15 Ottobre
Due guerre, un fronte unico
Dopo l'invasione dell'Ucraina, l'assalto di Hamas a Israele. Gli attori di un doppio conflitto che rivela un disegno comune: la sfida al mondo libero. Il ruolo della Russia che ora contrattacca, l'assenso della Cina, le due crisi sono un test per l'America, il disastro delle Nazioni Unite
Prima di tutto, un aggiornamento sulla situazione nella guerra tra Israele e Hamas:
- Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che la "prossima fase" della guerra contro Hamas è alle porte. Ci sarà un’offensiva "via terra, via mare e via aria”.
- Israele apre un nuovo corridoio umanitario per i civili di Gaza per tre ore, fra le 10 e le 13 di oggi, assicurando che 'non colpirà l'itinerario indicato dalla nostra cartina per raggiungere quella zona'. Inoltre avvierà "operazioni militari significative" solo quando i civili avranno lasciato la Striscia.
- I siriani hanno detto che Israele ha bombardato i principali aeroporti di Damasco e Aleppo, mettendoli fuori uso. L'obiettivo potrebbe essere stato quello di interrompere la fornitura di armi dall'Iran.
- Dopo il lancio di missili anti-tank dal Libano verso Israele, missili che hanno causato un morto in una pattuglia dell'esercito israeliano che operava al confine, l'esercito con la Stella di David ha "attaccato obiettivi militari" di Hezbollah.
- Gli Stati Uniti hanno schierato una seconda portaerei nel Mediterraneo Orientale e aerei per attacchi al suolo.
- In Italia le manifestazioni in piazza pro Hamas sono fonte di grande imbarazzo politico. "Ho visto venerdì in televisione immagini di manifestazioni in varie città, tra cui Roma e Napoli, di chiaro sostegno ai massacri di Hamas", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar. "Immagini molto, molto, molto dolorose per me che amo l'Italia" aggiunge. Così "ho rappresentato la mia posizione ad alcuni sindaci e membri della polizia che ho chiamato personalmente" spiega e "ho detto loro che in tv è passata un'immagine non corretta dell'Italia, perché in realtà c'è un rapporto di amore tra i nostri due Paesi".
- Il governo di Parigi ha schierato sul territorio 7 mila soldati dopo che un insegnante è stato ucciso a coltellate...
Prima di tutto, un aggiornamento sulla situazione nella guerra tra Israele e Hamas:
- Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che la "prossima fase" della guerra contro Hamas è alle porte. Ci sarà un’offensiva "via terra, via mare e via aria”.
- Israele apre un nuovo corridoio umanitario per i civili di Gaza per tre ore, fra le 10 e le 13 di oggi, assicurando che 'non colpirà l'itinerario indicato dalla nostra cartina per raggiungere quella zona'. Inoltre avvierà "operazioni militari significative" solo quando i civili avranno lasciato la Striscia.
- I siriani hanno detto che Israele ha bombardato i principali aeroporti di Damasco e Aleppo, mettendoli fuori uso. L'obiettivo potrebbe essere stato quello di interrompere la fornitura di armi dall'Iran.
- Dopo il lancio di missili anti-tank dal Libano verso Israele, missili che hanno causato un morto in una pattuglia dell'esercito israeliano che operava al confine, l'esercito con la Stella di David ha "attaccato obiettivi militari" di Hezbollah.
- Gli Stati Uniti hanno schierato una seconda portaerei nel Mediterraneo Orientale e aerei per attacchi al suolo.
- In Italia le manifestazioni in piazza pro Hamas sono fonte di grande imbarazzo politico. "Ho visto venerdì in televisione immagini di manifestazioni in varie città, tra cui Roma e Napoli, di chiaro sostegno ai massacri di Hamas", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar. "Immagini molto, molto, molto dolorose per me che amo l'Italia" aggiunge. Così "ho rappresentato la mia posizione ad alcuni sindaci e membri della polizia che ho chiamato personalmente" spiega e "ho detto loro che in tv è passata un'immagine non corretta dell'Italia, perché in realtà c'è un rapporto di amore tra i nostri due Paesi".
