22 Gennaio
Berlusconi: rispetteremo la regola del 3 per cento
Il Cavaliere a Bruxelles rassicura l'Unione: rispetteremo il patto europeo di stabilità. Girandola di incontri con Ppe, Parlamento e Commissione. Nel frattempo, il Movimento 5Stelle prepara un piano per le imprese e il Pd lancia la sua campagna media. Scenario e analisi elettorale.
L'analisi di scenario e i numeri dicono una cosa chiara: l'unica coalizione che ha la possibilità di vincere il voto per ora è quella del centrodestra. Nel frattempo, Berlusconi muove tutti i suoi pezzi sulla scacchiera. Oggi è a Bruxelles, nella sede del Partito Popolare Europeo. Agenda: incontro con il segretario generale del Ppe, Antonio Lopez, faccia a faccia con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker e il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. In programma c'è anche un colloquio con il capo negoziatore dell'Unione europea per la Brexit, Michel Barnier e una cena con il capogruppo del Ppe all'Europarlamento, Manfred Weber, uno tostissimo e non sempre tenero con l'Italia. Berlusconi è passato dall'unfit dell'Economist ad essere il soggetto che in Europa guardano come la ciambella di salvataggio dell'Italia per evitare il naufragio nel grillismo. La cosa è tanto vera che Berlusconi ha subito precisato stamattina che il centrodestra rispetterà la regola del Patto di Stabilità sul rapporto deficit/Pil al 3 per cento:
Io concordo con Tajani sul fatto che è una regola che può essere superata, dico che è difficile ritenere che sia una regola corretta, perché il deficit annuale di ogni Stato deve essere adattato alle esigenze di sviluppo del singolo Stato. Ma per quanto ci riguarda la politica che noi intendiamo seguire con la politica fiscale attraverso la flat tax, ci dice che nel nostro programma la regola del 3 per cento sarà rispettata. Il taglio delle tasse porterà ad un aumento del Pil e dunque anche alla possibilità di ridurre il deficit. È una regola che può essere discutibile, ma nel nostro programma prevediamo che quella regola sia rispettata.
L'impressione netta è che Berlusconi stia preparando il terreno in Europa per il suo ritorno al potere. Il Cavaliere si sta preparando a governare. Da solo o in compagnia. Scenari e numeri dicono un'altra cosa chiara: l'avversario...
L'analisi di scenario e i numeri dicono una cosa chiara: l'unica coalizione che ha la possibilità di vincere il voto per ora è quella del centrodestra. Nel frattempo, Berlusconi muove tutti i suoi pezzi sulla scacchiera. Oggi è a Bruxelles, nella sede del Partito Popolare Europeo. Agenda: incontro con il segretario generale del Ppe, Antonio Lopez, faccia a faccia con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker e il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. In programma c'è anche un colloquio con il capo negoziatore dell'Unione europea per la Brexit, Michel Barnier e una cena con il capogruppo del Ppe all'Europarlamento, Manfred Weber, uno tostissimo e non sempre tenero con l'Italia. Berlusconi è passato dall'unfit dell'Economist ad essere il soggetto che in Europa guardano come la ciambella di salvataggio dell'Italia per evitare il naufragio nel grillismo. La cosa è tanto vera che Berlusconi ha subito precisato stamattina che il centrodestra rispetterà la regola del Patto di Stabilità sul rapporto deficit/Pil al 3 per cento:
Io concordo con Tajani sul fatto che è una regola che può essere superata, dico che è difficile ritenere che sia una regola corretta, perché il deficit annuale di ogni Stato deve essere adattato alle esigenze di sviluppo del singolo Stato. Ma per quanto ci riguarda la politica che noi intendiamo seguire con la politica fiscale attraverso la flat tax, ci dice che nel nostro programma la regola del 3 per cento sarà rispettata. Il taglio delle tasse porterà ad un aumento del Pil e dunque anche alla possibilità di ridurre il deficit. È una regola che può essere discutibile, ma nel nostro programma prevediamo che quella regola sia rispettata.
L'impressione netta è che Berlusconi stia preparando il terreno in Europa per il suo ritorno al potere. Il Cavaliere si sta preparando a governare. Da solo o in compagnia. Scenari e numeri dicono un'altra cosa chiara: l'avversario del centrodestra è il Movimento 5Stelle. Il nuovo bipolarismo è questo.
01
Dal "Guazza" a Di Maio
Il Movimento 5Stelle viene definito sui media come un'accozzaglia di incapaci che non ha gli strumenti per governare il Paese. La prova amministrativa di Roma è certamente un cattivo biglietto da visita (anche se Roma non era certo una splendida esperienza né con Alemanno né con Marino), mentre a Livorno e a Torino le cose vanno in maniera diversa, tra luci e ombre, come qualsiasi altra amministrazione di qualsiasi altro colore politico.
