21 Settembre
La pausa della Fed e il nuovo romanzo del denaro
La banca centrale americana non ha alzato i tassi, ma segnala che resteranno alti a lungo, conseguenze rapide. Impatto green: Marelli chiude uno stabilimento, Sunak frena le politiche ecologiste. Immigrazione, il realismo di Meloni all'Onu e le teorie cospiratorie del Pd
La Federal Reserve ha mantenuto i tassi invariati, ma nella prudente decisione del presidente Jay Powell (nella foto che apre List) e dei consiglieri della Banca centrale americana c'è un avviso potente quando l'istituzione afferma di essere "estremamente attenta ai rischi legati all'inflazione" e prevede di mantenere i tassi elevati per gran parte del 2024. Siamo di fronte a un cambio di paradigma, chi compra e vende dovrà proiettare le sue mosse in uno scenario che non prevede il ritorno al passato. Per chi governa, i costi di finanziamento del debito saranno più alti, per chi lavora sul mercato azionario, i corsi saranno in ribasso (con sempre tante occasioni per guadagnare), per chi compra casa il mutuo sarà come non l'avete mai visto prima. Sembra uno scenario in cui la crescita economica sarà più modesta, ma chi può oggi fare previsioni affidabili in un mondo che non lo è più? Siamo nella trama a sorpresa di un un nuovo romanzo del denaro.
01
La Polonia: stop armi all'Ucraina se esporta il grano
Attenzione alla partita del grano tra Polonia e Ucraina. Le tensioni aumentano e Varsavia sta usando tutti i mezzi a sua disposizione per ricordare a Kiev che non può utilizzare la leva della guerra per vendere il suo grano e chiedere la fine dell'embargo all'export deciso dalla Polonia. La reazione durissima dei polacchi è arrivata dopo che l'Ucraina ha presentato un ricorso contro la Polonia presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio per aver vietato le esportazioni di grano ucraino. Per Varsavia importare grano dall'Ucraina significa danneggiare i produttori locali. Fucili e grano, il Novecento è tra noi.
02
Sunak frena le politiche green
Il primo ministro britannico Rishi Sunak (Foto: Epa).Sunak frena la transizione ecologica a tappe forzate. Cerca voti, come tutti i politici, e pensa che nell'opinione...
La Federal Reserve ha mantenuto i tassi invariati, ma nella prudente decisione del presidente Jay Powell (nella foto che apre List) e dei consiglieri della Banca centrale americana c'è un avviso potente quando l'istituzione afferma di essere "estremamente attenta ai rischi legati all'inflazione" e prevede di mantenere i tassi elevati per gran parte del 2024. Siamo di fronte a un cambio di paradigma, chi compra e vende dovrà proiettare le sue mosse in uno scenario che non prevede il ritorno al passato. Per chi governa, i costi di finanziamento del debito saranno più alti, per chi lavora sul mercato azionario, i corsi saranno in ribasso (con sempre tante occasioni per guadagnare), per chi compra casa il mutuo sarà come non l'avete mai visto prima. Sembra uno scenario in cui la crescita economica sarà più modesta, ma chi può oggi fare previsioni affidabili in un mondo che non lo è più? Siamo nella trama a sorpresa di un un nuovo romanzo del denaro.
01
La Polonia: stop armi all'Ucraina se esporta il grano
Attenzione alla partita del grano tra Polonia e Ucraina. Le tensioni aumentano e Varsavia sta usando tutti i mezzi a sua disposizione per ricordare a Kiev che non può utilizzare la leva della guerra per vendere il suo grano e chiedere la fine dell'embargo all'export deciso dalla Polonia. La reazione durissima dei polacchi è arrivata dopo che l'Ucraina ha presentato un ricorso contro la Polonia presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio per aver vietato le esportazioni di grano ucraino. Per Varsavia importare grano dall'Ucraina significa danneggiare i produttori locali. Fucili e grano, il Novecento è tra noi.
02
Sunak frena le politiche green
Il primo ministro britannico Rishi Sunak (Foto: Epa).Sunak frena la transizione ecologica a tappe forzate. Cerca voti, come tutti i politici, e pensa che nell'opinione pubblica sia diffuso il sentimento di preoccupazione per i costi delle politiche ambientali. Il bando delle auto a idrocarburi (sono tutte inquinanti, consumano energia e materie prime, anche quelle elettriche, ma non si può dire) entro il 2030 viene spostato di cinque anni, al 2035. Jaguar e Land Rover, due marchi storici britannici, hanno accolto la decisione del primo ministro come "pragmatica" e in linea con quella di altre nazioni. È solo l'inizio di una rimodulazione degli obiettivi green, l'ecologismo insostenibile sta presentando il conto, la realtà.
03
Il caso Magneti Marelli
Lo stabilimento Magneti Marelli di Crevalcore (Bologna) chiude, 230 lavoratori andranno a casa. Non è una delle tante crisi aziendali, questa storia è speciale, perché rivela che cosa sta accadendo nel mondo dell'automobile. Le puntate precedenti le avevamo raccontate su List, tutto comincia dopo la morte di Sergio Marchionne.
