15 Marzo

Non siamo in vendita. Berlusconi e il sottosopra 5Stelle-Lega

Salvini tratta con Di Maio, Berlusconi pensa a un colpo di coda con Pd e transfughi pentastellati. I capigruppo Toninelli e Grillo reagiscono. Lo scenario politico e la realtà: il debito pubblico a quota 2.279 miliardi di euro. Il diario del titolare di List.

Le prime crepe cominciano a vedersi sul muro del centrodestra. Non c'è un rischio di crollo per ora, un vigile del fuoco direbbe che la casa è ancora abitabile, ma consiglierebbe un test antisismico sull'abitazione. Quanto durerà il centrodestra unito? Poco, Berlusconi e Salvini sono agli antipodi e la situazione dopo il 4 marzo corre verso il crash: il leader della Lega ha dalla sua i voti e l'anagrafe, il fondatore di Forza Italia ha contro i voti e l'anagrafe. 

Salvini fa quello che farebbe qualsiasi capo politico, cerca di assicurarsi il primo set della partita a tennis del Grande Slam che non è quello del governo ma quello della supremazia nell'area politica della destra italiana. Il match con Berlusconi infatti non è finito, il 4 marzo lo ha lasciato a metà: c'è stato il sorpasso, ma non la sconfitta definitiva di Berlusconi. Quella potrà arrivare solo con una seconda partita che è fatta da due momenti: la rottura della coalizione (non c'è neanche bisogno di dichiararla, è già in corso) e un altro voto per dare lo smash finale sotto la rete del Cavaliere. Tutto questo non viene dichiarato esplicitamente, ma è in pieno svolgimento.

Salvini tratta con Di Maio (ieri prima telefonata tra i due) la presidenza di un ramo del Parlamento, poi comincerà a discutere di un piano di governo ma in subordine a una riforma elettorale che Lega e Cinque Stelle possono approvare in cinque minuti nel nuovo Parlamento facendo ciao ciao con la mano agli avversari. È la dura legge della politica. Renzi e Berlusconi approvarono il Rosatellum con un disegno preciso: isolare tutti gli "estremi" (Lega e Movimento 5Stelle) e approdare a un governo di larghe intese. Fu una legge fatta contro che giunse alle classiche conseguenze inattese. Domani ce ne sarà una contro il Pd...


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