27 Ottobre
Due Papi, una Curia e la riforma
Ratzinger critica Bergoglio? La barca di Pietro si rovescia? Cosa c'è dietro il confronto tra i due Pontefici. La riforma, la battaglia teologica. Mappa di un papato
Un necrologio può aprire una guerra? Il ricordo di un amico può condurre alla pace? Se le vie del Signore sono infinite, quelle della Chiesa in terra sono un'eterna possibilità. L'ultimo saluto che Joseph Raztinger ha dedicato alla scomparsa dell'amico cardinale Joachim Meisner, uno dei porporati che firmò i "dubia" sull'Amoris Laetitia, ha innescato di nuovo il giro di giostra del Papato doppio e del dualismo tra l'uomo della Foresta Nera e il caudillo della Pampa. Cosa ha scritto Ratzinger? Questo: "Sappiamo che per lui, il pastore appassionato e padre spirituale fu difficile, lasciare l'ufficio e questo proprio in un momento in cui la Chiesa ha bisogno di pastori convincenti e che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo... Ma ha imparato a lasciarsi andare nell'ultimo periodo della sua vita, e ha saputo viverla con la certezza profonda che il Signore non abbandona la sua Chiesa, anche se a volte la barca sta per capovolgersi". Barca. Capovolgersi. C'è la fatica di Pietro. E i suoi errori. E' un memento, non ci sono dubbi e il fatto che sia dedicato a un cardinale conservatore, in aperto contrasto con la linea di Jorge Mario Bergoglio, rafforza l'idea di una guerra tra Papi. E' così? Proviamo a unire i puntini.
Qualche giorno fa Il Mattino ha pubblicato un'intervista a Marcello Pera, una delle persone da sempre più vicine a Ratzinger. Da sempre significa ben prima che il cardinale tedesco diventasse Papa. Il rapporto tra Pera e Benedetto XVI è di lunga data, si fonda su una liaison intellettuale raffinatissima sui temi della fede, del diritto, della religione, dello Stato e della Chiesa, di Cesare e Dio. Il chiodo dell'intervista di Pera era un'altra intervista, quella di Eugenio Scalfari al Papa, su Repubblica. Pera dava un suo commento di quel...
Un necrologio può aprire una guerra? Il ricordo di un amico può condurre alla pace? Se le vie del Signore sono infinite, quelle della Chiesa in terra sono un'eterna possibilità. L'ultimo saluto che Joseph Raztinger ha dedicato alla scomparsa dell'amico cardinale Joachim Meisner, uno dei porporati che firmò i "dubia" sull'Amoris Laetitia, ha innescato di nuovo il giro di giostra del Papato doppio e del dualismo tra l'uomo della Foresta Nera e il caudillo della Pampa. Cosa ha scritto Ratzinger? Questo: "Sappiamo che per lui, il pastore appassionato e padre spirituale fu difficile, lasciare l'ufficio e questo proprio in un momento in cui la Chiesa ha bisogno di pastori convincenti e che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo... Ma ha imparato a lasciarsi andare nell'ultimo periodo della sua vita, e ha saputo viverla con la certezza profonda che il Signore non abbandona la sua Chiesa, anche se a volte la barca sta per capovolgersi". Barca. Capovolgersi. C'è la fatica di Pietro. E i suoi errori. E' un memento, non ci sono dubbi e il fatto che sia dedicato a un cardinale conservatore, in aperto contrasto con la linea di Jorge Mario Bergoglio, rafforza l'idea di una guerra tra Papi. E' così? Proviamo a unire i puntini.
