28 Ottobre
La niña di Rajoy s'è fatta grande
Il ritratto scritto da Maite Carpio sulla figura che Rajoy ha scelto come "reggente" della Catalogna, Soraya Sáenz di Santamaría. Pragmatica, tenace, ambiziosa. Ama i guanti e il pugno di ferro. Storia della formidabile carriera di una donna che dice di se stessa: "Nessuno mi ha mai visto piangere, nemmeno mio marito".
Rajoy anticipa Puigdemont con il voto
di Maite Carpio
Cari lettori di List,
diciamoci la verità, è un gran casino! È la crisi più grave che abbia mai conosciuto la democrazia spagnola. Difficile trovare il filo di Arianna per uscire da questo labirinto.
Andiamo ai fatti. Ieri sera, molto tardi, dopo un consiglio di ministri straordinario, il presidente Rajoy ha cercato di riportare la legalità in Catalogna: ha destituito il President, tutti i membri del suo governo (questa mattina la vicepresidente Saenz di Santamaria ha assunto le competenze di Puigdemont e Junqueras) e, attenzione, ha convocato le elezioni per il prossimo 21 dicembre. Questo è il dato più importante, una data che cambia tutto lo scenario e sorpassa la posizione di Puigdemont a destra. Infatti, il President si era rifiutato di convocare elezioni. Ora parola ora torna al popolo catalano che potrà esprimersi legalmente nelle urne.
Questa è stata la risposta di Rajoy alla dichiarazione di indipendenza della Catalogna che Puigdemont aveva fatto approvare poche ore prima dal suo Parlament, nelle condizioni più precarie possibile, con voto segreto e l’aula semivuota. Se il President avesse avuto il fegato di farlo lui in prima persona, forse avrebbe potuto accettare la via di uscita proposta dal governo centrale di convocare elezioni entro sei mesi. Non avendolo fatto, rischiava - come osserva un attento lettore di List - di passare alla storia come l’unico presidente della Catalogna capace di perdere l’autonomia senza dichiarare l’indipendenza. Non certo un bel ricordo. Non lo ha fatto. Ha affidato la decisione al Parlament, che con 70 voti a favore, 10 contrari, 2 astenuti ha approvato l’indipendenza. I 52 parlamentari dell’opposizione hanno abbandonato l’aula, tutti travolti dallo smarrimento più assoluto, quelli di Podemos addirittura in lacrime.
Ora che succede? Il Senato di Madrid ha autorizzato il governo centrale ad...
Rajoy anticipa Puigdemont con il voto
di Maite Carpio
Cari lettori di List,
diciamoci la verità, è un gran casino! È la crisi più grave che abbia mai conosciuto la democrazia spagnola. Difficile trovare il filo di Arianna per uscire da questo labirinto.
Andiamo ai fatti. Ieri sera, molto tardi, dopo un consiglio di ministri straordinario, il presidente Rajoy ha cercato di riportare la legalità in Catalogna: ha destituito il President, tutti i membri del suo governo (questa mattina la vicepresidente Saenz di Santamaria ha assunto le competenze di Puigdemont e Junqueras) e, attenzione, ha convocato le elezioni per il prossimo 21 dicembre. Questo è il dato più importante, una data che cambia tutto lo scenario e sorpassa la posizione di Puigdemont a destra. Infatti, il President si era rifiutato di convocare elezioni. Ora parola ora torna al popolo catalano che potrà esprimersi legalmente nelle urne.
Questa è stata la risposta di Rajoy alla dichiarazione di indipendenza della Catalogna che Puigdemont aveva fatto approvare poche ore prima dal suo Parlament, nelle condizioni più precarie possibile, con voto segreto e l’aula semivuota. Se il President avesse avuto il fegato di farlo lui in prima persona, forse avrebbe potuto accettare la via di uscita proposta dal governo centrale di convocare elezioni entro sei mesi. Non avendolo fatto, rischiava - come osserva un attento lettore di List - di passare alla storia come l’unico presidente della Catalogna capace di perdere l’autonomia senza dichiarare l’indipendenza. Non certo un bel ricordo. Non lo ha fatto. Ha affidato la decisione al Parlament, che con 70 voti a favore, 10 contrari, 2 astenuti ha approvato l’indipendenza. I 52 parlamentari dell’opposizione hanno abbandonato l’aula, tutti travolti dallo smarrimento più assoluto, quelli di Podemos addirittura in lacrime.
