7 Maggio

La crisi di non governo è in disordine

Salvini è disponibile all'incarico per il Centrodestra, Di Maio lascia la porta aperta alla Lega, il Pd (e Berlusconi) pronto ad appoggiare il governo del Presidente. C'è solo un dettaglio: l'esecutivo di Mattarella non ha i voti. La crisi è in disordine e il Quirinale deve chiarire il percorso prima di tutto a se stesso.

La crisi di non governo è entrata nella fase Samurai. I leader di partito giocano con spade affilatissime. In questi casi, qualcuno di solito si taglia le dita. I primi incontri del Presidente della Repubblica stamattina hanno confermato il quadro che avevamo delineato su List. Siamo passati dal "governo di cortesia" al Capo dello Stato, al "governo di scortesia". La sintesi è chiara: Matteo Salvini è disponibile all'incarico per il Centrodestra, Luigi Di Maio ha lasciato la porta aperta alla Lega, il Partito democratico (e Berlusconi pronto ad andare in soccorso) si dichiara a disposizione del governo del Presidente. C'è solo un dettaglio: l'esecutivo di Sergio Mattarella non ha i voti. La crisi è in disordine e il Quirinale deve chiarire il percorso prima di tutto a se stesso. Un solo esito appare certo: il voto anticipato. Resta da stabilire solo la data. Ma prima dello scioglimento delle Camere, può accadere di tutto. E potrebbe essere poco piacevole per gli sviluppi della stessa campagna elettorale. Vediamo le note sul taccuino.

Governo del Presidente. Non ha i voti per superare la prova di fiducia in aula, Mattarella potrebbe mandarlo avanti lo stesso dando l'incarico a una personalità esterna, ma questo avverrebbe senza aver prima esplorato una soluzione politica con un pre-incarico o un incarico al Centrodestra e poi, in seconda battuta, ai Cinque Stelle. Prima coalizione. Primo partito. Andare a una soluzione esterna senza aver mai dato un incarico politico coerente con il risultato delle urne, è mossa senza precedenti, fuori  dalla prassi consolidata delle consultazioni del Capo dello Stato. In queste condizioni politiche il tentativo di Mattarella finirebbe polverizzato politicamente contro un muro di titanio. L'unico partito che ha dichiarato ufficialmente il proprio sostegno a questa formula è il Pd. Maurizio Martina dopo l'incontro al Quirinale ha detto: "Basta gioco dell'oca, supporteremo l'iniziativa del...


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