1 Gennaio
2018. La storia di Mattarella e gli sci di Kim
Benvenuto 2018! Il discorso tra passato e presente del Presidente della Repubblica. Un'Italia in cerca di meritocrazia e la politica delle alici. Il sottosopra in Iran e la Corea del Nord che inaugura la diplomazia degli sci. Scintille, Gin Martini, Whiskey Sour e Star Wars.
Nuovo anno. Primo giorno. Siamo tutti pieni di buoni propositi, amiamo fare previsioni, cerchiamo come rabdomanti il futuro. È un bene che sia così, immaginate un mondo dove tutti sono con la testa voltata all'indietro, dove la frase di rito, mista a un certo cinismo e disprezzo per i giovani che stanno affacciandosi alla porta della Storia è sempre quella, "ah, les beaux jours!". Diffidate dei pessimisti, se le cose vanno male, sono i primi a cercare l'ottimista per farsi salvare. Frequentate i realisti, che sono ottimisti bene informati. Ascoltate gli utopisti, sono divertenti, spesso sono in anticipo. Premiate il talento dei sognatori che costruiscono.

E portate sempre con voi questa frase di Albert Einstein:
Chi dice che una cosa è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo.
Il successo si misura con la capacità di sbagliare, cadere, rialzarsi. Quando qualcuno vi dice di non aver mai sbagliato, di non aver mai fallito, ci sono solo due possibilità: o mente o non ha mai fatto niente. In ogni caso, lasciatelo a vaneggiare di se stesso senza la vostra compagnia.
01
Accetta il consiglio. Per questa volta
Questo è il giorno perfetto per guardarsi dentro, trovare quell'attimo per (ri)trovarsi, è il tempo giusto per il monologo finale di The Big Kahuna:
La vita è luce e buio, un'immersione e riemersione nei cicli della Storia. Un secolo fa l'Europa piombava nel ciclo delle due guerre mondiali, intere generazioni andarono perdute. Settantadue anni dopo la fine delle ostilità, il mondo è un posto caldo, piatto, affollato, ma nonostante tutto colmo di pace, amore, creatività, genio, lavoro, altruismo. Le energie nuove sono quelle che mettono insieme l'esperienza e il dinamismo, l'uomo di mondo e l'ingenua freschezza, il pensare e vedere lungo con l'estro fulminante, il gesto calmo e definitivo che si sposa con il guizzo scintillante.
Una...
Nuovo anno. Primo giorno. Siamo tutti pieni di buoni propositi, amiamo fare previsioni, cerchiamo come rabdomanti il futuro. È un bene che sia così, immaginate un mondo dove tutti sono con la testa voltata all'indietro, dove la frase di rito, mista a un certo cinismo e disprezzo per i giovani che stanno affacciandosi alla porta della Storia è sempre quella, "ah, les beaux jours!". Diffidate dei pessimisti, se le cose vanno male, sono i primi a cercare l'ottimista per farsi salvare. Frequentate i realisti, che sono ottimisti bene informati. Ascoltate gli utopisti, sono divertenti, spesso sono in anticipo. Premiate il talento dei sognatori che costruiscono.

E portate sempre con voi questa frase di Albert Einstein:
Chi dice che una cosa è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo.
Il successo si misura con la capacità di sbagliare, cadere, rialzarsi. Quando qualcuno vi dice di non aver mai sbagliato, di non aver mai fallito, ci sono solo due possibilità: o mente o non ha mai fatto niente. In ogni caso, lasciatelo a vaneggiare di se stesso senza la vostra compagnia.
01
Accetta il consiglio. Per questa volta
Questo è il giorno perfetto per guardarsi dentro, trovare quell'attimo per (ri)trovarsi, è il tempo giusto per il monologo finale di The Big Kahuna:
La vita è luce e buio, un'immersione e riemersione nei cicli della Storia. Un secolo fa l'Europa piombava nel ciclo delle due guerre mondiali, intere generazioni andarono perdute. Settantadue anni dopo la fine delle ostilità, il mondo è un posto caldo, piatto, affollato, ma nonostante tutto colmo di pace, amore, creatività, genio, lavoro, altruismo. Le energie nuove sono quelle che mettono insieme l'esperienza e il dinamismo, l'uomo di mondo e l'ingenua freschezza, il pensare e vedere lungo con l'estro fulminante, il gesto calmo e definitivo che si sposa con il guizzo scintillante.
