16 Maggio
Assalto a vuoto, il Governo è in rampa di lancio
Falliti i tentativi di far saltare il Governo Frankenstein, lo spread è in leggero rialzo, non c'è nessuna crisi speculativa. Salvini: "Oggi chiudiamo sul programma". Lega e Cinque Stelle stanno già contattando i futuri ministri.
Il Governo Frankenstein poteva implodere sulle sue contraddizioni - che esistono - ma ha una forza intrinseca che appare insuperabile: il voto del 4 marzo. I pilastri sui quali si regge la formula dell'alleanza giallo-verde sono quelli della sovranità popolare. Una crisi politica - e questa lo è - chiama naturalmente una soluzione politica. E di dritto e di rovescio l'unica soluzione politica è quella del Governo Frankenstein. Per il piccolo establishment italiano legato al club lobbistico di Bruxelles questa idea è più o meno come lo spettro di Marx che s'aggira per l'Europa. Dunque bisogna provarle tutte per far svanire lo spettro. Come si fa?
01
Unica opzione politica
Nonostante tutti i tentativi fatti finora per farlo saltare, il Governo Frankenstein è l'unica opzione che resta in piedi. Altre non ne esistono e le alternative proposte (governo neutro, etc.) conducono inesorabilmente all'altra soluzione shock: un nuovo turno elettorale. Anzi, due turni ravvicinati, perché ci vorranno due elezioni generali per stabilizzare il quadro politico che il voto del 4 marzo ha fatto emergere: due nuove forze, due nuove leadership, il declino dei gruppi che avevano governato negli ultimi trent'anni, la crisi delle sinistre tradizionali, il tramonto di Berlusconi, un aggiornamento della forma della democrazia che oggi è fast democracy. Sono fatti inaccettabili per i conformisti, il giornalismo collettivo, i salotti benpensanti, e per questa ragione tutte le loro analisi sui fatti politici ed economici degli ultimi anni hanno fatto un buco nell'acqua. Si basano su scenari immutabili, mappe conosciute e comportamenti pavloviani degli elettori, un gregge che ha bisogno di un pastore e il pastore è sempre lo stesso. Quel gioco antico è finito.
Il voto del 4 marzo è l'asteroide che farà estinguere i dinosauri. Piaccia o meno, questo è lo scenario della battaglia in corso. I dinosauri naturalmente danno gli...
Il Governo Frankenstein poteva implodere sulle sue contraddizioni - che esistono - ma ha una forza intrinseca che appare insuperabile: il voto del 4 marzo. I pilastri sui quali si regge la formula dell'alleanza giallo-verde sono quelli della sovranità popolare. Una crisi politica - e questa lo è - chiama naturalmente una soluzione politica. E di dritto e di rovescio l'unica soluzione politica è quella del Governo Frankenstein. Per il piccolo establishment italiano legato al club lobbistico di Bruxelles questa idea è più o meno come lo spettro di Marx che s'aggira per l'Europa. Dunque bisogna provarle tutte per far svanire lo spettro. Come si fa?
01
Unica opzione politica
Nonostante tutti i tentativi fatti finora per farlo saltare, il Governo Frankenstein è l'unica opzione che resta in piedi. Altre non ne esistono e le alternative proposte (governo neutro, etc.) conducono inesorabilmente all'altra soluzione shock: un nuovo turno elettorale. Anzi, due turni ravvicinati, perché ci vorranno due elezioni generali per stabilizzare il quadro politico che il voto del 4 marzo ha fatto emergere: due nuove forze, due nuove leadership, il declino dei gruppi che avevano governato negli ultimi trent'anni, la crisi delle sinistre tradizionali, il tramonto di Berlusconi, un aggiornamento della forma della democrazia che oggi è fast democracy. Sono fatti inaccettabili per i conformisti, il giornalismo collettivo, i salotti benpensanti, e per questa ragione tutte le loro analisi sui fatti politici ed economici degli ultimi anni hanno fatto un buco nell'acqua. Si basano su scenari immutabili, mappe conosciute e comportamenti pavloviani degli elettori, un gregge che ha bisogno di un pastore e il pastore è sempre lo stesso. Quel gioco antico è finito.
Il voto del 4 marzo è l'asteroide che farà estinguere i dinosauri. Piaccia o meno, questo è lo scenario della battaglia in corso. I dinosauri naturalmente danno gli ultimi colpi di coda. E così torniamo alla domanda sul taccuino del titolare: come sta in piedi un piano per far fallire il Governo Frankenstein? Usando l'arsenale dei mercati. La storia è maestra di vita. Nel 1992 l'attacco speculativo sulla lira condusse dal governo Amato a quello di Carlo Azeglio Ciampi (primo non parlamentare nominato Presidente del Consiglio), nel 2011 la galoppata dello spread condusse al governo tecnico (votato da quasi tutti) di Mario Monti, nel 2018... Oggi la faccenda è complicata, i poteri forti sono deboli, non hanno il necessario consenso, i terminali politici che utilizzavano sono fulminati, il sistema del mainstream media è ripiegato sui suoi bilanci in rosso, è finita un'epoca e i crocieristi ballano al ritmo dell'orchestrina sul Titanic.
