24 Maggio
Ordinario e straordinario. Una parabola sull'Italia
La pandemia ha lasciato un segno, uno stato (illusorio) nello Stato. La produzione di bonus, incentivi, una-tantum, meccanismi eccezionali diventati stabili. La gestione delle alluvioni sempre nel dopo, un rinvio in attesa dell'emergenza. Il governo stanzia due miliardi per i primi interventi in Emilia-Romagna. Ford a caccia di litio. Il dente di drago sul campo di battaglia dell'Ucraina
La fase storica della pandemia ha creato uno stato nello Stato. Quello con la minuscola è uno stato d'animo illusorio che è cresciuto esponenzialmente con i lockdown e le politiche di sostegno dell'economia trasformate in una sorta di vita da Oblomov dove il lavoro è il non-lavoro e la retribuzione è diventata "il reddito". Accanto a questo status mentale si è sviluppato un altro congegno di 'produzione di denaro' con bonus, incentivi, una-tantum, meccanismi straordinari che hanno messo le ali alla spesa pubblica. Risultato: i conti sono esplosi. Prendiamo il superbonus, secondo il direttore generale del dipartimento delle Finanze, Giovanni Spalletta la spesa è passata da una previsione di 35 miliardi a 67,12 miliardi, mentre il bonus facciate è volato da una stima di 5,9 miliardi a una spesa reale di 19 miliardi. Il bancomat dello stato pagato dallo Stato. Un fatto straordinario, la pandemia e le scelte politiche che ne sono scaturite, viene trattato come ciclo ordinario di spesa con il rischio concreto di condurre i conti dello Stato verso il baratro. L'indifferenza tra ordinario e straordinario, un habitus mentale che respinge la responsabilità rinviandola nel tempo, è in fondo anche la storia delle alluvioni italiane, l'ultima è come le altre, sono tutte uguali, un ciclo di emergenza, clamore, spesa.
01
Il cataclisma dell'ordinario
Gli italiani vivono nell’emergenza e nel clamore. Pensano di galleggiare nell’eccezione, senza rendersi conto della loro normalità. Lo straordinario viene vissuto come fatto isolato dalla storia, non c’è prima e non c’è dopo, tutto è estratto dal contesto, la vita è solo quell’istante e non altro. Finita l’emergenza, spento il clamore, gli italiani restano in attesa del prossimo appuntamento con il cataclisma. Non fanno nulla per immaginarlo, se ne sospettano l’esistenza lo ignorano, se ne conoscono le soluzioni per prevenirlo, le rimandano, se qualcuno li avvisa...
La fase storica della pandemia ha creato uno stato nello Stato. Quello con la minuscola è uno stato d'animo illusorio che è cresciuto esponenzialmente con i lockdown e le politiche di sostegno dell'economia trasformate in una sorta di vita da Oblomov dove il lavoro è il non-lavoro e la retribuzione è diventata "il reddito". Accanto a questo status mentale si è sviluppato un altro congegno di 'produzione di denaro' con bonus, incentivi, una-tantum, meccanismi straordinari che hanno messo le ali alla spesa pubblica. Risultato: i conti sono esplosi. Prendiamo il superbonus, secondo il direttore generale del dipartimento delle Finanze, Giovanni Spalletta la spesa è passata da una previsione di 35 miliardi a 67,12 miliardi, mentre il bonus facciate è volato da una stima di 5,9 miliardi a una spesa reale di 19 miliardi. Il bancomat dello stato pagato dallo Stato. Un fatto straordinario, la pandemia e le scelte politiche che ne sono scaturite, viene trattato come ciclo ordinario di spesa con il rischio concreto di condurre i conti dello Stato verso il baratro. L'indifferenza tra ordinario e straordinario, un habitus mentale che respinge la responsabilità rinviandola nel tempo, è in fondo anche la storia delle alluvioni italiane, l'ultima è come le altre, sono tutte uguali, un ciclo di emergenza, clamore, spesa.
01
Il cataclisma dell'ordinario
Gli italiani vivono nell’emergenza e nel clamore. Pensano di galleggiare nell’eccezione, senza rendersi conto della loro normalità. Lo straordinario viene vissuto come fatto isolato dalla storia, non c’è prima e non c’è dopo, tutto è estratto dal contesto, la vita è solo quell’istante e non altro. Finita l’emergenza, spento il clamore, gli italiani restano in attesa del prossimo appuntamento con il cataclisma. Non fanno nulla per immaginarlo, se ne sospettano l’esistenza lo ignorano, se ne conoscono le soluzioni per prevenirlo, le rimandano, se qualcuno li avvisa di un pericolo, non lo ascoltano. Ciò che è straordinario è questo modo di vivere (e di morire), questa sospensione dalla realtà che appare proprio quando arriva lo stato d’eccezione.