Una delle parole latine che ha sempre fatto sognare il titolare di List è scintilla. La nonna quando attizzava il fuoco nel camino, osservando i vagiti delle fiamme, in piedi, come un generale dell'esercito, intabarrata nella lunga gonna nera a pieghe, i lunghi capelli ramati raccolti in uno chignon con treccia alla francese, ciocche che sfioravano una camicia bianca ricamata (c'era un'antica eleganza, il portamento, nella sua povertà), pronunciava in sardo la frase: "Esti schinchiddendi". Sta scintillando. Fatela suonare, balzare sulla lingua e emergere dalle labbra, lentamente, allungatela, cercatela, ;scintilla. Emette energia e fascino, il suo bagliore è nella fisica, nella filosofia, nella poesia. L'origine di tutto.
02
Il discorso di Mattarella

Mentre il titolare stendeva le sue note per questo primo List del 2018, il Presidente Mattarella faceva il suo discorso di fine anno. Un intervento centrato sui giovani, la loro partecipazione al voto, condotto dal fil rouge della Storia, la guerra (e i giovani che vi parteciparono e morirono) e i settant'anni della nostra Costituzione, un discorso raffinato, da non liquidare sbrigativamente, con un continuo vai e vieni, entrare e uscire dalle porte del passato e del presente:
Nell'anno che si apre ricorderemo il centenario della vittoria nella Grande guerra e la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto.
In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora - i ragazzi del '99 - vennero mandati in guerra, nelle trincee.
Molti vi morirono.
Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica.
Propongo questa riflessione perché, talvolta, corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell'Europa.
Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo.
Assistiamo, persino, al riaffacciarsi della corsa all'arma nucleare.
È un intervento che intreccia ieri e oggi,la ragione è spiegata in questo passaggio:
Non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi in una sospensione del tempo, che ignora il passato e oscura l'avvenire, così deformando il rapporto con la realtà.
Il Presidente coglie il segno, un Paese che non coltiva la memoria, non ricorda le lezioni della Storia, non può affrontare il futuro con le chiavi giuste per interpretarlo, vederlo.
Mattarella, tocca tutti i tasti della contemporaneità e lo fa con la sua delicatezza istituzionale, sa che la campagna elettorale sarà dura, vede il rischio della demagogia alle porte, il suo ruolo sarà decisivo dopo tutto questo inevitabile caotico scontro tra forze politiche in crisi di idee. Emergenza numero uno: il lavoro. Si parla molto di pensioni, redditi di cittadinanza, di inclusione, di dignità. Ma il tema vero, reale, lancinante, resta ai margini: come creare posti di lavoro stabili.
Il nostro 2018 comincia con i pensieri di due "ragazzini" di List: Michele Magno, classe 1944 e Riccardo Ruggeri, classe 1934. Magno martella nella sua officina operaia 2.0 il concretissimo rapporto che deve esserci tra lavoro e merito; Ruggeri pennella una campagna elettorale che si risolverà come in amore: o amanti o amici. Che faville.
Il titolare di List vi augura buon anno. Siate scintillanti.
03
A proposito di meritocrazia

di Michele Magno
"Ma a un giovane che non sa chi sia Martelli, gli devi dire se vanno avanti i figli di papà o chi ha merito". Nel suo recente tour ferroviario, Matteo Renzi è tornato più volte su quello che - almeno dal convegno della Leopolda del 2011 - è il concetto chiave della sua cultura sociale. Lasciamo stare lo slogan coniato da Claudio Martelli nella conferenza programmatica del Psi ("Un'alleanza riformista tra il merito e il bisogno", Torino, 1982), a cui pure si è richiamato il segretario del Pd. La verità è che da oltre un decennio il merito è tra i valori più invocati quanto più controversi nella discussione pubblica italiana.
Ma cos'è il merito, allora? Due sono i significati principali che ci consegna la tradizione teorica di matrice weberiana. Il primo si riferisce alle qualificazioni formali, i titoli di studio, come attestato delle capacità individuali e dell'impegno speso per acquisire determinate competenze. Il secondo rimanda direttamente all'intelligenza (misurata in base al famoso Quoziente) e allo sforzo profuso nello studio e nel lavoro.
La questione è quindi risolta? Niente affatto. Perché resta aperto il piccolo problema di come il merito viene valutato da chi detiene l'autorità per l'accesso alle professioni, o da chi ha il potere di premere il pulsante dell'ascensore sociale. In questo senso, il mondo delle raccomandazioni rappresenta il lato sommerso o, se si preferisce, il lato oscuro della meritocrazia. D'altronde, quest'ultimo - come raccontano le cronache giudiziarie - è in grado di inquinare le stesse procedure formali di reclutamento negli apparati amministrativi.
