26 Ottobre
Voilà, la depression (senza Macron)
Il Pd rischia di implodere come i socialisti in Francia? Voto in Sicilia, voci di scissione, i rumors su Renzi in uscita (altro partito). Breve indagine psico-politica
14 luglio. La Revolution! I Lumi, il Progresso, ah sì, certo anche la ghigliottina, Robespierre, il Terrore, ah che bello Voltaire oh oui, j'adore Paris mon amour, la Bastiglia, l'abbiamo presa noi del popolo, siamo di sinistra, intelligenti, oh guarda, what? Cosa succede? Dio, ma quello è Trump! Cosa ci fa alle celebrazioni del 14 luglio a Parigi quel bifolco americaine? Che bella la contemporaneità, la sua plastica rappresentazione è nel packaging della sfilata agli Champs Elysées, Macron e Trump celebrano la rivoluzione, Parigi e Washington, la storia, l'Eliseo e la Casa Bianca, due tagli netti con il passato, la chiusura del Novecento, l'apertura del portone dei due uomini senza partito: Trump e Macron (nella foto Ansa in basso, ieri sera a cena alla Tour Eiffel con Melania e Brigitte). La mietitrebbia dell'Ohio che ha falciato democratici e repubblicani, il bulldozer di Parigi che in sei mesi ha lanciato una startup politica, ha distrutto i socialisti francesi, fatto a pezzi la sinistra, la destra e ridotto i sovranisti a testimonianza storica. Che botta di vita stamattina alla sfilata a Parigi.
Un tempo dicevano di Macron: "E' il Renzi francese...", dice al titolare di List una fonte - tripla A, con passato importante, storia che suda sulla camicia, chiazza di sugo di pesce regolare - inseguita nei giorni scorsi e convinta a suon di chinotto (Neri eh) a parlare un po' dell'ariaccia che soffia dentro il Pd. Il titolare ha bevuto cedrata, Tassoni. Sintesi, tre cedrate, tre chinotti, un ghiacciolo da Grom e un taccuino pieno di appunti ora squadernato vicino al Mac, proprio mentre a Washington e Parigi si sta scrivendo tutta un'altra storia.
"E' tutta un'altra storia dai, non cominciare con Macron 'che al Nazareno ci siamo rotti tutti i coglioni..." dice mentre il secondo chinotto...
14 luglio. La Revolution! I Lumi, il Progresso, ah sì, certo anche la ghigliottina, Robespierre, il Terrore, ah che bello Voltaire oh oui, j'adore Paris mon amour, la Bastiglia, l'abbiamo presa noi del popolo, siamo di sinistra, intelligenti, oh guarda, what? Cosa succede? Dio, ma quello è Trump! Cosa ci fa alle celebrazioni del 14 luglio a Parigi quel bifolco americaine? Che bella la contemporaneità, la sua plastica rappresentazione è nel packaging della sfilata agli Champs Elysées, Macron e Trump celebrano la rivoluzione, Parigi e Washington, la storia, l'Eliseo e la Casa Bianca, due tagli netti con il passato, la chiusura del Novecento, l'apertura del portone dei due uomini senza partito: Trump e Macron (nella foto Ansa in basso, ieri sera a cena alla Tour Eiffel con Melania e Brigitte). La mietitrebbia dell'Ohio che ha falciato democratici e repubblicani, il bulldozer di Parigi che in sei mesi ha lanciato una startup politica, ha distrutto i socialisti francesi, fatto a pezzi la sinistra, la destra e ridotto i sovranisti a testimonianza storica. Che botta di vita stamattina alla sfilata a Parigi.
Un tempo dicevano di Macron: "E' il Renzi francese...", dice al titolare di List una fonte - tripla A, con passato importante, storia che suda sulla camicia, chiazza di sugo di pesce regolare - inseguita nei giorni scorsi e convinta a suon di chinotto (Neri eh) a parlare un po' dell'ariaccia che soffia dentro il Pd. Il titolare ha bevuto cedrata, Tassoni. Sintesi, tre cedrate, tre chinotti, un ghiacciolo da Grom e un taccuino pieno di appunti ora squadernato vicino al Mac, proprio mentre a Washington e Parigi si sta scrivendo tutta un'altra storia.