Ora che succede? Il Senato di Madrid ha autorizzato il governo centrale ad applicare l’articolo 155 della Costituzione. La risposta immediata dei secessionisti catalani è stata che non accetteranno mai l’imposizione illegittima di un governo autoritario.
La Moncloa ha ordinato la chiusura di tutte le ambasciate dell’autonomia catalana nel mondo (anche quella italiana) eccetto la sede di Bruxelles. La procura generale spagnola, presenterà lunedì prossimo una querela per ribellione contro il Parlament. La Corte Costituzionali ha dichiarato illegale la dichiarazione di indipendenza della Catalogna. Sulla carta tutte le misure sono state prese, ma bisogna tener conto anche della realtà. Ieri hanno manifestato migliaia di indipendentisti per celebrare la vittoria, oggi e nei prossimi giorni lo faranno gli unionisti. Vedremo i numeri! Il capo dei Los Mossos, la polizia catalana, Josep LLUis Trapero, è stato destituito questa mattina. Questa è una delle grande incognite: come risponderà la polizia autonoma fino ad oggi schierata con la causa indipendentista?
Il premier Rajoy ha garantito che l’intervento in Catalogna si farà nel pieno delle garanzia democratiche, in modo pacifico e sotto l'ombrello dei tribunali predisposti per la transizione. Non sappiamo però se le misure saranno sufficienti a contenere la veemenza dei fatti. Se il Parlament resiste, cosa fanno? Creano un governo parallelo? Separati in casa? Arrestano tutti? Mandano i carri armati? E dopo?
La proposta di Rajoy di convocare elezioni il prossimo 21 dicembre, tutto sommato a breve distanza dal commissariamento, è l’unica via d'uscita possibile per placare la sommossa. Alla fine sarà il popolo catalano a restituire l’ordine democratico. Perché, siamo chiari, non stiamo più parlando di indipendenza, secessione, ribellione, diritto a manifestarsi… ormai è in gioco la democrazia e tutto il sistema costituzionale della Spagna. Abbiamo superato lo scambio di lettere e la farsa dei ribelli di Puigdemont. Il governo di Rajoy, ora è sostenuto dal PSOE, da Ciudadanos e da altre forze del Senato, per cui lo scontro diventa istituzionale e non più una bega tra partiti o politici più o meno dilettanti.
Cosa dicono i baschi? Questione fondamentale per l’equilibrio di forze (effetto domino). “Esiste già una nazione basca, come esiste la nazione catalana”. Così ha esordito Il portavoce del PNV al Senato, Jokin Bildarratz, che ha chiesto a Rajoy di riflettere e “misurare i suoi passi”, perché l’applicazione dell’articolo 155 e una decisione “molto grave, estrema e senza precedenti”, perché “sappiamo come inizia ma non come finisce”. Il partito di Rajoy non l’ha presa bene. Il lehendakari Vasco, che ha giocato un ruolo di mediatore fondamentale in questi giorni, è un pezzo strategico nella scacchiera e il suo sostegno fondamentale per il governo centrale. Ricordo che il PNV non votò all’epoca la Costituzione del 1978 perché conteneva articoli come il 155 che concedevano al governo centrale la discrezione di imporsi ad altre istituzioni. Bisognerà seguire la loro posizione nei prossimi giorni.
Sorpresa! Difficile da credere, ma l’unica forza politica che ha fatto un appello instancabile per aprire il dialogo, un richiamo costante al senso comune di entrambi le parti, è stato Podemos e il suo leader Pablo Iglesias, che considera illegale e illegittima la dichiarazione di indipendenza catalana, ma nello stesso tempo non ha votato in Senato a favore dell’applicazione dell’articolo 155. Secondo la sindaca di Barcellona, Ada Colau, di Podemos anche lei, la dichiarazione di indipendenza non conta con il sostegno dei cittadini.
Le fonti spagnole di List ci raccontano di un paese fratturato, dove dilaga la provocazione gratuita e la dialettica più spicciola, dove sono riemersi i fantasmi del passato peggiore. Questa mattina il fondatore e per tanti anni direttore di El Pais, Juan Luis Cebrian (un po' l’Eugenio Scalfari spagnolo) ha aperto il suo editoriale citando un classico francese, Fenelon: “Se la giustizia non è forte, e necessario che la forza sia giusta” . Inquietante.
