17 Aprile
Europa. Macron confonde il voto con la guerra civile
L'intervento del Presidente francese al Parlamento europeo contro i sovranismi. È la campagna per il voto del 2019. A che punto è la notte in Italia? Domani Mattarella dà un mandato per esplorare il vuoto cosmico. Evocare "lo spirito di Pratica di Mare" per fare un governo subito (che arriverà dopo).
Din Don! Sono Emmanuel Macron e vorrei parlare di fronte al Parlamento europeo. Eccolo qua, Emmanuel Macron stamattina a Strasburgo. Ha esordito con il tono grave di chi pensa di avere sulle sue spalle il destino del mondo:
Non possiamo far finta di essere in un tempo normale, c'è un dubbio che attraversa molti dei nostri paesi europei sull'Europa, una sorta di guerra civile europea sta emergendo: stanno venendo a galla i nostri egosimi nazionali e il fascino illiberale.
La "guerra civile". Ma non erano le elezioni?
Di fronte all'autoritarismo che ci circonda la risposta non è la democrazia autoritaria ma l'autorità della democrazia. La democrazia europea è la nostra migliore chance. Il peggiore errore sarebbe di abbandonare il nostro modello e la nostra identita.
Macron governa la Francia con una minoranza e l'astensione al voto presidenziale ha toccato nel giugno del 2017 il livello record del 56 per cento.
Il modello europeo non è datato. Questo modello è potente come nessun altro e al contempo fragile, perché la sua forza a ogni istante dipende dal nostro impegno.
L'Europa è governata da una diarchia tra Francia e Germania.
Entro la fine della legislatura dobbiamo sbloccare il dibattito avvelenato sui migranti, sulla riforma di Dublino e la relocation: propongo di creare un programma europeo per finanziare le comunita' locali che accolgono e integrano i rifugiati.
Ah, i doganieri francesi a Bardonecchia.
Appartengo una generazione che non ha conosciuto la guerra, una generazione che si sta permettendo il lusso di dimenticare quello che i predecessori hanno vissuto: ma io non voglio appartenere a una generazione di sonnambuli che ha dimenticato il proprio passato e i tormenti del proprio presente. La missione dei prossimi è difendere la sovranità europea dalle pulsioni autoritarie di chi ha dimenticato il passato. Voglio appartenere a una generazione che difenderà la sovranità europea perché ci siamo...
Din Don! Sono Emmanuel Macron e vorrei parlare di fronte al Parlamento europeo. Eccolo qua, Emmanuel Macron stamattina a Strasburgo. Ha esordito con il tono grave di chi pensa di avere sulle sue spalle il destino del mondo:
Non possiamo far finta di essere in un tempo normale, c'è un dubbio che attraversa molti dei nostri paesi europei sull'Europa, una sorta di guerra civile europea sta emergendo: stanno venendo a galla i nostri egosimi nazionali e il fascino illiberale.
La "guerra civile". Ma non erano le elezioni?
Di fronte all'autoritarismo che ci circonda la risposta non è la democrazia autoritaria ma l'autorità della democrazia. La democrazia europea è la nostra migliore chance. Il peggiore errore sarebbe di abbandonare il nostro modello e la nostra identita.
Macron governa la Francia con una minoranza e l'astensione al voto presidenziale ha toccato nel giugno del 2017 il livello record del 56 per cento.
Il modello europeo non è datato. Questo modello è potente come nessun altro e al contempo fragile, perché la sua forza a ogni istante dipende dal nostro impegno.
L'Europa è governata da una diarchia tra Francia e Germania.
Entro la fine della legislatura dobbiamo sbloccare il dibattito avvelenato sui migranti, sulla riforma di Dublino e la relocation: propongo di creare un programma europeo per finanziare le comunita' locali che accolgono e integrano i rifugiati.
Ah, i doganieri francesi a Bardonecchia.
Appartengo una generazione che non ha conosciuto la guerra, una generazione che si sta permettendo il lusso di dimenticare quello che i predecessori hanno vissuto: ma io non voglio appartenere a una generazione di sonnambuli che ha dimenticato il proprio passato e i tormenti del proprio presente. La missione dei prossimi è difendere la sovranità europea dalle pulsioni autoritarie di chi ha dimenticato il passato. Voglio appartenere a una generazione che difenderà la sovranità europea perché ci siamo battuti per averla. Non cederò a nessuna fascinazione autoritaria questa è la responsabilità dei prossimi mesi.
