14 Marzo

Una guerra di spie, ma fredda no

Londra espelle 23 diplomatici russi dopo l'avvelenamento con il gas nervino dell'ex spia russa a Londra. A Washington Trump affida la politica estera al direttore della Cia. È tempo di militari e spie, ma non di Guerra Fredda. Il diario del titolare di List.

La grande guerra delle spie è in corso. Non si è mai fermata, ma stavolta è visibile anche all'uomo della strada.  A mezzanotte è scaduto l'ultimatum di Londra che chiedeva spiegazioni alla Russia sull'avvelenamento con il gas nervino dell'ex spia russa  Sergei Skripal, un doppio giochista. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha fatto sapere stamattina che "Mosca non accetta accuse infondate che non sono basate sulle prove e non accetta il linguaggio dell'ultimatum. Speriamo che il buon senso prevalga". Finora di prove non ne sono state esibite, ma Londra ha l'appoggio di Washington e il rischio concreto è che a Downing Street decidano per l'applicazione di sanzioni a media russi sul suolo britannico. Per ora siamo all'espulsione di 23 diplomatici russi e alla decisione di non spedire la famiglia dei Reali ai mondiali. Quest'ultima decisione deve aver scosso parecchio un tipo delicato come Putin. 

L'avvelenamento a Londra con il gas nervino di Skripal ha riaperto la grande guerra da sempre in corso tra i servizi segreti inglesi e quelli russi, siamo dentro una consolidata tradizione - anche romanzesca - che si incastona in uno scenario di tensioni geopolitiche crescenti. All'amministrazione Trump fa comodo sul piano politico schierarsi in questo momento contro la Russia mentre il procuratore speciale Mueller indaga sulle presunte collusioni del team di Trump durante la campagna presidenziale (per ora molto fumo e ben poco arrosto, ma è pur sempre un dossier che scotta sul piano politico), l'Europa a trazione tedesca ha sempre aperto il dossier Ucraina, ma deve stare attenta a non compromettere del tutto il business con Mosca e le forniture di energia. In ogni caso, stamattina il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha detto di essere pronto a portare il dossier sul tavolo dei capi di Stato dell'Unione, mentre le Nazioni Unite oggi alle 20.00 ora italiana riuniranno il Consiglio di Sicurezza....


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