20 Aprile
Salvini, la sentenza di Palermo e il governo a Roma
Dopo la sentenza sulla trattativa Stato-Mafia e la condanna a 12 anni di Dell'Utri, uno dei fondatori di Forza Italia, i Cinque Stelle pressano Salvini: "Ora si decida". La delicatissima partita a scacchi del leader della Lega. Il diario del titolare di List.
La notizia. La Corte d'assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, ha condannato i generali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri e il boss Antonino Cinà (medico di Totò Riina) a 12 anni di carcere. Assolto l'ex ministro Nicola Mancino, accusato di falsa testimionianza. La Corte ha condannato il boss Leoluca Bagarella a 28 anni di carcere, la pena più pesante. Otto anni sono stati inflitti al colonnello Giuseppe De Donno. Stessa pena per Massimo Ciancimino. Prescrizione per Giovanni Brusca. Le condanne decise dal collegio presieduto da Alfredo Montalto per alcuni degli imputati sono più pesanti delle richieste. Il processo è quello per la trattativa Stato-Mafia nei primi anni Novanta.
La reazione del pm Di Matteo. "Che la trattativa ci fosse stata non occorreva che lo dicesse questa sentenza. Ciò che emerge oggi e che viene sancito è che pezzi dello Stato si sono fatti tramite delle richieste della mafia. Mentre saltavano in aria giudici, secondo la sentenza qualcuno nello Stato aiutava Cosa nostra a cercare di ottenere i risultati che Riina e gli altri boss chiedevano. È una sentenza storica", ha commentato il sostituto procuratore nazionale Nino Di Matteo.
L'assoluzione di Nicola Mancino. L'ex ministro dell'Interno democristiano era accusato di falsa testimonianza. È stato assolto. Questo il suo commento dopo la sentenza: "Ho sempre avuto fiducia che a Palermo ci fosse un giudice. La lettura del dispositivo che esclude la mia responsabilità nel processo sulla cosiddetta trattativa ne è una solenne conferma. Sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato e un suo uomo, che tale è stato ed è tuttora. Sono stato volutamente additato ad emblema di una trattativa, benchè il mio capo di imputazione, che oggi è caduto, fosse di falsa testimonianza. Relegato per anni in un angolo posso ora dire di non aver atteso invano, ma...
La notizia. La Corte d'assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, ha condannato i generali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri e il boss Antonino Cinà (medico di Totò Riina) a 12 anni di carcere. Assolto l'ex ministro Nicola Mancino, accusato di falsa testimionianza. La Corte ha condannato il boss Leoluca Bagarella a 28 anni di carcere, la pena più pesante. Otto anni sono stati inflitti al colonnello Giuseppe De Donno. Stessa pena per Massimo Ciancimino. Prescrizione per Giovanni Brusca. Le condanne decise dal collegio presieduto da Alfredo Montalto per alcuni degli imputati sono più pesanti delle richieste. Il processo è quello per la trattativa Stato-Mafia nei primi anni Novanta.
La reazione del pm Di Matteo. "Che la trattativa ci fosse stata non occorreva che lo dicesse questa sentenza. Ciò che emerge oggi e che viene sancito è che pezzi dello Stato si sono fatti tramite delle richieste della mafia. Mentre saltavano in aria giudici, secondo la sentenza qualcuno nello Stato aiutava Cosa nostra a cercare di ottenere i risultati che Riina e gli altri boss chiedevano. È una sentenza storica", ha commentato il sostituto procuratore nazionale Nino Di Matteo.
L'assoluzione di Nicola Mancino. L'ex ministro dell'Interno democristiano era accusato di falsa testimonianza. È stato assolto. Questo il suo commento dopo la sentenza: "Ho sempre avuto fiducia che a Palermo ci fosse un giudice. La lettura del dispositivo che esclude la mia responsabilità nel processo sulla cosiddetta trattativa ne è una solenne conferma. Sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato e un suo uomo, che tale è stato ed è tuttora. Sono stato volutamente additato ad emblema di una trattativa, benchè il mio capo di imputazione, che oggi è caduto, fosse di falsa testimonianza. Relegato per anni in un angolo posso ora dire di non aver atteso invano, ma che sofferenza!".