Tutto l’Occidente ha gli occhi puntati sulla Catalogna, è curioso. Fino ad ora, i cambiamenti sociali e politici più inaspettati, quelli più irrazionali o incomprensibili, sono comunque avvenuti all’interno di una cornice democratica, legale. Trump, Brexit, l’Austria…. potranno non piacere, ma sono manifestazioni legittime dei nuovi fenomeni della contemporaneità. La dichiarazione di indipendenza di Puigdemont e il suo Parlament rompono tutte le regole del gioco perché, nella maniera più sfasciata possibile, non usano più le armi convenzionali ma quelle di distruzione di massa. La contemporaneità sembra voler tornare all’epoca medievale.
01
Ritratto. Soraya, la donna più potente di Spagna
di Maite Carpio
Chi è la nuova President "reggente" della Catalogna? Soraya Sáenz di Santamaría, la donna più potente della Spagna. Quella che “decide tutto”, la nostra Maria Elena Boschi (forse con qualche differenza non poco rilevante!). Una giovane donna di 46 anni, brillante, molto tenace, alla quale amici e nemici riconoscono intelligenza, senso comune, capacità d’analisi ma soprattutto una straordinaria dote di mediazione.
La sua carriera comincia nel 2000 come assistente di Rajoy, all’epoca Ministro dell’Interno. Raccontano che arrivò al colloquio in autobus, da Leon, e che fu selezionata perché alla domanda: ti dispiacerebbe passare le tue giornate a risolvere problemi creati dagli altri? lei rispose con grande piglio, “no, per niente”. Nata a Valladolid, diventa Avvocato dello Stato e dimostra subito le qualità principali del carattere castellano: tenacia e amor proprio.
“La niña di Rajoy” comincia a lavorare per lui e da allora non si sono mai lasciati. La sua discrezione ed efficienza sono le qualità che più apprezza il presidente del Consiglio, ma la sua vera specialità è un'altra: prepara come nessuno i dossier del "capo" (così pare lo chiami). La giovane Soraya di sicuro non avrebbe mai immaginato che simile diligenza l’avrebbe condotta nel 2011 a diventare vicepresidente, portavoce e ministra della Presidenza nell'appena nominato governo di Rajoy. Quando arriva al Governo, nel suo conto corrente c’erano poco più di 99.000 euro (e non era Banca Etruria)
La niña e il capo condividono uno spiccato senso del pragmatismo, alcuni detrattori dicono che sono fatti di plastilina. Lei, che rappresenta la parte “moderna” del PP, non si è mai definita cattolica, ma non si fa alcun problema se deve andare in Vaticano a farsi fotografare mentre fa la comunione.
Suo marito, Iván Rosa Vallejo (si sposarono in Brasile con il rito civile) avvocato anche lui, è il pilastro che regge la sua vita familiare. Discreto, fiero di lei, si occupa di gestire le faccende domestiche e raramente si fa vedere in occasioni pubbliche. La sua nomina come consigliere giuridico di Telefonica scatenò all’epoca un grande scandalo nell’opinione pubblica che accusò la rampante Vicepresidente di nepotismo, non solo per via del marito (povero uomo!) ma per l’elevato numero di nomine di funzionari provenienti dalle sue conoscenze private, la maggior parte uomini.
In parlamento e nel governo ha fatto sempre la parte della cattiva, ma non si fa problemi a riconoscere che “mi viene naturale, mi piace il ruolo”. Estremamente ambiziosa, la accusano di essere ossessionata dal controllo dei media e dei servizi segreti.
All’interno del partito è nota la sua rivalità con Maria Dolores de Cospedal, ministra della difesa e segretaria del PP (c è chi sostiene che tutto sarebbe frutto della classica narrazione maschilista che vuole vedere sempre le donne in lite tra di loro), sono entrambe i pilastri della politica di Rajoy. Potremo definire il loro rapporto di normale “guerra fredda” tra politici, uomini o donne che siano.
