9 Maggio
Berlusconi dà la scossa al Governo Frankenstein
Il Cavaliere andrà all'opposizione ma senza rompere l'alleanza con la Lega. Dicendo no dice sì all'esecutivo tra Salvini e Di Maio. Ce la faranno? Storia di una svolta politica che List ha cominciato a raccontare nell'estate del 2017.
Silvio Berlusconi ha dato il via libera all'alleanza di governo tra Movimento 5Stelle e Lega. Come anticipato stamattina da List, la formula arriva per negazione: Forza Italia non voterà la fiducia, ma non romperà l'alleanza con la Lega. Si tratta della formula del governo Monti rovesciata.
01
Voto contro. E apro un'altra storia
Una nota ufficiale alle 21 ha dato la svolta attesa per tutto il giorno:
Il Paese da mesi attende un governo. Continuo a credere che la soluzione della crisi più naturale, più logica, più coerente con il mandato degli elettori sarebbe quella di un governo di Centrodestra, la coalizione che ha prevalso nelle elezioni, guidato da un esponente indicato dalla Lega, governo che avrebbe certamente trovato in Parlamento i voti necessari per governare. Questa strada non è stata considerata praticabile dal Capo dello Stato. Ne prendo atto. Da parte nostra non abbiamo posto e non poniamo veti a nessuno, ma - di fronte alle prospettive che si delineano - non possiamo dare oggi il nostro consenso ad un governo che comprenda il Movimento Cinque Stelle, che ha dimostrato anche in queste settimane di non avere la maturità politica per assumersi questa responsabilità.
Fino a qui, il lettore commenta: allora non si fa niente. Calma, andiamo avanti...
Per quanto ci riguarda non è mai neppure cominciata una trattativa, nè di tipo politico, nè tantomeno su persone o su incarichi da attribuire. Se però un'altra forza politica della coalizione di centrodestra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i Cinque Stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali. In questo caso non potremo certamente votare la fiducia, ma valuteremo in modo sereno e senza pregiudizi l'operato del governo che eventualmente nascerà, sostenendo lealmente, come abbiamo sempre fatto, i provvedimenti che siano in linea...
Silvio Berlusconi ha dato il via libera all'alleanza di governo tra Movimento 5Stelle e Lega. Come anticipato stamattina da List, la formula arriva per negazione: Forza Italia non voterà la fiducia, ma non romperà l'alleanza con la Lega. Si tratta della formula del governo Monti rovesciata.
01
Voto contro. E apro un'altra storia
Una nota ufficiale alle 21 ha dato la svolta attesa per tutto il giorno:
Il Paese da mesi attende un governo. Continuo a credere che la soluzione della crisi più naturale, più logica, più coerente con il mandato degli elettori sarebbe quella di un governo di Centrodestra, la coalizione che ha prevalso nelle elezioni, guidato da un esponente indicato dalla Lega, governo che avrebbe certamente trovato in Parlamento i voti necessari per governare. Questa strada non è stata considerata praticabile dal Capo dello Stato. Ne prendo atto. Da parte nostra non abbiamo posto e non poniamo veti a nessuno, ma - di fronte alle prospettive che si delineano - non possiamo dare oggi il nostro consenso ad un governo che comprenda il Movimento Cinque Stelle, che ha dimostrato anche in queste settimane di non avere la maturità politica per assumersi questa responsabilità.
Fino a qui, il lettore commenta: allora non si fa niente. Calma, andiamo avanti...
Per quanto ci riguarda non è mai neppure cominciata una trattativa, nè di tipo politico, nè tantomeno su persone o su incarichi da attribuire. Se però un'altra forza politica della coalizione di centrodestra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i Cinque Stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali. In questo caso non potremo certamente votare la fiducia, ma valuteremo in modo sereno e senza pregiudizi l'operato del governo che eventualmente nascerà, sostenendo lealmente, come abbiamo sempre fatto, i provvedimenti che siano in linea con il programma del Centrodestra e che riterremo utili per gli italiani.
