29 Aprile
Il campionato Formula Gomme
FormulaList. Il Gran Premio dell'Azerbaigian raccontato da Mariano Froldi. Chi capisce come far funzionare le gomme vince i Mondiali. Ma poi... la Ferrari era superiore e vince in maniera rocambolesca Hamilton. Colpi di clava tra i piloti della Red Bull. Una gara avvincente con la Safety car a fare da spartiacque.
di Mariano Froldi
Una cosa è certa. Per ora, in questo Mondiale, edizione 2018, non ci si annoia. Altra cosa: in Formula 1, come sapete, per passare da campione a brocco ci vuole una frazione di secondo. A questo giro tocca a Vettel, la prima guida Ferrari che ha provato, a tre giri dalla fine, una staccata al limite su Bottas, in quel momento leader del Gp. Il pilota Ferrari si è trovato da secondo a quarto finale, visto che avendo spiattellato lo pneumatico non è riuscito ad avere più “ritmo”.
Le gomme, le “amate” e “odiate” Pirelli. Il secondo nome di questa Formula 1 è formula gomme. Da quando esiste il fornitore unico, anno del signore 2011, la Federazione Internazionale dell’Automobile si è inventata un regolamento cervellotico per la gestione degli pneumatici (obbligo di usare almeno due mescole diverse per ogni Gp), e una gamma di pneumatici che vanno dai più duri, meno performanti ma più duraturi, ai più morbidi, più performanti ma meno duraturi. Ognuno di questi pneumatici ha temperature ottimali di esercizio differenti. Il tutto…per mescolare le carte. Lo spettacolo sopra tutto, appunto. Il problema è, “filosoficamente”, se sia o no Formula 1, ma questo è un altro discorso. La sostanza è che chi capisce come far funzionare le gomme, vince i mondiali.
Ma torniamo a Baku. Capita nelle gare, e capita che i tifosi italiani, tutti allenatori ed esperti di piloti e muretti, disquisiranno per giorni del come e del dove. Intanto: la ciccia, come si suol dire. Hamilton ha vinto, in modo a dir poco rocambolesco. Ed ha candidamente ammesso (chapeau) che, a questo giro, la Ferrari era superiore sia in qualifica che in gara. Magra consolazione. Intanto in due gare, Hamilton non solo è riuscito a sopravanzare Vettel diventando lui leader del mondiale, ma...
di Mariano Froldi
Una cosa è certa. Per ora, in questo Mondiale, edizione 2018, non ci si annoia. Altra cosa: in Formula 1, come sapete, per passare da campione a brocco ci vuole una frazione di secondo. A questo giro tocca a Vettel, la prima guida Ferrari che ha provato, a tre giri dalla fine, una staccata al limite su Bottas, in quel momento leader del Gp. Il pilota Ferrari si è trovato da secondo a quarto finale, visto che avendo spiattellato lo pneumatico non è riuscito ad avere più “ritmo”.
Le gomme, le “amate” e “odiate” Pirelli. Il secondo nome di questa Formula 1 è formula gomme. Da quando esiste il fornitore unico, anno del signore 2011, la Federazione Internazionale dell’Automobile si è inventata un regolamento cervellotico per la gestione degli pneumatici (obbligo di usare almeno due mescole diverse per ogni Gp), e una gamma di pneumatici che vanno dai più duri, meno performanti ma più duraturi, ai più morbidi, più performanti ma meno duraturi. Ognuno di questi pneumatici ha temperature ottimali di esercizio differenti. Il tutto…per mescolare le carte. Lo spettacolo sopra tutto, appunto. Il problema è, “filosoficamente”, se sia o no Formula 1, ma questo è un altro discorso. La sostanza è che chi capisce come far funzionare le gomme, vince i mondiali.
Ma torniamo a Baku. Capita nelle gare, e capita che i tifosi italiani, tutti allenatori ed esperti di piloti e muretti, disquisiranno per giorni del come e del dove. Intanto: la ciccia, come si suol dire. Hamilton ha vinto, in modo a dir poco rocambolesco. Ed ha candidamente ammesso (chapeau) che, a questo giro, la Ferrari era superiore sia in qualifica che in gara. Magra consolazione. Intanto in due gare, Hamilton non solo è riuscito a sopravanzare Vettel diventando lui leader del mondiale, ma addirittura a Baku si è preso pure il gradino più alto del podio. L’anno scorso il leitmotiv Ferrari e degli esperti era: “Se non fai pole position non vinci”. Quest’anno, il leitmotiv Ferrari è invece: “Anche se fai le pole position, non è detto che vinci”. E’ l’incredibile sintesi, dopo il quarto capitolo su 21 del Mondiale di F1 andato in scena in Azerbaijan.
