartani verso quelle ateniesi, ecco, senti sibilare la domanda che ti ricorda il tuo misero stato: "Dove sono Rodolfo e Gabriella?". Risponde la zia Clarabella mentre sferraglia dai fornelli: "Oh, sono in Kenya, a Malindi. Hanno deciso di riposare, loro...". Ecco, in quell'istante che separa la parola "riposo" da "Malindi", il pensiero vola rassicurante, allegramente cinico, verso l'infanzia, i cartoon, la clava di Fred Flinstone, ti giri, stai per pronunciare la frase "Wilma, passami la clava" e... si presenta tuo zio, il granitico Efisio: "Dobbiamo uscire subito a fare legna". Ma sta piovendo! "Metti l'incerata. E prendi l'ascia...".
È buio. Siamo nel bosco. Amici, dove siete? Serve la compagnia di qualche irregolare per battere il Natale, prenderlo controvento e poi strambare. Grazie per l'ascolto San Gennaro, per fortuna Michele Magno filosofa anche sotto le feste e Thanks God dalle valli della Svizzera Riccardo Ruggeri si sveglia sempre con la domanda di William Shakespeare nel Macbeth:
A qual punto è la notte?
Quasi alle prese con la mattina, per decidere chi sia delle due.
Magno fa indicibili domande sotto l'albero, Ruggeri legge giornali mai andati in edicola. Che sublime odore di zolfo. Due sagome perfette per dimenticare il Banale Natale. Pensiamo bene e male, facciamoci guidare ancora dal Bardo:
Il bello è brutto e il brutto è bello:
Fra nebbie e fumo corri a rovello.
Spostiamo il WeekList e le lancette dell'orologio in un Altro Tempo. Buon Natale.
Pensierini natalizi
di Michele Magno
Dopo il risultato del referendum costituzionale, consigliai a Renzi di fare una capatina a Lourdes. Dopo gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto, gli consiglio di rivolgersi direttamente all’Altissimo. A Natale potrebbe ascoltarlo.

Natale, Capodanno, Befana, quando verso il quindici di dicembre comincio a sentire parlare di feste, tremo, come a sentir parlare di debiti da pagare e per i quali non ci sono soldi. [...] Del resto, per farvi capaci che ho detto la verità, guardate la strada dove ho la mia bottega di cartolaio. In fila, uno dopo l’altro, ci sono Tolomei il pizzicagnolo, De Santis il pollarolo, De Angelis che ha il vapoforno, e Crociani che ha la fiaschetteria. Fateci caso, che vedete? Montagne di formaggi e di prosciutti, stragi di polli e gallinacci, sacchi pieni di tortellini, piramidi di fiaschi e di bottiglie, luce e splendore, gente che va e gente che viene, dalla mattina alla sera, senza interruzione, come in un porto di mare, nelle prime quattro botteghe. Nella mia cartolibreria, invece, silenzio, ombra, calma, la polvere sul banco, e, sì e no, qualche ragazzino che viene a comprarsi il quaderno, qualche donna che entra a prendersi la boccetta d’inchiostro per fare i conti della spesa. E io rassomiglio alla mia bottega, vestito di uno zinale nero, magro, affamato, con addosso l’odore della polvere e della carta, sempre acido, sempre pensieroso; e loro, invece, De Angelis, Tolomei, Crociani, De Santis, sono tutto il ritratto dei loro affari che vanno tanto bene, belli, rossi, grassi, con la voce sicura, sempre allegri, sempre strafottenti. Eh, ho sbagliato mestiere; e con la carta stampata o bianca, c’è poco da fare; e ne consumano più loro per involtare pacchi che io per far leggere o scrivere.
(Alberto Moravia, “Racconti romani”, 1954. Nella foto sopra, Moravia con Gina Lollobrigida)
Moravia non era certo un fervente cattolico, e le sue parole hanno forse un tono un po’ moralistico. Gianfranco Ravasi è invece un biblista, ebraista e teologo dotato di un raffinatissimo senso dell’humor:
Anche quest’anno il Natale ha nel mondo la solita presenza di Erodi e di innocenti sgozzati. Lascerò ai lettori di riflettere su un aneddoto che mi ha raccontato l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, e che può essere sia una rappresentazione della storia umana sia un amaro esame di coscienza collettivo. Anni fa, in visita allo zoo biblico di Gerusalemme fu condotto Henry Kissinger, Segretario di Stato di Nixon. Egli rimase stupefatto di fronte a un leone accovacciato davanti a un agnello che brucava pacificamente. Si era forse avverata la profezia messianica di Isaia secondo la quale il leone si sdraierà accanto all’agnello in perfetta armonia? «No - replicò il direttore dello zoo - in verità noi sostituiamo ogni giorno un nuovo agnello…!.
(Nell'immagine in alto, un dipinto di Briton Rivière, The Faerie Queene).

