15 Febbraio
Il giorno dopo le elezioni...
Si vota il 4 marzo, ma il gioco vero parte il 5. La campagna elettorale entra nella sua fase finale e la governabilità per ora non c'è. A cosa stanno pensando i leader dei partiti? Alleanze, combinazioni, scomposizioni. Il diario del titolare di List.
Che cosa sta succedendo? Il punto nave di stamattina è importante perché si sta chiudendo un periodo di campagna elettorale influenzato da due fatti esterni: il caso Macerata (immigrazione) e i rimborsi mancati tra i parlamentari grillini (questione morale). Siamo di fronte a due paradossi terminali: Macerata avrebbe dovuto sotterrare la Lega, invece Salvini ne è uscito più forte di prima grazie a una lettura attenta dell'umore dell'elettorato sul tema dell'immigrazione; la cosiddetta Rimborsopoli ha fatto emergere sì i casi dei parlamentari che non hanno versato parte delle indennità, ma dall'altro ieri gli italiani sanno che i grillini hanno rimborsato allo Stato 23 milioni di euro, non erano tenuti a farlo, e gli altri partiti si sono tenuti tutto. Nei salotti tutto questo non fa impressione e si disquisisce del "buzzurro" Salvini del caso "etico" interno del Movimento 5Stelle, ma i salotti non contano niente e ai seggi ci va l'italiano medio non il presunto intelligente in terrazza.
Il rimbalzo di queste due vicende sui social è stato enorme, l'ingaggio degli elettori altissimo, il rumore di fondo è quello che nella comunicazione si chiama blowback, contraccolpo: chi doveva affondare non solo è galla, ma naviga con il vento in poppa. Ci sono solo due settimane di campagna elettorale, da questo momento si entra nella fase finale, il match è già nel momento colpi sotto la cintola, quello dove assisteremo a una serie di strappi improvvisi per cercare di convincere gli indecisi (sono ancora oltre il trenta per cento) e assestare l'uppercut all'avversario. Il titolare di List ha il taccuino squadernato. Poi arriva The Day After Tomorrow e lo spartito sarà diverso. Quanto? Vediamolo insieme.
01
Caccia ai Fuoriuscidos grillini
La legislatura che sta per nascere il 4 marzo dalle prime visite neo-natali sembra non stare benissimo. Ci sono dei potenziali eletti grillini...
Che cosa sta succedendo? Il punto nave di stamattina è importante perché si sta chiudendo un periodo di campagna elettorale influenzato da due fatti esterni: il caso Macerata (immigrazione) e i rimborsi mancati tra i parlamentari grillini (questione morale). Siamo di fronte a due paradossi terminali: Macerata avrebbe dovuto sotterrare la Lega, invece Salvini ne è uscito più forte di prima grazie a una lettura attenta dell'umore dell'elettorato sul tema dell'immigrazione; la cosiddetta Rimborsopoli ha fatto emergere sì i casi dei parlamentari che non hanno versato parte delle indennità, ma dall'altro ieri gli italiani sanno che i grillini hanno rimborsato allo Stato 23 milioni di euro, non erano tenuti a farlo, e gli altri partiti si sono tenuti tutto. Nei salotti tutto questo non fa impressione e si disquisisce del "buzzurro" Salvini del caso "etico" interno del Movimento 5Stelle, ma i salotti non contano niente e ai seggi ci va l'italiano medio non il presunto intelligente in terrazza.
Il rimbalzo di queste due vicende sui social è stato enorme, l'ingaggio degli elettori altissimo, il rumore di fondo è quello che nella comunicazione si chiama blowback, contraccolpo: chi doveva affondare non solo è galla, ma naviga con il vento in poppa. Ci sono solo due settimane di campagna elettorale, da questo momento si entra nella fase finale, il match è già nel momento colpi sotto la cintola, quello dove assisteremo a una serie di strappi improvvisi per cercare di convincere gli indecisi (sono ancora oltre il trenta per cento) e assestare l'uppercut all'avversario. Il titolare di List ha il taccuino squadernato. Poi arriva The Day After Tomorrow e lo spartito sarà diverso. Quanto? Vediamolo insieme.
01
Caccia ai Fuoriuscidos grillini
La legislatura che sta per nascere il 4 marzo dalle prime visite neo-natali sembra non stare benissimo. Ci sono dei potenziali eletti grillini che il giorno dopo il voto non saranno più del Movimento 5Stelle, gente dal braccino corto e il dente lungo, allergica alle donazioni ma ormai in lista e... oplà, è già partito il "corteggiamento" dei larghintesisti ai fuoriuscidos. Siamo già alla riedizione della memorabile puntata dei "responsabili" che da anni dà all'elettore italiano la strana sensazione di avere già vissuto tutto.
Se il risultato elettorale sarà un pari e disfatta per tutti, senza una maggioranza chiara, con il centrodestra "corto" di una trentina seggi, a quel punto si metterà in moto - lo è già - la macchina del raccatta parlamentari. I grillini messi da Di Maio sul seggiolino eiettabile dopo il caso dei rimborsi manca(n)ti, sono come il miele per l'orsetto, una delizia. Dunque già si sta ragionando sul come agganciarli, come blandirli, come "comprarli".
