17 Aprile

Senza élite non c'è progresso

Contrarian. Che ruolo hanno le classi dirigenti cosmopolite in uno scenario dominato dalle forze sovraniste? Giuliano Cazzola va controvento e spiega perché alla fine sono le élite le vere protagoniste della trasformazione.

di Giuliano Cazzola

È possibile immaginare e promuovere un diverso modello di sviluppo sociale ed economico (in sintesi: una crescita sostenibile) in un mondo in cui riemergano potenti ed arroganti l’isolazionismo, il protezionismo, l’identitarismo, il sovranismo e il populismo? In Italia, paladino di una meritoria iniziativa controtendenza (proposta dalla Associazione italiana per lo sviluppo sostenibile: Asvis), è  Enrico Giovannini, già presidente dell’Istat, un incarico da cui si dimise per svolgere il ruolo di Ministro del Lavoro nel Governo di Enrico Letta. Dopo la prise du pouvoir di Matteo Renzi, Giovannini venne inopinatamente sostituito in quel dicastero da Giuliano Poletti. L’attuale mission del professore è quella di portavoce dell’Asvis, dove porta il suo impegno di studioso e di organizzatore. Di che cosa si tratta? Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 target da raggiungere entro il 2030. È un evento storico, sotto diversi punti di vista. Infatti secondo quanto sottolineano le fonti dell’associazione:

  • è stato espresso, in quell’occasione, un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. In questo modo, ed è questo il carattere fortemente innovativo dell’Agenda, con l’affermazione di una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo;
  • tutti i Paesi sono chiamati a contribuire allo sforzo di portare il mondo su un sentiero sostenibile, senza più distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, anche se evidentemente le problematiche possono essere differenti a seconda del livello di sviluppo conseguito. Ciò vuol dire che ogni Paese deve impegnarsi a definire una propria strategia di sviluppo sostenibile che consenta di raggiungere gli SDGs, riferendo sui risultati conseguiti all’interno di un processo coordinato dall’Onu;...

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