Nell’Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” Papa Francesco sottolinea che all’origine della crisi finanziaria c’è una crisi antropologica, ossia la negazione del primato dell’essere umano. L’adorazione del vitello d’oro -ammonisce-ha trovato una nuova e spietata versione nel feticismo del denaro. Se si considera che sulla più importante banconota del mondo è stampato il motto In “God We Trust” (Confidiamo in Dio), l’allarmata denuncia del pontefice sembra giustificata. Del resto, già Tommaso D’Aquino (e prima di lui Aristotele) aveva detto che “Nummus non parit nummos” (i soldi non si riproducono). Ma il Dottore angelico intendeva condannare non l’attività finanziaria in quanto tale, bensì l’usura, che è “innaturale pigliar denaro dal denaro”. Dal canto suo, Marx - pur riconoscendo il ruolo determinante della finanza per lo sviluppo capitalistico - riprese da Shakespeare la definizione del denaro come “universale prostituta, universale mezzana di uomini e popoli”. Pure -prosegue- questa “forza galvano-chimica della società, capace di trasformare tutti i vizi in virtù, ha un limite”. Perché se “supponi l’uomo come uomo e il suo rapporto col mondo come rapporto umano, tu puoi scambiare amore solo con amore" (“Manoscritti economico-filosofici del 1844”).
In altri termini, in una dimensione etica il denaro è impotente, e cessa di essere lo spirito reale di ogni cosa. Forse sarò tacciato di blasfemia, ma trovo qualche assonanza tra il punto di vista del fondatore del socialismo scientifico e il discorso di Papa Francesco, secondo cui non bisogna costruire la propria vita sull’idolatria di Mammona, vale a dire sul culto della ricchezza.

Se da noi quasi quattro giovani su dieci sono disoccupati, a maghi, satanisti, santoni, fattucchieri il lavoro certo non manca. Al contrario, si espande a macchia d’olio. “Le possessioni diaboliche sono in aumento per colpa del ricorso frequente all’occultismo”, ha detto padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione internazionale degli esorcisti. Premetto di non avere una specifica competenza in materia. Tuttavia, mi chiedo: o la venerazione del Maligno - nelle sue molteplici forme - è un fenomeno culturale dai risvolti psichiatrici (e talvolta criminali), e allora è così che andrebbe studiato e affrontato; oppure è la manifestazione di una più attiva intrusione del Diavolo nelle faccende umane, e allora c’è poco da stare allegri. Lo dico senza nulla togliere all’importanza delle preghiere di liberazione dalla possessione diabolica di quel mezzo milione di italiani che, secondo l’Associazione degli psicologi cattolici, ogni anno si rivolge a un esorcista. Se invece qualcuno si rivolgesse a un logico, scoprirebbe che il Demonio - che è il Mentitore per eccellenza - non dice sempre il falso. Dante l’aveva intuito in un canto dell’Inferno. L’episodio è noto. L’anima del frate Guido da Montefeltro viene contesa da San Francesco e dal Diavolo. Quest’ultimo ha la meglio perché si avvale del principio di non contraddizione. Guido aveva ucciso un uomo su mandato papale, ricevendo da Bonifacio VIII un’assoluzione preventiva per il suo delitto. Il problema è che - per essere valida - un’assoluzione richiede il pentimento del peccatore, mentre non si può essere sinceramente pentiti di un delitto che si deve (o si intende) comunque commettere. “Forse tu non pensavi ch’io loico fossi”, esclama trionfante Belzebù trascinando con sé l’anima di Guido. Come dargli torto?
Rassegna stampa senza giornali
di Riccardo Ruggeri
Mi sono convinto che il ceo capitalism è un modello culturalmente molto più evoluto di come immaginavo, sia in termini sociologici, sia tecnologici, evoluto al punto che può fare a meno dei giornali cartacei, dei giornalisti, delle tv, dei conduttori televisivi. Un direttore, allineato q.b., è più che sufficiente. Un giorno ci sarà solo più List di Mario Sechi, un giorno non sopporteranno neppure più lui, prima gli toglieranno il sigaro toscano, poi il terzo Gin Martini, e l’ultima voce libera collasserà.