Ancora. Non basta prendersela con una scuola che non premia il talento di professori e studenti, o con la piovra del nepotismo e del clientelismo che sostituisce i più bravi con i più furbi. Infatti, in tante imprese italiane la meritocrazia è usata non come un mezzo per valorizzare il "saper fare" dei lavoratori, ma per garantirsi la loro obbedienza e la loro fedeltà all'azienda. Questi erano gli "assegni di merito" alla Fiat novecentesca. Essi sopravvivono anche oggi, sebbene con nomi diversi, magari per penalizzare scioperi e assenze per malattia.
Infine. Il dibattito sulla meritocrazia è tuttora troppo timido sul rapporto tra merito e ricompense. Ammesso e non concesso che le classi dirigenti siano state selezionate sulla scorta di criteri meritocratici, come si può giustificare l'attuale -enorme - forbice tra i redditi di "chi comanda" e quelli di "chi esegue"? Forse un moderno sistema formativo e un nuovo modello contrattuale dovrebbero servire anche a promuovere le capacità e a valorizzare le competenze delle persone che lavorano, più che a rilasciare certificati di affidabilità estranei alle esigenze produttive delle imprese.
Facciamo un esempio. I nostri sindacati, Cgil in testa, chiedono l'abolizione dell'automatismo che lega l'età di pensionamento alla speranza di vita. Si tratta di un meccanismo iniquo che penalizza l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, ha tuonato Susanna Camusso. Facciamo finta che sia vero. Allora devono però spiegare perché non chiedono l'abolizione degli automatismi salariali (scatti di anzianità) e promozionali (passaggi di qualifica), previsti nei più importanti contratti collettivi nazionali.
In alcuni paesi europei, come Germania e Olanda, gli scatti di anzianità sono stati convertiti in quote salariali erogate in relazione alla esperienza e alla professionalità dei lavoratori, più che alla loro anzianità di servizio. Si è quindi puntato su una maggiore corrispondenza tra professionalità effettiva e progressione economica e di carriera. Inoltre, "le somme corrisposte a questo titolo potrebbero essere assoggettate a un regime fiscale e contributivo di vantaggio, in modo da contribuire a ridurre ancora di più il divario tra costo del lavoro e produttività" (Davide Serra, Bollettino Adapt, 21 novembre 2016).
Ora, poiché credo che sia difficile distinguere tra automatismi ingiusti e automatismi virtuosi, non resta che prendere atto di una stridente contraddizione nella cultura rivendicativa del movimento sindacale. Si può anche capirla sul piano politico (la maggioranza degli iscritti alle confederazioni sono pensionati); ma sarebbe almeno auspicabile un linguaggio più sobrio e meno moralistico quando si invocano le ragioni della giustizia sociale nella difesa degli anziani e dei più deboli.
04
La politica delle alici

di Riccardo Ruggeri
Che anno sarà, politicamente, il 2018? Solare, perché farà chiarezza. In questo senso, mai sono stato così ottimista. Per natura rifiuto di cadere nel pessimismo di moda e al contempo nell’ottimismo di maniera. Certo, i primi due mesi saranno orrendi, specie per noi delle élite, tutto il brutto che abbiamo sedimentato esploderà. È trent’anni che ci scambiamo insulti e volgarità, a volte neppure eleganti, ora siamo stanchi, siamo tutti più vecchi di quanto reciti la nostra carta d’identità. I cittadini non ne possono più di noi, appariamo così piccini, così rissosi. In questo periodo pre-elettorale noi establishment, perché è di noi che parlo, ancora ci divideremo, ci insulteremo, useremo ogni mezzo per prevalere gli uni sugli altri, con l’arroganza idiota che ci ha spesso contraddistinto. Per questo ci considerano una casta, ma non siamo neppure capaci a esserlo. Fino alla fine i colpi bassi si sprecheranno, ma poi, appunto, finirà. Succederà qualcosa, che oggi non so neppure immaginare, certo niente di eclatante, non un terremoto, forse una scossa sussultoria atipica. Cambierà lo scenario, ne sono certo ma non so come. La politica è come l’amore, nel durante vale tutto, ma alla fine arriva, sia benedetto, il pianto, la disperazione, e dopo ci si chiarisce, e si decide: o amanti o amici, mai nemici. In fondo, se non tutti patrioti, tutti italiani, a modo nostro, lo siamo. E nel profondo siamo convinti di essere, di riffa o di raffa, il miglior popolo del mondo. Penso sia oggettivamente vero. Prendiamone atto, per una volta, non facciamoci del male.