"E' tutta un'altra storia dai, non cominciare con Macron 'che al Nazareno ci siamo rotti tutti i coglioni..." dice mentre il secondo chinotto è quasi in rampa di lancio. Siamo a Roma, il titolare di List è imbullonato tra il Bar Giolitti e il Pantheon - una zona pericolosa come il triangolo delle Bermuda per chi fa il cronista - però la Rivoluzione, Parigi, i senza partito non sono un fatto lontano dai. "Finiscila, non l'hai capito che Macron non è il sogno ma l'incubo? Non ci dormiamo la notte...", dice mentre morde la cannuccia, una stretta di incisivi, il tatuaggio di un morso. Il titolare annota: c'è una voce che gira, sussurrata, non detta, un mostro notturno, oh mon dieu! è LA COSA.
La Cosa gira. La Cosa si aggira. E' una metafisica Cosa In Sé quella che deambula, ha le sembianze impalpabili e spaventose di un brutto sogno. La Cosa porta un messaggio: "E se succede come in Francia? Prova a immaginarlo". Veramente il titolare comincia a pensare che sia una possibilità sempre più concreta e... Sul volto del dirigente del Pd emergono dieci secondi di puro terrore, un frame da evento paranormale in cui il chinotto che ha in mano va in ebollizione per la trasmissione del calore improvviso: "No, dai, non siamo in Francia". E' vero, non siamo a Parigi, ma a Roma dove tutto si posa mollemente sul divano, dove ogni Cosa (rieccola) diventa metafisica, un osso di seppia, fino a spiaggiarsi in un oblìo che non promette sfracelli, al massimo una dolce, cinica, inesorabile morte nella dimenticanza da sottosegretariato nello scantinato. Ecco, non siamo in Francia, ma la sindrome francese c'è tutta e il rischio che il Pd faccia la fine dei socialisti di Parigi è uno spettro. Possibile? Tutto acquista sembianze reali quando di mezzo c'è il Pd in seduta di autocoscienza permanente.
"Matteo Renzi soffre da cani, credimi", dice mentre la fornace romana arroventa anche l'ultimo neurone in ghiacciaia. Si capisce lontano un miglio che Renzi è il segretario meno innamorato del suo partito che esista sulla terra. Lo vuole. Lo possiede. Lo consuma. Ma non lo ama. Non è un'assenza di sentimento né indifferenza. E' una rabbia che cova, che monta, che s'impenna perché il partito che lui aveva in mente non c'è e - ora lo sa - mai ci sarà. Quell'essere novecentesco uscito dalla spinta propulsiva della Rivoluzione d'Ottobre - ragazzi, sveglia, sono cent'anni - non è riformabile, ma solo consumabile, fino alla fine. Renzi ha scalato quel partito con successo per due volte. La prima volta a mani nude, la seconda era facile. Ma in quella scalata ha cominciato a perdere i compagni di cordata. Alcuni sono caduti perché non avevano il fisico per fare quella salita: sono precipitati nei crepacci. Altri sono rimasti impigliati nella corda di Renzi, sono scivolati. Lui non li ha salvati. "Renzi non recupera nessuno, ricordalo. Matteo è nella sua fase migliore: non faccio prigionieri", la frase si schianta sul tavolino facendo vibrare la cedrata del titolare. Diventato segretario per la seconda volta, Renzi ha ingranato una marcia funebre hard rock. Rifatti i connotati alla Direzione, ha messo il braccialetto elettronico al dissenso, lo monitora come una guardia carceraria. E Dario, che fa? "E' una volpe, il più bravo di tutti, non pensa alla scissione, ma ai posti. E' Renzi che sta lisciando l'idea della scissione di se stesso dal Pd", bum! Il titolare di List la mette giù in pagina come viene: Renzi si fa il partito. Vero e falso? Non lo sappiamo, di questo parlano a vanvera i suoi compagni di ventura, ma lo fanno con quel digrignar di denti che tradisce la lotta impari con il tempo che scorre, la sabbia nella clessidra che avvicina la sagoma dello scoglio gigante: la Sicilia. "Se va male il voto in Sicilia - e andrà male - si apre la botola. Ma la corda per l'impiccagione non troverà il collo di Renzi, il segretario non è uno scemo, ha capito che gli vogliono far fare la fine dei capponi di... Renzo". Cita i Promessi Sposi, romanzone biografico dell'Italia, ma questa non è questione di matrimonio, ma di divorzio multiplo. Chi se ne va? "Renzi".