Qualche giorno fa Il Mattino ha pubblicato un'intervista a Marcello Pera, una delle persone da sempre più vicine a Ratzinger. Da sempre significa ben prima che il cardinale tedesco diventasse Papa. Il rapporto tra Pera e Benedetto XVI è di lunga data, si fonda su una liaison intellettuale raffinatissima sui temi della fede, del diritto, della religione, dello Stato e della Chiesa, di Cesare e Dio. Il chiodo dell'intervista di Pera era un'altra intervista, quella di Eugenio Scalfari al Papa, su Repubblica. Pera dava un suo commento di quel dialogo centrato sul tema dell'immigrazione che in realtà è il chiodo per appendere un quadro alla critica di Bergoglio: "E' finalmente esploso in tutta la sua radicalità rivoluzionaria e sovvertitrice il Concilio Vaticano II. Sono idee che portano al suicidio la Chiesa Cattolica (...) Il Concilio precedette temporalmente la rivoluzione studentesca, quella sessuale, quella dei costumi e dei modi di vivere. La anticipò e in qualche modo la provocò". Pera fa riferimento a una svolta radicale (ma in buona parte rimasta teorica) della Chiesa che fu decisa in un periodo storico già percorso dalle vibrazioni acute del cambiamento sociale, dal 1962 al 1965, in quattro sessioni del Concilio, sotto i pontificati di Giovanni XXIII e Paolo VI. E' trascorso mezzo secolo ma quei temi continuano ad essere il centro di un intenso dibattito. E' il tempo lungo della Chiesa che si misura in secoli, non in anni e in mesi. E in questo tempo, dov'è piazzato Papa Francesco? Secondo Pera, dopo Paolo VI, Giovanni Paolo II (il pontificato di Giovanni Paolo I fu un lampo) e Benedetto XVI misero un freno alle conseguenze del Concilio, mentre con Bergoglio quella storia galoppa "a briglie sciolte". Verso dove? Il problema per la Chiesa non sarebbe più la "salvezza", la fede, ma la città terrena di Agostino e non quella divina. Sono temi alti che al lettore potrebbero sembrare un passaggio nell'immateriale senza un esito concreto, ma in realtà nella Chiesa tutto questo si traduce in atti del Papa, le decisioni di un regnante, forse l'unico monarca rimasto sulla faccia della terra. Il Papato di Francesco è a un bivio, esaurita la spinta della novità dirompente del suo messaggio, Bergoglio ha messo mano alla riforma della Curia e dopo un periodo di stallo ha accelerato la sua azione quando qualche giorno fa ha deciso di non confermare il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Mueller al vertice della Congregazione della Fede, nominando come nuovo prefetto monsignor Luis Francisco Ladaria Ferrer, arcivescovo spagnolo, gesuita come Bergoglio. L'uscita di scena di Mueller era stata preceduta dalle critiche di quest'ultimo alla decisione del Papa di licenziare alcuni dipendenti della Congregazione. In un'intervista alla televisione cattolica americana EWTN - riportata dal vaticanista Marco Tosatti (che per primo tra l'altro ha dato la notizia del necrologio di Benedetto XVI) Mueller critica aspramente Papa Francesco: "Sono a favore di un trattamento migliore per i funzionari della Santa Sede. Perché non possiamo solo parlare di Dottrina Sociale, dobbiamo anche rispettarla. E il papa stesso ha detto ci sono vecchi comportamenti delle Corti, siamo assolutamente contro questo genere di trattamenti e dobbiamo licenziare le persone solo se fanno degli errori. I criteri per i nostri collaboratori nella nostra Congregazione sono ortodossia, integrità di vita sacerdotale e morale e la competenza nella materia, e questa è la posizione che ho preso, io non sono un uomo di corte. Sono un vecchio professore tedesco, siamo molto chiari". Il vecchio professore tedesco è stato sostituito da Papa Francesco.