Il 2 marzo finirà una mai nata Seconda Repubblica, il 3 marzo sarà una giornata di silenzio, il 4 voteremo. Passerò la notte conEnrico Mentana, e il 5 saprò chi ha vinto. Nascerà, a insaputa dei più, la Terza Repubblica, ed io, per quel che vale (nulla), collaborerò, perché questa volta, qualunque sia il finale, ha deciso il popolo, il risultato non è stato alterato o mediato da leggi elettorali maggioritarie. Governabilità? Tranquilli, sarà meglio di Spagna, Olanda, Belgio e Germania. Da noi un Governo nascerà presto, perché una delle quattro possibili alleanze, più o meno pelose, si verificherà. Vediamole, messe in fila, come fossero i soldatini di piombo della mia infanzia:
- Renzi-Berlusconi;
- Berlusconi-Salvini-Meloni;
- Di Maio-Grasso;
- Di Maio-Salvini.
Mettiamoci nei panni dell’establishment, quindi nei nostri panni: ai più è gradita la soluzione numero 1. In via subordinata, con determinate garanzie (cioè un Berlusconi dominante) e anche la soluzione numero 2. Mettiamoci però anche nei panni dei cittadini comuni. Purché non esca la 1, Di Maio, Grasso, Salvini/Meloni (la maggioranza dei voti?), saranno disposti a fare qualsiasi compromesso, ormai si sono fatti furbi, sanno che, in caso contrario, incombe la minaccia del governo del Presidente (Paolo Gentiloni è lì in gattonesca attesa) o di nuove elezioni. Sarebbe mortale per loro fare la parte degli allocchi. Ingoieranno quello che c’è da ingoiare, ma si accorderanno. Il 5 marzo sarà un’elezione secca, da dentro o fuori. Dobbiamo rispettarla, tutti.
Per questo sono ottimista, i cinque i partiti in gioco, una soluzione la troveranno. Questo mi pare l’unico aspetto innovativo della mia analisi, più popolar-psicologica che politico-consolatoria. E sono pure ottimista, perché i cittadini hanno capito che queste elezioni sono paragonabili a quelle del 1948, ergo si recheranno in massa alle urne (ipotizzo oltre l’85 per cento), e con questi numeri nessuno è in grado di fare previsioni, poi, a urne scrutinate, tutti dovranno tacere. Lo dico con cognizione di causa. Dopo il 1994 faccio parte di quella metà degli italiani, che i sondaggisti indicano come: “Indecisi, Schede bianche, Non votanti”. Io voterò, come ho sempre fatto, ma la decisione per chi, la prenderò nel tratto di strada tra casa mia e il seggio elettorale, al limite in cabina: non voglio sbagliare.
Mettiamoci nei panni dei nostri concittadini, escludiamo quelli ideologicamente schierati (sono sempre meno), in questi anni sono stati bombardati da analisi, giudizi, atti, politiche, dalle priorità e da risultati spesso, per loro, incomprensibili o imbarazzanti. Cosa fa un poveraccio (ne so qualcosa, lo sono stato per quarant’anni)? Accumula, accumula, accumula, poi di colpo trasferisce nella matita copiativa il vero o il percepito dei cinque anni trascorsi. Si comporta come le alici di Cetara. Il pescatore le mette in piccole botti di castagno, alternandole a strati di sale e con dischi di legno sui quali sono posti dei pesi, via via minori. Poi le preme e il succo cola, cola, cola, e il colore si fa via via più ambrato. Questo, noi establishment abbiamo fatto in questi anni verso i nostri concittadini, come possiamo pretendere che le alici non siano stanche e la colatura non sia salata? Allora che fare? Andiamo in massa a votare e incrociamo le dita.
***
Magno e Ruggeri hanno questo "tempo lungo" nella loro scrittura, il distillato - la colatura dell'acciaio di Michele e quella delle alici di Riccardo - di quella cosa preziosa che si chiama esperienza. Il 2018 sarà un anno che si porta in spalla l'esperienza, la rupture del biennio precedente, ne consoliderà i tratti che prima vedevamo come bagliori lontani nell'orizzonte. Là fuori, la storia sta ruggendo.
