2 Giugno
Fatto il governo in Italia, la Germania vuol disfare l'Euro
Riemerge il piano B di Berlino. Handelsblatt propone di spaccare l'Eurozona tra Nord e Sud. Il dilemma di Angela Merkel. Der Spiegel attacca l'Italia. Juncker la difende: basta dare lezioni a Roma. Macron cerca la sponda di Conte. La Spagna ha un governo ma è rotta. Tranquilli, è l'Eurocaos.
I mercati sono chiusi, il giuramento è fatto, è la Festa della Repubblica, è il momento giusto per fare un primo bilancio sulla partenza del Governo Frankenstein. Ecco le note sul taccuino del titolare di List.
La giornata si apre con una importante dichiarazione di Jean-Claude Juncker sul rapporto tra Germania e Italia:
Non sono per niente d'accordo a dare lezioni a Roma, dobbiamo rispettare l'Italia perché questo è stato fatto con la Grecia, soprattutto da parte dei Paesi germanofoni, e la dignità del popolo greco è stata calpestata. Questo non deve ripetersi ora con l'Italia.
Juncker prende una posizione netta e conferma il cambio di rotta nella comunicazione da parte della Commissione Ue. A Bruxelles si preparano a collaborare con il governo italiano. Juncker naturalmente deve lavorare di sponda con tutti e avvisa:
Gli italiani non possono lamentarsi delle misure di austerità prese da Bruxelles dati i 19mld di flessibilità e la non apertura di procedure per deficit.
L'ultimo fatto è di qualche giorno fa (una saggia decisione della Commissione Ue, non si ipoteca il lavoro di un governo appena nato), i 19 miliardi di flessibilità concessa sono invece un lascito del governo Renzi (e Gentiloni) che purtroppo ha speso quei soldi in mance elettorali e spesa improduttiva. Sono crediti che non si possono più riscuotere al totalizzatore di Bruxelles. Serve una nuova corsa, Tria e Savona dovranno lavorare parecchio nelle prossime settimane.
01
Il nuovo governo e lo scenario globale
Incassato l'appoggio di Juncker, facciamo il punto nave, incrociando i fatti italiani nel contesto globale. Prima di tutto, il titolare e il grande Francesco Damato hanno tratteggiato il quadro della crisi, la sua genesi, l'arrivo del nuovo governo e il suo (im)possibile futuro.
Bene, ora passiamo a una serie di brevi note che completano lo scenario.
- La crisi politica si è...
I mercati sono chiusi, il giuramento è fatto, è la Festa della Repubblica, è il momento giusto per fare un primo bilancio sulla partenza del Governo Frankenstein. Ecco le note sul taccuino del titolare di List.
La giornata si apre con una importante dichiarazione di Jean-Claude Juncker sul rapporto tra Germania e Italia:
Non sono per niente d'accordo a dare lezioni a Roma, dobbiamo rispettare l'Italia perché questo è stato fatto con la Grecia, soprattutto da parte dei Paesi germanofoni, e la dignità del popolo greco è stata calpestata. Questo non deve ripetersi ora con l'Italia.
Juncker prende una posizione netta e conferma il cambio di rotta nella comunicazione da parte della Commissione Ue. A Bruxelles si preparano a collaborare con il governo italiano. Juncker naturalmente deve lavorare di sponda con tutti e avvisa:
Gli italiani non possono lamentarsi delle misure di austerità prese da Bruxelles dati i 19mld di flessibilità e la non apertura di procedure per deficit.
L'ultimo fatto è di qualche giorno fa (una saggia decisione della Commissione Ue, non si ipoteca il lavoro di un governo appena nato), i 19 miliardi di flessibilità concessa sono invece un lascito del governo Renzi (e Gentiloni) che purtroppo ha speso quei soldi in mance elettorali e spesa improduttiva. Sono crediti che non si possono più riscuotere al totalizzatore di Bruxelles. Serve una nuova corsa, Tria e Savona dovranno lavorare parecchio nelle prossime settimane.
01
Il nuovo governo e lo scenario globale
Incassato l'appoggio di Juncker, facciamo il punto nave, incrociando i fatti italiani nel contesto globale. Prima di tutto, il titolare e il grande Francesco Damato hanno tratteggiato il quadro della crisi, la sua genesi, l'arrivo del nuovo governo e il suo (im)possibile futuro.
Bene, ora passiamo a una serie di brevi note che completano lo scenario.
- La crisi politica si è risolta come abbiamo sempre scritto su List: con un governo politico. E non un pasticciato esecutivo qualsiasi, ma con il Governo Frankenstein.