Come ministra, ha tenuto per anni i rapporti con l'amministrazione territoriale ed è stata lei quella scelta da Rajoy per gestire la questione catalana, la cosiddetta "operazione dialogo". Sáenz di Santamaría non si è mai distinta però per aver dimostrato una particolare capacità di visione o di vera apertura. In tanti addirittura la considerano una delle cause della radicalizzazione indipendentista. In realtà era stata messa lì per temporeggiare, non prendere nessuna decisione e soprattutto per non irritare i catalani con promesse non mantenute dietro il suo languido sorriso. Nella trattativa con i catalani, Soraya ha scommesso per un cavallo che non si é dimostrato un purosangue. Per anni ha tessuto un rapporto di fiducia con Oriol Junqueras, pensando che sarebbe stato lui l’uomo della mediazione nel referendum. Non è stato così. Ha perso un alleato ma ha guadagnato un altro incarico. Sicuramente il più importante della sua vita politica. Sáenz de Santamaría si gioca la sua carriera politica con la questione catalana, anche la possibilità di diventare il prossimo inquilino della Moncloa.
Il suo futuro politico pare legato a quello di Rajoy, alcuni dicono che sia una semplice marionetta e che morirà politicamente appena lui uscirà di scena. Vedremo! Comunque se il potere si misura per la quantità di nemici che ti detestano, Soraya ha davanti un promettente futuro.
Per anni le è stata rimproverata la sua totale assenza di ideologia. Ossessionata dal risolvere i problemi non si è mai creata un vero e proprio profilo politico. Di “Pufina”, così la chiamano per via della sua statura (più o meno come Brunetta), nessuno ha mai capito cosa pensi politicamente. Vedremo se riuscirà ancora nel ruolo di perfetto funambolo come President e Vicepresident facente funzioni della Catalogna. Questa volta la rete non c’è.
Collezionista appassionata di guanti, per l'occasione ci vorrà la scelta del miglior guanto di velluto per il suo famoso pugno di ferro. Dice di se stessa, con il tipico vanto di hidalgo orgoglio, che è forte, molto forte, che nessuno mai l’ha vista piangere, nemmeno suo marito. Non sono sicura che per lei questo sia un bene (una reputazione così pesante!) mi auguro solo che non faccia piangere gli spagnoli.
***
Bene, che caos e che ritratto vivo della Saenz. Maite Carpio ha dipinto per noi un quadro a tinte brillanti del sottosopra di Spagna. Il titolare di List continua a annotare la sua frase di rito sul taccuino. Viviamo tempi davvero interessanti. Forse troppo. Dove andiamo ora? Torniamo in Italia, il Pd ha un problema: il Pd.
02
La diserzione della sinistra
Un tempo per darsi un tono intellettuale, in realtà senza pensarci davvero, nei salotti in progress la domanda di rito alla fine della cena e all'inizio dello Jagermeister era: What is left? Che cosa sarà mai questa sinistra, si chiedevano con tono grave i commensali al venerdì, prima di migrare nel week end in case di campagna e al mare che la classe operaia non avrebbe mai visto. È passato qualche decennio e l'Italia "illuminata" continua a porsi la dilaniante domanda in sedute di autocoscienza che poi sfociano in istantanee al buffet, un cerimoniale fissato da Dagospia.
La diserzione di quattro figure renziane dall'ultimo consiglio dei ministri che ha nominato Ignazio Visco nuovo/vecchio governatore di Bankitalia è l'ultima variazione sul tema: Maria Elena Boschi, Domenico Delrio, Maurizio Martina e Luca Lotti sono di sinistra? La risposta è di una semplicità disarmante: no, non lo sono. Non è una questione anagrafica, ma di cervello (poco) che si è palesato con la decisione di essere assenti, marcare la differenza, mettere una distanza siderale dal governo di Paolo Gentiloni che fu di una sinistra scapigliata in gioventù, ma al microscopio dell'oggi appare come un post-democristiano accorto in un partito sempre più a corto di idee.
