7 Maggio
Il governo non è mai neutrale
Il Presidente Mattarella ha deciso: manderà alle Camere un esecutivo che dovrà traghettare l'Italia al voto (forse). Problema: il governo non ha i voti. Cinque Stelle, Lega e Fdi sono contro, il Pd è favorevole e Berlusconi non si sa. Le conseguenze inattese della scelta del Quirinale. Chi vuole votare?
Il Governo Neutrale. Nella fantasiosa galleria degli esecutivi d'Italia entrerà anche quello inventato dal Presidente Sergio Mattarella. Cominciamo subito dicendo che il "governo neutrale" non esiste. Esiste un governo che prende decisioni, le quali non possono essere neutrali, ma di volta in volta orientate su un determinato obiettivo che a sua volta - pur nell'interesse generale - è per forza non solo non neutrale, ma parziale. Dunque la soluzione che Mattarella ha trovato è un governo per niente asettico e invece - già dalle parole del Capo dello Stato si intuisce - con un programma preciso di navigazione: stare nel solco dell'Europa. Con un Parlamento in maggioranza euroscettico dal quale, tra l'altro, secondo le norme vigenti dovrebbe avere l'indirizzo politico quando discute dell'interesse dell'Italia a Bruxelles. Vaste programme. Siamo già in pieno corto-circuito.
01
Il governo non è mai neutrale
Mattarella ha parlato per 8 minuti, sono sembrati un tempo lunghissimo. Ha prima spiegato di aver cercato tutte le vie possibili per trovare una soluzione alla crisi (ma in queste vie che lui ha detto di aver esplorato non è mai riuscito a dare un pre-incarico o un incarico politico, cosa che invece avrebbe contribuito non poco a fare chiarezza), ha richiamato i rischi che corre l'Italia (ma non siamo nel 2011 e c'è ampio materiale su cui riflettere) e poi ha sciolto il suo discorso verso l'esito che il titolare di List aveva collocato così nelle quote di Mattarella:
Il Presidente Mattarella ha il 90 per cento di probabilità di nominare un Presidente del Consiglio non indicato dai partiti e varare un governo del Presidente con un programma e una scadenza definiti. Senza un accordo politico, questo governo si schianta in aula.
Azzeccata la previsione sul risultato finale, non resta che attendere il giudizio dell'aula quando il governo sarà chiamato alla prova della...
Il Governo Neutrale. Nella fantasiosa galleria degli esecutivi d'Italia entrerà anche quello inventato dal Presidente Sergio Mattarella. Cominciamo subito dicendo che il "governo neutrale" non esiste. Esiste un governo che prende decisioni, le quali non possono essere neutrali, ma di volta in volta orientate su un determinato obiettivo che a sua volta - pur nell'interesse generale - è per forza non solo non neutrale, ma parziale. Dunque la soluzione che Mattarella ha trovato è un governo per niente asettico e invece - già dalle parole del Capo dello Stato si intuisce - con un programma preciso di navigazione: stare nel solco dell'Europa. Con un Parlamento in maggioranza euroscettico dal quale, tra l'altro, secondo le norme vigenti dovrebbe avere l'indirizzo politico quando discute dell'interesse dell'Italia a Bruxelles. Vaste programme. Siamo già in pieno corto-circuito.
01
Il governo non è mai neutrale
Mattarella ha parlato per 8 minuti, sono sembrati un tempo lunghissimo. Ha prima spiegato di aver cercato tutte le vie possibili per trovare una soluzione alla crisi (ma in queste vie che lui ha detto di aver esplorato non è mai riuscito a dare un pre-incarico o un incarico politico, cosa che invece avrebbe contribuito non poco a fare chiarezza), ha richiamato i rischi che corre l'Italia (ma non siamo nel 2011 e c'è ampio materiale su cui riflettere) e poi ha sciolto il suo discorso verso l'esito che il titolare di List aveva collocato così nelle quote di Mattarella:
Il Presidente Mattarella ha il 90 per cento di probabilità di nominare un Presidente del Consiglio non indicato dai partiti e varare un governo del Presidente con un programma e una scadenza definiti. Senza un accordo politico, questo governo si schianta in aula.
Azzeccata la previsione sul risultato finale, non resta che attendere il giudizio dell'aula quando il governo sarà chiamato alla prova della fiducia. Abbiamo buone speranze di fare strike con i bookmakers.
02
Senza maggioranza, ma...
Com'è il gradimento del governo neutrale? Bassino, ecco il conto dei seggi alla Camera.
- Movimento 5Stelle, Lega e Fratelli d'Italia si sono schierati contro. Il totale dei seggi dei tre gruppi tocca quota 379 e mette subito la parola fine sulla possibilità di conquistare la fiducia, visto che la Camera dei deputati ha bisogno di 315 + 1 per la maggioranza. Il conto era previsto dal Quirinale, questo rende ancor più singolare la decisione.