La reazione del legale del generale Mario Mori. Parla Basilio Milio, legale di Mario Mori, condannato a 12 anni: "C'è un barlume di contentezza in me oggi, in un grande sconforto e sbigottimento perché so che la verità è dalla nostra parte. Oggi è un giorno di speranza: possiamo sperare che finalmente, dopo 5 anni, in appello vi sarà un giudizio. Perché questo è stato un pregiudizio caratterizzato dall'adesione alle istanze della Procura e quasi mai della difesa. Una sentenza dura che non sta nè in cielo nè in terra perché questi fatti sono stati già smentiti da quattro sentenze definitive".
Siamo al giudizio di primo grado. Dopo cinque anni, si è chiuso solo il primo capitolo di questa storia.
Impatto politico. La sentenza è destinata a dividere - come il processo durante questi cinque anni - l'opinione pubblica, ma è certo di portata storica perché mette un primo timbro sullo scenario degli anni delle stragi e sui rapporti delle istituzioni con Cosa Nostra. Quella trattativa con la mafia secondo la Corte d'Assise di Palermo fu condotta da tre alti ufficiali dei carabinieri e da uno dei fondatori di Forza Italia, Marcello Dell'Utri. I fatti si riferiscono a un periodo storico (1992-1994) in cui si avvicendarono a Palazzo Chigi tre governi: quelli di Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi e quello di Silvio Berlusconi.
Il commento di Di Maio. La condanna di Dell'Utri impatta sulle trattative per il governo. Ecco la reazione di Luigi Di Maio: "La trattativa Stato-Mafia c'è stata. Con le condanne di oggi muore definitivamente la Seconda Repubblica. Grazie ai magistrati di Palermo che hanno lavorato per la verità". Questo passaggio è molto importante, il Movimento 5Stelle subito dopo la sentenza ha sferrato un attacco verso Berlusconi. La sentenza è materiale che rafforza il niet pentastellato sul Cavaliere. Non a caso subito sono partiti i commenti di tutti gli esponenti più importanti del partito di Grillo. Alessandro Di Battista su Facebook ha commentato: "Con la storica sentenza sulla trattativa Stato-mafia si dimostra, una volta per tutte, che pezzi delle istituzioni sono scesi a patti con Cosa Nostra. Tra i soggetti contraenti del patto c'è Marcello Dell'Utri (e qualcuno ne chiedeva la scarcerazione) fondatore di Forza Italia e braccio destro di Berlusconi. Ora il Caimano sarà ancora più nervoso".
La sentenza sulla trattativa Stato-Mafia cementa la posizione di Di Maio, ma complica anche lo scenario di Matteo Salvini: che fare? Dentro il Movimento 5Stelle dicono: ora deve decidersi. Di Maio e Salvini sono leader giovani che non hanno il retroterra degli anni Novanta, fine della Prima e inizio della Seconda Repubblica, ne sono completamente svincolati. I Cinque Stelle usano la sentenza per cambiare la curvatura dello spazio politico e uscire dall'angolo in cui si sono infilati con i veti. Ecco il tweet di Riccardo Fraccaro, questore della Camera, strettissimo collaboratore di Luigi Di Maio:
La pressione dei Cinque Stelle su Salvini è al massimo. Confidano in uno smottamento dell'alleanza tra Forza Italia e Lega o in subordine su uno scongelamento dei voti del Pd. Salvini in queste ore sta meditando le sue mosse. Il Pd è inchiodato alla posizione di arrocco di Matteo Renzi. Stanno tutti camminando in una terra incognita e senza mappe. E la giornata politica è stata a dir poco incandescente. E al Quirinale hanno un rebus da risolvere: il governo del Paese.
01
Mattarella prende tempo
La Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati ha certificato lo zero tituli delle sue consultazioni. Il Presidente della Repubblica si è preso due giorni di riflessione. I leader dei partiti avrebbero bisogno di un calmante, di riposo, di un ricostituente e soprattutto di fosforo. La crisi di non governo sta diventando un passaggio ad alto voltaggio della nostra storia. Dove ci sono fili elettrici scoperti, di solito c'è qualcuno che si fulmina.