Ok, dunque Berlusconi vota contro. Ma che ne è dell'alleanza con la Lega? A domanda, risposta:
Se questo governo non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di fronte all'incapacità - o all'impossibilità oggettiva - di trovare accordi fra forze politiche molto diverse. Di più a noi non si può chiedere, anche in nome degli impegni che abbiamo preso con gli elettori. Tutto ciò non segna la fine dell'alleanza di Centrodestra: rimangono le tante collaborazioni nei governi regionali e locali, rimane una storia comune, rimane il comune impegno preso con gli elettori. Continuiamo a lavorare per tornare a vincere, ma soprattutto perché torni a vincere l'Italia"
Booom! Berlusconi vota contro, non si oppone all'alleanza giallo-verde e con un colpo di scena degno del mago Houdini il Cavaliere dicendo no dice sì e dà il via a un nuovo inizio della storia politica italiana: il Governo Frankenstein.
02
Convergenze parallele e Governo Frankenstein
Come si può riassumere lo scenario politico che ha un preludio ma non ha ancora un esito finale, anzi ha un nuovo inizio? Convergenze parallele e Governo Frankenstein. Cosa significa? Che la crisi sta cercando una via d'uscita, si dibatte per trovare una soluzione. Siamo su quel piano in cui, come scriveva Antonio Gramsci, "la crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati". Fenomeni morbosi ne abbiamo visto prima, durante e dopo il voto. Sono trascorsi due mesi dalle elezioni e in maniera a dir poco rocambolesca la crisi è a una svolta. E le convergenze parallele e il Governo Frankestein dove sono finiti?
03
Da Moro e Scalfari a Berlusconi e Renzi
Convergenze parallele. La frase attribuita a Aldo Moro (ma in realtà coniata in questa formula da Eugenio Scalfari su l'Espresso nel 1960) è un ossimoro: siamo di fronte a due parole inconciliabili sul piano geometrico (ciò che è parallelo non può convergere) che però sul terreno della politica dipingono due forze opposte che sono in fase di costante avvicinamento, un rendez-vous tra oggetti nello spazio che avevano sempre percorso orbite divergenti. Moro si riferiva alla collaborazione della Dc con le sinistre (il Psi e il Pci), un'idea che aveva sempre coltivato con il fine di dare all'Italia stabilità. Chi sono oggi i soggetti delle convergenze parallele? Berlusconi e Renzi.
Sono i leader di due forze in crisi, bisognose di un nuovo inizio. Sono anche figure con situazione comuni e opposte. Berlusconi è alla fine del suo straordinario (comunque lo si voglia giudicare, bene o male) ciclo politico e Forza Italia non sopravviverà al suo fondatore, la continuità non esiste; Renzi è all'inizio della sua avventura politica, ma il Pd appare avere esaurito la sua forza propulsiva (frase di Enrico Berlinguer sulla Rivoluzione d'Ottobre) e dunque la sua funzione storica. Il Cavaliere e il Bomba sono in una situazione comune e con un interesse immediato che trasforma il loro percorso apparentemente lontano in convergenza parallela: primum vivere.
04
La mossa giusta del Cavaliere
Sia detto subito a chiare lettere: al netto dei calcoli di convenienza - che in politica ci sono sempre e valgono per tutti - Berlusconi ha fatto una scelta coraggiosa e responsabile. Sta dando il la alla legislatura e svincolando la Lega apre a un esperimento politico che, comunque vada, sarà uno spartiacque nella storia del Paese. Berlusconi era il problema e l'opportunità di dare un'altra curvatura allo spazio della crisi. Ha fatto la scelta giusta.
Né Berlusconi né Renzi possono permettersi le elezioni anticipate nel pieno dell'estate. Farebbero splash con la paletta e il secchiello. Per evitare le elezioni anticipate bisogna fare alcune cose e quella giusta non è certo il governo neutrale promosso dal Capo dello Stato. Questo governo senza voti conduce dritto alle elezioni e - paradossalmente - non può neppure permettersi di avere la fiducia perché è concepito per essere bocciato in aula, diventare di minoranza e condurre al voto.
Una costruzione così barocca non si era mai vista - e dai documenti storici un bel giorno sapremo quale visionario del Quirinale l'abbia ispirata - ma questa è la situazione. Non a caso il Pd di Renzi è il solo partito ad aver appoggiato il governo neutrale di Mattarella. Non può andare con i Cinque Stelle, il governo di larghe intese non c'è, non resta che fare il partito del Presidente della Repubblica. Vaste programme.
