15 Maggio
Assalto al Governo Frankenstein
L'alleanza di governo giallo-verde non c'è ancora, ma i nemici sono tutti schierati. I giornali attaccano, la Commissione Ue ammonisce. I mercati se ne infischiano, comprano Italia e lo spread è fermo. Una partita decisiva per Salvini e Di Maio.
Ah, l'Europa. Se Salvini cercava un alleato per dare sostanza alla sua prossima campagna politica, i commissari europei puntualmente gli hanno fornito l'arsenale adeguato. Una banda di gaffeur in azione. Dombrovskis: "Tenere la rotta sui conti pubblici". Katainen: "Regole valgono per tutti, nessuna eccezione". Avramopoulos: "Politica migratoria non cambi". Cos'altro, signori in carrozza? Il sadomasochismo nella Commissione europea è molto diffuso, a quanto pare. Mentre è in corso la formazione di un nuovo governo, intervenire con una serie di ammonimenti, avvisi, attenti qua e mi raccomando là, è un'operazione boomerang. Se qualcosa va storto, le loro parole sono il chiodo perfetto per la Lega e il Movimento 5Stelle al quale appendere il quadro di un'operazione di deragliamento favorita da Bruxelles. Il segretario della Lega ha subito colto la palla al balzo: "Inaccettabile interferenza da non eletti". Geniali, i commissari. Non occorre aver studiato filosofia a Tubinga per capire come ad una azione scomposta corrisponde una reazione che fa centro, ma questo è il livello della classe dirigente dell'Europa contemporanea.
01
L'offensiva di Bruxelles
Invece di interrogarsi sulle ragioni profonde della crisi europea (vedrete il voto nel maggio 2019, cari commissari illuminati), si tratta l'Italia come se fosse la Grecia o un paese sotto tutela. Se questi geni della contabilità europea (Katainen è un finlandese che fece esplodere la spesa pubblica nel suo paese) andassero a guardare l'avanzo primario, scoprirebbero che la pur malata Italia (leggere alla voce debito pubblico) fa meglio di tutti loro.
Se Avramopoulos andasse a leggere con calma i documenti del Tesoro italiano (e le relazioni della Commissione), scoprirebbe che al nostro Paese - con tutti i grandi limiti che ha mostrato la politica di accoglienza e rimpatrio - la gestione dei flussi migratori è costata oltre 4 miliardi di euro all'anno. E tutto nasce non per un capriccio dell'Italia, ma...
Ah, l'Europa. Se Salvini cercava un alleato per dare sostanza alla sua prossima campagna politica, i commissari europei puntualmente gli hanno fornito l'arsenale adeguato. Una banda di gaffeur in azione. Dombrovskis: "Tenere la rotta sui conti pubblici". Katainen: "Regole valgono per tutti, nessuna eccezione". Avramopoulos: "Politica migratoria non cambi". Cos'altro, signori in carrozza? Il sadomasochismo nella Commissione europea è molto diffuso, a quanto pare. Mentre è in corso la formazione di un nuovo governo, intervenire con una serie di ammonimenti, avvisi, attenti qua e mi raccomando là, è un'operazione boomerang. Se qualcosa va storto, le loro parole sono il chiodo perfetto per la Lega e il Movimento 5Stelle al quale appendere il quadro di un'operazione di deragliamento favorita da Bruxelles. Il segretario della Lega ha subito colto la palla al balzo: "Inaccettabile interferenza da non eletti". Geniali, i commissari. Non occorre aver studiato filosofia a Tubinga per capire come ad una azione scomposta corrisponde una reazione che fa centro, ma questo è il livello della classe dirigente dell'Europa contemporanea.
01
L'offensiva di Bruxelles
Invece di interrogarsi sulle ragioni profonde della crisi europea (vedrete il voto nel maggio 2019, cari commissari illuminati), si tratta l'Italia come se fosse la Grecia o un paese sotto tutela. Se questi geni della contabilità europea (Katainen è un finlandese che fece esplodere la spesa pubblica nel suo paese) andassero a guardare l'avanzo primario, scoprirebbero che la pur malata Italia (leggere alla voce debito pubblico) fa meglio di tutti loro.
Se Avramopoulos andasse a leggere con calma i documenti del Tesoro italiano (e le relazioni della Commissione), scoprirebbe che al nostro Paese - con tutti i grandi limiti che ha mostrato la politica di accoglienza e rimpatrio - la gestione dei flussi migratori è costata oltre 4 miliardi di euro all'anno. E tutto nasce non per un capriccio dell'Italia, ma per la politica di regime change adottata con la Libia nel 2011. Far cadere il colonnello Gheddafi senza avere un piano B per guidare un paese tribale come la Libia ha prodotto questo interessante risultato sulle coste italiane:
Si chiama shock geopolitico e questo l'Italia non lo aveva programmato né desiderato e l'ha affrontato in grande solitudine mentre i commissari europei delle nazioni del Nord si preoccupavano di chiudere il corridoio dell'immigrazione a Est e tutto il Gruppo di Visegrad alzava un muro e diceva no a qualsiasi piano di redistribuzione dei profughi di qualunque latitudine.