Bergoglio esercita il potere monarchico con assoluta fermezza. La riforma della Curia ha seguito finora questo schema monarchico e pochi ricordano che alla fine del 2016, nel consueto incontro con i cardinali per gli auguri di Natale, Francesco presentò così la sua riforma ai porporati: "Ecco la mia riforma, le resistenze malevole sono ispirate dal demonio". Non male, per un Papa con l'immagine del parroco di campagna che mette su la tenda da campo e cura i malati. Bergoglio è questo, una figura ieratica che in una mano ha la Misericordia e nell'altra la Spada. La riforma della Curia per il Papa è lo strumento con il quale arrivare poi all'obiettivo finale, una Chiesa a immagine e somiglianza del suo gesuitismo militante in terra. Le resistenze sono enormi e gli oppositori non si fanno velo di guardare all'altro Papa, Benedetto XVI, per contenere la corsa al galoppo di Francesco. Ecco perché quel necrologio al cardinale amico appena scomparso assumono peso e significato. Ecco perché le parole di Pera - autore con Ratzinger del libro "Senza Radici" - sono considerate significative. I dubbi di Ratzinger e la posizione fortemente critica di Pera nei confronti di Bergoglio non sono una novità, ma il calendario, il timing, in queste faccende è importante. Anche se tutto fosse frutto di coincidenze involontarie - e per chi crede nella Divina Provvidenza non c'è casualità ma disegno divino - lo scenario è quello di un Papa Regnante (Bergoglio) che si trova in ogni caso di fronte a un Papa Pensante (Ratzinger). Benedetto XVI alle poche persone con le quali si confida dice di essere in uno "stato di clausura" volontaria, dominato dal principio del silenzio e della contemplazione. Tuttavia, il Papa Pensante ogni tanto diventa Papa Scrivente. In quel necrologio c'è una critica a Bergoglio, ma la raffinatezza della Chiesa e di un Papa come Ratzinger è grande perché proprio quel riferimento al rovesciarsi della barca di Pietro, può essere letto come un aiuto, un avviso a Papa Francesco: stai attento, non sottovalutare le forze che si oppongono al tuo disegno, non sopravalutare quelle che lo sostengono e ricordati che il Papa ha il dovere di tenere unita la sua comunità, la Chiesa. Usare Ratzinger come un ariete contro Bergoglio è impossibile proprio per la capacità di Ratzinger di essere complesso e cristallino - basta leggere i suoi libri per averne una formidabile prova - e perché il Papa che si è dimesso da Papa Regnante continua a pensare al bene supremo: l'unità della Chiesa. Ciò che non sembra preoccupare Bergoglio - lo scisma, evocato da Pera nell'intervista - tiene vivissimo il pensiero di Ratzinger. Il problema politico è che Bergoglio interpreta il suo pontificato con la stessa forza d'urto che diede Gregorio VII al suo esercizio del potere. In un bellissimo libro intitolato Papal Primacy, il teologo Klaus Schatz spiega di cosa si tratta ricordando la Dictatus Papae del 1075: "Solo il Papa può fare qualsiasi cosa nella Chiesa, senza di lui, niente può essere valido o fatto legalmente e non ci sono limiti all'autorità papale".
Un monarca che invece Mueller vuole limitare nelle sue decisioni. Il problema è che l'infallibilità teologica del Papa e l'esercizio del suo potere sugli affari terreni non sono scindibili. Bergoglio usa i secondi per accelerare un cambiamento profondo nella Chiesa (giusto o sbagliato che sia), ma imprimendo una velocità inconsueta in quel mondo fatto di sabbia che scende lentamente nella clessidra, rischia di perdere un pezzo della comunità, di provocare cioè uno scisma, parola sempre più presente nei discorsi dei conservatori. Il discorso del 22 dicembre 2016 ai dipendenti della Curia è la mappa da osservare per capire Bergoglio, il suo disegno, e quali saranno gli ostacoli che via via si presenteranno di fronte al suo cammino: quando Francesco elenca i dodici punti cardine della riforma e i diciannove atti compiuti fino a allora (altri se ne sono aggiunti nel frattempo, e di grande peso come l'avvicendamento al vertice della Congregazione della Fede) sta avvisando i naviganti: non mi fermerete. Mueller dopo la sua sostituzione ha spiegato che per Francesco il limite massimo temporale delle cariche sarà d'ora in poi di cinque anni. Ma in realtà non è una regola finora valida erga omnes, il Papa la applica discrezionalmente e il prossimo 1° settembre avremo un banco di prova quando i cinque anni scadranno per Monsignor Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per i dialogo interreligioso, in carica da dieci anni. Sarà sostituito o resterà? La riforma di Francesco procede con il passo del caudillo, quello del Papa della Pampa, un uomo che non nasconde i suoi stati d'ira, le sue passioni, ogni sua impresa ha il tono della sfida, perché Bergoglio sa di avere intorno molti nemici. E' un monarca che ha un sacco di principi in rivolta. E le monarchie possono cadere, l'abbiamo visto con Benedetto XVI.