L'unica carta che Berlusconi può giocare senza uscirne con le ossa rotte è dare il via libera al governo tra Salvini e Di Maio. Se non lo fa, rischia il balzo felino di Salvini sul voto subito. Conseguenze? La lettura degli ultimi sondaggi fa partire la colonna sonora di Profondo Rosso.
Renzi e Berlusconi viaggiano sul sidecar: il Cav. guida e Renzi si fa scarrozzare mangiando il suo gelato. Vogliono entrambi andare lontano, non hanno tutta la benzina che serve per il viaggio, ma possono almeno provare a non finire in mezzo alla strada, con le gomme bucate e al buio.
La convergenza parallela di Forza Italia e Pd è quella di leader - e gruppi dirigenti, non dimentichiamolo mai - che hanno davanti un orizzonte da ultimo giro di giostra. È evidente che per Forza Italia stanno scorrendo i titoli di coda e per il Pd senza un'invenzione - che può venire piaccia o meno solo da Renzi - si apre un declino a cottura rapida. Serve tempo, bisogna evitare le elezioni e andare avanti. La mossa di Berlusconi è incastonata in questo scenario.
05
L'estate del Governo Frankenstein
È una storia tutta da scrivere. Qui su List abbiamo cominciato a esplorarne i confini nell'estate del 2017, per l'esattezza sul numero del 21 - 22 luglio. Ecco le cover di quell'estate visionaria:
Nessuno allora credeva a questa possibilità - che per il momento resta tale, mancano alcuni passaggi chiave, non ultimo quello con il Capo dello Stato - ma ora siamo qui a commentarla come un fatto reale e probabilmente la vedremo tra qualche ora materializzarsi al Quirinale. La storia sta per chiudere il suo incastro di tessere, quel mosaico che per noi di List aveva cominciato a brillare nel buio un'estate fa.
Le ragioni per cui al titolare sembrava emergere una futura collaborazione tra Movimento 5Stelle e Lega - destinata in futuro a terminare e trasformarsi di nuovo in competizione - erano semplici: elettorati simili, leader giovani, rottura dei codici tradizionali di comunicazione, fine del primato della televisione come officina di consenso, crisi della socialdemocrazia europea e dei Volkspartei, i partiti popolari.
Le pietre spinte da questa energia hanno cominciato a rotolare a valle: ciclo storico di rupture innescato dalla Brexit (gli inglesi sono il cervello degli americani), infiammato in novembre dal First America di Trump, un potente motore di cambiamento che sta cambiando l'ordine mondiale, proseguito con la vittoria travolgente di Macron, certificato dalle difficoltà della democrazia della Germania, dalla crisi costituzionale in Spagna e dalla rivoluzione del voto in Italia.
Tutto questo ha un nome: Zeitgeist, lo spirito del tempo. E con questo materiale incandescente, difficile da maneggiare ma di profondissimo significato e interesse - senza moral bias, senza pregiudizi - qui a List facciamo analisi politica. Per l'Italia, il processo di trasformazione è appena cominciato.
06
Volontà popolare e governo
Di Maio e Salvini hanno davanti il dilemma del programma comune, della premiership, della composizione della squadra di governo e della prospettiva temporale per fare un governo non di transizione, ma di legislatura. Il nome del Presidente del Consiglio è faccenda delicata, può facilitare tutto o far naufragare tutto. C'è già molto materiale da List.
L'essenza politica, il nocciolo di questa incredibile giornata, è che siamo di fronte alla concreta possibilità di un nuovo inizio. L'Italia forse eviterà il passo falso del governo neutrale e proverà un esperimento nuovo, a rischio, ma coerente con il voto del 4 marzo. Il Governo Frankenstein era l'unica formula logica, lineare, limpida, rispettosa della volontà popolare. Con il via libera di Berlusconi, Salvini e Di Maio possono ora provare a fare un governo. Sono giovani, possono sbagliare, possono deluderci, oppure possono scrivere un nuovo inizio.
Chiudiamo questa nota serale di List con un sorriso in celluloide che molti di voi ricorderanno. Da oggi sappiamo che, come esclamò Frederick Frankenstein nel film delizioso di Mel Brooks, tutto questo si... può... fare!
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danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.