Il titolare non crede a questa idea, ma da cronista mette tutto nero su bianco, il romanzo non è manzoniano, ma una kafkiana metamorfosi di Renzi che da segretario rottamatore, always online è passato dalla direzione in streaming a quella offline. Perché l'ha fatto? "Era pronto a fare lo show down con tutti, far volare i materassi. Ma Franceschini è un pugile che ti lascia sul ring a mulinare colpi a vuoto mentre lui ti punzecchia continuamente con il jab sul mento, una fastidiosissima zanzara che ha qualcosa di letale nel suo pur fragile pungiglione".
Kafka, la Metamorfosi, Gregor-Samsa-Matteo-Renzi che diventa un insetto dell'era post-rottamata, che pastiche letterario. Kafka Politics. "Sta usando il libro come una bomba a grappolo, l'hai capito?", dice mentre il secondo chinotto è arrivato sul tavolo con un carico di ghiaccio e la cedrata del titolare è diventata brodaglia calda. "Avanti", il libro di Renzi, è stato distribuito con cura certosina a tutti i giornali che senza colpo ferire ne hanno pubblicato copiosi estratti accettando di essere usati come l'arma di una guerra asimmetrica à gauche. "Ogni capitolo è un caso, serve a tenere tutti svegli, il segretario sono io e voi non siete...". Ah, certo, il Marchese del Grillo. Oddìo, eccolo il pallino di Renzi, l'avversario imbattibile, quello da inseguire sul terreno dell'anti-tutto, dell'anti-Europa, dell'anti. "Sì, ma il problema di Grillo è solo la sua psicologica necessità di avere un nemico da abbattere e questo non può essere Berlusconi. Con il Cavaliere dobbiamo fare un accordo, anche se quello è un cobra". Il Cobra e il Grillo, la zoologia fantastica (leggere il manuale di Borges, subito) della politica italiana è questo.
Tutto o quasi si gioca in Sicilia, al titolare di List viene in mente il ritornello di Franco Battiato: "Capitani coraggiosi, furbi contrabbandieri macedoni...". Il centro di gravità permanente, l'impossibile renziano. Battiato Politics. Che si fa in Sicilia? "Si cerca di perdere meno peggio possibile, ma è un'impresa impossibile, abbiamo rotto con Alfano, i centristi, tutti. Ci prendono a bottigliate, ma con il collo rotto e i vetri taglienti come rasoi, ora vogliono la morte politica di Renzi". Il titolare si fa sotto con il sottosopra allo champagne: finisce come in Francia? "Non lo sappiamo, i giovani non ci vogliono, siamo diventati il partito dei fighetti, quando hanno cominciato a fare gli aperitivi in terrazza al Nazareno me ne sono andato in campagna a parlare con i miei elettori: sono incazzati come tori". Ah, l'incazzatura, quella cosa che in Francia ha fatto da catapulta a Macron! Renzi dopo aver inseguito il Pd ora si rende conto che è una micidiale zavorra. Ha messo di litigare con Bersani e D'Alema e ora ha Orlando e lo sfuggente Emiliano. Orlando se ne va? "E dove va? Scalda la folla come un pretino in una chiesa vuota. Nessuno di questi ha una casa fuori dal partito, ma il partito a sua volta è...". Dipartito? "E' ripiegato, non facciamo politica ma una faida totale".