Il problema resta quello fondamentale che portò alla resa finale di Ratzinger, alle sue strane dimissioni da Papa: quanto si può spingere avanti questo percorso senza stravolgere la Chiesa, provocare una spaccatura profonda - che già esiste in carne ed ossa - e minare la già fragile presenza di Dio in Occidente? Sono gli stessi scogli su cui si infranse il pontificato di Ratzinger, seppure la sua dottrina fosse di segno diverso sul piano teologico. L'avversario per entrambi i Papi, fu la Curia, dove - Bergoglio dixit - ci mette lo zampino il diavolo. E' una storia in pieno svolgimento - il titolare di List ha aperto un taccuino dedicato solo a questo - e la vedrete dipinta come una guerra tra Papi (e in parte lo è sul piano teologico), come una battaglia sotterranea nella Curia per difendere gli interessi della Curia (e anche questo c'è), come l'ennesimo capitolo di un infinito Vatican Files. Una meraviglia. Finché c'è fede c'è speranza. E materiale incandescente per List. Che si fa? Ci facciamo il segno della croce, speriamo vada tutto bene e facciamo un salto nella più dura e concreta realtà, quella della produzione e distribuzione della ricchezza in Italia
01
Ricchi e Poveri. Breve indagine sulla ricchezza
Due prime pagine, una di Repubblica e l'altra della Stampa, ieri davano un'immagine completamente opposta del Paese. Da una parte (Repubblica) il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che esalta la crescita del Prodotto interno lordo e l'uscita dalla crisi, dall'altra (La Stampa) la situazione di precarietà dei redditi degli italiani che non riescono ad andare in vacanza. Il lettore va in stato confusionale e si pone la domanda: dov'è la verità? Sarebbe facile dire che sta nel mezzo e se così fosse avremmo risolto da tempo tutti i nostri problemi. Il titolare di List ha fatto una breve indagine visualizzata su come stanno le cose. Partiamo dal prodotto interno lordo. L'ultimo bollettino economico di Bankitalia ha alzato le stime, wonderful:
"Il Pil dell’Italia dovrebbe aumentare dell’1,4 per cento quest’anno, dell’1,3 il prossimo e dell’1,2 nel 2019. Rispetto alle stime dello scorso gennaio, la crescita è stata rivista ampiamente al rialzo, riflettendo l’accelerazione dell’attività economica di inizio anno, nonché sviluppi più favorevoli della domanda estera e dei mercati delle materie prime energetiche".
Abbiamo un momento positivo, ecco i due grafici sulle previsioni del Pil e sullo scenario macroeconomico:
Tutto bene dunque? Il ministro Padoan esalta i dati, fa il suo mestiere, fa il politico. Ma quel titolo che sulla Stampa dice che gli italiani non navigano proprio nell'oro che fine fa? Dobbiamo necessariamente guardare alla distribuzione della ricchezza in Italia, qui è il problema e anche una parte della soluzione. Prima di tutto, un'occhiata rapida a reddito disponibili, consumi e fiducia. Ecco altri due grafici sempre fonte Bankitalia, ultimo bollettino economico.
Reddito e consumi sono su, ma la fiducia è in calo. E' il segno che le famiglie percepiscono l'instabilità della situazione economica e soprattutto che la politica è quanto mai inaffidabile. E la distribuzione della ricchezza? E' uno tsunami, guardate questi grafici tratti dalla relazione annuale di Bankitalia. Il primo riguarda il rischio di povertà:
Non ha bisogno di molte spiegazioni, l'Italia con Grecia, Spagna e Portagallo presenta grandi criticità. Quanti sono i poveri in Italia? E' uscito pochi giorni fa il rapporto Istat sulla povertà, un macigno: "Nel 2016 si stima siano 1 milione e 619mila le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta, nelle quali vivono 4 milioni e 742mila individui". Perfino tra coloro che non hanno reddito o ce l'hanno talmente piccolo da essere nello stato di povertà, abbiamo due Italie, ecco il grafico:
Non c'è bisogno di aggiungere altro. Solo un ultimo dato, un colpo al cuore, la distribuzione della ricchezza in Italia. Ecco i numeri tratti dall'indagine sui bilanci delle famiglie italiane fatta da Bankitalia nel 2014:
"La ricchezza netta detenuta dal 30 per cento delle famiglie italiane più povere, in media pari a circa 7.000 euro, rappresenta meno dell’1 per cento della ricchezza complessiva rilevata dall’IBF; il 30 per cento delle famiglie più abbienti, con una ricchezza netta media attorno ai 540.000 euro, ne detiene invece circa il 75 per cento. Per il 5 per cento più ricco la ricchezza netta media è di circa 1.300.000 euro e rappresenta il 30 per cento del patrimonio complessivo". Traduzione grafica:
Va avanti così da vent'anni. What else? Un caffè certamente, ma anche un altro viaggio nell'iperspazio della politica che non fa i conti con se stessa ma si racconta allo specchio con l'Io. A cosa sta pensando il titolare di List? Al libro di Matteo Renzi, il più anticipato e il meno recensito della storia dell'editoria italiana. Un record.
