16 Marzo

Russia. Il gioco di Putin e quello della Nato

Le incaute parole del segretario generale della Nato rivelano il vero scontro in corso tra il Cremlino e l'Occidente. Le promesse a Gorbaciov non mantenute, l'allargamento dell'Alleanza a Est, la rivoluzione in Ucraina, il riarmo di tutti contro tutti.

Questo numero di List è stato impaginato il 3 marzo 2018

La politica di solito quando fa salti indietro è perché deve nascondere qualcosa di indicibile che ha davanti. Il salto indietro è la surreale Guerra Fredda tra Occidente e Russia. Con un colpo di teatro da macchina del tempo, Regno Unito, Stati Uniti, Germania, una riluttante Francia (e una spiazzatissima Italia) si sono allineati in una dichiarazione di condanna della Russia che ha un solo problema: non ci sono prove che ci sia la manina di Mosca nell'avvelenamento al gas nervino di un'ex spia russa nel suolo dell'isola di Inghilterra. Vladimir Putin e Serghei Lavrov sono decisamente più navigati di Trump, May, Macron e soci e infatti il caso finora ha  prodotto il brillante risultato di rafforzare ancor di più Putin alla vigilia del voto di domenica. La Russia aveva mille occasioni per far secco il doppio giochista Sergei Skripal, farlo sparire e buonanotte a tutti,  perché mai scegliere il modo più stupido e rumoroso? Usare il gas nervino, rischiando di fallire (come è avvenuto) e in un luogo pubblico. Solo un idiota può usare un metodo simile e sperare di non destare l'attenzione delle polizie di mezzo mondo. L'ex Kgb è popolato da sagome che non sanno fare il loro lavoro sporco? Comunque, i fatti sono che Londra e a Washington sono convinti che il mandante di questo macabro e sgangherato killeraggio abiti al Cremlino e dunque i giornali hanno inzuppato il biscotto nella nuova Guerra Fredda, figuriamoci. E l'indicibile in questa storia dove sarebbe? A Est. 

"La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari", disse Clemenceau. Anche ai civili che si improvvisano generali. Il doppio cappello calza perfettamente sulla figura del norvegese laburista Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, al quale andrebbe spiegato che non siamo negli anni Sessanta, non siamo in piena Guerra...


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