9 Aprile
La Natura e l'Arcadia (che non c'è)
La Natura ci affascina per alcune manifestazioni di armonia e tenerezza, ma preferiamo chiudere gli occhi sulla sua vera essenza, la lotta per la sopravvivenza. La tragedia dell'uomo ucciso dall'orso in Trentino ci ricorda le sue leggi (che non sono quelle degli uomini). Un viaggio tra ideologia, ecologia, Eden irrazionale e realtà della vita sulla Terra
di Marco Patricelli
La Natura ci affascina per alcune manifestazioni di armonia e tenerezza, ma preferiamo chiudere gli occhi sulla sua vera essenza. Il sistema, sia per chi crede al creazionismo sia per chi non si discosta dalle teorie evoluzioniste, è basato sulla crudeltà giustificata dalla lotta per la sopravvivenza. Solo l’uomo lotta al di fuori di questo principio, avendo inventato la guerra che può avere giustificazioni ma non possiede il requisito della moralità. L’uomo, che con la turboscienza del XXI secolo ambisce a sostituirsi al Creatore e a dominare le leggi di Natura piegandole ai suoi desideri, spesso da essa riceve duri contraccolpi. Il tragico incidente occorso a un runner sulle montagne del Trentino per un malaugurato e letale incontro con un orso, ci richiama prepotentemente a ritarare e riparametrare molte idee sul rapporto col mondo animale e con quello che ci circonda.
L’Arcadia è una creazione letteraria, e non è mai esistita se non nell’idealizzazione dell’arte. L’Eden è un’immagine biblica, che nessuno ha mai visto, considerato anche che Adamo ed Eva nella loro breve permanenza non avevano pensato a scattarsi neanche un selfie, forse non immaginando che avrebbero perso quel Paradiso di beatitudine con agnelli e lupi che si scambiavano effusioni. La Terra, nel concreto, è un’altra cosa. Le caprette non fanno «ciao» a Heidi, le gazzelle sono costrette a correre per sfuggire ai leoni e i leoni sono costretti a correre per afferrare e divorare la gazzella. Il mondo fantastico e favolistico di Walt Disney dove tutto è bello, tutto è puro e tutto è romanticamente proteso al bene, semplicemente è un’invenzione a due dimensioni in technicolor. L’orsetto dolce è quello del peluche dell’infanzia, Zanna bianca è eroe a quattrozampe da romanzo, Lassie non è vegano, Furia non gradisce a bordo passeggeri non paganti, gli animali...
di Marco Patricelli
La Natura ci affascina per alcune manifestazioni di armonia e tenerezza, ma preferiamo chiudere gli occhi sulla sua vera essenza. Il sistema, sia per chi crede al creazionismo sia per chi non si discosta dalle teorie evoluzioniste, è basato sulla crudeltà giustificata dalla lotta per la sopravvivenza. Solo l’uomo lotta al di fuori di questo principio, avendo inventato la guerra che può avere giustificazioni ma non possiede il requisito della moralità. L’uomo, che con la turboscienza del XXI secolo ambisce a sostituirsi al Creatore e a dominare le leggi di Natura piegandole ai suoi desideri, spesso da essa riceve duri contraccolpi. Il tragico incidente occorso a un runner sulle montagne del Trentino per un malaugurato e letale incontro con un orso, ci richiama prepotentemente a ritarare e riparametrare molte idee sul rapporto col mondo animale e con quello che ci circonda.
L’Arcadia è una creazione letteraria, e non è mai esistita se non nell’idealizzazione dell’arte. L’Eden è un’immagine biblica, che nessuno ha mai visto, considerato anche che Adamo ed Eva nella loro breve permanenza non avevano pensato a scattarsi neanche un selfie, forse non immaginando che avrebbero perso quel Paradiso di beatitudine con agnelli e lupi che si scambiavano effusioni. La Terra, nel concreto, è un’altra cosa. Le caprette non fanno «ciao» a Heidi, le gazzelle sono costrette a correre per sfuggire ai leoni e i leoni sono costretti a correre per afferrare e divorare la gazzella. Il mondo fantastico e favolistico di Walt Disney dove tutto è bello, tutto è puro e tutto è romanticamente proteso al bene, semplicemente è un’invenzione a due dimensioni in technicolor. L’orsetto dolce è quello del peluche dell’infanzia, Zanna bianca è eroe a quattrozampe da romanzo, Lassie non è vegano, Furia non gradisce a bordo passeggeri non paganti, gli animali umanizzati appartengono ai fumetti, non esistendo un papero super ricco né un topo investigatore.