Morti e feriti ne abbiamo visto già parecchi, ma non è finita e in quest'ora senz'ombra che s'avvicina paradossalmente il grigiore di Gentiloni, er moviola, sembra quasi un tocco di brillantezza. "Paolo ha fatto un lavoro pazzesco di taglio e cucito, con Mattarella ha un'intesa perfetta, dovremmo puntare su di lui anche dopo, è il premier giusto per un governo di larghe intese, anche strette, ma Matteo vuole Palazzo Chigi". Dice di no. "Non dire stronzate, il potere per Renzi è come una bistecca sanguinolenta appesa alle sbarre della gabbia della tigre", il secondo chinotto va giù di colpo, il cameriere sta apparecchiando il terzo, il finale. Dicono che le elezioni anticipate siano ancora là sul tavolo di Renzi. "Serve l'incidente d'aula e lo scemo del villaggio che regala a Renzi il fatto compiuto da portare al Quirinale, tra ius soli e immigrazione il materiale esplosivo non manca". Lo scemo del villaggio, siamo alla psicopatologia del Palazzo. Finisce come in Francia? "Non c'è Macron, Renzi non è Macron, c'è aria di 2013, io non la vedo tutta questa crisi dei grillini, in Sicilia hanno fatto una manifestazione pazzesca, Roma è cloroformizzata e i giornali sono tornati alla casta, ai casini, gli editori sono tutti contro Renzi, a Repubblica hanno assunto quello che con Stella ha fatto le inchieste sulla casta, come si chiama?". Rizzo. "Ecco, quello...". E' la sindrome dell'accerchiamento, pure il Rizzo tipografico alla corte di Carlo De Benedetti in questo clima da cospirazione diventa oggetto d'attenzione cremlinologica. Crolla tutto? "Forse". Chi vi salva? "Non fare domande da idiota: il Cavaliere". E Macron? "E' a Parigi, io vado a Gaeta, salutami Brigitte". Resta il conto sul tavolo. Lo paga il titolare di List. Dove andiamo? A dare un'occhiata a un altro conto, quello delle banche centrali. Interessa l'Italia? Parecchio, allacciate le cinture. Ma prima diamo una buona notizia. Quale?
01
Il debito pubblico va alla grande
In maggio si è fermato alla modesta cifra di 2.279 miliardi di euro, 8 in più rispetto al mese precedente. Se c'è una cosa che funziona in Italia è il debito pubblico. Ecco la meravigliosa progressione documentata da Bankitalia:
Che si fa? Niente, che volete fare, bisognerebbe cambiare non il governo, ma gli italiani e siamo dentro un buco nero, bisogna solo sperare di galleggiare nello spazio finanziario e non cadervi definitivamente. Cosa servirebbe? Un cavaliere bianco. C'è? Sì, è Mario Draghi. E si stanno rapidamente creando tutte le condizioni per un suo arrivo al galoppo. Prima ci sono solo un paio di appuntamenti e disaster movie da guardare. Quali? Seguite il titolare di List.
02
Draghi, Jackson Hole e Ciampi
C'è un appuntamento che è un classico del gioco delle banche centrali: il simposio di Jackson Hole organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City. La data segnata sul calendario è quella del 26 agosto. Quel giorno gli analisti finanziari e i capi di Stato europei si attendono un intervento di Mario Draghi per chiarire quale sarà la rotta della politica monetaria della Banca centrale europea. La Federal Reserve con Janet Yellen nella doppia audizione al Senato americano dell'altro ieri, ha messo nero su bianco la fine di un'era già cominciata con l'aumento dei tassi. Nel puzzle mondiale della moneta, manca la mappa della Bce. Il Wall Street Journal dice che per Draghi quella di Jackson Hole è l'occasione perfetta per imprimere un'altra curvatura ai mercati. La domanda è semplice ma la soluzione complicatissima: quando finisce il quantitative easing? La risposta è che in autunno qualcosa accadrà. Come sanno i lettori di List, i segnali non mancano: qualche giorno fa il governatore della Banque de France ha detto che i tassi negativi hanno comunque degli effetti indesiderati, che la Francia e la Germania devono coordinare le loro politiche economiche e accelerare le riforme in Europa (lavori in corso, ieri si è tenuto a Parigi un bilaterale tra Macron e Merkel), ma Draghi finora ha lasciato la decisione sospesa in aria. La ripresa in Europa c'è, è robusta, anche la produzione industriale in Francia ha fatto un balzo, resta il dilemma dell'inflazione a macchia di leopardo. Jackson Hole è da trent'anni il posto delle fragole, quello dove i banchieri centrali distribuiscono croci e delizie. Per l'Italia la fine del quantitative leasing è piena d'incognite, ma questo grafico pubblicato ieri dal Financial Times dice che forse (un grande forse) la fine del programma d'acquisto di titoli potrebbe essere sostenibile. Non tutto è perduto dunque, ma dipende dalla politica economica. Ok, va bene, avete ragione, il titolare s'è fatto catturare dall'ottimismo, torniamo tout de suite al realismo, è tutto perduto.