A questi voti il titolare non ha sommato deliberatamente quelli di Forza Italia. E la ragione è semplice: Berlusconi è mobile o, se volete, inaffidabile. Non a caso Matteo Salvini a una certa ora della sera, dopo aver detto no al governo neutrale, ha dichiarato:
Non c'è tempo da perdere, non esistono governi tecnici alla Monti, contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e abbia la nostra stessa coerenza, poi gli italiani ci daranno la maggioranza assoluta e cambieremo l'Italia da soli.
Salvini non può essere così ingenuo, sa bene che Berlusconi non ha nessuna intenzione di rispettare i patti, può per calcolo far finta di onorarli, perfino rispettare una parte degli obblighi di coalizione, ma questo non è il suo fine ultimo. E infatti alle 19.57 è già tutto chiarissimo, ecco le parole di Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera:
Abbiamo ascoltato con attenzione e rispetto le parole del Presidente della Repubblica. Forza Italia, che è rispettosa del voto degli italiani e si riconosce nel centrodestra unito, valuterà all'interno della coalizione le posizioni da assumere. Siamo pronti come sempre in ogni momento al voto, ma riteniamo che il voto in estate non sia il più adatto per garantire la partecipazione, come sottolineato anche dal Presidente Mattarella.
Meraviglioso. Salvini vuole il voto subito. Gelmini dice no 'che fa caldo. Il prossimo passo delle truppe del Cav sarà quello di votare il "governo neutrale", dargli una mano, assecondarlo, non creare difficoltà.
La faccenda fa sorridere parecchio Luigi Di Maio, che coglie la palla al balzo e commenta:
Se Forza Italia sosterrà il governo tecnico, allora a Salvini dovremo fare le pernacchie dietro.
Pernacchie. Possibile? Anche probabile. Forza Italia ha un problema di tenuta su strada, se si vota a breve il gruppo parlamentare verrà liofilizzato dalla Lega che viaggia a quota 22 per cento, il gruppo parlamentare rischia di venire fagocitato dal blob verde. Allora meglio ritardare il voto e per prendere tempo e sperare che il partito di Salvini si sgonfi un po', per ottenere tutto questo bisogna dare ossigeno al più improbabile dei governi che poteva calcare la scena della storia d'Italia: il governo neutrale. Nasce di minoranza, non ha un problema di fiducia, ma di appoggio nella sua gracile vita che - siamo in Italia - potrebbe perfino diventare permanente. Berlusconi è quello che serve per fare questa operazione. Ha 105 seggi alla Camera e quando si è a corto di ossigeno, diventa prezioso. Partecipare senza apparire troppo, che splendida occasione.
03
Chi vuole votare?
Il Movimento 5Stelle, la Lega, Fratelli d'Italia. E l'elenco qui si ferma. Forza Italia ha già detto che in estate no (e più tardi è meglio è), il Pd è terrorizzato all'idea di andare alle urne in una crisi di identità senza precedenti (si è trasformato oggi in partito del Presidente, un po' poco per sedurre le masse), le formazioni minori sono popolate di parlamentari che all'idea di mollare il seggio chiedono di sperimentare la criogenesi politica. Il voto è certamente l'esito probabilissimo, ma in agguato resta il provvisorio che vuol farsi permanente. L'assemblea di stasera del gruppo parlamentare del Movimento 5Stelle (si è chiusa alle 23.00) ha preso la decisione unanime e Luigi Di Maio ha dichiarato: "L'assemblea è stata compatta sul voto. Oltre 330 parlamentari che vogliono tornare al voto e non tengono alle poltrone, e sono pronti a lanciarsi in campagna elettorale". Lanciarsi. La decisione di Mattarella ha conseguenze inattese: Lega e Cinque Stelle avranno un formidabile argomento per la campagna elettorale: il governo imposto e il mancato incarico; il governo europeista in un Parlamento largamente euroscettico produrrà continue frizioni sulla linea di politica estera e le azioni da intraprendere a Bruxelles; il Partito democratico si troverà in una posizione isolata e a rischio per l'incombente voto anticipato.
04
Il primato della politica è sparito
Mattarella ha messo il paletto del tempo, durata fino a dicembre. L'automatismo arriva con la data delle elezioni. E questa per ora non c'è. Movimento 5Stelle e Lega chiedono di votare al più tardi in estate. Mattarella ha precisato che ci sarà un divieto per le candidature dei ministri del governo neutrale, ma qui vale il precedente del governo Monti che alla fine si trasformò direttamente in lista elettorale. Basterebbe questo per catalogare la faccenda tra le tante deviazioni della nostra storia. Conseguenze? In un paese a corto di conoscenza del diritto e sempre disposto a mettersi al rovescio, anche questa storia passerà, ma per i pochi che hanno voglia di esplorare (senza mandato altrui, ma volontariamente) cosa sta accadendo, ecco un paio di spunti iniziali.