Le alluvioni in Italia sono un fatto periodico, in buona parte dei casi prevedibile, ci sono regioni che sanno esattamente dove può accadere e come si può rimediare, ma per il modus vivendi che si sono dati gli italiani il dopo domina sul prima, dunque prima arriva il disastro e poi la soluzione. L’Emilia-Romagna, la regione che la narrazione progressista diceva fosse ben governata e ecologicamente corretta, una favola che dai tempi del comunismo a oggi era sopravvissuta alla reliquia storica del socialismo reale. Nel maggio del 2023 anche quella parabola si è chiusa, rivelando lo stato d’abbandono del territorio emiliano. E non da oggi, perché il numero di alluvioni è sotto gli occhi di qualunque cronista con voglia di andare indietro a sfogliare le raccolte dei giornali. È come sempre una questione di memoria e menzogna, la prima è intermittente, la seconda è stata svelata una volta per tutte.
Il Consiglio dei ministri ieri ha dato il via libera a una prima importante risposta, 2 miliardi di euro per la fase d'emergenza, seguirà poi la ricostruzione che andrà finanziata in maniera altrettanto robusta. Buona parte di questo intervento del governo si poteva evitare con la prevenzione, con la manutenzione del territorio nel corso degli anni, con opere di messa in sicurezza e contenimento dei corsi d'acqua. Gli ambientalisti dell'Emilia Romagna hanno bloccato tutte le proposte. Il risultato purtroppo è visibile.
02
Ford e la caccia al litio
Ford è caccia di litio per le batterie delle sue auto elettriche. Le terre rare fanno parte dei componenti della nuova generazione hi-tech, energia e mobilità dipendono dalla loro disponibilità. I produttori di litio sono Cile, Australia, Cina, Argentina e pochi altri.
La domanda è altissima (entro il 2030 sarà quintuplicata), il prezzo a tonnellata in decollo verticale.
Ford deve colmare un divario di 7 miliardi di costi rispetto alla concorrenza, ha bisogno di litio attraverso forniture stabili, sicure, costanti. Dunque la casa automobilistica americana collaborerà con Albemarle e SQM, due tra le principali aziende che operano nel settore. Ecco la curva del titolo di Albemarle negli ultimi 5 anni:
L'Inflation Act dell'amministrazione Biden concede crediti d'imposta per gli investimenti e gli acquisti nel territorio americano, l'obiettivo è quello di creare una catena di approvvigionamento indipendente dalla Cina.
03
Il gioco (pericoloso) sul tetto del debito americano
Joe Biden e Kevin McCarthy non hanno ancora raggiunto l'accordo per aumentare il tetto del debito americano. Nessuno crede all'ipotesi di un default degli Stati Uniti, si tratta solo di uno scontro politico, ma potrebbe anche rivelarsi improvvisamente un'emergenza finanziaria lampo. Il punto è che l'accordo sembrava vicino, ma il presidente e lo speaker repubblicano della Camera, hanno scoperto di essere ancora distanti dall'intesa. Janet Yellen, segretario al Tesoro, ha detto che il mancato innalzamento del tetto del debito prima del 1° giugno potrebbe innescare un default. Nessuno ci crede, è un gioco. Pericoloso.
04
Il dente di Putin
La Russia sa che l'Ucraina si prepara a un'offensiva nel sud occupato dall'esercito di Mosca. La conquista di Bakhmut (quel che ne resta) non cancella il problema del Cremlino, il tentativo di Kiev di far arretrare verso la Crimea le truppe russe. Gli strateghi del comando di Mosca hanno iniziato a scavare trincee e piazzare linee di denti di drago nei punti nevralgici dei territori occupati. Cosa sono i denti di drago? Guardate qui:
Servono a fermare i carri armati. Le linee russe in Ucraina sono disseminate di denti di drago, ecco le immagini satellitari. C'è chi lo chiama il dente di Putin, basterà a fermare i carri ucrani? Qui sotto, ecco le immagini satellitari delle linee difensive.
Secondo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in questa "guerra di attrito" è fondamentale la logistica, e in particolare il rifornimento continuo di munizioni, per le quali deve essere incrementata la capacità di produzione nei paesi alleati e devono essere utilizzati gli acquisti congiunti. L'altro passo, è la capacità di attacco aereo, per questo l'alleanza addestrerà i piloti ucraini sui caccia F-16 americani. Chi sarà il primo a fornire gli aerei? Non l'Italia, che non ha una flotta di F-16, la nostra partecipazione sarà fornire addestramento.
"Negli ultimi mesi - ha ricordato Stoltenberg - abbiamo consegnato carri armati pesanti come i Leopard" dalla Germania, "i British Challenger dal Regno Unito e ora anche gli Abrams dagli Stati Uniti. E nelle ultime settimane il Regno Unito ha consegnato missili da crociera avanzati a lungo raggio, che stanno già facendo la differenza sul campo di battaglia. E poi, naturalmente, negli ultimi giorni, abbiamo sentito l'annuncio da parte di diversi alleati tra cui Stati Uniti, Regno Unito e alcuni paesi europei che inizieranno l'addestramento dei piloti per i moderni caccia occidentali che usano gli standard della Nato".