Renzi è di sinistra? Neanche lui lo è e mai lo sarà. Renzi è un contenitore che qualche anno fa aveva coraggiosamente cominciato a riempire la scatola vuota del Pd con qualcosa di informe ma energico e energetico, poi ha cominciato a governare, ordinare, mangiare gelati presi dal carretto ambulante di Palazzo Chigi e oggi si è ridotto allo stato di "pacco". Qualcuno potrebbe dire che in fondo siamo dentro un film di Nanni Loy, "Pacco, contropacco e contropaccotto", ma la realtà non ha quella fine allegria del regista, quell'umorismo vitale, quel fatalismo empirico, siamo in presenza di una sceneggiatura sballata, un delitto senza il morto (il Pd), un "atto mancato" della sulfurea penna di Italo Svevo, siamo a Zeno Cosini che sbaglia il funerale dell'amico suicida (per errore!) siamo nella scena dell'identità sbagliata e deviata nel tragitto dalla realtà all'irrealtà, cosa che ha molto a che fare con il Pd:
Quando si arrivò al posto dove di solito le vetture si fermano, il Nilini sporse la testa dalla finestra e diede un grido di sorpresa. La vettura continuava a procedere dietro al funerale che s’avviava al cimitero greco.
– Il signor Guido era greco? – domandò sorpreso. Infatti il funerale passava oltre al cimitero cattolico e s’avviava a qualche altro cimitero, giudaico, greco, protestante o serbo.
– Può essere che sia stato protestante! – dissi io dapprima, ma subito mi ricordai d’aver assistito al suo matrimonio nella chiesa cattolica.
– Dev’essere un errore! – esclamai pensando dapprima che volessero seppellirlo fuori di posto. Il Nilini improvvisamente scoppiò a ridere di un riso irrefrenabile che lo gettò privo di forze in fondo alla vettura con la sua boccaccia spalancata nella piccola faccia.
– Ci siamo sbagliati! – esclamò. Quando arrivò a frenare lo scoppio della sua ilarità, mi colmò di rimproveri. Io avrei dovuto vedere dove si andava perché io avrei dovuto sapere l’ora e le persone ecc. Era il funerale di un altro!
Questo errore è "l'atto mancato", l'estremo ridicolo nell'estremo momento grave che diventa talmente levis da tracimare nel comico. Questa confusione di parti in commedia, ruoli, identità e azione viened fuori come zampilli di una fontana barocca nel cosiddetto "dibattito interno" del Pd. Piero Ignazi stamattina su Repubblica scrive un pensoso - e noioso - articolo sulla faccenda democratica, ma in realtà non siamo nel campo della politologia, ma della pièce teatrale, gesti ampi e clamorosi (la diserzione del consiglio dei ministri di ieri) si alternano a fasi dove irrompe il serioso senza serietà. Quando Matteo Orfini twitta un messaggio che dovrebbe dare per "opposizione" il profilo del partito sulla questione bancaria emerge la contraddizione del (di)partito:
Orfini non lo sa, ma involontariamente quel "cari compagni" si carica di "nannimorettismo", involontaria ironia e sarcasmo. Quel "salotto buono" è la testimonianza del lilliputtismo della politica italiana. È il sottosopra del Partito democratico svuotato di senso ma pienissimo di controsenso. Oggi e domani il mezzo è il messaggio e dunque vale tutto e anche il suo contrario. Orfini in fase di qualunquismo bancario - l'ultimo ritornello della campagna elettorale - fa a cazzotti con il tweet di Matteo Renzi di qualche giorno fa che si fa portavoce delle preoccupazioni (ridicole) dell'ABI, l'Associazione bancaria italiana, sulle nuove regole per il 2018 riguardanti i crediti deteriorati delle banche, una misura giusta, fatta per prudenza e per non ritrovarsi ancora a passeggiare tra le macerie fumanti dell'Etruria:
Che cosa è il Pd? Quello che twitta Orfini o quello che twitta Renzi? Un partito senza le care vecchie linee programmatiche, il programma, le idee tout court, diventa un messaggio da social network che svanisce nell'istante ma resta per sempre e fa esplodere la confusione dell'essere e soprattutto del non essere, pur in assenza di una cultura da Shakespeare. Non c'è niente di amletico, si brucia il momento e poi vediamo l'effetto che fa.