02
Di Maio e l'instabilità di governo
Il problema di Di Maio non è l'effetto elettorale del caso dei rimborsi, non sposterà voti e paradossalmente gliene farà perfino guadagnare qualcuno, ma la consistenza e coesione del gruppo parlamentare del Movimento 5Stelle dopo il voto. Il caso Borrelli, la "scissione" per ora è niente, ma domani non si sa e le anime grilline sono sempre inquiete. Di Maio fa una corsa a tappe. Il primo obiettivo subito a fine marzo è quello di portare a casa una delle presidenze delle Camere, il secondo è quello di arrivare alle consultazioni al Quirinale con un'idea asimmetrica di governo, un'alleanza (im)possibile. Quale? Anche di Maio - in perfetto parallelismo con Berlusconi - scommette sull'ingovernabilità e soprattutto sulla centralità del suo partito nel nuovo scenario italiano: una mappa politica tripartita, con i Cinque Stelle primi. In questo quadro, se l'astensione fosse alta e i pesi fossero quelli che vediamo per ora nei sondaggi, si apre la trattativa per un governo larghissimo promosso da Mattarella con dentro anche i grillini. Come escludere dal governo una forza che rappresenta il 30 per cento dell'elettorato? Impossibile, a meno che non si voglia davvero riproporre la Conventio ad excludendum che fu applicata al Pci. Altri tempi. C'era la Democrazia cristiana, c'era il Muro di Berlino, l'Italia aveva in casa il più grande Partito comunista d'Occidente. I grillini sanno di avere una sola pallottola d'argento da sparare: devono andare al governo subito. Certo, potrebbero anche fare la scommessa di una seconda traversata nel deserto, martellare il governo dell'ostracismo e sperare in elezioni anticipate, ma è un grande rischio e un Parlamento che nasce con il Rosatellum ha già la dinamite della scomposizione dei gruppi incorporata. Dunque Di Maio ha una sola vera opzione: andare al governo. Siamo al tutto, maledetto e subito.
03
Che ne facciamo di Renzi?
L'altro problema che emerge nella chiacchiera parlamentare è il "che ne facciamo di Renzi dopo il voto?". Se lo chiedono nel Pd e sanno benissimo che la risposta è "un bel niente" a doppio e triplo taglio: niente perché sarà Renzi a decidere per se stesso; niente perché Renzi non ha un successore, al limite un traghettatore, e in ogni caso il 5 marzo se va bene ha vinto lui, se va male ha perso lui, se non va né bene né male resta sempre lui. La tentazione di mandarlo a comprare le caramelle in Europa nel partito esiste, lui fa finta qua e là di essere interessato alla politica europea - manco fosse un D'Alema - sa pure che un risultato magro del Pd lo scaglierebbe nel cono d'ombra dell'irrilevanza, ma quando si parla di Palazzo Chigi gli brillano i canini. Quando gli chiedono del suo futuro al governo risponde: "Dipende da come andranno le elezioni. Dopo le elezioni sarà il Presidente della Repubblica a vedere chi ha i numeri in Parlamento. Io sono convinto che per il bene del Paese il primo partito debba essere il Pd". Che è una non-risposta con un sotto testo incorporato: penso ancora al governo e farò di tutto per tornarci. E in quel tutto ci sono i patti con gli altri, uno soltanto possibile: Berlusconi.
Renzi è un gambler, è al tavolo da gioco, lui e solo lui. Basta osservare le mosse della campagna elettorale: se Gentiloni parla, lui immediatamente "lo copre" con la sua voce, lo azzera; se Minniti emerge, lui fa un selfie in bicicletta; il "noi" non è mai esistito, c'è lui. Non ci credete? Breve riepilogo degli ultimi giorni di campagna elettorale: ieri Renzi è andato a L'aria che tira (La7), il 12 febbraio era a Otto e Mezzo (La7), il 6 febbraio a Agorà (Rai3), in mezzo dichiarazioni, interviste ai giornali, alle radio, dirette social. Normale per uno che corre per il governo, non per un segretario di partito che aveva promesso un passo indietro e coralità.
