23 Maggio

L'indipendentismo catalano riparte. Dalla prigione

Il nuovo President Quim Torra nomina il governo, due componenti sono in carcere e due in esilio. Nuovo scontro con Madrid che non pubblica le nomine nel bollettino ufficiale. Maite Carpio racconta il sottosopra in Catalogna.

di Maite Carpio

La causa indipendentista catalana non si ferma. Anzi, diventa sempre più intricata.  Una volta investito, il nuovo President Quim Torra aveva due possibilità di manovra politica: cercare di ricomporre i pezzi mancanti del puzzle e costituire una squadra di governo pienamente libera e legittimata o invece proseguire sulla strada dei suoi precedessori nella sfida al governo centrale e rivendicare ancora la linea separatista.  Ha scelto la seconda. Quim ha nominato i 13 consiglieri del suo governo ma manco farlo apposta due di loro sono in carcere (Rull e Turull) e altri due in esilio a Bruxelles (Lluis Puig e Toni Comin).  Scelta inaccettabile per il governo di Rajoy che, d’accordo con PSOE e Ciudadanos, ha deciso di non pubblicare nel Diario Oficial de la Generalitat (il Bollettino Ufficiale) il nome dei consiglieri scelti per cercare di fermare il loro insediamento (si sono limitati a pubblicare la struttura del nuovo governo). No pubblicazioni, no party. 

La risposta di Torra non si è fatta attendere e subito è andato a far loro una visita in carcere. Ma siamo ai ferri corti e  la delegazione del governo in Catalogna ha vietato al neo president  l’uso della sala delle autorità nell’aeroporto del Prat, prima perché non aveva dichiarato il motivo del viaggio e poi perché non la consideravano una visita ufficiale. Il nostro protagonista non si è perso d animo e ha raggiunto la destinazione prevista. Dopo quasi due ore di colloquio, ha dichiarato che Rull e Turull, avevano un aspetto “buono” e che sono sempre pronti a battersi per la causa, in più gli hanno confermato la loro volontà di “accedere al l’incarico”.

A questo punto Torra ha ribadito la sua intenzione di formare il governo domani stesso.  Ed è solo l’ultimo di una lunga fila di gesti piuttosto irruenti (e irrituali)...


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