La sovranità europea non esiste. C'è uno spazio comune dove si confrontano gli interessi delle nazioni.
I populisti e gli anti-europei propongono la strada senza ritorno per tornare alle spaccature nazionaliste di ieri. È comodo eccitare il popolo, ma non è il popolo che ha abbandonato l'idea europea. È il tradimento dei chierici che la minaccia. Non è di pedagogia che hanno bisogno i cittadini, ma di un progetto nuovo e di efficacia quotidiana.
Ritorna l'idea delle élite, negando la pedagogia Macron la conferma quando usa la frase "eccitare il popolo". Esattamente quello che fa lui con i francesi quando promette loro la grandeur.
A un certo punto, a Jean-Claude Juncker è venuto il tremendo sospetto dell'autogol politico e il presidente della Commissione Ue ha ricordato un dettaglio a Macron:
Non dimentichiamo che l'Europa non è solo franco-tedesca. Siamo 28, domani 27, affinché il motore funzioni ci vuole anche l'apporto degli altri. Bisogna evitare di dividere gli uni e gli altri, il fossato che divide l'Europa tra Est e Ovest va riempito da un'ambizione comune condivisa.
Tutto chiaro, Macron ha fatto un discorso in Europa rivolto ai francesi. D'altronde, i sondaggi dicono tutto:
Tanti auguri e appuntamento alle elezioni europee di Maggio 2019, il prossimo Big Bang. La campagna di Macron è partita. E non può permettersi una sconfitta. Prima di fare un passaggio in Italia, paese fondatore dell'Europa alla ricerca di un governo, il titolare di List consiglia la lettura di un'analisi sulla politica di Macron fatta da Lorenzo Castellani. Voilà, Napoleon Macron.
01
Napoleon Macron
di Lorenzo Castellani
Chi è davvero Emmanuel Macron? L’europeista moderato e progressista o uno spregiudicato nazionalista francese? Dipinto dai media di tutto il mondo come il salvatore dell’Europa unita, l’uomo che avrebbe dato all’Unione l’impulso politico di cui necessitava per riformarsi, un liberal che aveva spiazzato il vecchio partito socialista, il tecno-politico capace di superare la dicotomia destra-sinistra con un nuovo movimento, dopo qualche mese all’Eliseo il giovane presidente sembra aver gettato la maschera che gli era stata cucita addosso dai media internazionali. Continua a leggere l'articolo su List.
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Naturalmente c'è chi pensa che Macron non abbia tutti i torti, che ci siano buone frecce nel suo arco e che senza le élite alla fine non si vada da nessuna parte. L'aria che tira dice il contrario, Giuliano Cazzola ama andare controvento.
02
Ma senza élite non c'è progresso
Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, pronuncia un discorso di saluto dedicato a Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, alla fine del suo mandato.di Giuliano Cazzola
È possibile immaginare e promuovere un diverso modello di sviluppo sociale ed economico (in sintesi: una crescita sostenibile) in un mondo in cui riemergano potenti ed arroganti l’isolazionismo, il protezionismo, l’identitarismo, il sovranismo e il populismo? (...) La vittoria delle forze sovranpopuliste, in un grande Paese (per di più tra i fondatori) come l’Italia, rischia di alterare un equilibrio già precario proprio nel momento in cui si dovrebbe riformare la governance in senso maggiormente integrato. In Europa, il Gruppo di Visegrad è in attesa della leadership di una nazione con un più antico pedigree per poter esercitare un’influenza maggiore nella politica delle istituzioni europee. Continua a leggere l'articolo su List.
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Bene, dopo questa sbornia di Europa e élite, ora possiamo tornare alle faccende di casa nostra. Preparate l'aspirina per il mal di testa.
03
Italia. A che punto è la notte del governo?
A che punto è la notte? Come nel Macbeth la lotta è tra il buio e l'alba. Al Quirinale hanno acceso le candele per farsi luce e per avere l'attenzione dei santi, vista la situazione. Ecco gli appunti sul taccuino:
- Di Maio ha detto che è pronto "a chiudere un forno". Il problema è che di forni aperti per ora non ne ha neanche uno;
- Salvini parla di coalizione di centrodestra, ma sa benissimo che Berlusconi sotto e sopra lavora per far saltare la sua premiership;
- Il Pd non ha scongelato i suoi voti, è lacerato al suo interno ed è in corso nel partito una battaglia fra le ballerine di Renzi e i nani di Franceschini. Deve scongelare i suoi voti per evitare un voto anticipato che potrebbe essere letale;
- Di Maio e Salvini hanno trascorso gli ultimi giorni a mandarsi a quel paese e hanno consumato un fiasco al Vinitaly;
- La Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati (bisogna prendere il fiato anche per scriverlo, il nome) fa l'esternatrice seriale, parla come se fosse già a Palazzo Chigi. Lavora per Berlusconi;
- Beppe Grillo scrive sul suo blog di computer e automazione.
