22 Maggio
Debito, rating, spread, Germania. Bilancio di dieci anni
La catastrofe giallo-verde è in arrivo, dicono. Ma come sono andati gli ultimi dieci anni di debito pubblico e rating sull'Italia? E come sono andate le previsioni sul rapporto debito-pil nei governi precedenti? C'è chi dà i numeri sul domani, List mette in fila quelli dei fenomeni di ieri.
Che cosa sta succedendo? Sul taccuino del titolare stamattina si sono accumulati una serie di appunti che dipingono uno scenario preoccupante per le istituzioni e la sovranità del Paese. Partiamo dai fatti, parole e grafici. Illuminanti. Le parole sono dell'aristocrazia brussellese, i grafici sono di Mazziero Research, preziosi amici di List che studiano i conti pubblici italiani per quello che sono. Buona lettura e visione.
01
Gli altolà di Bruxelles
Più si avvicina il varo (o il salto dalla rupe) del Governo Frankenstein, più la politica delle forze che governano (ancora per poco) l'Unione alzano il volume del loro ritornello. Stamattina si sono esibiti una serie di solisti di primissimo piano.
Il vicepresidente della commissione Ue, Valdis Dombrovskis, intervistato dall'Handelsblatt:
Noi riteniamo molto importante che il nuovo governo mantenga la rotta e porti avanti in modo responsabile la politica di bilancio. Questo è necessario dal momento che "'Italia ha il secondo debito pubblico più alto dopo la Grecia.
Dichiarazione della commissaria Ue al commercio, Cecilia Malmstroem:
Non abbiamo visto ancora tutte le questioni, ascolteremo e parleremo con loro, ma sì, ci sono alcuni elementi preoccupanti. Il nuovo governo non è ancora stato confermato quindi non abbiamo ipoteticamente discusso.
Dichiarazione del ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn:
Spero che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non permetta al nuovo governo italiano di distruggere tutto il lavoro fatto negli ultimi anni in Ue dalla crisi finanziaria a oggi. Potrebbe succedere qualcosa che ci farà male. Vediamo cosa succederà, dobbiamo aspettare che sia formato il nuovo governo.
In quest'ultima sortita c'è il paradosso terminale, tragicomico: il ministro di un governo che è il paradiso fiscale d'Europa (vedere i LuxLeaks per farsi una prima idea sul tema) invoca addirittura l'intervento del Quirinale contro un nascente (o morente, vedremo) governo che - piaccia o meno - è figlio del...
Che cosa sta succedendo? Sul taccuino del titolare stamattina si sono accumulati una serie di appunti che dipingono uno scenario preoccupante per le istituzioni e la sovranità del Paese. Partiamo dai fatti, parole e grafici. Illuminanti. Le parole sono dell'aristocrazia brussellese, i grafici sono di Mazziero Research, preziosi amici di List che studiano i conti pubblici italiani per quello che sono. Buona lettura e visione.
01
Gli altolà di Bruxelles
Più si avvicina il varo (o il salto dalla rupe) del Governo Frankenstein, più la politica delle forze che governano (ancora per poco) l'Unione alzano il volume del loro ritornello. Stamattina si sono esibiti una serie di solisti di primissimo piano.
Il vicepresidente della commissione Ue, Valdis Dombrovskis, intervistato dall'Handelsblatt:
Noi riteniamo molto importante che il nuovo governo mantenga la rotta e porti avanti in modo responsabile la politica di bilancio. Questo è necessario dal momento che "'Italia ha il secondo debito pubblico più alto dopo la Grecia.
Dichiarazione della commissaria Ue al commercio, Cecilia Malmstroem:
Non abbiamo visto ancora tutte le questioni, ascolteremo e parleremo con loro, ma sì, ci sono alcuni elementi preoccupanti. Il nuovo governo non è ancora stato confermato quindi non abbiamo ipoteticamente discusso.
Dichiarazione del ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn:
Spero che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non permetta al nuovo governo italiano di distruggere tutto il lavoro fatto negli ultimi anni in Ue dalla crisi finanziaria a oggi. Potrebbe succedere qualcosa che ci farà male. Vediamo cosa succederà, dobbiamo aspettare che sia formato il nuovo governo.
In quest'ultima sortita c'è il paradosso terminale, tragicomico: il ministro di un governo che è il paradiso fiscale d'Europa (vedere i LuxLeaks per farsi una prima idea sul tema) invoca addirittura l'intervento del Quirinale contro un nascente (o morente, vedremo) governo che - piaccia o meno - è figlio del voto del 4 marzo.