Il curriculum vitae di Luigi Di Maio è quello che è, sappiamo anche questo, ma non si può negare a chiunque di misurarsi nel voto, è l'essenza della democrazia. Di Maio è unfit in partenza per la carica di presidente del Consiglio, ma in ogni caso ha il diritto di far giudicare all'elettore che cosa è buono e cosa no nella sua persona e nel movimento politico che rappresenta.
Ricordiamo, tanto per fare un esempio, il disprezzo delle presunte classi colte per Giorgio Guazzaloca, l'uomo che fece cadere il Muro di Bologna. Macellaio figlio di un macellaio, non aveva il pedigree che richiede il piccolo establishment italiano, era un self made man, si definiva "lettore vorace" (e lo era), coltivò la vita come un'esperienza energica ed energetica. Si indebitò per aprire la sua prima macelleria a 14 anni, lavorò sodo, divenne il presidente dei macellai italiani, fu un autodidatta della politica, amava "far parlare i fatti", giocava a carte, leggeva Brera sul Guerin Sportivo, fu amato e rispettato e quando l'anno scorso si spense, tutti guardarono a questo figlio del popolo con l'ammirazione che si deve a chi parte da zero, un piccolo imprenditore che aveva in mente fin da ragazzo la grande politica.
A trentuno anni Guazzaloca era presidente dei macellai di Bologna. A trentuno anni - senza aver costruito niente di paragonabile a quello che fece il "Guazza" - Luigi Di Maio è vicepresidente della Camera e front runner del Movimento 5Stelle alle elezioni politiche. Il giudizio su Di Maio è tutto su quello che non ha fatto, ma non per questo deve essere preso sottogamba e il percorso della sua campagna elettorale va seguito con grande attenzione. Quando il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, dice di non temere il Movimento 5Stelle perché non avrà i voti per governare, forse è nel giusto, ma attenzione: il fenomeno dei Cinque Stelle non è leggibile con le lenti tradizionali della politica. Vediamo insieme un po' di fatti annotati sul taccuino del titolare di List.
02
La strategia del M5S
Partecipazione. Si può discutere per settimane, ma diecimila proposte di candidatura al Movimento 5Stelle segnalano il desiderio di larghi strati della popolazione di impegnarsi in politica. Questo è un fatto positivo, a dispetto delle accigliate e imparruccate valutazioni dei so tutto io del circuito dei soliti noti. Altro punto: ad oggi, l'unico partito che ha già le candidature definite e presentate pubblicamente è il Movimento 5Stelle e in una campagna elettorale che dura un mese e mezzo, è un vantaggio. Non vinceranno il governo (forse), ma lasceranno un segno.
Innovazione. L'uso delle piattaforme digitali - Rousseau e i social media - è un punto sul quale tutti gli altri partiti sono in ritardo e ora stanno cercando di recuperare il terreno perduto. Vale per tutti l'idea del Pd: ha lanciato in Rete la piattaforma Bob, ma il risultato è ben al di sotto della sufficienza. L'operazione sbarco online dei partiti non è facile, perché la galassia digitale pentastellata è figlia dell'utopia di Gianroberto Casaleggio, la rivolta di un mondo escluso e sempre in ombra che ha usato la Rete per creare un proprio spazio tra la carta e la televisione. Lo stato nascente dei grillini è stato edificato fuori dal sistema dei mainstream media. E la selezione della propria classe politica avviene sulla Rete, con tutti i difetti che conosciamo.
Via le leggi. L'ultima iniziativa, leggidabolire.it testimonia una cosa che gli altri partiti non sono capaci di fare: mobilitare la Rete anche per costruire un programma politico. Il titolare di List sa benissimo che tutto questo ha un alto voltaggio demagogico, ma qui stiamo valutando la forza della comunicazione, dunque della politica. E l'idea è efficace, muove la base, fa altri proseliti, mette in comunicazione il partito con nuovi soggetti di cui intanto colleziona i dati per il domani. Inoltre, tra le 131 leggi di cui è stata proposta l'abolizione, certamente più di una è inutile. Tanto che esiste nel dibattito istituzionale un tema incompiuto: la delegificazione.