- Il governo di Parigi ha schierato sul territorio 7 mila soldati dopo che un insegnante è stato ucciso a coltellate e altre tre persone sono state ferite a Arras da un uomo che gridava “Allah è grande”. A Londra e Amsterdam diverse scuole ebraiche sono state chiuse per timori legati alla sicurezza. Gran Bretagna e Belgio hanno rafforzato le misure di protezione delle comunità ebraiche. In Francia e in Germania le manifestazioni in favore di Hamas sono state proibite.
Dopo l’aggiornamento, la domanda: a che punto è la guerra? Risposta, quale? Perché di guerre ora ce ne sono due, quella in Ucraina che va avanti da quasi 600 giorni, e quella tra Israele e Gaza, aperta alle prime luci dell’alba di sabato 7 ottobre dai terroristi di Hamas. Sono conflitti diversi, ma hanno alcuni attori in comune: la Russia, la Cina, gli Stati Uniti, la Turchia, l’Egitto, i paesi produttori di petrolio e gas riuniti nell’Opec+ (con l’Arabia Saudita in testa), le Nazioni Unite. Abbiamo due gurre e un solo fronte: quello dell'Occidente che deve rispondere a una sfida multipla che arriva dai nemici del mondo libero.
01
Putin fa il pivot (e contrattacca in Ucraina)
Vladimir Putin a Mosca il 10 ottobre scorso durante un incontro con il primo ministro iracheno Mohammed Shia Al Sudan (Foto: Epa).La Russia è protagonista sul palco e dietro le quinte della scena. Ha aperto il fronte dell’Ucraina il 24 febbraio del 2022, Vladimir Putin forse non prevedeva una guerra così lunga e una resistenza organizzata da Kiev e dagli alleati, ma ha trasformato quella che lui chiamava “operazione speciale” in una guerra di logoramento. Le sanzioni su Mosca e il price cap sul petrolio degli Urali non hanno funzionato, l’economia russa ha sorpreso tutti, il Cremlino ha aperto nuove rotte commerciali verso Oriente per continuare a alimentare l’export di energia. I russi dopo l’esaurimento della deludente controffensiva di Kiev stanno preparando a loro volta piani di attacco, prima che l’inverno fermi i movimenti della fanteria. Putin ha detto che "per quanto riguarda la controffensiva, che presumibilmente è in fase di stallo, è fallita completamente, la Russia sta migliorando le proprie posizioni in Ucraina".
Nella guerra tra Israele e Hamas, la Russia si è incuneata tra gli arabi e gli israeliani, tra gli Stati Uniti e l'Europa (che ha un ruolo del tutto marginale, l'iniziativa è affidata a Washington), al fianco dell’Iran teocratico e radioattivo (attore-ombra della guerra), assumendo una posizione che non è di mediazione, come vorrebbero far credere al Cremlino e al ministero degli Esteri, ma di pivot, centro intorno al quale ruotano le mosse di tutti gli altri protagonisti. Con Mosca bisogna parlare perché tesse le fila di rapporti con i paesi dell'area, ma sempre tenendo in mente che l’obiettivo di Putin è quello di rovesciare l’ordine liberale, è un nemico che sta usando la sua influenza per provocare una sconfitta dell’Occidente nell’Est Europa e ora in Medio Oriente.
02
Il doppio fronte degli Stati Uniti
Washington, 7 ottobre 2023. Il presidente Joe Biden e il segretario Tony Blinken nello Studio Ovale dopo l'attacco di Hamas a Israele (Foto: Casa Bianca).La crisi mediorientale “distrae” gli Stati Uniti, il tour del segretario di Stato Anthony Blinken è un tentativo di tenere calmi tutti gli altri soggetti nella regione. La guerra mette sotto pressione il sistema produttivo del Pentagono costretto a fornire armi a due clienti (Ucraina e Israele), costringe la marina americana a presidiare con le sue portaerei il Mediterraneo Orientale, mette sotto il tiro dei cacciabombardieri americani uno spazio che va dalle coste greche del Dodecaneso, all’isola di Cipro, la Turchia con l’Anatolia e la provincia di Hatai, l’Egitto, Israele, il Libano, la Giordania e la Siria. Ogni paese citato può diventare (o e già) un punto di crisi ulteriore durante la campagna militare che Gerusalemme ha avviato per rispondere all’orrore di Hamas.
