30 Maggio

La grande frattura tra editoria e popolo

All'interno della crisi politica che il Paese sta vivendo c'è anche la distanza tra l'informazione e i cittadini. Una grande incapacità di cogliere psicologie, orientamenti culturali e umori di gran parte degli italiani. Un'indagine di Lorenzo Castellani sui media a una dimensione: quella delle élite.

di Lorenzo Castellani

All'interno della profonda crisi politica che il Paese sta vivendo si nasconde una regione remota, insondabile, eppure immensa nelle sue proporzioni. È lo spazio dell'editoria e dell'informazione che sempre meno riesce a rappresentare e cogliere psicologie, orientamenti culturali e umori di gran parte degli italiani. I populismi, come fenomeno sociologico, pongono la più grande sfida degli ultimi cinquant'anni al sistema mediatico. Perché nei fatti accade quasi sempre il contrario di ciò che grandi giornali e televisioni prefigurano? Dove si nasconde la società profonda che i media mainstream non riescono a cogliere?

Da studioso della politica il paragone più immediato da proporre è quello tra partiti tradizionali e sistema mediatico. I primi vivono una crisi d'identità e d'opinione, con l'elettore che sfugge sotto traccia verso i lidi non convenzionali dell'antisistema, e i secondi subiscono la fuga dei lettori verso i social media e una nuova informazione di nicchia, meno generalista, più aggressiva (o semplicemente moderna) nel linguaggio, dura nelle sue posizioni, diretta nell'interpretazione dei fatti.

I partiti tradizionali vivono una crisi d'identità e d'opinione, con l'elettore che sfugge verso i lidi non convenzionali dell'antisistema, il sistema mediatico subisce la fuga dei lettori verso i social media e una nuova informazione di nicchia.

La bussola del sistema mediatico si è rotta, non riesce a trovare più il polo. Le redazioni sono estremamente omogenee nelle loro composizione: progressisti, liberali, cosmopoliti e globali. E, sempre, urbanizzati nelle metropoli italiane, europee, mondiali. E' il ritratto, senza perfidia alcuna, della stragrande maggioranza di coloro che operano nel sistema mediatico. E' un conformismo devastante per la capacità di analizzare la società e i cambiamenti della politica. E' un anestetico che spinge su posizioni sempre più partigiane e politicamente minoritarie gran parte dell'editoria e dei media. 

Inoltre, le grandi redazioni vivono al centro delle grandi città...


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