- L'establishment e i media hanno premuto fino all'ultimo per una soluzione tecnocratica. Ma la soluzione ha incontrato un ostacolo: i mercati.
- I mercati hanno dimostrato di essere ben più democratici delle nostre (e altrui) élite irresponsabili. Comprano e vendono e hanno detto chiaramente di preferire un governo politico alla guida del Paese. L'andamento delle curve dei rendimenti premiava questa soluzione: stabilità, chiarezza, niente giochi tecnocratici. Per il piccolo establishment italiano e la compagnia di giro brussellese è una dura lezione. Per misurare con i fatti quanto scritto, ecco il grafico del rendimento sul Btp a due anni, la rappresentazione del fallimento di un piano che puntava a commissariare il paese:
Serve altro? C'è un'altra dichiarazione di Juncker sul funzionamento dei mercati.
- Il Presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha detto: "Sconsiglio a chiunque di tirare conclusioni politiche dalle agitazioni dei mercati. Gli attori finanziari perseguono interessi propri. Le reazioni dei mercati sono irrazionali. Gli investitori si sono sbagliati troppo spesso". Vero, c'è ampia letteratura sul tema (Euforia irrazionale, Shiller), ma l'aggiustamento rapido sul governo italiano dimostra che c'è ampio spazio anche per la razionalità. Facciamo un salto in America.
- La spesa per le nuove costruzioni negli Stati Uniti ha toccato il livello record in Aprile (+1.8 per cento). Anno su anno la crescita è pari a + 7.8 per cento. Nei primi quattro mesi dell'anno, la spesa in costruzioni ammonta a 387 miliardi di dollari, contro i 363.1 miliardi di dollari dell'anno precendente (+6.6 per cento).
Non male, per il Presidente che secondo il mainstream avrebbe distrutto l'economia americana. A proposito di Trump, cosa sta combinando?
- Trump-Kim jong un. Il 12 giugno Donald Trump incontrerà Kim jong-un a Singapore. Un incontro storico che dovrebbe aprire la porta alla firma di uno storico trattato di pace tra le due Coree. Ieri Trump ha ricevuto alla Casa Bianca il numero due del regime della Corea del Nord che ha recapitato al Presidente una lettera di Kim.
- Trump-Putin. La Casa Bianca ha confermato che si lavora a un vertice bilaterale tra Washington e Mosca.
Sono tessere che si incastrano in un mosaico che bisogna saper leggere.
02
Macron, Conte e i dilemmi della cancelliera Merkel
La prima pagina di Le Monde dice esattamente in che contesto siamo:
C'è un enorme fattore di cambiamento, un game changer, Trump. E c'è in Europa un fatto nuovo dopo la Presidenza di Macron: il Governo Frankenstein. Non a caso Macron ha subito fatto una telefonata al premier Giuseppe Conte. Ha bisogno di un alleato nell'Unione per convincere la Germania a cambiare politica. Andiamo a Berlino. Indossate l'elmetto, vola di tutto.
03
La Germania che vuole spaccare l'Eurozona
Non sarà facile convincere i tedeschi, stanno entrando in una spirale dove si guardano allo specchio e parlano a se stessi. Film già visto. Una rapida lettura dell'Handelsblatt - il più importante giornale economico tedesco - offre uno scenario dove i tedeschi si stanno dibattendo intorno al dilemma... dell'Euro. Cosa impaginano in redazione? Questo:
Chi scrive non è il Nemico Pubblico, Paolo Savona, ma il direttore di Handelsblatt Global, Andreas Kluth, il quale la mette giù piano: "
Questa settimana l'Italia ha offerto una lezione ai tedeschi e a tutti gli europei: l'euro, che doveva portare gli europei più avanti sulla strada per un "accordo sempre più stretto", li sta invece dividendo sempre più. Invece di integrazione, divergenza. Invece di armonia, discordia. Invece della democrazia liberale, rancore populista.
Bene, se questo è lo scenario, qual è la soluzione che propone il giornale tedesco? Allacciate le cinture:
È giunto il momento per i sostenitori, non gli oppositori, dell'idea europea di contemplare l'allentamento e persino il restringimento della zona euro. I paesi membri che pensano che il club dell'Euro sia contrario alla loro filosofia e ai loro interessi economici, dovrebbero avere un modo, temporaneo o permanente, di ritornare alla valuta nazionale senza mettere a repentaglio l'intera zona euro. Nel frattempo, l'integrazione europea in altri settori, ad esempio la sicurezza, la politica estera e di difesa, dovrebbe procedere indipendentemente dal modo in cui si sviluppa la zona euro.