Il qualunquismo bancario del Pd è inseguimento del Grillo (senza il cinismo ironico del Marchese) e l'impossibilità di sintetizzare in formula politica il desiderio di essere di lotta e di governo. Un antico problema della sinistra che si presenta oggi nella forma della comunicazione politica da social network. Inseguito dai fantasmi di un risultato elettorale "magro" - la prima prova la avremo il 5 novembre con il voto in Sicilia - Renzi diventa il protagonista del Giornalino di Giamburrasca , romanzo a puntate di Svamba, non a caso ambientato in Toscana e a Roma. Quando il protagonista Giannino Stoppani, rischia di affogare nel fiume dove era andato a pescare e viene salvato dal barcaiolo, la scena diventa un capolavoro del narcisismo, un trionfo dell'Io infantile:
Non so perché la mia mamma abbia pianto tanto, quando Gigi mi ha riportato a casa fradicio mézzo. Io stavo benissimo e glielo dicevo, ma le mie parole erano dette al vento, perché le lacrime della mamma pareva che non finissero mai. Come ero contento di essere cascato nel fiume, e di avere corso rischio di affogare! Se no, non avrei avuto tanti complimenti, né tutte quelle moine.
Gianburrasca combina disastri, ma attira l'attenzione di tutti e questo è più che sufficiente per lui. Lo fa stare meglio, gli dà la sensazione di essere importante. Non conta il risultato finale delle sue azioni, ma il rumore di fondo che lascia il suo passaggio. Questo è il Pd: fa rumore. Ma dov'è la politica? Ieri ha disertato il consiglio dei ministri, oggi è presente sui titoli dei giornali.
E domani? È un altro giorno avrebbe detto Rossella O' Hara, ma questo non è Via col Vento e Maria Elena Boschi non ha il fascino letterario della protagonista del romanzo di Margaret Mitchell e Renzi non può essere Rhett Butler, siamo in Italia non nella Carolina del Sud, non c'è la Guerra di Secessione (anche se ci sono i disertori in consiglio dei ministri) e l'epico "francamente, me ne infischio" della scena finale pronunciato da Rhett Butler sarà quello dell'elettore. Siamo in America, con la grande saga del Nord e del Sud, dell'amore ferito e dell'abbandono. Restiamo sul suolo degli Stati Uniti. Anche qui stanno succedendo cose molto interessanti. Piano piano, la realtà torna e le fantasie svaniscono. La forza dei fatti. Alt, prima di volare in America c'è un aggiornamento dalla terra di mezzo del Pd: devono essersi resi conto che hanno un problema con Gentiloni.
03
Il Pd dice che sostiene Gentiloni
Il Partito democratico ha un problema con se stesso. Prima sfiducia Visco, poi ingaggia una lotta con il governo, poi quattro esponenti renziani del governo disertano il consiglio dei ministri, poi... succede qualcosa, l'imbarazzo riempie la pista da ballo e stamattina durante la conferenza programmatica dello stesso Pd il vice segretario Lorenzo Guerini dice ai giornalisti: "Non c'è nessuna pace da fare con Gentiloni, perché non c'ènessuna guerra. Pieno sostegno al governo. Abbiamo espresso alcune valutazioni in Parlamento diverse, con la giornata di ieri si chiude la vicenda. Ora c'è un lavoro da fare. Buon lavoro a Visco". Suona più o meno come "stai sereno". Sempre Guerini in fase non ci credo ma lo dico lo stesso: "L'esecutivo è forte e coeso, e la collaborazione è evidente. Ora si guarda in avanti. Bisogna raccogliere i risultati raggiunti in questi anni. Andiamo avanti in questa direzione", C'è pure la fase medico della mutua che rassicura sulla salute degli assenti al consiglio dei ministri di ieri: "Stanno tutti bene, grazie". Il dottor Guerini. Bene, rassicurati sullo stato di salute dei convalescenti, presa la temperatura e ordinata la medicina per evitare la bronchite democratica, possiamo ora andare in America. Seguite il titolare di List.
04
La produzione americana e Trump
I numeri della produzione americana usciti ieri sono eccellenti: l'economia ha messo a segno il maggior balzo negli ultimi sei mesi dal 2014, nonostante nelle ultime settimane gli uragani Irma e Harvey abbiano fermato il ciclo produttivo nell'area chiave del Golfo del Messico. Nel terzo trimestre del 2017 la crescita è a quota + 3 per cento, per la prima volta per due trimestri consecutivi dal 2014 l'asticella è sopra il numero 3, quello che viene considerato ottimale nel ciclo economico degli Stati Uniti.