I conti pubblici italiani per ora non hanno subito contraccolpi, il vaudeville visto finora è divertente ma non letale per gli interessi che paghiamo sul debito pubblico, ma a lungo andare le cose possono cambiare. La Pax Finanziaria in corso nei mercati ci risparmia oggi, domani non si sa. Il Fondo monetario internazionale qualche giorno fa ha pubblicato il World Outlook (leggi questo numero di List) con una serie di dati inesorabili su ieri, oggi e soprattutto domani del nostro paese. Bassa crescita e alto debito sono un cocktail letale per noi e se i tassi di interesse si alzano, siamo di nuovo nei guai.
Attenzione inoltre a questa dichiarazione di Mario Draghi - a Washington per il forum del Fondo monetario - che ha cominciato a lampeggiare sul monitor delle agenzie:
L'attuazione piena e coerente del Patto di Stabilità è essenziale per garantire credibilità e fiducia nel quadro fiscale dell'Ue, per ricostituire i cuscinetti di bilancio nei bilanci nazionali per le potenziali sfide future e per salvaguardare la sostenibilità del debito pubblico. Ciò è particolarmente importante nei paesi in cui il debito pubblico rimane elevato.
Qual è il paese con il più alto debito in Europa? L'Italia. Che ha la maggioranza dei parlamentari eletti che non vede l'ora di rendere quel patto più morbido.
I numeri del Fondo monetario sui redditi degli italiani (elaborazione del Financial Times), inoltre, certificano un declino che il piccolo establishment italiano non vede: le retribuzioni sono basse, il potere d'acquisto in declino costante, settori ampi della società sono a rischio povertà e secondo gli ultimi dati lo scenario futuro è quello di un'Italia che nel 2023 sarà solo al 37esimo posto nella graduatoria dei redditi. È il paradosso di un paese ricco che sta diventando velocemente povero. Per ora ci ha superato la Spagna con 38.286 dollari contro i 38.140,3 dell'Italia, ma alle nostre spalle corrono altri paesi. Questa è la realtà, poi c'è la bolla che la influenza e rende impalpabile per l'opinione pubblica incollata alla tv al cloroformio. La bolla può crescere, scoppiare oppure scomparire senza creare troppi danni. A che punto siamo? Seguite il titolare di List.
02
Il Governo Frankenstein è in chat
Fino a poche ore fa ai grillini sembrava rimasta solo l'esplorazione del fornetto del Pd. Ma l'ultima lite a distanza tra Berlusconi e Salvini (ora vedremo i dettagli) ha riaperto il canale diplomatico per discutere del Governo Frankenstein. "Mi sono messaggiato" con Di Maio ha detto Matteo Salvini poco fa. Questo significa che il dialogo è aperto e il segretario della Lega si muove in autonomia rispetto a Berlusconi che ormai ha preso una linea di totale rottura. Berlusconi oggi è partito a briglia sciolta, ha sbroccato sul circuito di Campobasso e ha dato la seguente aulica definizione dei grillini:
È gente che non ha mai fatto nulla nella vita: nella mia azienda li prenderei per pulire i cessi.
Il livello del dibattito è questo, tanti auguri, Italia.
Salvini viste le dichiarazioni di Berlusconi ha preso la clava. E la coalizione di centrodestra al di là delle dichiarazioni di facciata vacilla. Una delle condizioni per fare il Governo Frankenstein è la rottura dell'alleanza tra Lega e Forza Italia. Berlusconi (in)consapevolmente sta offrendo a Salvini più di un buon motivo per farlo. Un altro errore del Cav e la storia tra i due finisce con i piatti e i patti rotti. Per le torte in faccia c'è tempo. La politica si fa (e disfa) in cristalleria, va trattata con delicatezza. Altrimenti... crac!
03
Salvini. Wilma, passami la clava (per Berlusconi)
Il segretario della Lega risponde duramente alle parole del Cavaliere sui Cinque Stelle e il dialogo con il Pd: "Vuole fare il governo con il Pd di Renzi, Boschi e Banca Etruria? Lo fa senza la Lega". La crisi è nella fase Antenati: Wilma, passami la clava.