La cosa singolare è che nessuno o quasi s'interroga sulla natura giuridica, costituzionale, della decisione di Mattarella:
- Non c'è precedente nella storia della Repubblica;
- Mattarella non ha mai dato né pre-incarico né incarico a personalità politica pur potendo farlo;
- La sua azione esterna, fuori dalle mura e dal formalismo del Quirinale, è stato affidata ai Presidenti delle Camere con due mandati esplorativi. nessuno dei due era realmente candidato a trasformarsi in incaricato, nella storia della Repubblica mai un esploratore è diventato Presidente del Consiglio;
- Il sistema dei partiti non è mai stato messo alla prova con una personalità realmente incaricata di formare il nuovo esecutivo, si tratta di un disincentivo a impegnarsi formalmente, la trattativa è sempre rimasta nel limbo delle esplorazioni;
- Non c'è scritto da nessuna parte che la gestione dell'eventuale periodo elettorale debba essere affidato a un esecutivo cosiddetto neutro su basi astrattamente politiche e influenzate dal giudizio certamente alto e autorevole, ma pur sempre personale, del Capo dello Stato. La neutralità degli atti non è conferita dal colore politico del governo, ma dall'indipendenza e imparzialità dell'amministrazione dello Stato, principi che sono validi con i governi di qualsiasi colore perché facenti parte delle fonti scritte del diritto italiano;
- La legittimazione del governo inoltre non deriva dalla sua presunta neutralità, ma dal circuito della democrazia rappresentativa. L'Italia si trova nella singolare condizione di aver votato il 4 marzo e tra qualche giorno avrà un esecutivo di minoranza a Palazzo Chigi scelto dal Presidente della Repubblica in via monocratica. Manca la fonte di legittimazione principale: il voto. Perfino il governo Gentiloni, in qualità di incaricato degli affari correnti, sembra avere più forza giuridica rispetto all'esecutivo in via di formazione. Siamo di fronte a un rebus politico - e costituzionale - delicato sul quale torneremo in maniera approfondita nel prossimo numero di List.
Questo non significa che il Presidente della Repubblica non possa fare questa scelta (egli ora a causa dei disaccordi tra i partiti è nella fase di massima espansione del suo potere di formazione del governo) ma i tempi, i modi, l'accelerazione, le fonti, l'assenza di un paio di passaggi che avrebbero conferito forza e sostanza politica proprio alla sua decisione (e evitato una campagna elettorale che si annuncia di fuoco), per gli analisti dovrebbero essere oggetto di riflessione. Una cosa è chiara: il primato della politica è sparito. Spunta di nuovo la tecnocrazia.
Con Francesco Damato stamattina abbiamo individuato i possibili punti critici. Ascoltate RadioList.
05
Tutte le carte della crisi di non governo
Terzo giro di consultazioni del Capo dello Stato. Si ipotizza un Governo del Presidente, ma è davvero questa l'ultima opzione o in realtà ce ne sono altre? Può una crisi risolversi senza aver mai dato un pre-incarico o un incarico politico per formare un governo? Non ci sono precedenti simili e prima di arrivare alla soluzione del governo tecnico sarebbe auspicabile chiudere il giro di consultazioni tenendo conto del voto del 4 marzo. Il titolare di List e Francesco Damato esplorano tutte le carte a disposizione di Sergio Mattarella.
Com'è stato possibile arrivare a questo punto della crisi? Perché anche un navigatore come Mattarella, un uomo che viene dalla grande tradizione della Balena Bianca, alla fine è rimasto impigliato nella ragnatela dei veti incrociati? Perché per uscirne ha dovuto ricorrere a una decisione straordinaria e ha saltato alcuni passaggi logici? Un tempo a un richiamo del Quirinale quasi tutti avrebbero risposto con obbedienza. Oggi la maggioranza del Parlamento ha risposto picche e chiede di votare in estate. Cosa è cambiato in questa crisi? Cosa la rende così singolare? Benvenuti nella Fast Democracy. Leggiamo insieme il bravo Lorenzo Castellani che ci conduce nella contemporaneità della politica nella terra di mezzo di un mondo finito.
06
Questa crisi è nuova. E l'establishment non la capisce
di Lorenzo Castellani
Tutti gli schemi sono saltati. Da anni si continua a ragionare con le strutture mentali ereditate dalla Prima e della Seconda Repubblica, ma il cambiamento della società ha scavalcato la capacità di pensare la politica con la logica cartesiana del passato. Il 2013 può essere considerato l’anno in cui è definitivamente tramontata la Seconda Repubblica poiché il Paese è entrato in una dinamica tripolare, con un Parlamento balcanizzato e una legge proporzionale. La storia della legislatura passata racconta bene il film: larghe intese tra centrodestra e centrosinistra, poi patto del Nazareno per le riforme costituzionali, rotto questo nel 2015 si apre una fase di intese strette tra PD e partitini centristi con cui si sono succeduti Renzi e Gentiloni. In mezzo è fallita la riforma costituzionale, che tentava tardivamente di restaurare il bipolarismo ed istituzionalizzare la sempre più forte centralità di fatto del potere esecutivo, e infine le elezioni del 2018. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Con che cosa chiudiamo questo numero serale di List dedicato alla crisi di non governo? È stata una lunga, intensa e faticosa giornata. Finale con l'inchiostro di china di Guido Ciompi.
07
Uno, due, tre (cinque) stella!
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forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.