In Iran la piazza è in movimento, siamo al quarto giorno di protesta, ci sono state altre vittime, il regime iraniano pencola tra apertura e linea dura, il presidente Hassan Rouhani si trova di fronte al rebus della potenza sciita in Medio Oriente e la sua intrinseca debolezza interna. Vedremo quale sarà l'esito, nessuno pensa a un impossibile crollo del regime, ma la Storia avanza e la libertà nelle sue svariate forme è un potente motore di trasformazione. Libertà che Kim jong-un non ha: è prigioniero del suo incubo nucleare. Nel suo discorso di fine anno il dittatore della Corea del Nord ha ribadito di avere l'indice che sfiora il pulsante nucleare, ma ha anche detto di essere pronto a inviare una delegazione di atleti ai Giochi olimpici invernali che si terranno in febbraio in Corea del Sud. Kim jong-un è questo: stop and go. E la Bomba. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
05
RadioList. La protesta in Iran
Ieri pomeriggio il titolare ha registrato una puntata speciale di RadioList dedicata alla rivolta in Iran. Ieri ci sono state altre manifestazioni, altri due morti, siamo al quarto giorno di protesta in piazza. Tutto è cominciato nelle città colpite dal crac delle banche iraniane. Le difficoltà dell'economia si sono sommate alla crisi del credito di cui si è parlato ben poco e invece è profonda. Il regime ha bloccato i social media e il presidente Rouhani ha invitato alla calma e si ritrova di fronte a un dilemma: reprimere o cercare di aprire a ulteriori riforme? Sullo sfondo, c'è il grande risiko del Medio Oriente, le pressioni dell'America per la revisione del programma nucleare. Con Fabio Squillante, fondatore e direttore di Agenzia Nova, abbiamo provato da tratteggiare lo scenario e fare un'analisi di quanto sta accadendo nella repubblica islamica.
Vedremo gli esiti di tutto questo, l'Iran è un paese in movimento, ha esercitato - in collaborazione con la Russia di Vladimir Putin - la sua influenza decisiva in Iraq, in Siria, in Libano, ma i suoi problemi interni sono riemersi.
06
Kim fa flip flop

Rieccolo, è sempre lui, con quel taglio di capelli in gara con il ciuffo di Donal Trump, pronto a minacciare, a blandire, a dire che il suo paese ha l'Arsenale e la Bomba e i Missili. Una lucida distopia. Reale. Il suo discorso di inizio anno è stato interrotto prima della conclusione dalle tv della Corea del Sud. Cosa ha detto Kim? Fa sempre il suo gioco del pendolo, interpreta tutte le parti in commedia, il poliziotto buono e quello cattivo, fa flip flop.
"Il pulsante nucleare è sempre sulla mia scrivania", dice. Ma attenzione, Kim è molto più "diplomatico" e attento all'uso delle parole di quanto si immagini: ha spiegato che le userà solo in caso di aggressione. Nella teoria dei giochi questo significa che senza una mossa, non c'è alcuna mossa. È l'equilibrio nucleare. Che equilibrio. Kim ha promesso che costruirà nuove testate nucleari e missili, ovvio, poi a sorpresa la mossa d'apertura: potrebbe inviare una delegazione ai Giochi olimpici invernali della Corea del Sud, in febbraio.
Il discorso che apre l'anno contiene sempre elementi che poi si realizzano. L'anno scorso annunciò la costruzione di un missile intercontinentale. Ne ha testati tre nel corso del 2017 e ha condotto il sesto test nucleare, il più potente. I suoi botti non sono d'artificio.
Secondo un report degli analisti del National Security Strategy (INSS), il think tank dell'intelligence della Corea del Sud, citato dall'agenzia coreana Yonhap, Kim potrebbe chiedere a Seul una cessazione parziale delle sanzioni e il primo segnale di distensione sarebbe proprio l'invio degli atleti ai Giochi olimpici invernali. Come sempre, lo sport è politica. Ricordate la diplomazia del ping pong di Nixon e Kissinger con la Cina? Fu un'operazione politica delicatissima, con tanto di report continui della Casa Bianca:
Kim farà la pace sul bob o sugli sci? Wait and see, qui abbiamo il taccuino squadernato. Per ora, brindiamo insieme al nuovo anno.
07
Gin Martini e Whiskey Sour
Benvenuto 2018. Il titolare e il socio spagnolo vi augurano Buon Anno. Mario con il suo Gin Martini e Maite con il suo Whiskey Sour. Che la forza sia con voi. Ok, va bene, facciamo partire Star Wars. Si vola nel 2018.
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quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.