28 Marzo

I cavalieri del cielo

Cento anni fa nasceva l'Aeronautica militare italiana. Un romanzo che comincia il 28 marzo del 1923 con Francesco Baracca e gli 'assi', il volo su Vienna di Gabriele D'Annunzio, le trasvolate atlantiche di Italo Balbo. Un mito che finì nella Seconda guerra mondiale per inferiorità non dei piloti ma dei mezzi. Una storia volante dell'Italia

di Marco Patricelli

Meglio cominciare con un luogo comune, che per di più è un clamoroso falso. L’Aeronautica militare, nata come Regia Aeronautica il 28 marzo 1923, esattamente un secolo fa, non era un’Arma “fascista” e non fu imposta dal fascismo, perché se è vero come è vero che Benito Mussolini era al potere, lo era a norma di Statuto come capo del Governo incaricato da Vittorio Emanuele III e in Italia operava un parlamento ancora democratico che rappresentava tutte le forze politiche e partitiche. Premesso questo particolare (che particolare non è), che fa tabula rasa delle polemiche da bottega sulla mostra a Roma, è opportuno sottolineare che nel 1923 il distintivo su ali e semiali era la coccarda col tricolore nazionale già dipinta sugli aerei della Prima guerra mondiale, e per vedere il cerchio bianco con i tre fasci littori neri occorrerà attendere il 1935. La storia, su questo, è giudice implacabile e inappellabile.

La Regia Aeronautica viene dunque fondata ufficialmente come Arma autonoma da Esercito e Marina, in cui ha militato dalla guerra italo-turca in Libia del 1911, per una felice intuizione che schiuderà di lì a poco la stagione d’oro delle ali italiane, e che dura ancora oggi nel suo simbolo più popolare e più universalmente apprezzato rappresentato dalla Pattuglia acrobatica nazionale, ovvero le Frecce tricolori. L’Italia fu la prima nazione al mondo ad arruolare il mezzo inventato appena pochi anni prima dai fratelli Wright e a mostrarne le applicazioni sul campo di battaglia. Proprio in Libia veniva effettuato da Giulio Gavotti il primo bombardamento aereo della storia cantato in versi da Gabriele d’Annunzio, era realizzato il primo volo notturno e veniva effettuata la prima ricognizione fotografica dal cielo. Tutto il mondo dovette allora inseguire l’intuito italiano che già andava sostituendo il più leggero dell’aria (dirigibile, mongolfiera,...


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