6 Gennaio

Benvenuti nella Trumpland

Viaggio in America di un sociologo anti-Trump negli Stati dove The Donald ha vinto. Florida, Louisiana, Alabama, Georgia. Il Fresh market dei ricchi che votarono Clinton e il Wal Mart dei poveri, le armi e i dittatori, il delta del Mississippi, Bayou Gauche e True Detective che ha anticipato Trump.

di Antonio Preiti

L'amico di Nashville, sud profondo e brillante dell'America, incede in maniera definitiva: non un gesto è provvisorio, esitante, debole. Commenta, passo dopo passo, case, episodi, storie, lungo la strada di Panama City, Florida. L'incertezza arriva solo sul dove fare la spesa. Senza la vicinanza di un europeo, per di più italiano, sarebbe andato diritto da Walmart, supermercato iper-popolare e icona americana. La filosofia di Walmart è semplice: i prezzi più bassi per qualunque prodotto possa interessare chiunque. No frills, niente storie, niente comunicazione stile Ikea - voglio prima il tuo cervello e solo dopo i tuoi soldi - e nessuna "narrazione", se non quella elementare e formidabile di: quello che vuoi al prezzo più basso.

Mentre l'auto comincia a rallentare, lo sguardo interrogativo va all'altro lato della strada, al Fresh Market. Sciolgo l'esitazione: va bene Walmart, ma facciamo un salto anche al Fresh Market. E il riferimento alla freschezza ha senso, perché nell'infinita successione di scaffali di Walmart, lo spazio lasciato al cibo fresco è una porzione infinitesima (diciamo l'1 per cento). Se fra i corridoi di Walmart un europeo si sente ricco, in quelli di Fresh Market si sente povero. Ogni singolo prodotto fresco, anche il più banale, è prezioso e con un prezzo conseguente. Il cibo fresco sembrerebbe solo per quelli che se lo possono permettere. Io vado sempre da Walmart - corregge l'amico americano - anche se ho un reddito molto alto e perciò potrei andare ogni giorno al Fresh Market. Scegliere il cibo per ricchi è come scegliere di separarsi dalla comunità. Star lì a dire a tutti: io sono meglio di voi, non mi piace. Ci vanno quelli che votano Hillary, non io.

Benvenuti nella Trumpland, senza intenzioni e senza pregiudizi. Per capire, per vedere, per sapere. E cos'è meglio...


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