Il moltiplicarsi degli ammonimenti - e il tono sempre più allusivo e quasi minaccioso - dicono che siamo quasi arrivati al punto di svolta. Il Governo Frankenstein o nasce o muore in culla, questo è chiaro. E se muore, sono cavoletti di Bruxelles, perché il clima - il titolare fa il cronista e ascolta soprattutto cosa dice l'uomo della strada - è ostile in misura mai vista prima a qualsiasi soluzione esterna al voto.
02
Dieci anni di debito pubblico
Nella mente dei benpensanti non alberga il fatto che il processo democratico debba essere rispettato. Prima di tutto c'è quello che dicono fuori dai confini dell'Italia, come se il nostro paese fosse un protettorato di Berlino e Parigi. D'altronde, non siamo soli nell'universo, dicono, gli esploratori dell'acqua calda. E poi c'è il debito pubblico. Caspita, che scienziati. E dov'erano queste classi dirigenti così acute quando il debito pubblico negli ultimi dieci anni (il grafico parte dal 2000, ma prendiamo il 2008 come anno chiave della crisi finanziaria) faceva questa splendida cavalcata?
Qui siamo dentro Maastricht, le regole di Bruxelles, tutti i tipi di governi guidati e teleguidati da intelligenti a prescindere di qualsiasi segno. Dieci anni di esperimenti che valgono certamente il premio nobel dell'Economia. Il grafico seguente è quello del rapporto tra debito e Pil negli ultimi dieci anni (anche qui si parte dal 2000, ma occhio alla progressione dal 2008), un altro capolavoro di scienza delle finanze:
Il titolare ci ha preso gusto, ecco uno spettacolare grafico che racconta la perfetta coincidenza delle previsioni di dieci anni di Documenti di economia e finanza presentati dal Tesoro rispetto alle previsioni sul rapporto tra debito e Pil (qui partiamo dal 2010):
Me-ra-vi-glio-so. La realtà ha fatto irruzione come un elefante nel ristorante chic delle classi dirigenti che in questo momento starnazzano sui prossimi fallimenti del governo che verrà. Ok, forse sfasceranno tutto, ma con il passato come la mettiamo, cari profeti? Queste sarebbero le perfette previsioni dei vari governi europeisti che si sono succeduti a Palazzo Chigi dal 2010 a oggi. Davvero notevole. Chi sono i bancarottieri? Salvini e Di Maio o chi oggi può esibire questi splendidi risultati? La risposta non è difficile. Falliranno anche loro, ma il materiale per giudicarli ancora non c'è. Quello degli altri sì.
03
Il rating sul debito
Ah, dal salotto avvisano: il rating! il rating! Certo, come dimenticarlo. Ieri Fitch ha cominciato il valzer dei giudizi sul contratto di governo, l'alleanza giallo-verde, etc. Dalla tribuna delle autorità indiscutibili è partita subito la ola per festeggiare il funerale in anticipo del Governo Frankenstein. E in effetti anche su questo possiamo vantare dieci anni di spettacolari prestazioni su asciutto e bagnato. Signore e signori, ecco a voi la mirabolante ascesa della valutazioni delle agenzie di rating (partiamo dal 2010) sul debito sovrano italiano nell'era dei governi politicamente corretti:
Che dire? Sono curve che parlano da sole, sono la rumba del debito, il fox trot dei sogni mai realizzati, eppure tutto questo non trova posto nelle pagine dell'informazione mainstream. Colto da improvvisa amnesia, il giornalista collettivo ora ha solo un grande problema: come dare una mano a evitare che nasca il governo figlio del voto e dare seguito ai desideri dei terrazzati, cioè condurre irresponsabilmente l'Italia verso una crisi politica senza precedenti nella storia della Repubblica. Gli euroscettici saranno un problema domani, ma il pericolo più grande oggi è quello degli avventurieri senza alcuna cultura e conoscenza del Paese reale. I governi possono avere successo o fallire. Ma rispettare il voto significa non rompere il legame (sempre più tenue) che c'è tra il cittadino-contribuente e lo Stato. Siamo ai principi fondamentali della democrazia. Se si mette in discussione questo, salta tutto.
04
I mercati su e giù
I mercati, nella loro nota (ir)razionalità stamattina erano calmi fino al risveglio degli Stati Uniti. Poi lo spread è tornato ad allargarsi:
Su e giù. Possiamo solo registrare sul taccuino e vedere il punto di caduta di questa storia. Che facciamo? Aspettiamo. Ci saranno ancora turbolenze. A Berlino invece le acque sono agitate. È sempre Italia-Germania.