02
Europa centro del programma
Il cuore del problema non è l'Italia, ma la crisi dell'Europa, la sua presunta irriformabilità e la grande presunzione che il progetto dell'Euro sia irreversibile. Riempirsi di hubris, essere tracotanti e ignorare la storia è un peccato grave, sono caduti fior di imperi, figuriamoci la moneta unica. Salvare il progetto europeo è un dovere, ma per farlo bisogna disfarsi del pregiudizio e riprenderlo in mano per quello che era nelle intenzioni dei padri fondatori e non per quello che è diventato.
Il contratto di governo tra Cinque Stelle e Lega non è il problema (è mal formulato, assente in alcuni punti chiave e perfino insufficiente in altri), ma il punto di partenza per discutere del problema reale che oggi è sul tavolo: il progetto dell'Unione europea. Le difficoltà di Merkel e Macron a tenere insieme il quadro sono sotto gli occhi di tutti e qui su List ne abbiamo spiegato le ragioni. Le elezioni europee del maggio 2019 saranno un Big Bang e sembra che le leadership attuali vogliano sorvolare sul domani. E invece il loro dovere è proprio quello: pensare al domani e non all'autoconservazione.
03
Il contratto di governo
Nel contratto giallo-verde c'è un po' di tutto, si capisce lontano un miglio che è un sommario delle idee che la Lega e i Cinque Stelle hanno portato avanti in questi anni. Meccanismo di uscita dall'Euro, ricontrattazione del debito pubblico, un comitato di conciliazione del Consiglio dei ministri, cioè una stanza di compensazione delle decisioni politiche, via le sanzioni alla Russia, etc.
Più che un blueprint per governare, il contratto è un interessante documento politico di rottura con la tradizione dei partiti e delle coalizioni che hanno governato l'Italia negli ultimi trent'anni. Si può concordare o dissentire, giudicarlo un incubo o una soluzione (non è né l'uno né l'altro) ma i temi sono quelli che hanno aperto grandi fratture e dubbi sul funzionamento dell'Unione. Non c'è niente sull'Europa che già non si sappia rispetto alle posizioni di Cinque Stelle e Lega, prevedere il meccanismo di uscita dall'Euro, tra l'altro, non è una trovata originale, si interrogano sul tema da anni fior di think tank e bisogna ricordare al giornalista collettivo a corto di fosforo che il recesso dall'Unione è già previsto dall'articolo 50 del Trattato di Lisbona, ma non è dettagliato nelle procedure e ne abbiamo una prova nelle complesse operazioni per concludere la Brexit. Siamo di fronte a un quadro che va completato anche pensando alla moneta. L'Unione non è un fatto immutabile, ma un'opera in fieri.
Il comitato di conciliazione sul quale si fanno castelli in aria è la classica war room di governo dove si prendono decisioni in via ristretta e urgente, chiedere a Renzi chi, come e dove prendeva le decisioni il suo governo e così pure a Berlusconi può essere un bagno istruttivo nella realtà operativa quotidiana di Palazzo Chigi. I fustigatori di carta di oggi hanno dimenticato di essere quelli che ieri scrivevano delle virtù della "cabina di regia" di Palazzo Chigi che Fini chiedeva a Berlusconi ai tempi dello strappo nel Centrodestra.
04
Lady Spread non corre
La pubblicazione del contratto di governo era l'ultima ghiotta occasione per tentare di innescare una reazione dei mercati. Così i giornali mandano in tipografia titoli che sembrano fatti per lo scoppio della guerra e poi bisogna vedere se i trader abboccano all'amo e aprono l'ondata di vendite. Come vanno le cose? La situazione degli spread alle ore 12:21 è la seguente:
Siamo a quota 143 punti, un balzo avanti, ma niente che possa far pensare a una crisi speculativa. Se il mercato non si muove a razzo, il piano è fallito. E paradossalmente fallisce perché c'è la Banca centrale europea che interviene se succede qualcosa di anomalo. Per ora siamo nella normale dinamica di mercato. Lo spread era ben più alto mesi fa, ecco il grafico dell'ultimo anno:
Siamo in uno scenario lontanissimo da qualsiasi situazione di emergenza.
05
Il realismo di Intesa San Paolo
Stamattina il presidente di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros-Pietro, il principale gruppo bancario del Paese, uno dei più importanti d'Europa, ha usato parole corrette, sagge e realiste: "Aspettiamo l'accordo, aspettiamo la formazione del governo, i mercati sono tranquilli e questa è una buona cosa. Sarà il presidente della Repubblica a decidere ed eventualmente approvare le proposte che riceverà. L'Italia non e' l'anello debole dell'Europa, è un paese fondamentale e può contribuire alla revisione della costruzione europea. È un paese che ha sempre dato un grande contributo all'equilibrio della costruzione europea che ha bisogno di una revisione, sicuramente credo che l'Italia possa contribuire. L'Italia ha sempre chiesto che l'Unione bancaria fosse completata anche con il terzo pilastro della garanzia sui depositi, si tratta di un progetto essenziale". In questo paese ai piani alti c'è ancora chi ragiona.
