28 Agosto
Guerra e tassi, sarà un lungo inverno
La settimana ha visto due notizie che pre-dicono il futuro: l’eliminazione del capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin; il vertice dei banchieri centrali di Jackson Hole. Sono elementi che impattano sulle politiche europee e le decisioni che il governo italiano dovrà prendere
La settimana ha visto due notizie che pre-dicono il futuro: l’eliminazione del capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin; il vertice dei banchieri centrali di Jackson Hole. La prima notizia ci racconta (e ricorda) che cosa è e cosa sarà la Russia durante e dopo Putin; la seconda rivela che i padroni del denaro stanno navigando in un oceano sconosciuto. Sono elementi che impattano sulla nostra vita, sulle politiche europee e le decisioni che il governo italiano dovrà prendere fin da oggi, con il primo consiglio dei ministri dopo la pausa estiva. Vediamo i due punti, elmetto e portafoglio. Sarà un lungo inverno.
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L’eliminazione di Yevgeny Prigozhin faceva parte del playbook di Mosca, era nel copione del thriller, è avvenuta in maniera spettacolare, a favore di telecamera, un’esecuzione esemplare. L’aereo che trasportava i vertici di Wagner (ricordiamo che è morto anche il comandante militare, Dmitry Utkin, in un colpo solo sono saltate le teste della catena di comando dei mercenari) è stato mandato in picchiata da una bomba a bordo, Prigozhin è finito nell’archivio del libro nero della storia. Il futuro di Wagner? Sta sospeso nel limbo dei progetti di Putin, i mercenari dovranno giurare fedeltà alla Russia, questo è il primo passo per una sorta di ‘istituzionalizzazione’ di una compagnia di ventura che ha giocato tutte le partite più importanti della Russia sulla scacchiera della guerra. Wagner è stata decisiva in Libia, è l’avamposto del Cremlino in Africa, i miliziani non sono ragazzi provenienti dai luoghi remoti dell’immenso impero, non sono giovani coscritti inviati al loro destino di piombo e lacrime, carne da cannone che nella storia russa è una tragedia immane che emerge dai libri di storia, la brigata con il teschio è una falange di uomini addestrati a fare la guerra. Durante il tentato golpe e la...
La settimana ha visto due notizie che pre-dicono il futuro: l’eliminazione del capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin; il vertice dei banchieri centrali di Jackson Hole. La prima notizia ci racconta (e ricorda) che cosa è e cosa sarà la Russia durante e dopo Putin; la seconda rivela che i padroni del denaro stanno navigando in un oceano sconosciuto. Sono elementi che impattano sulla nostra vita, sulle politiche europee e le decisioni che il governo italiano dovrà prendere fin da oggi, con il primo consiglio dei ministri dopo la pausa estiva. Vediamo i due punti, elmetto e portafoglio. Sarà un lungo inverno.
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L’eliminazione di Yevgeny Prigozhin faceva parte del playbook di Mosca, era nel copione del thriller, è avvenuta in maniera spettacolare, a favore di telecamera, un’esecuzione esemplare. L’aereo che trasportava i vertici di Wagner (ricordiamo che è morto anche il comandante militare, Dmitry Utkin, in un colpo solo sono saltate le teste della catena di comando dei mercenari) è stato mandato in picchiata da una bomba a bordo, Prigozhin è finito nell’archivio del libro nero della storia. Il futuro di Wagner? Sta sospeso nel limbo dei progetti di Putin, i mercenari dovranno giurare fedeltà alla Russia, questo è il primo passo per una sorta di ‘istituzionalizzazione’ di una compagnia di ventura che ha giocato tutte le partite più importanti della Russia sulla scacchiera della guerra. Wagner è stata decisiva in Libia, è l’avamposto del Cremlino in Africa, i miliziani non sono ragazzi provenienti dai luoghi remoti dell’immenso impero, non sono giovani coscritti inviati al loro destino di piombo e lacrime, carne da cannone che nella storia russa è una tragedia immane che emerge dai libri di storia, la brigata con il teschio è una falange di uomini addestrati a fare la guerra. Durante il tentato golpe e la marcia su Mosca sono stati più efficaci di quanto abbiano impaginato i giornali, come ricorda il Lieber Institute dell’accademia militare di West Point (l’officina della leadership militare americana, l’eccellenza nella teoria e pratica del mestiere della guerra), “elicotteri e altre forze russe hanno attaccato il convoglio del Gruppo Wagner mentre si dirigeva verso Mosca, un'operazione che Prigozhin ha detto essere stata ordinata da Gerasimov. Secondo quanto riferito, sono stati abbattuti elicotteri e (forse) un posto di comando aereo e sono morti più di una dozzina di soldati e aviatori russi. A Voronezh è esploso un deposito di carburante e Prigozhin ha accusato le forze russe di aver attaccato obiettivi civili. L'esercito e le forze dell'ordine hanno assunto posizioni difensive a Mosca e dintorni, sono state erette barriere alle porte della città”. Wagner era un pericolo imminente, quel che è successo durante la ‘marcia su Mosca’ resta un mistero.