03
L'asse tra Pechino e Mosca
Nanchang, provincia dello Jiangxi, 12 ottobre 2023. Il presidente della Cina, Xi Jinping (Foto: Zuma).La Cina continua a sostenere la Russia in Ucraina e si è de facto schierata contro Israele, oggi il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato che le azioni di Israele a Gaza sono andate "oltre l'ambito dell'autodifesa" e il governo israeliano deve "cessare la sua punizione collettiva del popolo di Gaza”. Il perfetto allineamento di Pechino con Mosca è un disegno di egemonia globale, niente è casuale. La prova è come sempre nei dettagli, tra le righe di capitoli che sembrano lontani dalla guerra, così ecco Putin stamattina affermare in un’intervista alla China Central Television che la Belt and Road Initiative (Bri), la Nuova Via della Seta lanciata nel 2013 dal presidente Xi Jinping, è cosa buona e giusta: "Vediamo che alcuni la percepiscono come un tentativo da parte della Repubblica popolare cinese di schiacciare qualcuno sotto di sé, ma noi non la vediamo in questo modo, vediamo solo un desiderio di cooperazione". Putin è attaccato alla canna del gas e del petrolio che compra il Dragone.
04
Petrolio e guerra, la partita Saudita
Nuova Delhi, 11 settembre 2023. Mohammed Bin Salman e Narendra Modi durante un vertice bilaterale tra India e Arabia Saudita (Foto: Zuma).I paesi produttori di petrolio riuniti nel cartello dell’Opec+ (di cui fa parte anche la Russia) in questo scenario aprono e chiudono il rubinetto dell’oro nero, speculano sulle oscillazioni di prezzo nei mercati, sviluppano nuove crisi, giocano con l’effetto inflazione, attendono l’arrivo del Generale Inverno e gli sviluppi della guerra per calibrare il prezzo del barile. La recessione è un problema per tutti, ma per i satrapi lo è un po’ meno, governano con la frusta, non hanno nessun appuntamento con le elezioni. Il ruolo dominante è quello dell’Arabia Saudita, Blinken ha incontrato oggi per un’ora il principe saudita Mohammed Bin Salman (quello che Biden voleva far arrestare, salvo poi andare da lui a chiedere un aumento della produzione di petrolio). A Ryad si gioca un pezzo rilevante della partita, erano pronti a firmare il Patto di Abramo con Israele, la ripresa ufficiale dei rapporti diplomatici con Gerusalemme sarebbe stata una svolta storica, ma Hamas, Hezbollah e l’Iran hanno aperto il fuoco contro Israele per far deragliare il treno della diplomazia. Hanno raggiunto l’obiettivo (temporaneamente), perché l’Arabia Saudita ha sospeso il processo per la firma degli accordi.
05
Turchia e Egitto tra Oriente e Occidente
Il presidente francese Emmanuel Macron con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi durante una visita a Parigi (Foto: Epa).Nel quadrante della crisi, Turchia e Egitto sono i due poli al confine tra Nord e Sud. Il sultano Erdogan come sempre fa la mossa del cavallo tra Oriente e Occidente, condanna Hamas e critica Israele. Al Sisi in Egitto vive con lo spettro dei profughi palestinesi e dei Fratelli Musulmani, dunque chiude i confini. Non li vuole, li conosce bene (li fece arrestare tutti), sa che tramerebbero immediatamente contro il governo al Cairo.
06
Il disastro delle Nazioni Unite
New York, 13 ottobre 2023. Una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Foto: Onu).Le Nazioni Unite sono il luogo dove tutti i pezzi della scacchiera convergono. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu è bloccato da Cina e Russia, l’India fa flip flop e continua a crescere come protagonista economico e diplomatico nell’area dell’Indo-Pacifico, l’Africa è polverizzata, i satrapi si coalizzano, le democrazie arretrano. Un disastro visibile nella pioggia di risoluzioni contro Israele, nei paradossi di consigli per i diritti umani presieduti da tagliatori di teste con la scimitarra.
Post scriptum: la foto che apre questo numero di List è stata scattata a Londra il 12 ottobre scorso, sono le immagini di alcuni dei rapiti da Hamas nell'assalto a Israele.
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onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.