05
Il campionato tedesco e l'Euro
Eurointelligence stamattina scrive che in Germania la CDU e la CSU - i partiti che sostengono la cancelliera Angela Merkel - siano parecchio preoccupati dall'arrivo dei barbari a Roma (loro invece hanno la destra di AFD per la prima volta in Parlamento e una Grosse Koalition indebolita) e abbiano detto che siamo di fronte "alla fine dell'Eurozona". Il consiglio economico della CDU avrebbe detto che ora "i debitori possono ricattare i creditori" e la FAZ fa parlare il capo della CSU nel Bundestag, Alexander Dobrindt, il quale dice che in nessuna circostanza i tedeschi dovranno pagare i debiti degli italiani. Istruttivo, il dibattito europeo. Apprendiamo anche che 154 economisti tedeschi conservatori hanno pubblicato una lettera aperta sulla FAZ dove praticamente mandano all'aria tutta l'agenda Macron per l'Europa. Bisogna ricordare ai naviganti che molto tempo fa, quando la speculazione sul debito sovrano era al massimo, e la Germania cominciò a vedere potenziali esborsi, la cancelliera fece preparare un piano B per l'Euro che poi non fu mai attuato. Berlino ha sempre nel cassetto una soluzione alternativa e chi ha confidenza con la storia tedesca non ha dubbi: sarà la Germania, quando non le converrà più, a rompere l'Eurozona.
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Che fa il Quirinale? Incredibilmente, prende tempo. E forse stavolta lo perde.
06
Il gioco del Quirinale
Sergio Mattarella stamattina ha ricevuto i Presidenti delle Camere, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Scena muta alla fine degli incontri. Oggetto delle consultazioni? Il governo. Non si capisce cosa abbiano da dire le due figure che esplorarono invano coalizioni di governo diverse da quella giallo-verde, ma a chi fa analisi politica non sfugge una cosa che si chiama "allungamento dei tempi". Probabilmente Mattarella vuole chiudere il cerchio istituzionale prima di dare l'incarico. Marzio Breda, il più affidabile, serio e documentato dei quirinalisti, sul Corriere della Sera scrive che i due presidenti "saranno sentiti platonicamente, per un atto di riguardo, visto che avevano svolto un doppio mandato esplorativo". Il Presidente della Repubblica frena? Sì, ma Breda scrive che "la frenata di ieri non sembra una mossa per stoppare il governo, quanto semmai per rimettere i rapporti istituzionali nella carreggiata della correttezza". Vedremo. Platonicamente.
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Siamo entrati in un altro tipo di democrazia, quella dei portavoce e degli esecutori. Lorenzo Castellani ha disegnato il profilo. È quello di Di Maio e Salvini. Che profilo.
07
La democrazia dei portavoce
di Lorenzo Castellani
In Italia nascerà il primo governo populista d’Europa. A guidarlo, salvo sorprese dell’ultima ora, sarà il professor Giuseppe Conte. L’Italia torna ad essere il più importante laboratorio politico del mondo occidentale mostrando i cambiamenti a cui è sottoposta la democrazia nel Ventunesimo secolo. Il nuovo esecutivo assomma su di sé una serie di particolarità che meritano di essere analizzate senza pregiudizi moraleggianti o ideologici.
- L’esecutivo è politico. Si è parlato di governo tecnico poiché il premier sarà un accademico che non ha mai fatto politica prima d’oggi. Tuttavia, l’esecutivo è tout court politico sia perché deriva da un patto tra le due forze politiche vincitrici delle elezioni sia perché il professor Conte sarà attorniato da una squadra formata soltanto da politici del Movimento 5 Stelle e della Lega. Se il termine “tecnico” valeva per Mario Monti (2011) e Carlo Azeglio Ciampi (1993, ma quest'ultimo aveva al suo interno ministri politici), questa classificazione non vale per il nuovo governo anti-establishment, che pare assomigliare invece più ad un governo politico guidato da un tecnico d’area, come quello di Giuliano Amato nel 1992. Continua a leggere l'articolo su List.
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A proposito di esecutori di governo, il disboscatore-indicato-premier ha un problema di affollamento del suo curriculum.
08
Conte, disboschi il curriculum
I professori universitari amano riempire le loro biografie di incarichi, libri più o meno utili, partecipazioni a seminari, convegni. Leggerne uno significa spesso inoltrarsi in un ginepraio di cose inutili. Buona regola sarebbe farne uno di due pagine, senza fronzoli. Questo per i Prof non vale, amano essere prolissi e naturalmente sono colpiti quasi tutti da incontrollabile vanità. Così succede che il professor Giuseppe Conte, colui che dovrebbe guidare il prossimo governo italiano, piazza nel suo curriculum vitae alcune esperienze che non tornano con la realtà dei fatti. Almeno questo sostiene il New York Times a proposito di un'esperienza dichiarata da Conte alla New York University. Il suo nome nel registro dell'università non risulta. Mistero. Lo chiarirà? AdnKronos cita uno scambio di email con un altro prof dell'università americana e questo proverebbe la sua assoluta buonafede. In ogni caso, presentato come il "diboscatore della pubblica amministrazione", Conte ha un impegno immediato: disboscare prima di tutto il suo curriculum.