Vogliono l'euro-marco! Ops, qualcosa non torna più. Ma non eravamo noi quelli che dovevano rompere l'Eurozona? Non era Savona il Terribile a tramare nell'ombra per sfasciare l'unione monetaria? Tutte le fandonie stanno precipitando al suolo con rapidità. Sta emergendo come un fiume in piena quello che descriviamo da tempo su List: la Germania è nei guai, le sue proiezioni demografiche sono inesorabili (esplosione della spesa pensionistica), la battaglia commerciale con gli Stati Uniti (causata da un grave errore di sottovalutazione di Trump da parte della Merkel) sta dando il mal di testa a Berlino. E si sa, quando hai le vertigini, barcolli e cadi. La storia si esprime per paradossi terminali: se il governo Conte userà gli argomenti giusti, parlerà poco (fermate subito i ministri chiacchieroni o diventeranno un problema in breve tempo) e farà un paio di proposte concrete, subito, in sede europea (facendo sponda con la Francia di Macron), sarà l'Italia a dare un contributo decisivo a salvare l'Europa e evitare che la Germania esca dall'Euro o crei addirittura due monete facendo implodere anche l'Unione politica, quella che in fondo ci ha dato la pace dopo due guerre mondiali aperte proprio dalla Germania. La storia è maestra di vita.
04
Der Spiegel, spaghetti e forca
Nello spirito della Germania si agita un sentimento che prima o poi condurrà al crash se a Bruxelles non si trova una soluzione saggia per il bene dell'Europa. Questa copertina di Der Spiegel è un manifesto che parla da solo:
La Germania è sempre stata croce e delizia dell'Europa. Quando è croce, è un problema prima di tutto per se stessa. Il cappio gli ha dato alla testa. Le tigri di carta ruggiscono. Ma sono di carta. Descrivono un mondo che non funziona più come lo immaginano. Per loro sopra c'è la finanza, sotto il resto, la politica. Il rapporto si sta invertendo, la politica sta recuperando il suo spazio, come raccontato in una puntata di RadioList dal titolare e il professor Giovanni Orsina.
05
La post-politica di Brexit, Trump, Macron e Frankenstein
Quali sono le radici del Governo Frankenstein? Cosa è successo alla politica? Ha perso il controllo, lo ha ceduto alle tecnocrazie, ai poteri irresponsabili. Sembrava funzionare, poi l'elettore ha strambato e provato a riprendersi il controllo. La cavalcata di Trump in America, la Brexit contro Bruxelles, la disperata operazione Macron in Francia per fermare la destra e il clamoroso risultato delle elezioni in Italia con l'ascesa di Lega e Cinque Stelle. Il titolare di List e Giovanni Orsina esplorano la giungla della post-politica. Ascolta RadioList.
Di fronte a questo scenario, si ripropongono formule e narrazioni che non corrispondono più al mondo reale. C'è un popolo degli abissi che sta emergendo. Vota. E ha deciso di farlo contro l'establishment, qualunque esso sia. Si chiama rivoluzione. Un altro pezzo di List che non scade. Il fil rouge per seguire il cammino dello spirito del tempo, il Signor Zeitgeist.
06
Appunti da una rivoluzione
"È in corso la rivoluzione". Sono le 7 in punto, la voce al telefono è quella di un uomo saggio, un'altissima personalità, un punto di riferimento per chi studia la politica contemporanea e cerca di capire qual è lo spirito del tempo. Il titolare ha il toscano acceso, fuori è una bella giornata di sole, ma non è il momento di andare a passeggiare, bisogna scrivere perché le prime ore del mattino sono le migliori per raccogliere i fatti, elaborare i pensieri e stenderli sul taccuino. Dice il saggio: "Stanno mettendo il dito in una diga, quella in corso è una rivoluzione giacobina ed è inarrestabile".
La rivoluzione in Italia, roba da non credere, le nuvole di fumo si librano in uno scherzo d'aria. "Hanno alimentato per decenni l'antipolitica, l'anticasta, hanno costruito fortune e fatturati solleticando gli istinti e ora che queste forze che loro hanno alimentato sono arrivate al potere...". L'antipolitica, sembra ormai una parola lontana, perché siamo oltre quel passaggio, si capisce che quell'idea è superata, s'è fatta politica tout court, motore e forza di un esito per ora sconosciuto ma visibile nella sua mutazione definitiva, il prossimo stadio dopo il 4 marzo. E ora... "... e ora gli stessi rivoluzionari da salotto editoriale che hanno alimentato il clima, soffiato sul fuoco, distrutto i partiti, si spaventano perché la fuori c'è la rivoluzione vera". Non siamo più all'immaginario, ma al reale, si sente un tam tam nella foresta, la rivoluzione.