02
Avanti è tornato indietro
Avanti è tornato indietro. Il titolare di List ha dedicato uno speciale all'opera del segretario del Pd. Ha trattato la cosa come dovrebbe essere: un libro da recensire. La distonia italiana ha prodotto invece un fiume di anticipazioni e nessuna recensione. Per i lettori di List che non avessero letto la recensione e per chi vuole conservarla a futura memoria, il file è scaricabile qui. Per tutto il resto, c'è Renzi con il suo governo non troppo suo e non troppo amato. Al posto di Gentiloni, nessuno di noi starebbe sereno. E infatti...
03
Gentiloni stoppa lo ius soli (e Renzi)
Il premier ha avvisato il segretario del Pd, Matteo Renzi: se andiamo al voto in aula al Senato sullo ius soli il governo cade. Renzi ha detto che la cittadinanza è importante, ma si affida a Gentiloni, in realtà cerca la crisi da tempo, per anticipare il voto in Sicilia (andrà male per il Pd) e mettersi in condizioni migliori per il varo di una legge legge di stabilità da venti miliardi. Sulla crisi sfiorata e (forse) evitata il titolare di List ha una serie di appunti interessanti e documenti eloquenti. Nelle prossime ore vedranno la luce sulla vostra newsletter.
04
King Federer
Ci sono tre modi per scrivere un ritratto: bene, male, o come lo fa il titolare di List. Oggi sarà rapido come uno smash sotto rete:
Roger Federer
Ha vinto a Wimbledon
Otto volte in alto la coppa
Il giocatore più anziano
II carattere più umile
Il tennista più bravo
Il numero uno che è caduto
Lo sconfitto che si è fermato
L'uomo che è ripartito
Il sogno che ha vinto ancora
E' il romanzo della vita
Game, set, match.
Per i lettori che vogliono tuffarsi in un lungo scambio da fondo campo, un vai e vieni di dritto e di rovescio, una corsa infinita a inseguire la palla, i ricordi, la leggenda, c'è questo estratto da List sul blog del titolare: Wimbledon, il campo divino. E' la magia del tennis:
Verde. Non c’è possibilità di sfuggire all’incantesimo di quel colore che s’inerpica sulle tribune, s’aggrappa al Royal Box, pulsa sul campo da gioco. Devi alzare gli occhi al cielo, a Wimbledon, per trovare una via di fuga cromatica. Ah, no, ecco, c’è un giallo cinetico che schizza come un proiettile, è il servizio dell’uomo di ghiaccio, la racchetta suona come la cassa di legno di un tamburo, la corda tesa e elastica come quella di violino. La risposta dell’uomo di fuoco è un fulmine carico d’effetto, la palla torna indietro spinta da un rovescio che cambia la curvatura dello spazio, gira su se stessa, attraversa il confine che divide l’uomo di ghiaccio dall’uomo di fuoco, atterra improvvisamente sull’erba, fa un rimbalzo e fugge via, imprendibile. “C’mon!” urla l’uomo di fuoco. L’uomo di ghiaccio non lo guarda. Fissa il verde. Wimbledon, 1980, campo centrale, John McEnroe contro Bjorn Borg. Continua a leggere qui...
05
17 luglio. Corsa all'oro
Nel 1897 Inizia la corsa all'oro nel Klondike, è una delle corse alla ricerca della ricchezza più folli della storia, una delle emigrazioni di massa più grandi. L'illusione dell'oro. Più pagliuzze per tutti.
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all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.