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C'è altro? Un ferocissimo pezzo di Giuliano Cazzola contro il Governo Frankenstein. Giuliano dice non avere più l'età, ma sarebbe pronto all'espatrio. Confida ardentemente nel fallimento del Paese. Per Cazzola ci salverà un crac. Ottimista. E sempre contrarian.
09
Prevedo lo sfascio. E ci salveranno i mercati
di Giuliano Cazzola
Contrarian. Quindi il governo giallo-verde si farà. Io sono esterrefatto e non vedo vie d’uscita se non attraverso lo sfascio del Paese. In questi ultimi giorni mi è venuto in mente un episodio che ho vissuto durante gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale. Ero molto piccolo, ma già in grado di guardarmi attorno. Con la mia famiglia (mio padre era al fronte) ci recammo - da ‘’sfollati’’, come si diceva allora – presso parenti che abitavano nella campagna bolognese, dove si era più al riparo dai bombardamenti. I contadini di quella piccola frazione avevano scavato un rudimentale rifugio antiaereo dove ci infilavamo quando, di notte, ci svegliava il bagliore dei bengala lasciati cadere sulla città (che distava una decina di km). Rammento che, una volta, mentre sonnecchiavo appoggiato a mia madre, mi colpirono alcune frasi, in dialetto, degli adulti che stavano nel rifugio. Commentavano lo scoppio delle bombe come se a loro facesse piacere, perché – dicevano – che per i tedeschi e i fascisti si avvicinava la fine. È stato necessario che quel bambino crescesse per comprendere il significato di quei discorsi. Confesso, però, che adesso saluto, con lo stesso calore di quelle persone rinchiuse nel rifugio, l’aumento dello spread e gli indici negativi della Borsa. Mi sono convinto, infatti, che solo lo sfascio del Paese potrà liberarlo da questa ‘’banda del buco’’, a cui 17 milioni di italiani, il 4 marzo, hanno dato fiducia. Continua a leggere l'articolo su List.
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Cazzola ha le sue idee, le espone di solito precedute da un "figliolo, io scriverei...". Nove volte su dieci vanno in direzione contraria a quella del titolare. Ottimo. Giordano Bruno Guerri invece è un altro tipo di fenomeno a getto d'inchiostro, lui ha bisogno di innesco, esplosione e così parte la sua macchina del tempo. Oggi è finito dritto nel 1300 e ha scoperto che Di Maio somiglia a Cola di Rienzo. Andiamo insieme nel passato. Per scoprire il presente. Che viaggio.
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Storia del Di Maio che fu Cola di Rienzo
di Giordano Bruno Guerri
“Il tuo pezzo su Di Maio come Ottone III è piaciuto tanto”, romba al telefono il compagno Sechin: “Ora che abbiamo il Contratto di Governo, che ci siamo quasi, non avresti un altro bel paragone storico, magari un tantino più recente dell’anno Mille?” “Certo che ce l’ho”, ribatto. Siamo dunque all’inizio del Trecento, anzi partiamo dal 1294. Quell’anno Benedetto Caetani, di potentissima famiglia, era riuscito a farsi eleggere papa grazie a un trucco boccaccesco. Fingendosi un angelo inviato da Dio riuscì a spaventare il candidato principale a tal punto da prenderne il posto. Si chiamò Bonifacio VIII e fu lui a inventare il Giubileo, nel 1300; peccato che per la sua decisa tendenza alla simonia, cioè a considerare affari propri quelli del Signore, venne messo da Dante nell'inferno, conficcato a terra e con le palme dei piedi in fiamme. Fu anche l'ultimo papa che, secondo l'ideale del Medio Evo, cercò di imporre il dominio universale della Chiesa: non aveva capito che i tempi erano cambiati e urtò tutti i reali europei, in particolare Filippo il Bello, re dell'ormai potentissima Francia, che contendeva al Sacro Romano Impero l'egemonia sul continente. Continua a leggere l'articolo su List.
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Splendido vai e vieni nel tempo sospeso della storia. Anche nel Trecento vivevano tempi interessanti. Forse troppo.
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prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.