Il commissario europeo Valdis Dombrovskis, l'uomo della Lettonia, si produce in una dichiarazione che peggiora la situazione: “È lo stesso di Mattarella che durante il processo di formazione del governo ha enfatizzato la necessità di mantenere gli impegni europei". Citare Mattarella in questo caso non è una buona mossa, non rafforza le posizioni della Commissione Ue, significa esporre il Capo dello Stato come un proprio alleato e il Quirinale ha bisogno - almeno in teoria - di star fuori dalla mischia. Il clima è destinato prima o poi a peggiorare. Fa testo una dichiarazione di oggi di Claudio Borghi, responsabile economico della Lega: "Al momento, secondo me, la nostra economia ha bisogno di più denaro nelle tasche degli italiani, ma se ti dicono che lo devi togliere, vedi caso Monti, non si va da nessuna parte".
Il Quirinale rischia così di diventare il centro del Maelstrom suo malgrado. Se il Governo Frankenstein non va in porto, sul Colle ci sarà tempesta. E i primi lampi e tuoni stanno arrivando. Arriva l'estate, preparate l'ombrello.
L'ufficio complicazioni è al lavoro per fare e disfare lo scenario. Il Governo Frankenstein non piace neanche alla destra d'osservanza berlusconiana, è un'eresia. Il sistema del mainstream media nei giorni scorsi registrava ogni movimento dello spread come se fosse una piaga biblica. La realtà non era in edicola.
02
La crisi politica si allarga, lo spread si restringe
Il Btp Italia è alla tredicesima emissione, fu lanciato la prima volta sul mercato nel 2012 in piena crisi del debito sovrano. Ha totalizzato (come vedete dalla tabella del ministero del Tesoro qui sopra) quasi 1 milione 400 mila contratti e raccolto oltre 132 miliardi di euro. Siamo di fronte a una storia di successo e affidabilità dell'Italia che contrasta nettamente con le cronache che leggiamo in queste ore. Il mercato compra Italia. Il voto del 4 marzo non ha provocato nessuna fuga degli investitori, ma l'establishment italiano sta provando lo stesso a innescare una fuga dalla democrazia. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Siamo in una dimensione parallela, ma in realtà abbiamo davanti la scena di due treni che corrono in direzione contraria sullo stesso binario. Il crash imminente è sempre più visibile. Ieri al Quirinale si è avuta la netta sensazione che tra la Lega e Mattarella sia in corso un confronto dove il non detto è in ebollizione. La strategia della pentola a pressione del Quirinale è uno dei temi sollevati da List. Alzate il volume e preparate le cuffie, abbiamo anche della buona musica. RadioList.
03
La crisi del Quirinale è diversa da quella dei partiti
Il conflitto palese tra la gestione della crisi da parte del Presidente della Repubblica, il Movimento 5Stelle e soprattutto la Lega. Serve un governo politico che completi la transizione e sostituisca le attuali élite consumate con quelle nuove in via di formazione. Gli equilibri in Europa tra pochi mesi cambieranno con le elezioni del 2019. Fare un governo in Italia pensando a una situazione cristallizzata nell'Unione è un errore e può essere un rischio. Il titolare di List e Lorenzo Castellani esplorano il paesaggio del voto e il futuro scenario politico.
La giungla è piena di bagliori, bengala che illuminano le chiome degli alberi della politica. Un certo modo di rappresentare la politica italiana sui giornali esteri lampeggia qua e là, è la spia rossa del sommergibile accesa sul ponte di comando.
04
Il Financial Times e l'Italia
Quelli della City oggi sfoderano questo titolo: "Roma apre le porte ai moderni barbari". Questo è il tema, segue lo svolgimento:
L'Italia è sul punto di insediare il governo meno convenzionale e più inesperto alla guida di una democrazia occidentale dai tempi del Trattato di Roma del 1957, che fondò la Ue. I barbari non si stanno solamente ammassando alle porte di Roma. Sono entrati dentro le mura della città.
Commovente, siamo alla città assediata e alle orde che brandiscono l'alabarda contro gli innocenti. Poi qualcuno deve aver pensato che forse la faccenda rischiava di essere grottesca ed è arrivata la frase che rimette il pezzo a terra:
I due partiti godono di un'indiscussa legittimità democratica, avendo vinto le elezioni.