Resta da vedere cosa farà Draghi. Per lui potrebbe esserci la direzione del Fondo monetario internazionale, la stagione di Christine Lagarde sta finendo, i tedeschi e i francesi si contenderanno la guida della Bce, super Mario sarebbe una scelta perfetta per gli americani (ricordiamo che la formazione di Draghi è quella di un uomo di Goldman Sachs) ma resta sullo sfondo lo scenario del grande malato da curare, l'Italia. Se crolla tutto, se il Belpaese entra nella spirale della speculazione sul debito, ci sarà bisogno di un cavaliere bianco. Draghi non è un politico, la sua figura ideale è quella di Carlo Azeglio Ciampi. C'è un discorso di Mario Draghi sul passato che è una proiezione forse profetica di quello che attende l'Italia. E' il 14 novembre del 2016, a Roma si celebra la giornata in memoria di Carlo Azeglio Ciampi, ecco il passaggio finale:
"In un Governo dalla composizione quanto mai variegata che vedeva sei partiti nella coalizione e nove partiti che offrivano l'appoggio esterno, diveniva essenziale, per poter prendere decisioni, e specialmente decisioni tanto importanti , un particolare modo di gestire i rapporti al suo interno che sapesse rafforzare la lealtà e il rispetto tra i suoi membri. Carlo Azeglio Ciampi seppe, senza mai flettere dalla sua agenda, generare il consenso sulla sua attuazione, proprio con il rispetto e la lealtà nei confronti del collega di Governo che veniva sempre informato e coinvolto nelle misure che potevano riguardare il suo dicastero. La visione di Ciampi trovava costantemente il confronto e poi il conforto nell’opinione, nell’esperienza e nella maggiore forza politica degli altri membri del Governo. Mai dimenticando di affermare che lui non era un politico, Carlo Azeglio Ciampi ha restituito alla politica la sua dignità più alta".
E' il ritratto del prossimo Ciampi di governo: Draghi. OK, forse abbiamo fatto un salto nel tempo troppo lungo, restiamo nel futuro prossimo. Che si fa? Si continuano a scartabellare fatture da pagare, quella che il Regno Unito dovrà pagare all'Unione europea per la Brexit sta per arrivare.
03
Il conto della Brexit
E' una svolta nella trattativa tra Londra e Bruxelles: gli inglesi per la prima volta hanno accettato il principio che l'exit ha un prezzo. Ora il problema come al solito è il quanto. Intanto c'è il primo mattoncino di questa difficile edificazione dell'exit. E' il ministro della Brexit Joyce Anelay a posarlo con una dichiarazione ufficiale: "Il governo riconosce che il Regno Unito ha degli obblighi verso l'Unione europea, e l'Unione europea degli obblighi verso il Regno Unito". E' più o meno come un divorzio. Finito l'amore, si fanno i conti. Di solito costa parecchio, ma non farlo significa rinunciare all'amore. Il titolare di List in fase Alberoni, un dramma.
04
14 luglio
Data micidiale del calendario della storia. Nel 1223 in Francia, Luigi VIII diventa re dopo la morte del padre. Nel 1789 sempre in Francia scocca l'ora della rivoluzione con la presa della Bastiglia. Nel 1933 in Germania vengono messi fuorilegge tutti i partiti politici, tranne quello nazista. Nel 1948 in Italia Palmiro Togliatti subisce un attentato, viene ferito e il paese sfiora la guerra civile. Nel 2016, un anno fa, la strage di Nizza. Il titolare di List non vede l'ora che sia il 15 luglio.
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fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.