Piccola impresa e partite Iva. Questo punto è appena emerso ed è quello più significativo. Nessuno ha mai creduto all'idea di uscire dall'Euro, mentre l'avvicinamento del programma dei Cinque Stelle a un mondo come quello dell'impresa, del commercio e dei lavoratori autonomi - che si sente "senza copertura politica" da molti anni - è un tema da seguire con attenzione. La sinistra da gran parte di questo mondo è considerata ostile, mentre il centrodestra viene guardato con sospetto perché nel corso degli ultimi anni si è volatilizzato. Berlusconi riprenderà il fil rouge di questo discorso sull'economia italiana - fatta, ricordiamolo, di piccole imprese - ma resta un problema di fiducia, premesse politiche e promesse non realizzate in passato. Sarà interessante capire come e se il Movimento 5Stelle riuscirà a attrarre i voti di queste categorie. Dietro questa mossa di Di Maio dicono ci sia il suo consigliere più stretto, Vincenzo Spadafora, uno che in questi anni ha macinato politica altrove prima di approdare ai Cinque Stelle: segreteria dei Verdi di Alfonso Pecoraro Scanio, un passaggio come capo della segreteria di Francesco Rutelli al ministero dei Beni culturali nel 2006, presidente del Comitato italiano per l’UNICEF dal giugno 2008 al novembre 2011. Spadafora non è un tecnico, ma un politico.
03
Spazio politico
Lo spazio politico occupato dal Movimento 5Stelle è originale, aperto, ma non facilmente conquistabile da altre formazioni politiche. Ci ha provato e ci prova Renzi (male) e fa lo stesso tentativo anche Berlusconi (con alterne fortune). Una legge del marketing insegna che alla fine gli elettori scelgono l'originale, non una brutta copia. Grillo è l'originale. La domanda reale è a questo punto della partita elettorale solo una: quanto è grande questo spazio politico?
C'è una tabella pubblicata dall'Huffington Post molto interessante. L'ha realizzata la Ixé di Roberto Weber, vediamola insieme:
Cosa significa? Prima di tutto che il centrodestra ha un vantaggio competitivo molto forte rispetto a tutti gli altri schieramenti, poi che il Movimento 5Stelle ha occupato stabilmente uno spazio politico - il sostegno al reddito delle persone - che tradizionalmente era della sinistra. Può recuperare sugli altri temi? C'è poco tempo, ma su economia e tasse sta provando a dare un messaggio diverso, vicino alla piccola impresa. Vedremo presto se questa strategia darà i suoi frutti o se Berlusconi farà il pigliatutto.
04
Campagna Pd e programma del centrodestra
Intanto, il Partito democratico ha lanciato la sua campagna media, mentre Forza Italia ha pubblicato il suo programma.
Nell'ultima puntata di RadioList, il titolare e Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend, fanno una prima valutazione della campagna media del Pd e dei punti del programma del centrodestra. Come cantavano Tozzi, Morandi e Ruggeri? Sì può fare di più. Ascolta RadioList:
RadioList. Due parti di news, una parte di musica, un twist di humour.
La campagna elettorale italiana vi sembra pazza? Lo è, ma c'è chi ci fa una spietata concorrenza. Andiamo in Catalogna, adelante.
05
Puigdemont candidato a formare il governo
Quando pensi che una cosa sia impossibile, di solito accade. Carles Puigdemont, il leader indipendentista catalano rifugiato a Bruxelles perché inseguito da un mandato di cattura del governo spagnolo, è stato proposto da Roger Torrent, presidente del Parlamento catalano, come candidato a formare il nuovo governo. Tutto dovrebbe essere prima contrattato da un incontro con il premier spagnolo Mariano Rajoy. El clásico tra Madrid e Barcellona continua, olè. Altre pazzie? In America, come sempre.
06
Governo (semi) chiuso in America
Repubblicani e democratici litigano, l'accordo sul tetto di spesa non c'è, Trump ne approfitta per attaccare i Dem che, a loro volta, dicono che è tutta colpa del Presidente. Il giornalista collettivo nel frattempo racconta tutto questo con il ciclostile acceso, come se questo fosse un evento mai accaduto nella storia americana, un gioioso e rotativizzato "è tutta colpa di Trump, non è mai successo, etc." e oddìo hanno chiuso la Statua della Libertà (in realtà resta aperta, paga lo Stato di New York) e povera America. Va bene ragazzi, abbiamo capito. L'evento eccezionale è una tradizione ciclica della politica americana, dati del Congressional Research Service sui precedenti: 1981, 1982, 1983, 1984, 1986, 1987, 1990, 1995, 2013. Ah, nel 2013 c'era Obama. E negli anni precedenti c'era anche Clinton. Non è una questione di The Donald, di repubblicani o democratici, semplicemente è la dinamica della politica americana. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Anche nel giornalismo.
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danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.