04
Gattone Berlusconi
E Berlusconi? Si è auto-definito "l'usato sicuro". Come un gattone sta sul davanzale della finestra e aspetta il passaggio del topo. Non ha fretta, gioca partite incrociate a bridge. Ieri ha (ri)firmato da Vespa il contratto con gli italiani. Berlusconi è questo, un dejà vu. Stamattina ha rispolverato Equitalia e i condoni: "Se avete cause con l'Agenzia delle Entrate ed Equitalia la flat tax prevede anche la chiusura di queste 21 milioni di cause, pagando qualcosa in maniera che sia conveniente per loro e sia per il fisco. Ventuno milioni di persone che solo per questo dovrebbero votarci". Sono i suoi ingredienti, una parte dell'elettorato è anestetizzata, un'altra ancora gli dà fiducia e pensa che in fondo sia il meno peggio. Non ha nessuna intenzione di governare con Salvini, sa che non ha una coalizione ma un fragile cartello elettorale, ma se vince poi troverà il modo per coabitare con il giovane ruspante e l'intendenza seguirà; non ha ancora un nome per Palazzo Chigi (pensa sempre a se stesso, ma ora non può); guarda con preoccupazione i sondaggi calanti del Pd e spera che la fiamma del "doppio forno" non si spenga del tutto (ma ci crede sempre meno e la fase "liquidazione di Renzi" per lui è questione di un attimo); si sta attrezzando per l'aggancio dell'ennesima pattuglia di "responsabili" da usare in caso di emergenza, aspetta la sentenza di Strasburgo per varare il piano B che in realtà quello A: tornare lui a Palazzo Chigi. Berlusconi cerca il trionfo finale, la rivincita di sempre e in questo scenario tutto è possibile. Se l'Europa lo rimette in pista, lui corre. Questo è il vero fattore che potrebbe accorciare la "legislatura Bertoldo" (RadioList, copyright di Francesco Damato), quella in cui nessuno trova l'albero a cui impiccarsi.
05
D'Alema. Il governo del Presidente
A sinistra del Pd, fanno i loro conti: i numeri di Liberi e Uguali sono ballerini, si va dal minimo sindacale del 3 per cento al 7 per cento che in questo scenario sarebbe un numero magico. In ogni caso, da quelle parti c'è Massimo D'Alema, un nome che fa venire le bolle rosse ai renziani, ma che bisognerà tenere in gran conto quando comincerà la giostra parlamentare. Pietro Grasso dixit: "Siamo disponibili a dialogare con tutte le formazioni che possono portare alla nascita di un governo di scopo per cambiare la legge elettorale". Il "con tutte le formazioni" di Grasso è da tradurre anche con Forza Italia e Lega e e significa che la linea dalemiana del "governo del Presidente" (Mattarella) è quella ufficiale.
06
Da stai sereno a stai Bonino
Il resto della truppa galleggia. La "quarta gamba" del centrodestra, Noi con l'Italia, ha buoni numeri (viaggia oltre il 2 per cento e vede il 3 all'orizzonte) e Berlusconi ne terrà conto domani; i radicali di Emma Bonino finiranno per prendere i consensi di chi non ha intenzione di votare Renzi (sul taccuino del titolare c'è una moltitudine di nomi che la voteranno) e non è detto che Emma faccia un favore al Pd. Secondo i calcoli di YouTrend (partner di List, oggi alle 13 ci sarà a Roma il nostro secondo evento live per gli abbonati Premium) il Pd rischia di perdere fino a 19 seggi alla Camera se la lista di Emma va sopra il 3 per cento. E così sfumerebbe anche l'unico obiettivo ancora possibile di Renzi: essere il primo gruppo in Parlamento per numero di seggi. Da stai sereno a stai Bonino. Se manca anche quel target, l'ampiezza delle manovre parlamentari del segretario del Pd sarà come quella di un canotto dentro una vasca da bagno.
07
Gentiloni è per sempre
Eccolo qua, il presidente del Consiglio ritratto da Guido Ciompi che innaffia la piantina del Prodotto interno lordo. Cresce, ma siamo sempre ultimi in Europa e questo dato dovrebbe far riflettere sulle prospettive future in uno scenario economico che è sì di crescita robusta ma pieno di incertezze. Il destino politico di Paolo Gentiloni è appeso a quello di Matteo Renzi: più quest'ultimo va giù, più Gentiloni andrà su. Sor Paolo ha dimostrato una tenuta eccellente sul piano nervoso (provateci voi a reggere il governo con il segretario del tuo partito che prova ogni giorno a farti cadere) e doti diplomatiche notevoli. Il suo bilancio poteva essere migliore sul piano economico, ma è arrivato a Palazzo in pieno ciclo elettorale, Padoan ha infarcito la legge di bilancio di bonus e poi è pur sempre il figlio di una Caporetto (il voto del referendum costituzionale) e ha governato con la truppa ministeriale dei renziani (guidata da Maria Elena Boschi) che lavorava contro. Gentiloni potrebbe essere congelato a Palazzo Chigi per lungo tempo se la situazione s'incarta dopo il voto, la sua gestione degli affari correnti potrebbe diventare il classico provvisorio italiano che diventa permanente. Lui lo sa, si batte per il Pd, ma anche per se stesso. La composizione delle liste lo ha deluso - chiedeva almeno tre posti, Renzi li ha tenuti per i suoi - non ha fatto polemica, ma questo non significa che sia pronto a chinare il capo. Lo abbiamo già visto in occasione dello scontro con Renzi sul governatore di Bankitalia, Ignazio Visco: Gentiloni ha un asse di ferro con Sergio Mattarella, a destra dialoga con Gianni Letta, à gauche è considerato un "diversamente renziano" e questo lo rende semi-digeribile. Se tutto va male, resta il suo governo e come diceva Rossella O' Hara, domani è un altro giorno. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.