Ma prima di buttarci nel vivo del gran premio, partiamo da Baku. Come spiega Cristiano Sponton, ingegnere di F1analisi tecnica: “Il circuito che ospita la seconda edizione del Gran Premio d'Azerbaijan è lungo ben 6.003 metri ed è composto da 12 curve a sinistra e 8 a destra. Una caratteristica molto interessante, che lo rende unico anche rispetto a moltissimi altri circuiti presenti nel calendario di F1 è che gran parte dei sei chilometri di lunghezza si trovano al di sotto del livello del mare. La pista di Baku non è sicuramente il miglior tracciato che Tilke (ve ne abbiamo già parlato qui su List ndr) potesse disegnare: troppe curve a 90° inframmezzate da tratti rettilinei. La parte migliore, soprattutto dal punto di vista fotografico, è la zona vicina alle fortificazioni della città vecchia, tra le curve 8 e 12, ma con una sede stradale fin troppo stretta viste anche le nuove larghezze delle nuove vetture. Proprio per via di questa parte lenta e delle numerose curve a 90° non si può optare per una configurazione aerodinamica troppo scarica che vada a privilegiare il lungo rettilineo presente nel terzo settore.
Anche il riscaldamento degli pneumatici sarà fondamentale a Baku, ancor di più in questa stagione con temperature più basse dell'asfalto, poiché, a causa delle caratteristiche tecniche della pista, sarà difficile portare contemporaneamente nella giusta finestra l'assale anteriore e quello posteriore. Se al posteriore bisognerà prestare parecchia attenzione all’overheating (surriscaldamento), all'anteriore, la difficoltà sarà quella di riuscire a scaldare gli pneumatici visto che il lungo rettifilo di partenza contribuirà dannosamente al loro raffreddamento”. Ci spieghiamo meglio. Con quel lungo rettilineo di Baku (ben 2,2 chilometri) le gomme anteriori perdono anche 20 gradi inducendo i piloti a numerosi errori in fase di staccata e soprattutto nelle ripartenze dopo la Safety-Car. Queste gomme e le gomme degli sport motoristici funzionano in questo modo: scaldandosi aumentano l’aderenza, diventando quasi colla fra cerchione e asfalto. Ma raffreddandosi diventano di ghiaccio ed i piloti hanno difficoltà a gestirle perché non sentono aderenza. Ricordatevi questo particolare perché sarà determinante.
Veniamo al week end. La Ferrari parte in sordina venerd’, prende le misure e stampa con Vettel la terza pole position consecutiva sabato. Roba che in Ferrari non accadeva dal 2007, quando con Raikkonen s’era vinto l’ultimo mondiale. Ancora una volta la Rossa è la più veloce in qualifica ed ha un ottimo passo gara. Ma c’è un però, che sarà determinante: Raikkonen, amato dai tifosi, formalmente alla pari con Vettel ma sostanzialmente seconda guida, pilota a cui la Ferrari deve il suo ultimo mondiale, 38 anni, è molto probabilmente alla sua ultima stagione. Guida bene come non accadeva da anni, ma non ha più l’istinto “omicida” degli anni migliori. E, incredibile a dirsi, a dispetto del soprannome “Ice-man” non è più, e forse non è mai stato, “Ice-man”. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. A pochi secondi dalla fine delle qualifiche ha in mano la pole position. Tutti i tifosi Ferrari pregustano una nuova prima fila tutta rossa, fondamentale per gestire una gara complicata in cui gli incidenti e le Safety Car non mancano mai. Ma ad una curva dalla fine del giro fa una imbarcata sul cordolo, scoda, perde un secondo…e si qualifica sesto! Aveva già commesso altri errori nel Q2. Tutta la cronaca della domenica Ferrari sarà influenza da questo fatto. Ma mettiamo assieme i puntini. Arriviamo alla gara.
I momenti topici, sostanzialmente tre. Cari lettori, riviviamoli assieme. Trentesimo giro. Vettel guida in carrozza e la gara è, come si suol dire, in ghiaccio. Sotto il suo totale controllo. Hamilton ha già fatto il cambio gomme sette giri prima montando le gialle. Alla Ferrari lo imitano per proteggersi. In Mercedes invece differenziano le strategie e lasciano fuori Bottas. Primo indizio e prima spiegazione. Se vuoi vincere un mondiale contro la corazzata tedesca, devi avere due piloti in piena gara. Sennò, ti ritrovi a fare una gara di pugilato con l’avversario…ed una mano legata dietro la schiena. Vi ricordate cosa è accaduto con Raikkonen sabato? Sesto, non al fianco del compagno per proteggerlo. Perché non attendere, allora per il pit stop di Vettel, visto che Bottas andava una meraviglia e le gomme rosse con cui tutti erano partiti non parevano degradare? Probabilmente perché la Ferrari agiva in marcatura solo su Hamilton. Ma, ci ripetiamo, lo puoi fare se hai due alternative contro due. Non se sei da solo. Certo, noi lo diciamo con il senno di poi. Ma il problema resta: se sei da solo contro i due della Mercedes, o utilizzi la strategia creativa che ha fatto la fortuna delle prime due gare vinte dalla Ferrari, o rischi seriamente di perdere per una variabile come la Safety Car. Detto e fatto. Infatti la Formula 1 è strategia e rischio. Scacchi e pugilato.