05
Un secolo di Kissinger e una svolta per l'Ucraina
Washington, Casa Bianca, agosto 1974. Il presidente Gerald Ford (a sinistra) con Henry Kissinger.Henry Kissinger il prossimo 27 maggio compirà cent'anni, un tempo lungo, lucido. In un'intervista a Cbs News, l'ex segretario di Stato ha affermato che "ora che la Cina è entrata nei negoziati, ne verremo a capo, penso che entro la fine dell'anno parleremo di un processo negoziale e persino di veri e propri negoziati". Kissinger è ancora attivo, a pochi giorni dallo scoccare dei cent'anni, afferma che "ci sono buone probabilità" che Xi Jinping e Vladimir Putin prendano una sua telefonata. E si dice pronto, su richiesta di un presidente, a volare a Mosca per parlare con Putin. "Sarei propenso a farlo, ma lo farei come consigliere, non come persona attiva". Diplomazia inossidabile.
06
Noi e il momento Wall-E
Il momento Wall-E un giorno arriverà? Quell'istante che si dilata all'infinito in cui l'intera umanità sarà intenta solo alla contemplazione edonistica? Dalla schiavitù sotto gli imperatori alla presunta 'liberazione' dal lavoro, che sogno. Alimenta i tomi della critica sociale, le opere di Hollywood di cui il cartone Wall-E è una stupenda realizzazione firmata Pixar nel 2008. Il nostro robot abbandonato sul pianeta Terra a sua volta abbandonato dai suoi abitanti che l'hanno consumato fino a dover migrare su navi orbitanti nello spazio, questo 'essere' (e non essere), questo intelligente artificiale con un sentimento umano, viene evocato dall'Economist insieme ai romanzi della serie 'Culture' dello scrittore scozzese Ian M. Banks (autore preferito di Jeff Bezos e Elon Musk) per fare un giro sulla macchina del tempo di domani. Dunque, la visione-invocazione che fu di Karl Marx, quella sulle catene, è alle porte? "Che le classi dominanti tremino pure all’idea d’una rivoluzione comunista. I proletarii non hanno nulla a perdere, all’infuori delle loro catene: essi hanno un mondo da guadagnare", diceva il profeta del comunismo. La domanda rimbalza dal 1848 (anno di pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista, a Londra) al 2023 con la gradazione di stile e di tono di questi tempi levigati come il design degli oggetti di Apple, una questione di nuance dove il tema è sempre lo stesso: come sarà la nostra vita in un mondo dove l'Intelligenza Artificiale può fare tutto e, dunque, liberarci dal lavoro?
Dipende dall'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale. Se non supera il limite fisico, se non può sostituire l'idraulico e il muratore, se l'automazione non tocca il livello del lavoro manuale che è l'essenza della parola 'artigiano', la conseguenza sarà che di fronte allo sviluppo esponenziale dell'Intelligenza Artificiale nel settore cognitivo avremo "gli umani che lavoreranno in un mondo fisico, probabilmente sotto la guida di direttori generali o professori che sono l'Intelligenza Artificiale". Le macchine al comando in una società che ha costruito un'altra schiavitù dove al vertice della piramide ci sono le prestazioni del microchip.
L'Intelligenza Artificiale potrebbe anche superare la barriera fisica, essere in grado di fare tutto, dunque sostituire l'umano. A questo punto, la strada si biforca: tutti potrebbero smettere di lavorare, dedicarsi al consumo e trascurare la cura (del territorio, quello che stiamo facendo), fino a costruire colonie spaziali dove il bisogno non c'è e si fluttua nel cosmo senza uno scopo; oppure il 'tempo liberato' diventa l'occasione per dirigere i propri interessi verso quello che appare come l'ineludibile desiderio dell'umanità, il gioco. Che diventerebbe la nuova occupazione di un'altra civiltà che trasformerebbe il lavoro nell'evoluzione futuristica dei giochi olimpici dell'Antica Grecia.
Fantasie? Non c'è niente di più reale del fantastico. Anticipa, evolve, risolve. Quando anche il problema della politica finirà nelle mani dei robot (e ora è già sotto l'influenza degli algoritmi e degli stati d'animo dei follower), questo scenario avrà raggiunto l'apice e l'uomo sarà un mix di macchina e coscienza, carne e filamento sintetico, intreccio di dna modificato e calcolo quantico, l'umanità sarà il progetto di una macchina, una selezione della bio-ingegneria dove ogni tratto genetico scrive un destino che è pre- senza possibilità di deviazione, un nasci-vivi-muori che è solo una questione di obsolescenza del modello, una data di design e assemblaggio. Bello, viaggiare nel futuro, ora, con il vostro permesso, per il vostro robot-scrivente è il momento di andare a ricaricare le batterie.
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che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.