In questo quadro, se Salvini e Di Maio mantengono la rotta, il Governo Frankenstein è in dirittura d'arrivo.
06
Quelli del tanto peggio tanto meglio
Chi gioca al tanto peggio tanto meglio? Il piccolo establishment italiano che ha rivelato quel che tutti sanno ma tacciono: faceva finta di opporsi ma trafficava allegramente con Berlusconi, dava istruzioni al Pd che eseguiva in cambio di visibilità, consenso, l'autostrada per costruire effimere carriere politiche del leader di turno. Ora di fronte all'idea di dover fare i conti con due nuovi soggetti - il Movimento 5Stelle e la Lega - l'imperativo di alcuni (non di tutti, come abbiamo visto) è quello di far saltare non solo il banco del Governo Frankenstein, ma qualcosa di più importante: il significato del voto. Ecco perché sono spuntati i fan del governo neutro, serviva a diluire il voto del 4 marzo, prendere tempo, organizzare qualcosa (ma cosa?) per impedire alla Lega e ai Cinque Stelle di vincere di nuovo nell'urna.
Il materiale per gli storici si sta accumulando, nel frattempo chi fa il cronista ne ha più che a sufficienza per ricostruire l'ultimo assalto. È una guerra dove gli eserciti non sono armati di fucili, non vedrete i carri armati per strada, non ci sarà l'occupazione della televisione e della radio (non ce n'è bisogno), la leva per far saltare tutto è una sola: il mercato, la Borsa.
07
Rovesciare il voto. E ottenere il contrario
Per giorni si è provato in vari modi a innescare lo strappo dello spread, ma senza successo. Rovesciare il voto in un contesto del tutto differente rispetto al 2011. Vaste programme. Il veicolo è sempre quello, il sistema ben oliato dell'informazione non indipendente, il mainstream. Sui giornali movimenti di pochi punti al rialzo che non cambiavano il trend venivano dati come un segnale chiaro di sfiducia, mentre il restringimento della forbice con il Bund nei giorni seguenti è stato ignorato. Va in pagina solo ciò che serve a un disegno preciso e la pax finanziaria in questo caso non era utile. Mentre questi patrioti si esercitavano nell'arte della manipolazione, lo Stato italiano collocava con successo miliardi di euro di titoli di Stato.
Il circuito internazionale si è mosso con scarso successo, non c'è il contesto per ribaltare la situazione. Sul Financial Times due articoli hanno provato a attizzare il fuoco, ma il tentativo era debole perché mal costruito. Una nota di cattivo gusto e scarso senso politico in cui Lega e Cinque Stelle vengono definiti "nuovi barbari", esattamente come i Brexiter che stanno a Downing Street, care penne smaltate della finanza. Un secondo articolo che è una vera e propria manipolazione di un report del Fondo monetario internazionale sull'Europa. Il Ft fa un titolo sull'instabilità citando il governo italiano, ma nel report l'unico caso citato esplicitamente è quello inglese e dell'Italia non v'è traccia. Due pezzi, zero tituli. E spread a 130 punti.
Salvini e Di Maio erano fino a ieri mattina su posizioni ancora distanti quando è scattata l'offensiva brussellese che invece di abbattere ha spianato la strada al Governo Frankenstein. Tre commissari dell'Unione europea hanno ammonito l'Italia e il futuro governo. Dombrovskis: "Tenere la rotta sui conti pubblici". Katainen: "Regole valgono per tutti, nessuna eccezione". Avramopoulos: "Politica migratoria non cambi". La sortita ha provocato una reazione contraria, rinsaldato la coppia Salvini-Di Maio che con due dirette Facebook ha risposto ai commissari. Il colpo di clava è andato a vuoto e ha impresso un'accelerazione alla partita del governo. Bruxelles ha lanciato un boomerang. Lo spread resta fermo a quota 130 punti.
Il colpo dei commissari è sbagliato al punto da sembrare fuori luogo perfino al Presidente della Repubblica, come si apprende dalla nota politica odierna di Marzio Breda, quirinalista del Corriere della Sera: "Alcune dichiarazioni da Bruxelles (vere ingerenze) oltre a drammatizzare il clima, potrebbero preludere a scosse dei mercati. Per il Colle si tratta di cambiare almeno toni. Loro e noi. Altrimenti rischieremmo di essere uno contro 26". Ingerenze. Parola esatta.
Punto nave di stamattina, dopo la pubblicazione del contratto di governo, ore 13:00: non c'è un flash crash, lo spread viaggia a 143 punti, Salvini dice che "entro oggi dovremmo chiudere sul programma", ma in realtà i leader di Lega e Cinque Stelle stanno già componendo la lista dei ministri. Il Governo Frankenstein è in rampa di lancio.
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assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.