Gli uomini di Wagner sono ancora ‘sul campo’ in vari quadranti, sono armati bene, combattono a sciame, con gruppi mobili d’assalto composti da una sola dozzina di uomini (che hanno bisogno della copertura dell’esercito di Mosca, che spesso in Ucraina è mancato, una delle ragioni dello scontro tra Prigozhin e i generali di Putin). L’uomo del Cremlino nel prossimo futuro continuerà a usarli in operazioni offensive in Ucraina e altrove, la Russia è in guerra e ha intenzione di prolungarla, ancora una volta, per fare un altro ‘passaggio d’inverno’ e testare la resistenza degli alleati dell’Ucraina, quella degli Stati Uniti e di un’Europa, l’intera Alleanza è entrata nel ciclo elettorale dal quale emergeranno il Commander in Chief alla Casa Bianca e i rappresentanti del Parlamento europeo che dovranno poi trovare l’assetto per la nuova Commissione Ue. Nessuno andrà a morire per Kiev, questo rende più facile il sostegno a Zelensky, ma le differenze in America sono marcate (ascoltare cosa dice sulla guerra l’emergente candidato trentotenne di origine indiana, Vivek Ramaswamy) e la compattezza dell’Europa sarà messa di nuovo a dura prova dallo swing di un’opinione pubblica che per ora non vede una via d’uscita, la road map per chiudere il conflitto.
Vladimir Putin, uscito dal golpe indebolito, ha subito pigiato il pulsante del contro-golpe: prima ha trattato lo stop della marcia su Mosca con Prigozhin minacciando una risposta totale contro i mercenari, poi gli ha assicurato un passaggio sicuro in Bielorussia e ha inviato i suoi generali al comando di Wagner a Rostov sul Don. Partita chiusa con un pareggio. Impossibile. Perché Prigozhin ha ripreso a parlare, mostrarsi, viaggiare (un filmato dall’Africa) e infine, con un epilogo da romanzo di Ken Follet, il capo di Wagner ha incontrato il suo destino già scritto. Crash. La chiusura del cerchio, il sigillo politico che restituisce a Putin lo scettro, che in Russia è il potere di vita e di morte.
***
Con la guerra nel cuore dell’Europa, l’America in campagna elettorale, l'economia della Cina in rallentamento e sull’orlo di una crisi finanziaria, i banchieri centrali si sono incontrati nell’annuale simposio di Jackson Hole organizzato dalla Federal Reserve Bank di Kansas City, ai piedi della catena montuosa del Teton, nel Wyoming, per discutere sullo scenario e le azioni politiche necessarie per una nuova fase. Che fare? La notizia è che non si sa, perché inedito appare il contesto: prima il virus e la depressione economica; poi il rimbalzo post-pandemico e la grande fuga nella vacanza permanente; disoccupazione bassa e sussidi a pioggia; rigidità del mercato del lavoro, dimissioni di massa per un altro lavoro o meglio ancora un non-lavoro; tutti in smart-working, evviva, aspetta qui non lavora nessuna, retromarcia, tutti in ufficio; cambiamento climatico e transizione energetica costosa per i redditi medio-bassi, con un beneficio ambientale futuro tutto da scoprire; inflazione alta e tassi di interesse a zero e poi, pronti via, si è aperto il laboratorio del piccolo chimico dei rialzi senza fine; compriamo tutto, chiediamo un prestito, santo cielo no, così il mutuo non posso più pagarlo. Sembrava tutto facile, prima e dopo, la ricetta era pronta, vai con i sussidi a pioggia, poi alziamo i tassi di interesse, controlliamo la spinta verso l’alto delle buste paga e via con l'atterraggio morbido. No, signor dottore, questa è una cura vecchia che non funziona bene per una malattia nuova.
I banchieri centrali dopo tre giorni di simposio a Jackson Hole hanno certificato che vivono nell'angoscia generata dall’alieno, uno scenario che non c’era nei libri degli economisti e una manovra di avvicinamento in pista che non esiste nel manuale di pilotaggio automatico dei signori del denaro. Serve un ‘nuovo playbook’, scrive il Financial Times. Così è partito l’appello per escogitare altre regole del gioco di fronte a un orizzonte di invecchiamento costante della popolazione nelle economie avanzate, spesa sociale crescente e debito pubblico sempre più elevato; shock frequenti sulla disponibilità di materie prime, con la regionalizzazione ‘a blocchi’ della produzione e del commercio mondiale; prezzi di fondo più alti e instabilità dei mercati finanziari. Tutta gioia, l’economia, non a caso Thomas Carlyle la definiva dismal science, scienza triste.
Christine Lagarde, presidente della Bce, colei che più di tutti ha lasciato sul terreno delle (non) scelte le tracce dei suoi errori (prima non ha visto l’inflazione galoppante in arrivo, poi è intervenuta in ritardo, ora afferma che non conosce la via d’uscita e nel frattempo in Europa si sta raffreddando la crescita) dice che “non esiste un manuale preesistente per la situazione che stiamo affrontando oggi, e quindi il nostro compito è quello di redigerne uno nuovo”. Tra i bene informati, c'è chi trema al pensiero di questa sperimentazione sul campo, di solito la pagano i poveri.
Il fenomeno più sottovalutato si chiama de-globalizzazione, gli effetti sono visibilissimi all'uomo della strada, basta sollevare lo sguardo dai fogli excel e farsi un giretto al supermercato. Il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, nel suo intervento intitolato “La globalizzazione ad un punto di inflessione”, ha messo in evidenza come il reshoring della manifattura darà impulso alla crescita nazionale, ma gli effetti sulla catena della produzione e il sistema dell’economia globale saranno profondi.
Quando caleranno i tassi? Quando sarà domata l’inflazione? Da Jackson Hole la risposta non è arrivata e non è una buona notizia. Perché l'idea che si consolida è che i prezzi non caleranno in fretta e i tassi resteranno alti a lungo, questa appare la situazione depurata dai giri di parole. La campagna di inasprimento delle politiche monetarie continuerà, non con la stessa intensità, ma nessuno ha intenzione di mollare la leva dei rialzi. Nessuno sembra avere il coraggio di dire che niente sarà come prima.
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tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.