La crisi di non governo è più che mai incartata e con il passare dei giorni il nervosismo dei protagonisti aumenta. Sono già tutti spompati a solo un mese dal voto, i segni di questa stanchezza di vedono, mischiati al carattere che in questi frangenti si esalta soprattutto nei difetti. Siamo in pieno in quella che il titolare di List chiama fase Wilma, passami la clava. Le randellate volano da tutte le parti, ma stamattina, dopo la tragicomica giornata di ieri, è nel centrodestra che si sentono i colpi pesanti. La coalizione vacilla. Continua a leggere l'articolo su List.
Mentre tra Salvini e Berlusconi si regolano i conti, il Movimento 5Stelle guarda al Quirinale con una certa preoccupazione. Di Maio rischia di dover prendere una decisione invece di dire solo no.
04
E se arriva la fase Fico che si fa?
L'altro problema per i grillini si chiama Fico. Il Presidente della Repubblica si è preso 48 ore di riflessione, ma tutti nel partito pentastellato pensano a lunedì, quando il Presidente della Repubblica potrebbe fare la mossa: dare un incarico esplorativo a Roberto Fico, Presidente della Camera, con una missione fatta così: vedere se ci sono le condizioni per fare un governo giallo-rosso con il Partito democratico. E se Fico porta a casa la pagnotta (piccola, ci sono pochi voti) poi che si fa? Un accordo politico con il Pd renziano non sembra per ora possibile, ma le pietre stanno rotolando a valle. Andare a trattare con il Pd senza avere un'alternativa a destra indebolisce la posizione di Di Maio che se non trova la soluzione con i Dem poi si ritrova con le spalle scoperte. Dunque bisogna tenere accese entrambe le ipotesi. Quella con il centrodestra al completo non c'è, il canale di comunicazione con Salvini è intatto, con il Pd non si sa letteralmente che fare. Insomma, sintesi: l'incarico a Fico rischia di diventare un boomerang.
Qual è lo scenario complessivo? Quali sono le tappe della crisi? Quali sono le prossime mosse del Capo dello Stato e come mai i grillini con il 32 per cento dei voti rischiano di non governare? Su RadioList l'indagine del titolare e Francesco Damato.
05
Una tragicomica giornata di non governo
RadioList. Una notizia falsa - Berlusconi pronto a votare un governo 5Stelle-Lega standone fuori - diventa un fatto a cui credono tutti. Di Maio si inventa l'appoggio esterno "non ostile", Salvini lancia l'incarico fai da te. Un'indagine del titolare di List e Francesco Damato sulla crisi dell'assurdo.
Il racconto di una surreale giornata di crisi di non governo. Si sparge la voce che Berlusconi sia pronto a un appoggio esterno a un governo Cinque Stelle-Lega. Non è vero, ma tutti ci credono. Di Maio si inventa l'appoggio esterno "non ostile" di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Tutti dentro, ma non si parla con il Cavaliere. In serata il soufflè si sgonfia di colpo e Salvini si propone per un incarico al buio. Risultato? Zero. Oggi Elisabetta Alberti Casellati va al Quirinale a mani vuote e si ricomincia da Fico. Un'indagine del titolare di List e Francesco Damato.
Volete ascoltare la colonna sonora di questo numero di RadioList? Ecco la PlayList del titolare.
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A questo punto, tutto è possibile. Anche un governo senza fiducia o "di minoranza" che nella nostra Costituzione non c'è ma la politica è l'arte dell'impossibile e noi qui a List abbiamo visto cose che voi umani... (sì, epica scena di Blade Runner). Il costituzionalista Alfonso Celotto ne ha visto anche più degli androidi di Philip K. Dick a quanto pare. Ecco la sua guida per fare un governo senza fiducia. Un'idea magnifica. Leggiamo insieme cosa ha da raccontarci.
06
Come fare un governo senza fiducia
di Alfonso Celotto
Governissimo, governo del Presidente, governo tecnico. In questi giorni si susseguono ipotesi e formule giuridiche anche fantasiose per cercare di uscire dallo stallo istituzionale nella formazione del nuovo governo. Addirittura si arriva a parlare di un possibile governo “senza fiducia”. In che senso? Continua a leggere l'articolo su List.