Tutto bene, queste figure si agitano dentro una bolla, l'Italia.
04
Radio Radicale. Il Signor Zeitgeist
Lo scenario interno è questo, ma là fuori si muovono forze gigantesche, c'è il Signor Zeitgeist che bussa alla porta, lo spirito del tempo. Questa è un'intervista del titolare di List a Radio Radicale:
Il signor Zeigeist bussa dunque alla porta. E la nostra politica procede come se non esistesse. Scegliete voi che cosa è questo: tragedia o commedia. Chi ha vinto non può fare un governo senza il timore di perdere voti nel prossimo giro a cui tutti in realtà stanno già pensando. Se la legislatura parte, dura cinque anni. Ma senza l'esecutivo non parte nulla (il Parlamento è ridotto da un decennio a luogo di deambulazione di "schiaccia-pulsanti") e se non parte nulla alla fine arrivano le elezioni. Il capostazione è Mattarella, è lui che farà partire la locomotiva.
05
Dalla Russia con amore
Al Quirinale abitano persone quadrate, hanno in mente con precisione i confini entro i quali si devono muovere: governo stabile, tenuta dei conti, rispetto delle regole europee, adesione ai doveri dell'Alleanza Atlantica. Sul resto si può anche aprire una discussione, ma su questo no. Non a caso alla fine del secondo giro di consultazioni tutti hanno espresso fedeltà ai principi che governano la nostra partecipazione ai forum di cooperazione internazionale. Nessuno, neanche Salvini in quella sede, ha detto di voler superare quei confini. Dalla Russia con amore sì, ma sempre dalla parte dell'agente 007.
La politica estera in Italia non è importante per governare, ma in questo momento è diventata fondamentale per fare il governo. Sulla "Stampa" stamattina compare questo titolo d'apertura:
Occhio al catenaccio (l'elemento sotto il titolo d'apertura) che rivela: "Sotto esame al Quirinale la posizione di Salvini". Il rapporto con la Russia, questo è il punto che può diventare uno spartiacque nelle scelte che farà nelle prossime ore il Presidente della Repubblica.
06
L'esploratore di Mattarella
Che scelta farà Mattarella? Ha due formule che sembrano simili ma non lo sono: mandato esplorativo e pre-incarico. Il primo nella storia della Repubblica è sempre stato affidato a uno dei presidenti delle Camere e non ha mai condotto finora all'ascesa dell'incaricato a Palazzo Chigi, il secondo è variabile, dipende dal contesto storico-politico e nella metà dei casi - come ha spiegato il costituzionalista Alfonso Celotto su List nella Storia del mandato esplorativo e del pre-incarico - ha portato a una soluzione di governo. Le quote del Quirinale per il titolare di List sono invariate: 60 20 20.
Mattarella ha il 60 per cento di possibilità di nominare lui un primo ministro di transizione, il 20 per cento di accettare un'indicazione dalla maggioranza, un altro 20 per cento di sciogliere subito le Camere.
Di Maio e Salvini, i vincitori del voto, hanno ancora la possibilità di cambiare le quote, ma più passa il tempo, più si rafforza il potere di Mattarella di decidere da solo. Come abbiamo già scritto ormai più di un mese fa nella Guida alla crisi di non-governo
La Costituzione non impedisce al Capo dello Stato di fare l'attività che viene chiamata di office seeking, dunque Mattarella in teoria può scegliere un nome che non è per forza quello dei partiti. Naturalmente egli tiene conto della volontà della maggioranza, ma non c'è alcun vincolo, solo una prassi che di volta in volta cambia a seconda del contesto.
