28 Ottobre

La niña di Rajoy s'è fatta grande

Il ritratto scritto da Maite Carpio sulla figura che Rajoy ha scelto come "reggente" della Catalogna, Soraya Sáenz di Santamaría. Pragmatica, tenace, ambiziosa. Ama i guanti e il pugno di ferro. Storia della formidabile carriera di una donna che dice di se stessa: "Nessuno mi ha mai visto piangere, nemmeno mio marito".

 

Rajoy anticipa Puigdemont con il voto 

di Maite Carpio

Cari lettori di List, 

diciamoci la verità, è un gran casino! È la crisi più grave che abbia mai conosciuto la democrazia spagnola. Difficile  trovare il filo di Arianna per uscire da questo labirinto. 

Andiamo ai fatti. Ieri sera,  molto  tardi, dopo un consiglio di ministri straordinario, il presidente Rajoy ha cercato di riportare  la legalità in Catalogna: ha destituito il President, tutti i membri del suo governo (questa mattina la vicepresidente Saenz di Santamaria ha assunto le competenze di Puigdemont e Junqueras)  e, attenzione, ha convocato le elezioni per il prossimo 21 dicembre. Questo è il dato più importante, una data che cambia tutto lo scenario e sorpassa la posizione di Puigdemont a destra. Infatti, il President si era rifiutato di convocare elezioni. Ora parola ora torna al popolo catalano che potrà esprimersi legalmente nelle urne. 

Questa è stata la risposta di Rajoy alla dichiarazione di indipendenza della Catalogna che Puigdemont aveva fatto approvare poche ore prima dal suo Parlament, nelle condizioni più precarie possibile, con voto segreto e l’aula semivuota. Se il President avesse avuto il fegato di farlo lui in prima persona, forse avrebbe potuto accettare la via di uscita proposta dal governo centrale di convocare elezioni entro sei mesi. Non avendolo fatto, rischiava - come osserva un attento lettore di List - di passare alla storia come l’unico presidente della Catalogna capace di perdere l’autonomia senza dichiarare l’indipendenza. Non certo un bel ricordo. Non lo ha fatto. Ha affidato la decisione al Parlament, che con 70 voti a favore, 10 contrari, 2 astenuti  ha approvato l’indipendenza.  I 52 parlamentari dell’opposizione hanno abbandonato l’aula, tutti travolti dallo smarrimento più assoluto, quelli di Podemos addirittura  in lacrime. 

Ora che succede? Il Senato di Madrid ha autorizzato il governo centrale ad...


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