(List del 22 agosto 2018).
Sergio Marchionne è scomparso meno di un mese fa (25 luglio), durante i suoi ultimi giorni abbiamo letto attestati di stima in ritardo, ripensamenti, pentimenti, ignorantissime disquisizioni sull'uomo e la sua impresa, idiozie a raffica sul capitalismo, testimonianze di qui e di là, io l'avevo conosciuto e via così funiculì funiculà. Chiuso il capitolo Marchionne, in redazione si è passati al consueto tran tran di delitti, cronaca nera, dichiarazioni inutili di politici in vacanza. Tutto, tranne quella cosa chiamata futuro del gruppo Fiat-Chrysler dopo Marchionne.
Oggi il Wall Street Journal lancia la notizia che Magneti Marelli, uno dei gioielli del gruppo, potrebbe essere ceduta alla società americana KKR, un fondo di investimento americano attivo in molteplici settori. Il primo atto significativo del nuovo numero uno, Mike Manley, sarebbe dunque una cessione. Magneti Marelli da tempo è uno degli asset in predicato di essere scorporato e quotato (la valutazione è di oltre 3 miliardi di dollari), l'ipotesi di cessione - nel caso andasse in porto - sarebbe valutata più conveniente sul piano cash rispetto al collocamento in Borsa. Manley ha una serie di problemi lasciati irrisolti dall'uscita anticipata di Marchionne: la penetrazione nel mercato cinese (che gli ultimi dati hanno mostrato in forte rallentamento), il business del gruppo in Europa e lo sviluppo di nuovi modelli sui marchi più importanti.
Che cosa fa Magneti Marelli? È un fornitore di componentistica per il settore automotive. Produce questo:
- Sistemi elettronici (quadri di bordo, infotainment & telematica, lighting & body electronics)
- Illuminazione (sistemi di illuminazione)
- Motore (sistemi controllo motore benzina, diesel e multifuel; cambio robotizzato AMT Freechoice)
- Sospensioni (sistemi sospensioni, ammortizzatori, dynamic system – sistemi di controllo dinamico del veicolo)
- Scarico (sistemi di scarico, convertitori catalitici, silenziatori)
- Competizione (sistemi elettronici ed elettromeccanici specifici per le competizioni con leadership tecnologica in Formula1, MotoGP, SBK e WRC)
- Plastica (componenti e moduli plastici per l’automotive)
- Assistenza e servizi (distribuzione ricambi per l’Independent Aftermarket – IAM; Rete Assistenza e Officine Checkstar)
Insomma, la vostra macchina ha probabilmente un componente di Magneti Marelli da qualche parte, senza difficilmente potreste andare in strada. Parliamo di un grande marchio storico dell'industria italiana.
Numeri dell'azienda? Eccoli:
- Fatturato 2016: 7,9 miliardi di Euro
- Dipendenti: circa 43.000
- Stabilimenti: 86 unità produttive e 14 centri di ricerca e sviluppo
- Presenza globale: 5 Continenti e 19 Paesi (Italia, Francia, Germania, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Slovacchia, Turchia, Stati Uniti, Messico, Brasile, Argentina, Cina, Giappone, India, Malesia e Corea).
La sede centrale è a Corbetta, in provincia di Milano. Italia.
Chi sono i potenziali compratori? Un fondo di investimento che al 30 giugno ha 190 miliardi di dollari di asset gestiti, è presente in 4 continenti, 20 città e 14 paesi. Vabbè, tiriamo corto: sono globali, hanno i soldi, cercano belle aziende per fare profitti per i loro investitori. Magneti Marelli è un ottimo boccone per loro: gran fatturato, mercato globale, forte nella ricerca e sviluppo. Perché il gruppo FCA voglia privarsi di un oggetto così prezioso e proiettato nel futuro è tutto da scoprire visto che genera ricavi e utili. L'agenzia di rating Moody's qualche mese fa ha giudicato negativamente l'operazione di scorporo.
Commenti da FCA sulla notizia del Wall Street Journal? Un portavoce dell'azienda ha detto che "Come già annunciato, Fca sta perseguendo un piano per scorporare Magneti Marelli, soggetto all'approvazione finale del cda e degli azionisti. Nel frattempo, come già detto, valuterà proposte serie per operazioni alternative che possano essere nell'interesse del Gruppo. La compagnia non intende commentare le voci di mercato su ognuna di queste proposte".
Segnali di vita dalla politica italiana sul tema? Zero. La politica industriale, questa sconosciuta.
***
Torniamo al presente. Cosa è successo? Nel maggio del 2019 Magneti Marelli viene ceduta da Fca ai giapponesi di Calsonic Kansei (azienda controllata dal fondo americano Kkr), gli eredi della famiglia Agnelli fanno un grande affare e incassano una plusvalenza di oltre 1 miliardo di euro. Il risultato dei conti semestrali di Exor, la holding della famiglia Agnelli, è eccellente: utile netto di 2,43 miliardi di euro, triplicato rispetto ai 741 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, proprio grazie alla cessione di Magneti Marelli. Gli Agnelli chiudono un'operazione win-win: si liberano del problema di mandare avanti l'azienda, mettono liquidità in cassaforte, un altro pezzo di Italia va via, ma il loro piano è proprio quello di realizzare il massimo e reinvestire in altri settori e paesi.