L’episodio del Trentino, col rosso del sangue, ha fatto scolorire l’irrazionale narrazione buonista della Natura, dei luoghi comuni sulla difesa a oltranza di modelli artificiali, di quella tutela dogmatica che non tiene presente di equilibri necessari che non si possono contaminare piegando la realtà al desiderio. L’orso che ha ucciso non può essere oggetto di un braccio di ferro ideologico tra chi ne reclama l’abbattimento e gli ambientalisti che si richiamano a un messaggio francescano fuori dal tempo e fuori dalla storia; e persino fuori dalla religione. Quell’orso è un pericolo proprio perché il suo contatto con l’uomo è stato estremo, e non può verificarsi di nuovo, adesso che ne conosce aspetti, debolezze e vulnerabilità. Sa combatterlo, non ne ha più paura. Il resto è militanza miope, moralismo da bar dello sport, movimentismo con i piedi poggiati sulle nuvole.
La stessa narrazione al lattemiele ci ha prospettato con palpiti emozionali volpi che facevano colazione con cappuccini e brioches, orsi che arrivavano nei giardini dei paesi di montagna per fare scorpacciate di mele e di galline, cinghiali che apparivano in città per grufolare tra i rifiuti, gabbiani candidi che volteggiavano per pasteggiare nelle discariche e tra i bidoni. Il laissez-faire ha portato le volpi a mangiare quello che non devono tra vie e piazzette col rischio di trasmettere la rabbia, i gabbiani a colonizzare le città e i cinghiali a rappresentare un pericolo persino nella Capitale, gli orsi ad aggredire mortalmente gli uomini, e persino i lupi a battere i campi coltivati in cerca di prede più facili. Fermate il, mondo, voglio scendere, gridava Mafalda di Quino.
Gli animali selvatici confidenti non sono quello che qualcuno vorrebbe, ma un problema e un orrore di Natura. La stessa Natura non è quella che un certo ecologismo d’accatto vorrebbe che fosse. Essa è bella, affascinante, misteriosa, ma non è la quintessenza del bello, del giusto, del sano e del corretto. Essa è crudele, è insidiosa, è pericolosa, è infida. Quello che è naturale non è buono e salutare. Altrimenti dovremmo accettare come una benedizione le malattie, i virus, i batteri, i veleni, contro cui invece l’uomo si batte da sempre per sconfiggerli, aumentare le probabilità di sopravvivenza e allungare gli anni di vita. L’evoluzione dell’uomo non è per la Natura, ma è contro la Natura e spesso contro le sue leggi, molte delle quali ha compreso e cercato di piegare al suo interesse, fosse in base al principio biblico o a quello evoluzionistico. L’uomo non accetta la sofferenza, figuriamoci la morte; non accetta il dolore e neppure l’ineluttabile. Subisce i terremoti e pur non imputandoli più al castigo divino non sa ancora come domarli con la scienza, ma ci si impegna. Eppure il terremoto è naturale, le epidemie nascono e muoiono senza poter essere previste, piove o nevica o non piove e non nevica perché così è, e perché il buco dell’ozono si è richiuso così come si era aperto. Tra un catastrofismo e un fatalismo, tra una ribellione e una supina accettazione, acqua, aria terra e fuoco stanno lì a ricordarci che dobbiamo fare i conti con quello che comprendiamo e quello che non comprendiamo. Il mondo disneyano appartiene alla dimensione dell’infanzia, in cui il bene trionfa sempre, c’è sempre un principe azzurro o una fata turchina. La vita, poi, ci racconta altro. Anche se nell’universo non esiste un posto più pericoloso della terra, perché nessuno ne è mai uscito vivo.
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settembre
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8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
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altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
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attività di
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elaborazione dei
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risolvere
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danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
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derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
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l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
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domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.