Vediamo poi cosa accade 10 giri dopo. Le due Red Bull se la sono data di santa ragione per tutto il gran premio. Botte da orbi, sul serio. Non roba da fioretto, roba da clave. Sorpassi e controsorpassi fra le lattine volanti. Uno spettacolo per gli occhi. Un pò meno per le coronarie degli uomini Red Bull, che paventano il peggio. Avete presente la “legge” di Murphy, paradossale ma spesso vera? “Se qualcosa può andare male, andrà male”? Appunto. Ricciardo, il sottovalutato Ricciardo (dal suo team, mentre molti tifosi Ferrari sperano arrivi nel 2019 sostituendo Raikkonen) dopo il cambio gomme non ci sta ad essere di nuovo dietro a Max Verstappen, il giovanissimo talento furioso e un pò casinista che è stato ribattezzato Versbatten, con tanto di verbo a lui dedicato a Londra e dintorni (“To Versbatten”, appunto) per indicare la sua attitudine all’autoscontro. Ma come si rispetti in qualsiasi “commedia” umana, e citando il sommo Dante, ecco che arriva il contrappasso. Verstappen fa un pò il furbetto sul rettilineo, si muove per ben due volte facendo zig-zag (puoi cambiare traiettoria solo una volta per regolamento), Ricciardo non lo capisce o gli “si chiude la vena” e lo tampona alla grande. Entrambi ritirati. Il vostro modesto cronista sta dalla parte di Ricciardo. Ed è un fatto che Verstappen sia diventato davvero un pericolo per se stesso e per gli altri. Ha ragione Niki Lauda quando ha recentemente affermato, da grande vecchio della Formula 1, proprio su Max: “Solitamente si impara dagli errori, ma lui sembra che stia diventando sempre più piccolo. In questo caso sembra anche essere una questione d’intelligenza“.
Arriva la seconda Safety car del gran premio (la prima a poche curve dal via). Bottas che sino a quel momento non ha ancora fatto un pit stop, viene richiamato dal muretto. Vettel ed Hamilton lo seguono e tutti e tre montano le gomme Viola, le Ultrasoft, le più performanti disponibili per questo gran premio. Nel frattempo Grosjean, alla Haas, si “inventa” una cosa incredibile. Incredibile! Si pianta in regime di Safety car! La memoria mi richiama una scena altrettanto curiosa e sportivamente “dolorosa”, quando nel 1991 Prost esce ad Imola, era alla guida della Ferrari, durante il giro di ricognizione prima della partenza.
A Baku Grosjean ci regala, dopo il botto delle Red Bull, oltre 8 giri, interminabili, di Safety car. E dopo la ripartenza, ultimi tre giri che si preannunciano da qualifica. La classifica: Bottas, Vettel, Hamilton. Vettel prova ad osare dopo il rettillineo, nella famosa-famigerata curva dopo il rettilineo principale. Riportate alla mente cosa abbiamo detto di questo circuito. Gomme fredde, frenata bruciante, gomme “bruciate”; superato in tromba da Hamilton e Raikkonen, e subito dopo da Perez della Force India. Seb ha sbagliato, ha fatto bene? Secondo il vostro modesto cronista ha fatto bene a provare. Doveva proteggersi da Hamilton ed era attaccato a Bottas. Gli è andata male. La gara per la vittoria era stata compromessa, probabilmente, precedentemente. Ultimo colpo di scena: Bottas che fora (a causa di un detrito) ed è costretto al ritiro, regalando la gara all’incredulo compagno Hamilton. Il secondo posto di Ice-man, lasciatemelo dire, è giusto un bordino caldo.
Alla fine della fiera e di 51 giri costellati da una miriade di emozioni, che ai ferraristi avranno lasciato l’amaro in bocca della serie “mai una gioia”, Hamilton coglie dunque un’insperata vittoria. E soprattutto molti tifosi avranno cominciato a fare macumbe contro Verstappen. In due gare, direttamente e indirettamente, distrugge il sogno di Vettel come acutamente osserva Leo Turrini. E non è una boutade, ma un’altra chiave di lettura. Ma il mondiale è molto lungo. E come accade nella vita, fortuna da’, fortuna toglie. Vince chi merita di più, inutile girarci attorno. E i bilanci si fanno alla fine. Il resto è fuffa. Appuntamento a Barcellona fra due settimane.
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danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.