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Il sottilissimo Celotto. Nel frattempo in Europa stanno approfittando del nostro smarrimento post elettorale per farsi una governance su misura. Francia e Germania entro giugno avranno la loro bozza di riforma pronta da presentare agli altri capi di Stato. Corrono contro il tempo, vogliono arrivare a una riforma prima del voto europeo del maggio 2019, il prossimo Big Bang. E il fatto che tutto si compia a Parigi e Berlino dice tutto su chi comanda e su quale sia la realtà dell'Unione. Sarebbe materiale utile per coloro che parlano delle istituzioni europee con tassi di retorica che fanno concorrenza in dolcezza allo zucchero filato, ma la realtà è difficile da accettare. Soprattutto per le presunti classi colte che citano molti libri senza averne mai letto uno sul serio. Merkel e Macron fanno e disfano, gli altri seguono. Lorenzo Castellani ha fatto un'indagine manco a dirlo in un... castello. E ha scoperto che...
07
Macron parla, Merkel incassa
L'asse tra Parigi e Berlino anche se in difficoltà resiste, ma sarà Berlino alla fine a imporre la sua linea. Un'indagine di Lorenzo Castellani sul potere di Francia e Germania in un'Europa destinata a cambiare con le elezioni del 2019.
di Lorenzo Castellani
C’è un cantiere imponente a Berlino, è il nuovo castello della Capitale tedesca che entro il 2019 sarà riconsegnato ai cittadini. Il vecchio castello, costruito nel 1443, era il simbolo del potere politico e culturale della Prussia. Venne danneggiato nel corso dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, demolito dalla Repubblica Democratica Tedesca. Il nuovo progetto è stato sviluppato da un architetto italiano che si chiama Franco Stella. È il luogo simbolico dell’incontro tenutosi oggi tra il Presidente francese Macron e la Cancelliera tedesca Merkel. L’Europa è una storia di nazioni e, anche, di castelli. Oggi come nel Quindicesimo secolo l’arte delle costruzioni è padroneggiata dagli italiani, mentre l’arte del potere è questione tra francesi e tedeschi. Continua a leggere l'articolo di List.
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Con che cosa chiudiamo questo numero serale di List? Occhio al barile. Il prezzo del petrolio. E a Trump. Siamo su un altro campo da gioco dove si scontrano i titani. Materiale da List.
08
Trump accusa l'Opec: gonfia il prezzo
Donald Trump ha aperto un altro fronte, quello del petrolio. Gli Stati Uniti sono dentro la battaglia dell'energia da veri protagonisti. L'ultimo rapporto dell'Agenzia internazionale dell'Energia certifica il loro status di super-potenza energetica:
L'entrata in scena degli Stati Uniti ha cambiato le regole del gioco nel mercato - e nella geopolitica, pensate al ritiro USA dal Medio Oriente - l'Opec nel formato Plus con la Russia a fare da arbitro ha cominciato a fare leva sul prezzo con una politica di tagli alla produzione. Agli Stati Uniti questa strategia non va bene e Trump oggi ha aperto le ostilità su Twitter: "Ci risiamo con l'Opec. Con quantità record di petrolio dappertutto, anche con le navi a pieno carico in mare. I prezzi del petrolio sono artificialmente Molto Alti! Non va bene e non sarà accettato".
Il prezzo del Brent è al massimo degli ultimi 4 anni, sopra 73 dollari al barile. Ma quello che conta in questo momento è la risposta dell'Opec che è arrivata dal king maker del mercato, l'Arabia Saudita.
Il ministro saudita dell'Energia, Khaled al-Faleh ha replicato: "Non ho notato alcun impatto sulla domanda con gli attuali prezzi. La ridotta intensità energetica e l'alta produttività globale degli input energetici mi portano a pensare che c'è la capacità di assorbire l'aumento dei prezzi". L'Arabia Saudita è il principale alleato di Trump in Medio Oriente.
Domanda: di cosa si sta preoccupando Trump? È un politico, guarda al prezzo della benzina in America che potrebbe aumentare in estate. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.