Per l'amministrazione Trump tutto questo è un balsamo, pur non avendo risolto i problemi politici con il Partito repubblicano, il Presidente può vantare un record positivo. Economia e politica sono divergenti? Questo sostengono gli oppositori di Trump, dimenticando che questa separazione non era invece prevista nel racconto della presidenza obamiana. Ciò che valeva per Barack, si sa, non può valere per l'outsider Trump. I numeri però possono essere torturati quanto si vuole, ma non si piegano, dicono altro. Lo stesso vale per il rally di Wall Street che giovedì ha messo a segno numeri impressionanti di crescita. È una bolla? Molti pensano che i prezzi siano altissimi, non diano l'esatta dimensione dei bilanci delle aziende americane, tuttavia, se guardiamo i libri contabili delle aziende hi-tech (protagoniste assolute del listino, ma in buona compagnia con le imprese della Old Economy), siamo di fronte a qualcosa di nuovo e consolidato: l'economia digitale non è più un'aspettativa, una promessa o un aspetto della produzione, ma il centro di una trasformazione che investe tutto il mondo della produzione. L'economia è cambiata profondamente e perfino la sua misurazione ha bisogno di nuovi strumenti. Trump festeggia. Doppio. Vediamo perché. Andiamo insieme alla Casa Bianca.
05
Il boomerang del dossier contro Trump
Repubblicani e democratici ordinarono un dossier (falso) contro Trump. La storia List l'ha raccontata in lungo e in largo, ora dai lavori dell'House Intelligence Committee arrivano le conferme e sono in ogni caso stupefacenti: mentre Trump correva per le primarie dei repubblicani, un sito di notizie conservatore, The Washington Free Beacon, ordinò alla Fusion GPS, un'azienda di investigazione e analisi, di indagare sui rapporti tra Trump e la Russia. The Washington Free Beacon è finanziato da esponenti che sostengono il Partito repubblicano, in particolare da Paul Singer, proprietario di un hedge fund che si è sempre dichiarato contro la candidatura di Trump e ora è passato (toh, che casualità) dalla parte di The Donald. Il dossier venne redatto dall'ex spia dei servizi segreti inglesi Christopher Steele, ma era completamente falso. Il Free Beacon non lo utilizzò e nel maggio del 2016 abbandonò quella "pista", ma evidentemente i rumors di qualcosa di grosso contro Trump erano nell'aria e prontamente la Fusion GPS fu ingaggiata dai democratici che sostenevano Hillary Clinton. Da quel momento le voci sulla Russian Connection si propagarano come lo sciame che schizza via da un nido di vespe. Il risultato fu la diffusione sui giornali prima solo di "voci", tutte non verificate, poi addirittura la pubblicazione del dossier (falso) su un outlet dell'informazione di massa come BuzzFeed (che si è dovuto scusare e ha in corso una causa devastante in tribunale). L'operazione contro Trump si rivelò subito un disastro: non una delle informazioni contenute era verificabile, tutto era facilmente smentibile dai fatti. Quando si fa quella che si chiama "opposition research", i fatti sono la prima cosa che conta. E devono essere verificati. È la regola numero uno del giornalismo. Una pagina nera per l'informazione americana e un colpo a vuoto che oggi va a tutto vantaggio di Trump. Si chiama boomerang.
Vola, come EasyJet. Passiamo a un altro capitolo interessantissimo della contemporaneità, il risiko dei cieli.
06
EasyJet fa shopping da Air Berlin
Notizia secca: La compagnia aerea low cost EasyJet acquisterà parte delle operazioni di Air Berlin in fallimento nell'aeroporto Tegel di Berlino per 40 milioni di euro. L'accordo, annunciato stamani da EasyJet, prevede anche il passaggio alla low cost britannica di 25 Airbus A320, oltre al reclutamento di 1.000 degli 8.000 piloti e membri dell'equipaggio della compagnia tedesca, in bancarotta dopo il passo indietro del suo maggiore azinista, Etihad. Il costo dell'acquisizione, che EasyJet prevede di chiudere entro dicembre, non comprende i costi di avviamento". Chiosa finale sul taccuino del titolare di List: Etihad è la compagnia degli Emirati che aveva acquistato Alitalia e l'ha condotta al crac. Le operazioni volanti degli uomini del deserto in Europa sono state un vero e proprio crash landing.
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.