Questo è un Cameo sperimentale, creativo, considera la notizia un accidente del processo comunicativo, tenta l’ironia come unica arma rimasta contro gli esaltati che ci governano. Consideratelo un Cameo di passaggio, galleggia in quella terra di mezzo che sta fra le fake news istituzionali, la banalità, la verità rivelata. Ormai, il ceo capitalism è cresciuto, è diventato la quarta religione monoteistica, dopo Ebraismo, Cristianesimo, Islam, tutte basate e imbullonate a una verità rivelata. In luogo dei grandi Libri, dalla Bibbia al Corano, qua non c’è nulla di scritto, c’è solo una piattaforma digitale e miriadi di algoritmi che gli fanno da corona e da ancella. Lo Spirito Santo, visto che Gerusalemme, Roma, La Mecca sono già occupate, ha scelto San Francisco, per collocarvi il muro del pianto digitale perenne.

Marcia degli Chef su Torino. I grandi cuochi sono rimasti in cucina a sollazzare i clienti di fine anno, mentre i celebri Chef stellati hanno abbandonato studi televisivi, convegni, congressi, salotti, borse valori e marciano compatti, e furibondi, su Torino, per protestare contro i Nas dei Carabinieri (si troveranno proprio in piazza Carlina, dove il 13 luglio 1814 nacque l’Arma, la Benemerita). Al cittadino comune pareva che con Cannavacciuolo Bistrot, Vintage, Principi di Piemonte, la Benemerita avesse semplicemente applicato la legge, per cui stavano con loro. Invece, contrordine compagni, le élite sono contro, quindi, da oggi tutti contro i carabinieri, a favore degli intrallazzatori o dei distratti (giudicate voi). Ingenuamente, i carabinieri credevano che così come “l’accento è un apostrofo rosa fra le parole ti amo”, “l’asterisco indicasse che il pesce è sì fresco ma solo perché scongelato”. Infatti, l’amico Beppe Gallina, il pescivendolo di Torino per eccellenza, stante quell’asterisco, mi fa pagare, giustamente, le sogliole 56 € al chilo anziché 18 come quelle scongelate. Sembrerebbe elementare, ma pare non sia così. Abbiamo ancora molto da imparare da queste nuove divinità gastronomiche 10.0.

Gabbato anche dagli austriaci. Per tutta la vita ho creduto di mangiare i cioccolatini di Mozart, c’era un timbro circolare, una palla, un logo, Mozart Kugel, Salzburg, il marzapane annegato nel burro di cacao era una delizia, invece era tutto taroccato. Nella “palla” (kugel), al centro c’era sì Mozart, ma guardava a sinistra, in quello originale, c’era lo stesso Mozart, ma guardava a destra. Quello taroccato costava forse meno, pur avendo al contempo, immagino, una maggiore redditività? Temo che quello originale farà una brutta fine, pur avendo vinto la causa, e proprio per questo la pagherà.

Come funzionano i paesi con il ceo capitalism compiuto?Mentre in Occidente l’adozione integrale del ceo capitalism trova delle difficoltà per la resistenza (idiota, perché antistorica) di manipoli di populisti di bassa lega, che si nascondono sotto un privilegio, altrettanto antistorico (il voto a suffragio universale, orrore!), in paesi più evoluti come la Cina o l’Arabia Saudita, dove le elezioni popolari non sono mai esistite, ormai è consolidato. Purtroppo, anche qua qualcosa sfugge e immediatamente finisce nella maledetta Rete, che continua a rimanere indipendente (quando ci decideremo a spegnerla?). Che bisogno c’era di tirare fuori da un archivio il report dell’ambasciatore inglese dell’epoca? Certo la verità è diversa da quella propinateci dai gerarchi cinesi dell’epoca (quelli di oggi sono come noi), le loro erano tutte fake news istituzionali, a Tienanmen i giovani cinesi calpestati e abbattuti dai tank furono almeno diecimila e non poche decine. Speriamo che non saltino fuori i documenti delle decine di milioni di bimbe assassinate solo perché femmine, sarebbe imbarazzante, oscurerebbero i porconi Wenstein e Dustin. Così perché raccontare che l’erede al trono saudita ha fatto arrestare il principe Al Waleed senza alcuna accusa (corruzione nei paesi della sharia è condizione permanente e generalizzata) e per liberarlo vuole una tangente istituzionale di 6 miliardi $ (metà del suo patrimonio)? Torniamo al fascista “Silenzio, il nemico ti ascolta”. È meglio.

La Chiesa va intesa come un soggetto sociologico? Questo è l’approccio laico del ceo capitalism. So che mi creerò dei nemici ma non lo condivido per nulla. La Chiesa non è e mai sarà un soggetto sociologico, il giorno che lo diventasse non sarebbe più la Chiesa. Sono fermo al mio maestro di quinta elementare, un Fratello delle Scuole Cristiane che, se ricordo bene, diceva “La Chiesa è la Sposa di Cristo”. Sette parole, tutto chiaro, anche per un bambino.
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mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
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4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.