Mattarella in una situazione che parte già da uno stato di crisi, ha uno spazio di manovra ampio. Teoricamente il Presidente della Repubblica si muove tra un massimo (sceglie lui il Presidente del Consiglio) e un minimo (accetta il nome proposto dalla proposta della maggioranza).Visto lo scenario politico (i numeri e il dibattito in corso), Mattarella in questo momento si trova più vicino al massimo che al minimo, visto che tra i partiti per ora non emerge alcun accordo. Mattarella ha un potenziale di flessibilità della sua scelta molto grande. E più la crisi si prolunga più questo potere discrezionale aumenta. Questa è la formula da tenere d'occhio, parole del costituzionalista Piero Alberto Capotosti: "Il potere di designazione del Capo dello Stato è inversamente proporzionale al grado di coesione e compattezza dei partiti della maggioranza". Se i partiti sono deboli, se non hanno una soluzione pronta per l'uso, il potere discrezionale del Presidente si rafforza.
Mattarella in questo momento si trova nella condizione del massimo potere. I leader dei partiti si sono auto-bloccati in un gioco retorico che alla fine li ha resi prigionieri.
07
Il cubo di Rubik del governo
I veti incrociati offrono un'occasione al Pd. I Cinque Stelle pensano di imbarcare il partito di Renzi (è ancora suo e deciderà lui) come junior partner a Palazzo Chigi, ma non è operazione semplice. I perdenti che finiscono al governo sono un trauma per l'elettorato (di tutte le parti) e questo Mattarella lo sa benissimo. Ecco perché predilige una soluzione che coinvolga tutti.
Il mandato esplorativo rientra in questa logica istituzionale, ma il nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati apre uno scenario non neutro ma iper-politico, nonostante sia la seconda carica dello Stato. Il legame di Casellati con Berlusconi è forte, l'influenza del Cavaliere sulle sue azioni si è vista chiaramente in questi giorni quando la Presidente del Senato ha evocato "lo spirito di Pratica di Mare" a proposito della guerra in Siria e della linea di politica estera del prossimo governo. Sono dettagli che poi diventano sostanza. Un mandato esplorativo o un pre-incarico alla Casellati indicano un percorso: primato del centrodestra (prima coalizione dopo il voto), ricerca di una maggioranza larga, coinvolgimento anche del Partito democratico e recupero sostanziale con un altro format del Patto del Nazareno. Il piano di Berlusconi e Renzi uscito dalla porta del voto del 4 marzo, rientrerebbe dalla finestra dei voti in aprile-maggio. Notevole.
Questo piano incontra ostacoli che sono macigni, ma le montagne sono fatte per essere scalate. Primo: Salvini ha sempre detto che non vuole un governo con il Pd. La logica dunque ci dice che Salvini in caso di scongelamento dei voti democratici dica no e se ne vada all'opposizione. Secondo: a quel punto non ci sono i voti per quel format di governo. Ma Berlusconi ha filo e ago, è paziente, sa che più la crisi si allunga e più la sua trama diventa possibile. Con cinismo il Cav pensa che nessuno vuole andare a votare, gli eletti sono incollati alla poltrona con il bostik e uno smottamento dei gruppi parlamentari di fronte allo spettro delle elezioni anticipate è probabile.
Al Movimento 5Stelle nel suo per niente splendido isolamento resta una sola carta da giocare: quella del governo con il Pd. Prospettiva difficile ma anche questa non impossibile. All'establishment starebbe benissimo, perché vede il Pd come il cane da guardia dei grillini e in ogni caso degli interlocutori con cui continuare a svolgere il trading di questi anni.
Siamo al cubo di Rubik. C'è chi lo risolve in un lampo. In politica però le facciate non sono mai uniformi.
08
Lo "spirito" di Pratica di Mare
Nel pomeriggio il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni riferirà in Parlamento sull'attacco di Stati Uniti, Regno Unito e Francia in Siria. I partiti sull'intervento hanno tutti espresso posizioni pacifiste, ma si sono divisi sugli attori tra atlantisti e simpatizzanti della Russia. È stato evocato da Berlusconi "lo spirito di Pratica di Mare". Tutta Forza Italia ha ripetuto in coro (Gelmini, Gasparri e via così) che bisogna tornare alla formula di 15 anni fa, il vertice del 28 maggio del 2002 quando Berlusconi mise insieme allo stesso tavolo Bush e Putin. Poco importa che poi di risultati tangibili sul piano politico non ce ne siano stati. Evocare la guerra in Siria e un format diplomatico obsoleto in realtà serve solo a fini interni: accelerare la costituzione di un governo di tutti (e dunque di nessuno). Il governo subito (che arriverà dopo).
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5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.