In Italia sembra impossibile, un'altra nuvola di fumo fila via a zig zag verso la finestra. "Non è la rivoluzione che volevo vedere, ma almeno ne abbiamo una, finalmente". Clic. Il saggio torna nel suo silenzio, tra i libri di una vita. Lui, la rivoluzione, ora vuole vederla. Il Gran Finale. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Di fronte a tutto questo, il giornalista collettivo continua a usare il ciclostile, il dejà vu.
07
L'Economist ha un debole per gli esplosivi
Anche l'Economist si diverte in pasticceria. Questa cover (non) andava bene al tempo di Renzi, fu lui a far entrare il carretto dei gelati nel cortile di Palazzo Chigi. Il titolare nota come all'Economist abbiano un debole per gli esplosivi, avevano messo tempo fa la miccia anche su una baguette per fare uno sberleffo agli amici francesi. L'Economist vede bombe ovunque, hanno un'ossessione da curare.
Ah, naturalmente non sono gli inglesi questi. L'Economist in realtà è la punta di diamante del cosmopolitismo senza patria, senza confini, senza identità. Sono quelli che Roberto Calasso nel suo ultimo libro (L'innominabile attuale, Adelphi) definisce uomini che seguono una "procedura" (che in questo caso specifico si rivela nel significato ripetitivo delle copertine del settimanale), dei veri e propri "turisti" che passano da una meta all'altra senza cambiare mai se stessi. Per evitare ogni fastidio, il turista è diventato un'omogeneizzato:
Il cittadino di uno Stato composto da innumerevoli enclave incuneate in altrettanti Stati, dove finalmente gli abitanti sono sottratti allo shock permanente dell'estraneità, chiudendosi in compound e resort. Là, anche se incontreranno persone di altre nazioni, le considereranno innanzitutto come appartenenti a una vasta entità turistica sovrannazionale, a cui loro stessi sanno di appartenere.
I turisti del pensiero senza identità alla fine si conoscono tutti. Vanno negli stessi luoghi, leggono (esageriamo) le stesse cose, si esprimono con gli stessi codici, sono globalizzati e felici. Quando incontrano qualcosa di diverso hanno un problema: non lo riconoscono.
***
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Talmente interessanti che vicino a noi, in Spagna, si sono inventati una crisi all'italiana. Il socio spagnolo di List, Maite Carpio, racconta la corrida politica di Madrid. Cade Rajoy, si rialza Sanchez. Anche da quelle parti c'è Frankenstein si chiama... leggete l'articolo!
08
La Spagna ha una crisi all'italiana
di Maite Carpio
Lo spirito del tempo è inarrestabile. E la realtà spagnola, più connessa a quella italiana di quanto possa sembrare, lo dimostra. Da un giorno all’altro la Spagna ha cambiato presidente. Non vedremo più l’imperterrito Rajoy ma il socialista Pedro Sanchez, quello che si fotografava insieme a Renzi con la camicia bianca. Oggi ha vinto in parlamento la mozione di censura presentata contro il leader del Pp, ormai ferito a morte dalla sentenza del caso Gurtel, uno scandalo di corruzione senza precedenti che vedeva coinvolto il presidente e il Pp nel finanziamento illegale del partito. La stessa magistratura che prima lo aveva salvato “politicamente”, facendosi carico della questione catalana, ha scritto nella sentenza del caso Gurtel che la testimonianza di Rajoy non sembra “sufficientemente verosimile per ribadire le contundenti prove dell’esistenza di una cassa B nel partito”. Wilma passami la clava. E facciamola finita con un’epoca. Continua a leggere l'articolo su List.
***
La Spagna è il nostro specchio, abbiamo interessi comuni e problemi comuni. Si chiama problema, ma si legge alleato in Europa. Come chiudiamo questo numero di List? Il titolare vi preannuncia che più tardi potrete leggere uno strepitoso pezzo di Lorenzo Castellani sulla Patria. Partirà da Carlo Azeglio Ciampi. Noi questo numero di List lo chiudiamo con Ciompi. Un graffio di inchiostro di china.
09
Tasche girevoli
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Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.