Perbacco, che fastidioso contrattempo sono diventate le elezioni. C'è nella stampa britannica l'innata tendenza a parlare dell'Italia come di un paesello di menestrelli e certamente non siamo governati da statisti. Ma la boria dell'antropologicamente superiore bagnato sulle acque del Tamigi non regge. Gli inglesi sanno farsi del male come pochi, da che pulpito viene la predica. Grondano forse eleganza eroica i leader che oggi governano a Downing Street? Theresa May è forse la nuova Lady di Ferro? L'ultima fase di governo di Tony Blair è stata uno spettacolo? E come mai quel genio di David Cameron è finito ai giardinetti così giovane? Quelli del Ft hanno tanta voglia di abbracciare le ricette neo-socialiste di Jeremy Corbyn? Dov'erano i geni del Ft quando la finanza globale impacchettava lestamente mutui subprime e spandeva virus letali sul mercato? Non vi siete accorti, cari sudditi di Sua Maestà la Regina, che l'impero non c'è più e di Churchill non avete né la tempra né la voglia di combattere né il suo potente umorismo? Scendete dal piedistallo.
I barbari. Detto e scritto da quelli che avevano la Brexit in casa e giocavano a Polo mentre Nigel Farage e Boris Johnson stavano tagliando i loro ponti con l'Unione europea dà l'esatta misura di quanto le penne spuntate del mainstream abbiano capito tardi e male quello che è accaduto, sta accadendo e accadrà.
Altro segnale sinistro, sempre dalla fucina del Financial Times, una cosa che viene fuori così, improvvisa come un pagliaccio a molla da una scatola magica:
Il Fondo monetario internazionale ha presentato a Bruxelles il suo rapporto sull'economia europea. Le elezioni in Italia non vengono mai citate esplicitamente nel rapporto, ma un passaggio criptico per il Financial Times è più che sufficiente per fare un titolo sulla Brexit e... l'Italia. La titolazione si fonda (parola grossa) su questa punto del rapporto, pagina 20:
Per il Ft questo è più che sufficiente per fare un titolo sull'Italia. Mai citata.
***
Si fanno titoli sui fantasmi, si manipola l'informazione, si maneggiano gli aggettivi, ma alla fine bisogna tornare all'oggettivo. Oggi è comparso sul monitor del titolare un dato che comincia a annuvolarsi sull'Europa: la produzione della Germania sta rallentando e la locomotiva tedesca frena, allora la trattativa a Bruxelles - per qualsiasi governo italiano - sarà un'arrampicata a mani nude.
05
La produzione tedesca rallenta
L'economia tedesca nel primo trimestre dell'anno è cresciuta dello 0.3 per cento. Trimestre dopo trimestre, sta emergendo una crescita piatta, segnale di rallentamento che comincia a far drizzare le antenne agli analisti. Ecco il grafico:
Che cosa sta succedendo? Tenere bene a mente le parole pronunciate qualche settimana fa dall'economista Clemens Fuest, capo dell'IFO, che commentava i dati sulla fiducia delle imprese tedesche: "La fiducia del business in Germania è evaporata". Achtung.
***
Ora tutti in piedi. Salutiamo l'ora senz'ombra di un gigante del giornalismo e della letteratura: Tom Wolfe è morto.
06
Tom Wolfe 1931 - 2018
Il politicamente corretto, da me soprannominato PC — che sta per "polizia cittadina" — è nato dall'idea marxista che tutto quello che separa socialmente gli esseri umani deve essere bandito per evitare il predominio di un gruppo sociale su un altro. In seguito, ironicamente, il politicamente corretto è diventato uno strumento delle "classi dominanti", l'idea di un comportamento appropriato per mascherare meglio il loro "predominio sociale" e mettersi la coscienza a posto.
Un esploratore della lingua. Il giornalismo è stato il suo vulcano dal quale faceva eruttare magma, ceneri e lapilli. L'invenzione, il pastiche letterario, lo slang, le frasi arroventate, la fonderia di Tom Wolfe. Nato a Richmond nel 1931, laureato in Studi Americani a Yale, Wolfe era un rabdomante del costume decrepito e nascente, dell'ipocrisia, del consumo, della grande macchina del successo e insuccesso dell'America. Tutta la miseria e lo splendore dell'anima corrotta e intatta sono nei suoi libri. "Il Falò delle Vanità" è il suo lampo più grande, ma se volete carpirne il segreto dovete andare per forza indietro e leggere le sue raccolte di articoli dove l'invenzione e la frusta sono sempre dietro l'angolo. Elegantissimo, un cavaliere bianco, dietro il sorriso si celava il corrosivo ingrediente del suo racconto, la fustigazione del radical chic, del potente e del ricco, la ridicolizzazione del sistema a cassa continua, l'elevazione del politicamente corretto a totem e tabù. I soldi, l'ossessione dell'America che misura il tuo successo con il biglietto verde, la fine e il nuovo inizio dell'Occidente affogato nel materialismo senza storia. Il rivoluzionario da salotto fu il suo bersaglio, il suo abbaglio, il suo sbadiglio che ruggiva in pagina. Questo zampillante inventore di situazioni e linguaggi, vedeva come salvezza del romanzo il ritorno al realismo, alla parola nuda e semplice, al racconto del giornalismo. Lo diceva lui, Tom Wolfe, l'uomo che scriveva in technicolor e in cinemascope.
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dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.