Quattro anni dopo, Marelli chiude a Crevalcore. La folle corsa verso il motore elettrico sta falciando aziende e posti di lavoro, unito alla concorrenza cinese e al cambiamento degli stili di consumo, la rotta verso l'iceberg è visibile. Il problema Marelli (per il settore del motore termico) non è più degli Agnelli, che hanno ceduto l'azienda, ma del fondo americano KKR. L'automobile? Sta seguendo la stessa parabola, vira verso il motore elettrico, il gruppo oggi si chiama Stellantis, la gestione è in mano ai francesi di Peugeot, chiede incentivi allo Stato per una transizione che farà strage di posti di lavoro.
04
Meloni alle Nazioni Unite e i complottisti del Pd
Giorgia Meloni nel suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha posto l'accento sul problema globale dell'immigrazione e sull'Africa. È la testimonianza di un leader del nostro tempo che vive in una fase nuova della storia: l'Africa sub-sahariana è implosa, gli shock geopolitici sono multipli, le migrazioni saranno sempre più grandi. Nessuno ha la soluzione in tasca.
Tranquilli, la spiegazione c'è, l'ha data a Repubblica il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, testa fina del Partito democratico: "È un caos voluto, il governo sta trasformando l'arrivo dei migranti in un problema d'ordine pubblico, in maniera che Meloni possa chiedere pieni poteri. Si specula sulla povera gente". Alt, Meloni si è apparecchiata la più grave crisi geopolitica dell'Africa per mantenere il potere? Non l'avevate ancora capito? "E' fin troppo evidente. Tutto quello che sta succedendo era prevedibile, eppure non si è fatto niente. Già ad aprile i sindaci avevano detto che c'era il rischio di arrivi consistenti e che, se non ci si preparava per tempo, saremmo stati costretti a vedere nelle nostre città tendopoli ovunque".
Accoglienza? Parte il lamento democratico: "I Comuni stanno spendendo denaro proprio e non sono messi nelle condizioni di accogliere in maniera dignitosa le persone. Arrivano centinaia di migranti al giorno. persino le prefetture non vengono avvertite per tempo. I pullman portano gente di cui non sappiamo nulla, mentre sarebbe importante per preparare l'accoglienza, sapere quantomeno se ci sono le famiglie e quanti sono i minori non accompagnati". Quale sarebbe l'obiettivo di Meloni? Lepore non ha dubbi: "Il caos. Così diventerà inevitabilmente un problema di ordine pubblico: Meloni coglierà la palla al balzo per chiedere pieni poteri e smantellare definitivamente l'intero sistema a favore di espulsioni che non potranno essere fatte. I Comuni ne pagheranno le conseguenze, anche quelli di centrodestra. I numeri già oggi non sono più tollerabili, non ci sono posti". Il democratico diventa un po' leghista, eccolo qui: "Noi continuiamo a essere disponibili, ma basta coltellate alle spalle. Collaboriamo col governo, ma poi in strada ci sono i banchetti di Lega e FdI che fanno propaganda e aizzano i cittadini contro i sindaci". Alla fine, svelato il mistero, a Lepore che fa propaganda surreale non resta che lamentarsi della propaganda degli altri.
05
La Libia non è uno Stato
In Libia la situazione già gravissima rischia di precipitare nel caos totale del paese. L'inondazione di Derna ha rivelato quanto i governi siano inefficienti e corrotti, le dighe non erano sicure, la folla cerca i colpevoli, la casa di Abu Chkiouat, sindaco di Derna sospeso dopo il disastro, è stata incendiata, i due governi di Tripolitania e Cirenaica sono entrambi in bilico, la Libia non è uno Stato, ma un agglomerato senza guida unitaria di centinaia di tribù.
06
Erdogan a doppio taglio sull'Europa
Recep Tayyip Erdogan interviene alle Nazioni Unite (Foto: Epa).Occhio al sultano. Recep Tayyip Erdogan ha detto che la Turchia non ha mai avuto bisogno dell'aiuto o del sostegno dell'Unione Europea. Porta chiusa, porta aperta. Erdogan è maestro del doppio e anche del triplo, dunque "se l'Ue prenderà una decisione positiva, la accoglieremo con favore. Negli ultimi 50 anni, la Turchia è stata lasciata alla porta dell'Ue. Siamo sempre stati un paese autosufficiente. Non abbiamo mai avuto bisogno di aiuto o sostegno da parte UE, non ne abbiamo bisogno". Sarà l'Europa a chiedere aiuto alla Turchia, come è già accaduto per contenere l'ondata migratoria dalla Siria. Quello che non decide l'Europa, lo decide rapidamente la storia.
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6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
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6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
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comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
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in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.